Dodici associazioni ambientaliste puntano il dito contro l'elicottero utilizzato sul Monte Bondone per trasportare neve artificiale e imbiancare una pista da sci. Secondo gli attivisti, l’operazione forza i limiti naturali della montagna e ignora gli effetti dei cambiamenti climatici, oltre ad aver prodotto inquinamento. Da parte sua, Trento Funivie, la società che gestisce gli impianti, spiega che non era possibile produrre neve in quota e che la chiusura della pista avrebbe comportato perdite fino a 400 mila euro. Tuttavia, le associazioni criticano anche la comunicazione «green» della società e chiedono al Comune di Trento di prendere posizione: «La transizione ecologica - spiegano - non può limitarsi alle parole: deve manifestarsi attraverso scelte responsabili, soprattutto quando riguardano beni collettivi e fragili come la montagna».
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