- 12 ore fa
Il rotocalco domenicale
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NovitàTrascrizione
00:00Musica
00:00Buona domenica e bentrovati, questo è TGS7.
00:19Da giorni riportiamo notizie che riguardano il ritorno, l'aggressione, la nuova aggressione del racket del pizzo in Sicilia.
00:27Non soltanto, abbiamo visto anche di arresti che hanno riguardato uomini della stida.
00:32Sono strani richiami al passato che ci portano però ad un presente del quale dobbiamo tenere conto.
00:38Dunque oggi vi racconteremo due storie, una a Palermo e l'altra a Gela.
00:43Per parlare di pizzo e per parlare di come si sta affrontando questa nuova fase nel presente,
00:50con risvolti anche inquietanti, strani, che ci riportano indietro nel passato.
00:56Ho in studio due ospiti, Valeria Grasso, già imprenditrice a Palermo, testimone di giustizia,
01:04e Conny Transirico, collega del giornale di Sicilia, cronista, che di Valeria Grasso ha nuovamente raccontato la storia.
01:12La storia del presente, una storia che si è molto complicata.
01:16Ci facciamo raccontare proprio da lei la sintesi di quello che è accaduto.
01:19Valeria Grasso ha di recente presentato un doppio esposto perché si ritrova sostanzialmente un po' dei guai
01:28dopo essere stata a lungo testimone di giustizia.
01:30Cosa è successo, Conny?
01:33Valeria Grasso, come dicevi tu, nel 2008 ha dovuto cambiare vita perché con grande coraggio
01:39ha denunciato il tentativo di estorsione da parte di uno dei clan più importanti della città,
01:45il mandamento di San Lorenzo e il clan Madonia.
01:48Quindi ha fatto arrestare e poi condannare perché ha ribadito le sue accuse anche durante i quattro processi
01:54che ci sono stati e adesso però improvvisamente l'anno scorso qualcosa è cambiato.
02:00Quindi chiedevo alla signora Grasso, un anno fa lei è stata accusata di aver occupato abusivamente
02:06un bene confiscato alla mafia.
02:08Ora ha deciso di rompere il silenzio presentando questo appunto, questo doppio esposto alla procura
02:14e alla corte dei conti.
02:16Perché solamente adesso?
02:18Allora intanto mi ringrazio per questo invito e soprattutto per l'opportunità finalmente
02:23dopo appunto un anno di poter liberamente raccontare quello che è accaduto.
02:31Dopo un anno perché?
02:33Perché durante questa vicenda alquanto incredibile anche per me stessa,
02:39chiaramente essendo all'interno del programma di protezione gestita quindi dal servizio centrale
02:45ci sono delle regole per i testimoni di giustizia anche se fuoriusciti dalla località segreta
02:52come nel mio caso e di conseguenza comunque si devono rispettare delle regole
02:58fra virgolette ordinate dal Ministero dell'Interno a tutela ovviamente dei soggetti indicati.
03:06In questo caso io sono stata fra virgolette costretta a non poter divulgare nessun tipo di documentazione
03:16o nessun tipo di risposta mediaticamente.
03:19Quindi lei era finita un po' nei guai però non ne poteva parlare con nessuno?
03:22Non ne potevo parlare con nessuno nel senso io preferirei correggere questo termine io non ero finita nei guai
03:28io ero finita volutamente in una macchina del fango veramente veramente brutta e particolare
03:37perché essere nei guai è quando si combina qualcosa, quando si fa qualcosa appunto che porta le persone poi ad essere nei guai
03:48io non ero nei guai, io ho sempre fatto il bene e in realtà mi sono trovata in un vortice di diffamazione
03:55e di una violenza mediatica veramente veramente pericolosa.
03:59Ci può spiegare Conny?
04:01Ecco io avevo una curiosità anche mentre leggevo chiaramente nel dettaglio perché questi due esposti
04:07contengono veramente dei passaggi inquietanti su quali speriamo si faccia presto luce.
04:13Fino al 2014 la signora Grasso resta in una località segreta, poi chiaramente viene rimessa
04:19diciamo sempre sotto protezione in un circuito lavorativo e quindi torna anche in città.
04:26Ecco lei è ascoltata su tutto il territorio nazionale anche adesso ma a un certo punto qualcuno
04:30dal servizio centrale ha detto che lei non era più sotto protezione.
04:34Ecco questo che cosa ha causato?
04:36Questa cosa che io ho scoperto per caso perché la cosa incredibile durante questa vicenda
04:44veramente eclatante di una mediaticità pazzesca, oltre a queste notizie quello che più mi ha
04:53preoccupato uscivano delle notizie legate a tutta la mia situazione di tutela personale.
04:59Cioè da un discorso di...
05:01Quindi una fuga di notizie.
05:02Ma una fuga di notizie troppo precise delle quali non è comprendevo l'utilità nel senso
05:11di diffondere sul giornale in prima pagina che Valeria Grasso non era più sotto protezione,
05:18che Valeria Grasso non aveva più la scorta.
05:21L'utilità.
05:23Le notizie quando sono pubbliche sono pubbliche perché sono utili all'informazione.
05:27Ma il fatto che io non avessi più la scorta, tra l'altro notizia non vera, qual è l'utilità?
05:33Il tema è proprio questo.
05:35È una notizia che chiaramente non ne capisco il senso, o perlomeno io lo capisco, ma forse
05:42inizialmente cercavo di non accettarla, quest'idea, perché inizialmente ho detto vabbè forse
05:47voglio non...
05:48Senta Valeria, le volevo chiedere, lei aveva messo su questa palestra e non solo una palestra,
05:55al centro anche di questa nuova vicenda c'è sempre questa palestra, le viene contestato
06:02di avere effettuato dei lavori abusivi e di non avere rispettato sostanzialmente gli accordi
06:07sulla gestione di quello che risultava essere un bene confiscato.
06:11Al di là della questione giudiziaria che va avanti di per sé, e noi ovviamente le auguriamo
06:15di dimostrare che quello che le viene contestato non è vero, ma che cosa ci può dire di potabile
06:22sul piano giornalistico, su questa vicenda dei lavori?
06:25Allora, innanzitutto i lavori che ho fatto, che ho svolto della palestra sono stati all'epoca
06:31autorizzati dal custode giudiziario.
06:37Di conseguenza il custode giudiziario è colui che rappresenta l'Agenzia dei beni confiscati,
06:44tanto che nel mio esposto ho depositato l'autorizzazione ai lavori, firmata dal custode giudiziario.
06:54Tenga conto che quando io ho denunciato parte del clan dei Madonia, io già ero un imprenditore
07:02con un contratto di locazione dell'immobile di via Matteo Dominici.
07:07Quando io decido di collaborare con le forze dell'ordine, è proprio quando l'immobile viene
07:15sequestrato, poi confiscato, io ricevo la visia del custode giudiziario, il quale mi comunica
07:22che da quel momento in poi avrei avuto rapporti unicamente con lui.
07:25Tanto che tutto questo è dimostrabile dalle mie numerose email inviate non soltanto al custode
07:34giudiziario, ma all'Agenzia dei beni confiscati all'epoca in Calabria, poi la mandavo anche
07:41a Palermo e ancora prima all'Agenzia nazionale, dove segnalavo le infiltrazioni di acqua ed
07:49essendo affidataria del bene segnalavo che era pericoloso e venivo autorizzata a svolgere
07:56i lavori. A tal proposito ho ricevuto anche due volte la visita dei vigili del fuoco e ho
08:04depositato agli atti in procura anche i verbali dei vigili del fuoco, dove il custode giudiziario
08:11mi indicava come assegnataria del bene.
08:13Coni, tu cosa vedi? Un cortocircuito di comunicazioni?
08:18Non solo un cortocircuito di comunicazioni, quasi come se si scrivessero due amici lontani
08:24e ogni tanto qualcuno perde qualcuna di queste lettere. Ci sono dei pezzi, onestamente ricostruendo
08:30appunto i suoi avvocati hanno ricostruito in ben due tranche questi episodi e soprattutto
08:37a un certo punto tra l'altro lei mi raccontava che cambiando questo custode giudiziario si era
08:44addirittura pensato di mettere in vendita con tanto di comunicazione a lei questo bene
08:48confiscato. Ora mi chiedo perché, e questa è la domanda che giustamente fa anche lei
08:53negli esposti, perché un bene confiscato da quasi vent'anni non viene mai messo in vendita?
08:59Questa è anche una domanda, parliamo del patrimonio dei Madonia.
09:04E ma la gestio, lei che idea si è fatta?
09:07Allora, io mi sono fatta la mia idea.
09:10Perché poi alla fine rischia di passare lei per una che ha gestito male o che si è impossessata
09:15di un bene confiscato o ancora peggio rischia di essere collocata in quella zona grigia
09:20insomma dell'antimafia?
09:21No, no, io nella zona grigia, lo dimostro ai miei due esposti, malgrado i tentativi non
09:27mi ci collocheranno mai. Perché, ripeto, se oggi ho accettato con grande piacere questo
09:33vostro invito e vi ringrazio è proprio perché finalmente ho deciso liberamente di raccontare
09:39la mia verità. Ma non la mia verità a parole, la mia verità con fascicoli che camminano
09:46sempre con me dove ho fatto diverse copie.
09:49Nel caso in cui non riuscissi...
09:50E che sono sui tavoli dei magistrati, contabili e della procura ordinaria.
09:54Sono sui tavoli dei magistrati, l'esposto è stato dato in procura, tanto che la procura
09:57in la Corte dei Conti ho vinto per due volte i primi procedimenti.
10:02e chiaramente io non soltanto non ho mai occupato abusivamente, ma ho sempre interlocuito
10:10con tutte le istituzioni, sia locali, quindi tutti erano assolutamente a conoscenza, non
10:17soltanto che io gestivo quella sede di quella... perché poi era diventata un'associazione, perché
10:23tra l'altro io per quattro anni, quattro anni, sono stata in località segreta. E allora
10:30mi chiedo, al momento in cui io non ero più fisicamente all'interno della palestra
10:36e quindi non c'era più Valeria Grasso che se ne prendeva cura, perché dobbiamo chiamare
10:40le cose per come sono, io lì ho messo i miei denari.
10:45E chi lo faceva al suo posto?
10:46Chi lo ha fatto al mio posto? Perché in quel caso l'ufficiale giudiziario, l'agenzia dei
10:52beni confiscati per quattro anni non sono andati lì, avevano le chiavi, se lo sono ripreso
10:58e mi hanno mandato una bellissima raccomandata signora, visto che in più lei non si trova
11:02fisicamente sul luogo, la ringraziamo, ma il locale ritorna in possesso.
11:07E allora io le chiedo.
11:08Quindi qualcuno oggi, ecco perché il mio posto è in procura, perché io voglio sapere,
11:12perché per quei quattro anni che io non c'ero, c'è stato un silenzio tombale.
11:17E chi ce l'ha con lei?
11:19E chi ce l'ha con me? Io ho una grande fiducia nella magistratura.
11:24Ecco perché io al momento in cui ho cominciato ad avere forte, forte, forte, forte e grandissima
11:33paura, io ho preso il primario e sono andata in procura. Sono andata in procura, ho depositato
11:40tutto al procuratore e sono fiduciosa. Soprattutto adesso qualsiasi cosa mi possa accadere, la verità
11:49è nelle mani giuste.
11:51Conny, che dici tu?
11:52Lei ha parlato di un sentimento ovviamente comprensibile di paura, anche perché molti
11:57di questi uomini legati al canale adesso stanno anche uscendo dal carcere, hanno scontato
12:03la pena. Tra l'altro possiamo dare anche un'anticipazione in assoluto.
12:08Stiamo parlando del clown che ha decretato l'uccisione di Libero Grassi, che aveva preso
12:12di mira anche i fratelli Cottone, abbiamo intervistato la scorsa settimana Roberto Cottone, parliamo
12:17di gente di massimo calibro mafiosa.
12:20Assolutamente, quindi io vorrei chiedere alla signora Grasso, lei ha provato sicuramente
12:25grande paura quando ha dovuto fare quella scelta che non sarà stata in dolore quasi diciamo
12:3018 anni fa. Adesso che tipo di paura prova? Cosa teme in realtà?
12:37Io adesso è come se fosse un protocollo, nel senso all'inizio c'è sempre questa strategia
12:44della diffamazione della macchina del fango. Guarda caso questa follia è iniziata quando
12:53io ho presentato il mio libro, Mafia una donna contro. Io ho presentato questo libro dove all'interno
13:02di quel libro io raccontavo tutto. Ancora prima che succedesse tutto questo, parlavo di San
13:09Lorenzo, parlavo delle indagini, parlavo anche delle cose strane che erano successe e quindi
13:16primo d'assello, io l'ho collegata anche a questa cosa perché stavo iniziando a fare
13:21i giri per le scuole, la mia paura oggi, oggi ho paura, ma perché ho perso anche alcuni
13:33punti di riferimento perché io credo che purtroppo all'interno delle istituzioni che mi hanno per anni
13:43gestito anche in questa vicenda e non ultimo anche nella gestione del monitoraggio della
13:52diffamazione mediatica, io sono stata gestita dalle istituzioni che mi facevano firmare dei
13:58fogli dicendo che non potevo rispondere. Cosa vuole dire? Che è stata mollata? No, perché
14:05sono due i canali qui, il canale è quello mafioso, che va dritto al punto e usa le armi,
14:11l'altro canale può essere di altro tipo, più oscuro. È più oscuro perché finché l'acqua
14:21era quieta che ci fosse Valeria Grasso a gestire e occupare la sana gestione, parlo più che altro
14:30immobiliare, quindi finché c'era questo simbolo all'interno che si occupava delle infiltrazioni,
14:38si occupava di mantenerlo in vita, stava a tutti bene, ma soprattutto finché c'ero io
14:43lì dentro non è mai stato messo in vendita quel patrimonio, è come se io in qualche maniera
14:50fossi stata usata per fare un po' da custode e da manutentore. Oggi che nel caos qualcuno
14:59ha fatto venire fuori questo particolare del abusivismo, perché poi la parola occupante
15:08è abusiva e quando qualcuno scardina qualcosa e violentemente ne prende possesso. Io sono
15:14lì dentro da vent'anni e ad oggi io ancora ho le chiavi.
15:18E lei comunque è una dipendente pubblica?
15:21Tra l'altro io in quella sede, in quell'associazione, l'attività che sono andata a fare, sport e legalità,
15:26è stata l'apertura dell'associazione autorizzata con tanto di progetto agli interni, quindi non
15:34ci ho fatto, è chiaro che un'associazione fa pagare le cose di associazione.
15:37Quindi lei dice le carte in regola?
15:38Assolutamente sì.
15:39Come diceva Pier Santi Mattarella.
15:41Carte in regola, poi l'unica carta che francamente oggi se dovessi tornare indietro io non mi
15:47fiderei più nessuno, neanche di un sindaco con la fascia che mi taglia il nastro.
15:51Per chiudere, per chiudere, Valeria Grafso, noi qui abbiamo visto finire sotto processo e condannata
15:57una giudice, Silvana Saguto, capisce che la diffidenza ha ragione.
16:03No, la diffidenza, per carità, però io in questo invito tutti a una riflessione.
16:10E chiudiamo.
16:11La Silvana Saguto era un magistrato che faceva il suo lavoro nel peggiore dei modi, utilizzando
16:18i patrimoni sequestrati alla mafia per farne un tesoretto per se stessa.
16:24Io in realtà della palestra di San Lorenzo ne ho fatto la mia condanna a morte, perché
16:29io lì ho denunciato la mafia, ho denunciato in Madonia, me ne sono presa cura, ho messo
16:35all'interno di quell'immobile la mia capitalizzazione, dove molti testimoni di giustizia si vanno
16:42a comprare le case all'estero per vivere serenamente e io invece il mio patrimonio l'ho messo lì
16:48perché volevo che quella fosse un faro per via Matteo Dominici, dove all'interno combattevo
16:54la violenza alle donne e soprattutto le dipendenze e forse ho fatto tanto, ho fatto troppo e
17:00ho dato fastidio.
17:01Vi ringrazio tutte e due, aspettiamo che questa procedura, questa doppia procedura arrivi
17:07a compimento, nel frattempo è un impegno con i nostri telespettatori, cercheremo l'Agenzia
17:13per i beni confiscati perché è giusto sentirla su questo argomento e nella prossima puntata,
17:19al più tardi fra due puntate, speriamo di avere una loro replica.
17:23Grazie a tutte e due di essere state in studio, ci fermiamo, fra poco un'altra intervista,
17:28andiamo a Gela con Franca Evangelista.
17:44Rieccoci in studio, la seconda parte di TGS7 è dedicata alla figura di un commerciante,
17:51rispetto al quale si tenta ancora di coltivare e di fare memoria, perché fu davvero un'eccezione,
17:58fu un delitto terribile quando la stidda colpiva la zona della Sicilia sud-occidentale, Gela
18:04in particolare.
18:05Ci fu una guerra di mafia e questo commerciante che coraggiosamente disse di no al pizzo rimase
18:12sotto i colpi di una potente cosca paramafiosa, possiamo definirla così, di quella zona della Sicilia.
18:20Parliamo di Gaetano Giordano, fu ucciso il 10 novembre del 1992, ordinò il suo delitto
18:27con un sorteggio, Orazio Paolello, capo storico della stidda gelese, condannato poi all'ergastolo.
18:34Ne parliamo con lei che è stata sua moglie, che gli fu accanto fino alla fine.
18:41Franca Evangelista, buon pomeriggio.
18:44Buon pomeriggio a voi, grazie per l'invito.
18:48Cara Franca, sono trascorsi davvero tanti anni.
18:51Se ci pensiamo, quel delitto seguì di poco le stragi mafiose a Palermo.
18:59Ci fu un metodo, possiamo dirlo, plateale, quasi a imitare il metodo di Cosa Nostra.
19:06Chi dà fastidio viene eliminato senza sconti, in maniera plateale, sotto casa.
19:11C'era vostro figlio lì, rimase tra l'altro ferito, se non ricordo male.
19:17Non la voglio inquietare con questa domanda, però le chiedo di ricordarci cosa accadde in quella terribile giornata.
19:24Quella giornata è una giornata che mi è stata riportata perché io non ero neanche a Gela.
19:32Io ero a Milano per motivi di lavoro, con me c'era mia figlia.
19:36Massimo, proprio perché la circostanza mi avrebbe portato fuori da Gela,
19:42ha pensato di venire a passare qualche giorno col padre.
19:45Tanto era in attesa di completare l'ultimo esame e poi aveva solo attesi.
19:51Quindi io vengo raggiunta dalla notizia a Milano, una notizia che mi diceva che mio marito
19:58aveva avuto un incidente stradale e che sarebbe stato opportuno che io rientrassi immediatamente.
20:05Prima di riuscire, prima di avviarmi, perché quella notizia l'ho avuta la sera, ovviamente,
20:11perché il fatto è successo intorno alle 20, sono riuscita a capire quello che era successo.
20:16E quindi poi c'è stato tutto il travaglio del percorso, perché l'unico mezzo possibile
20:21ad un'ora, senza prenotazione, senza niente, era il treno che mi ha portata a Roma e da Roma
20:26con un aereo che mi avevano preparato degli amici di Roma e che mi avrebbero poi accompagnato
20:34fino a Gela.
20:35Sono riuscita ad arrivare a Gela, dove c'era Massimo ferito e mio marito, che mentre io entrava
20:40in ospedale, usciva col feretro e con la macchina verso il cimitero.
20:46Senta Franca, la battaglia di suo marito fu quella di un uomo che nel pieno esercizio
20:53della sua professione si era visto arrivare della gente in negozio assieme a lei, lei tra
20:58l'altro è genovese, avevate visto questa gente e gli avevate detto di no, ma come pagare
21:03il pizzo a gente in una circostanza così tra l'altro inedita probabilmente nel vostro
21:12paese? Fu una sorpresa, no?
21:16Una sorpresa che riguardava noi, perché per il resto c'era tutto un sistema, si sapeva
21:23che c'era tanta gente che pagava, che contribuiva ad armare questi delinquenti, a mettere in piazza
21:32la droga e tanti malanni per i nostri ragazzi, quindi a noi è capitato e immediatamente alla
21:39sera, è capitato di pomeriggio, alla sera siamo andati a fare la denuncia.
21:44Non c'erano alternative per gente come voi, la vostra è una profumeria forse la più importante
21:50del paese, ci lavoravate tanto, suo marito, non è nemmeno giusto dire uno tutto ad un
21:56pezzo, però una persona di carattere avevate investito tutte le vostre energie, lì per
22:02lì avete fatto il vostro dovere, non vi eravate spaventati?
22:08Ma dunque spaventati, non è che ci fosse altra soluzione, nel senso che sicuramente una
22:14richiesta di Pizzo andava denunciata, nessuno aveva fino allora alzato il tiro, tutt'al più
22:22danneggiavano le attività, mai più avremmo pensato che potessero rifarsi poi sulla persona,
22:29ma questo è avvenuto nell'89 e nel 92 ha pensato bene di fare questo gesto salomonico
22:36facendo un sorteggio e estraendo un nome che doveva insegnare a chi non voleva più pagare,
22:42perché tra questi c'erano anche quelli che non volevano più pagare, come sarebbe finita
22:47per chi non avesse più voluto contribuire al loro benessere.
22:51Cosa pensa di quello che vede accadere negli ultimi anni? C'è un po' una recrudescenza,
22:57ci sono bottiglie di liquido infiammabile lasciate davanti ai negozi, un po' in giro
23:02per la Sicilia, forse non c'è una strategia, non c'è ancora quel corpo mafioso integro
23:10di una volta, perché gli arresti sono stati tanti, a cominciare da quelli che hanno riguardato
23:14la stida di Gela, ma non vede il pericolo di un ritorno al passato?
23:22Nei termini di stragi, di violenza, di morti no, io temo che le cose siano ben più grandi,
23:30che ci sia una strategia un po' più sottile con l'usura, con l'interesse che chi ha denaro
23:41poi affronta le debolezze di chi non ne ha, e il più delle volte poi succede che appunto
23:48i malavitosi ingrassano, ma non sono più, non credo che ci siano più malavitosi da scatenare
23:56poi l'interesse delle forze dell'ordine, così come poi è stato quando è morto mio marito,
24:01perché se pensiamo che il paolello era un ricercato da anni, veniva definito la primula
24:06rossa, a distanza di 11 mesi, è stato preso.
24:12Senta, lei ha scelto di rimanere, mi dica, mi dica.
24:18Certamente c'è un comportamento più attento adesso, tanto da non scatenare le forze dell'ordine,
24:24magari ci sarà ancora il commerciante, il piccolo imprenditore che si adatta a quello
24:32che poteva essere un costume da queste parti, ma io temo che ci sia una cosa ben più grave.
24:40Lei ha scelto di rimanere a Gela, non essendo siciliana, lo ha fatto per onorare la memoria
24:46di suo marito, lo racconta ancora come andò questa vostra storia?
24:51So che lei gira per le scuole, parla con i ragazzi.
24:55Dunque, lì per lì e non sapendo cosa fare, io dico sempre che la cosa più giusta che
25:03ho fatto è stata quella di non cambiare niente.
25:06Mi sarei adattata a qualsiasi altra soluzione nel tempo se mi fossi resa conto che la mia
25:11vita qui a Gela sarebbe stata difficile.
25:16Poi sapendo per come erano andate le cose, era chiaro capire che non ce l'avevano con la
25:21famiglia, ma bensì, dato il sorteggio, potevamo essere noi e chiunque altro.
25:26Siccome io sono sempre stata molto legata al mio lavoro e francamente se me ne fossi privata
25:32sarebbe stato un altro lutto, ho preferito rimanere e continuare a lavorare sul territorio
25:38in assoluta tranquillità.
25:41Insomma, ho pensato lì per lì di andare via, ma volevo che io potessi essere un attimo
25:48più presente, più serena, accettare in più questa condizione anche come dicevo ai miei
25:56ragazzi pensando che il papà fosse morto per un infarto e non per una disgrazia così grave.
26:05Un'ultima domanda che è anche un po' una provocazione.
26:10Certamente lei è stata attenta a quello che è successo negli ultimi anni con fenomeni
26:14di distorsione anche dell'impegno antimafia e anche antiracket, con tanti episodi un po'
26:22borderline, potremmo così definirli.
26:25Che idea si è fatta di questo strano andazzo, per così dire?
26:31Ma allora, se parliamo di cittadini e di istituzioni, le istituzioni e i cittadini che ho incontrato
26:39io, tutte persone di grande buona volontà che ci hanno messo la faccia, che hanno capito
26:44che insieme si può ottenere molto, che si contrasta efficacemente qualsiasi prevaricazione
26:52e non, diciamo, ad alti livelli forse io non ci sono mai arrivata, dove ci possono essere
26:59interessi occulti, dove ci possono essere interessi solo di colore politico.
27:04Io ho avuto a che fare con tanta gente di buona volontà, che poi le cose non vadano
27:09sempre come dovrebbero, ci può stare, ci può anche star bene, perché insomma siamo
27:13esseri umani, ma che ci sia stato uno scossone con la morte di mio marito, con l'avvento
27:19delle associazioni antiracket e con tutte queste persone che alla fine insieme si sono ribellate
27:26si ribellano e questa è una bella realtà, a volte non dovrebbero esserci morti, ma a
27:36volte si prende coraggio proprio da queste situazioni.
27:40Se penso a persone come Gaetano Giordano, suo marito, e se penso a Libero Grassi, mi interrogo,
27:47è servito a qualcosa, al loro sacrificio? Lei che risposta darebbe a questa domanda?
27:52Come dicevo, non ci dovrebbe mai essere il sacrificio di una vita umana, a qualsiasi
28:02livello. Che sia servito è servito a maturare, perché per chi come me viene da un contesto
28:11dove non è accettabile e che si ci adegui a determinate richieste, devo dire che considerando
28:21vivendo a Gela ormai da 62 anni, diciamo che 33 anni fa era inusuale che qualcuno denunciasse,
28:29ma se qualcuno non parte non si avrà mai un risvolto positivo in tutto quello che è
28:35la nostra, diciamo, intanto una presa di dignità, uno, e poi una libertà di lavoro, ecco, perché
28:41uno deve poter lavorare, insomma, mio marito non è un magistrato né un poliziotto, quindi
28:45non doveva essere a rischio, invece è diventato a rischio proprio perché è stato uno di quelli
28:50che non si è piegato a quello che era un costume, un cattivo costume.
28:55La ringrazio molto Franca, la saluto con grande cordialità.
29:00Grazie, grazie a voi.
29:04Ci fermiamo, TGS7 finisce qui, vi do appuntamento alla prossima settimana, ancora buona domenica,
29:10arrivederci.
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