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  • 2 settimane fa
Trascrizione
00:00Allora, si dice che il diavolo suoni come strumento il violino, infatti noi non abbiamo
00:09violinisti qui sul palco per questo motivo, però lo strumento preferito del diavolo nelle
00:14favole, nell'iconografia è proprio il violino, il diavolo suona il violino.
00:18Allora ho immaginato la prima bomba atomica, Hiroshima, che non tutti lo sanno, questa
00:25bomba non esplose quando toccò terra, ma la fecero esplodere a una certa altezza perché
00:30così faceva più danni.
00:33E quindi ho immaginato questa bomba appesa a un paracadute e mi è venuto in mente un
00:38quadro che si chiama Il violinista, credo, di Chagall, ho messo insieme le due cose e è
00:45venuta fuori questa canzone che si chiama Il vestito del violinista, che è una canzone
00:49non solo sulla bomba, in realtà della bomba non se ne parla, ma insomma in generale sulla
00:53violenza, sulla guerra, sugli omicidi, sugli assassini di massa o non di massa.
00:59Il vestito del violinista.
01:06Francesco De Gregori mi lega all'amicizia, un'amicizia lunga, passata attraverso serate
01:12insieme, tempo insieme e periodici lavori insieme molto belli.
01:17L'idea di questo film nasce nella mente di Francesco e credo nasca nelle strette vicinanze
01:24dell'idea di questo esperimento progetto, quello di risuonare canzoni poco conosciute
01:33in un unico posto.
01:35Questa unicità di luogo richiedeva una continuazione di esecuzione.
01:43la continuazione di esecuzione poteva essere un film che facesse, permettesse la riproduzione
01:48di quell'esperienza ovunque e anche un po' per sempre.
02:03Le canzoni sono abbastanza spezzate, non c'è mai una canzone dall'inizio alla fine, poi
02:07come ha girato lui, gli operatori come hanno girato, non c'è la ricerca della bellezza,
02:12dell'estetica, specie durante le prove sia io che i miei ospiti siamo vestiti veramente
02:19male e non ce ne frega niente.
02:21C'è una ricerca della verità che si esprime anche attraverso una certa rudimentalità
02:30dell'uso della macchina da presa, brutalista, posso dire che sei un brutalista, nessuno
02:36ha voluto agghindare niente.
02:38Quello che succedeva lì dentro è andato a finire nel film, anche se come diceva prima
02:42Pistolini in privato, il film è cinema, non ha niente a che vedere con la musica, la
02:48mia musica c'è, ma questo è un film, ha un valore e si va dall'inizio alla fine in quanto
02:55è girato come un film, se non fosse così sarebbe spaventosamente noioso, se non è
03:01noioso come ci dicono che non sia, grazie a Dio, è proprio perché c'è il linguaggio
03:05cinematografico che predomina sulla musica.
03:08Fino a quella definizione documentario, a me un filo mi innervosisce, perché documentario
03:24è riproduzione in un certo senso, è oggettività, rispetto, qui siamo più su un versante sentimentale,
03:33non dico meloma, ma c'è una componente emotiva molto forte.
03:38E c'è qualcuno che bussa, baby, aspettami qualcuno, ho guardato nel vuoto, baby, e non
03:47ho visto nessuno, troppe volte zero, baby, non vuol dire uno, c'è qualcosa che brucia
03:55in tutto questo fumo.
03:59Io credo che ci sia forse per la prima volta molto De Gregori, nel senso che io ripetendolo
04:18dico ma io non mi sono mai esposto così, mentre lo facevo non me ne rendevo conto e quindi
04:24c'è molto De Gregori, credo.
04:26Non solo, De Gregori ha fatto il film, nel senso che ha partecipato al film, che è una
04:32cosa diversa, come dicevo già prima, di De Gregori che suona e qualcuno sta lì e fa
04:38la ripresa e questo è un po' il trick di Nevergreen.
04:42Così che il vento lo muoveva, come si muove una bandiera, come un angelo in mezzo al cielo,
04:52come una fiaccola nella sera, e vedevamo con i nostri occhi, alla fine della preghiera,
05:01fucilare i feriti sul portone della galera.
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