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Federica Rosellini si racconta in Confidenza
Ilcinematografo
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1 anno fa
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Cortometraggi
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00:00
L'amore fa schifo, non è mai alla pari, è sempre sopraffazione.
00:05
Chi l'ha scritta questa qua?
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È tutto bellissimo, solo che io voglio di più di così.
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Ci diciamo qualcosa che non abbiamo mai detto a nessuno.
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Un segreto.
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Non sai che non ti piacerebbe?
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Se è per legarci per sempre, io sono pronta.
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La prima cosa che ci tengo a dire è che probabilmente il film di Daniele
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mi ha dato più visibilità, ma per me è importante dire che
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in questi giorni sta anche girando questo termine molto bello
00:39
che è rivelazione, di cui io sono molto felice.
00:42
Però ci tengo a ricordare il film e l'opera di Valentina Pedicini
00:49
che era Dove cadono le ombre, per cui io a Venezia nel 2017
00:53
sento il nuovo Emai e Talent come attrice rivelazione,
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quindi adoro essere due volte rivelazione.
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Però questo ci tengo a dirlo perché mi sembra giusto dirlo,
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perché Valentina è stata una grande autrice,
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quindi troppo prematuramente scomparsa,
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quindi questo mi sembra importante perché ha avuto occhio, probabilmente.
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Per il resto, che cosa vedo rispetto al mio futuro?
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Devo dire che io sono una persona che non ama fermarsi mai
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negli luoghi che conosce o negli luoghi che le sono comodi.
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Credo che la cosiddetta comfort zone sia un luogo di composizione
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e che quindi quando uno si sente sicuro e pensa di aver imparato
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a fare una cosa, quello è il momento per spostarsi e spostare la sticella.
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Quindi devo dire che nel mio futuro vedo tutto ciò che mi permette
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di interrogarmi, di aprire le mie prospettive.
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Il cinema mi renderebbe molto felice,
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lavorare in altri progetti, con altri autori.
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Mi piace scoprire modi diversi di lavorare, moltissimo.
02:00
E poi, devo dire non di meno,
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mi piace tutto ciò che continua ad avere a che fare con il teatro,
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quindi oltre al mio ruolo di interprete a teatro,
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c'è anche il mio ruolo di autrice, di drammaturga e di regista
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e anche di pedagoga in questo periodo.
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E' la ragione per cui la nostra intervista è così strict
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alla Pelanda per Fricks, che è uno dei saggi di Bienio
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della Silvio D'Amico, di cui faccio la regia e di cui curo il testo.
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E quindi spero che il futuro sia sempre un futuro di compromissione,
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di attraversamenti, di possibilità di cambiare prospettiva e di crescere.
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Prenditi i tuoi tempi, fai colazione, fai quello che vuoi,
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basta che studi, un po' alla volta, un po' alla volta
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e vedrai che è tutto facile facile, capito?
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Daniele voleva, quando ha saputo che suonavo il pianoforte,
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voleva mettere un brano suonato e cantato
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e mi ha chiesto di fargli delle proposte.
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Io stilai queste due cartelle di brani, perché ho ascoltato tutti i dischi
03:12
di quegli anni, o che potevano essere ascoltati fino a quegli anni,
03:17
perché appunto è un film in costume il nostro,
03:20
e gli feci una serie di proposte e fra queste proposte
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poi abbiamo scelto insieme Bisetta.
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Perché era un brano che amavo molto e perché secondo me
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era molto interessante rispetto al filo della storia
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tra Pietro e Teresa, perché sembra quasi una premonizione.
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Lei canta, mi sembra di sentire ancora la tua voce,
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mi sembra di vederti ancora e mi sembrava affascinante
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in questo film in cui ci sono oggetti misteriosi,
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quanto un segreto ti lega, ma non lega solo chi lo confida,
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ma anche chi lo ascolta.
03:54
Poi è la storia di un legame a doppio senso,
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quello mio con Pietro e Pietro con me.
04:01
In realtà poi la confidenza contamina le cose,
04:06
non a caso ritorno al pensiero che sia un film di oggetti,
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un film di premonizioni,
04:12
un film in cui una confidenza contamina tutto il reale,
04:17
contamina gli oggetti,
04:19
contamina la percezione dei luoghi,
04:23
oltre che tenere legati.
04:25
Questo secondo me è molto interessante.
04:27
Devo dire appunto la musica di Tom,
04:31
che ci ha accompagnati anche sul set,
04:33
perché alcuni brani, per esempio il brano che c'è
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sotto la nostra corsa turinese fra le macchine,
04:42
Daniele ce l'ha fatto ascoltare proprio sul set,
04:46
dicendo poi metterò sotto questa.
04:48
Ah, fantastico, ok, allora la facciamo con questo ritmo.
04:51
E quindi è stato interessante, è stata una fortuna doppiamente.
04:58
Per fortuna non ho amato mai,
05:01
l'amore fa schifo addirittura,
05:04
non è mai alla pari, è sempre sopraffazione.
05:09
Chi l'ha scritta questa qua?
05:14
Quello che mi porto di più è questo senso di libertà,
05:17
questo senso di poter intimamente lavorare sui personaggi,
05:21
perché Daniele ha lavorato con ciascuno di noi
05:24
e ciascuno di noi ha potuto portare il suo mondo,
05:26
la sua identità, i mondi che ama, che lo abitano, eccetera.
05:31
Quindi i personaggi sono veramente molto contaminati da noi.
05:35
Mi porto anche alle meravigliose improvvisazioni
05:38
che abbiamo fatto girando, perché mentre ogni chuck era diverso,
05:42
Daniele ci dava una suggestione rispetto ai mood di quel chuck,
05:47
ma improvvisavamo con Elio.
05:49
Molte scene sono nate anche proprio testualmente in improvvisazione
05:54
e questo è stato bellissimo,
05:56
perché ti sembrava davvero di abitare e vivere i personaggi.
06:00
Infatti mi è dispiaciuto quando poi l'ho dismissa,
06:02
perché c'era qualcosa che mi legava molto profondamente a lei.
06:05
L'incontro con Gianni Amelio è stato un incontro incredibile,
06:09
anche perché appunto ha visto un mio videoprovino,
06:12
un self tape su un argomento X,
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insomma aveva fatto una richiesta specifica
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e subito ha voluto vedermi e subito ha fermato tutti i provini
06:22
e ha molto sostenuto la mia candidatura.
06:26
È stato un po' un innamoramento e quindi questo è stato molto bello.
06:29
Di questo film appunto, che sarà il prossimo film di Gianni Amelio,
06:32
che è Campo di Battaglia, non posso rivelare moltissimo di trama,
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se non che è ambientato durante la Prima Guerra Mondiale
06:38
e che gli altri due splendidi interpreti sono Alessandro Borghi e Gabriel Montesi.
06:43
E quindi set completamente diverso,
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modi completamente diversi di lavorare,
06:50
però devo dire sempre un grande calore,
06:52
una straordinaria professionalità
06:55
e veramente la possibilità di immergersi a capofitto nel mondo di un autore
07:01
che ho anche amato così tanto perché la sua tenerezza è uno dei miei film dell'anima.
07:09
Probabilmente c'è una cosa che lega Anatomia di un suicidio, appunto,
07:15
di Alice Birch e Confidenza, più di una cosa.
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In realtà da un certo punto di vista lo spettacolo di Alice Birch
07:21
è uno spettacolo che parla anche molto di fantasmi,
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quindi di un rapporto con entità fantasmatiche in qualche modo,
07:29
soprattutto per il mio personaggio che è la nipote,
07:32
perché sono tre assi verticali in cui ci sono tre storie familiari
07:36
che si intersecano, sono la stessa famiglia, nonna, madre, nipote,
07:40
attorno alla stessa casa.
07:42
Io tengo le fila, in qualche modo, di un passato che non ho conosciuto e non ho visto
07:48
perché queste tre donne vengono viste tutte e tre a 30-40 anni, fra i 30-40 anni.
07:53
Quindi sicuramente questo rapporto con ciò che è invisibile,
07:59
con quello che è invisibile ma nello stesso tempo influenza i corpi,
08:04
influenza i corpi, li modifica, li corrompe oppure li fortifica.
08:11
Credo che questo sia presente in qualche modo anche in Confidenza
08:15
e anche nel rapporto tra Pietro e Teresa.
08:18
Per me il lavoro sul corpo è sempre un lavoro fondamentale
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e devo dire, su Anatomia di un suicidio,
08:23
noi abbiamo avuto la fortuna di poter lavorare con Marta Ciappina
08:26
che è una grandissima danzatrice oltre che essere una grandissima pedagoga
08:30
e lei appunto lavorava con noi su questo corpo che viene in qualche modo
08:34
influenzato dai movimenti degli altri inconsapevolmente
08:38
e questo è stato molto bello.
08:40
E di contro invece nel lavoro con Teresa per me il corpo era fondamentale,
08:44
il suo essere selvatico, il suo essere in questo continuo rapporto
08:49
col corpo di Pietro.
08:50
Mi piaceva l'idea di una donna così intelligente,
08:53
con un'intelligenza così incarnata, così anche legata al desiderio del corpo
08:58
e molto spesso noi tendiamo a scendere corpo e mente
09:01
e questo non è mai vero e soprattutto la mia, come dire,
09:06
la mia storia teatrale me lo insegna.
09:09
Ami ballare, ami ridere e di non chiederti mai di raccontare
09:13
la barzelletta sull'orsetto.
09:15
L'orso polare, vuoi che te la racconto?
09:17
Va bene, allora c'è questo orsetto polare che va dal papà,
09:20
cercherò di essere seria, l'orsetto polare va dal papà e gli dice
09:23
papà ma io sono un orso polare?
09:25
E lui dice sì.
09:26
Ma un orso polare è polare?
09:27
E lui dice sì.
09:28
Ma un orso polare è polare è polare?
09:29
Sì.
09:30
Perché?
09:31
No niente.
09:32
Poi va dalla mamma.
09:33
Mamma ma io sono un orso polare?
09:34
Sì.
09:35
Ma un orso polare è polare?
09:36
Sì.
09:37
Ma un orso polare è polare è polare?
09:38
Sì.
09:39
Perché?
09:40
Perché io ho tanto freddo.
09:41
È un freddo forse che senti anche Teresa durante il film.
09:44
Ma sì, senza dubbio.
09:46
Anche nonostante lei stia spesso sbracciata perché
09:49
grandi pantaloncini eccetera.
09:51
Infatti c'è un bellissimo lavoro insomma sul costume.
09:56
Non era un lavoro facile appunto di confidenza sul costume
09:59
ma è stato un lavoro molto difficile.
10:03
Non era un lavoro facile appunto di confidenza sul costume
10:07
perché comunque appunto essendo un film in costume
10:09
è un film che attraversa decenni e quindi bisognava fare un lavoro
10:12
in cui i personaggi si ritrovassero mentre la moda cambiava
10:16
e questo e evolvessero.
10:18
È stato un lavoro molto interessante e quindi bravissima la nostra costumista.
10:24
Infatti Teresa ha un abbigliamento androgino.
10:29
A volte sta molto scoperta perché è molto caldo, altre volte la vediamo.
10:33
Però sì, è un'anima calorosa
10:35
ma con dei momenti di grande freddo, quindi la capisco molto.
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