«Non penso che esista nessuna idea, se non quelle che abbiamo cancellato per sempre mi auguravo dalla nostra storia - quelle del fascismo e del nazismo - che pensasse che per formare un’idea bisognasse entrare nella redazione di un giornale, distruggere quel giornale e gridare “Diamo una lezione ai giornalisti”» sono le parole di condanna di Guido Crosetto, ministro della Difesa, sull'episodio dell'irruzione nella redaizone de 'La Stampa' venerdì 28 novembre durante lo sciopero. Crosetto ha risposto alle domande della vicedirettrice del Corriere della Sera, Fiorenza Sarzanini. Nel corso dell'intervista il ministro ha parlato anche del corso di filosofia negato ai miliatri all'Università di Bologna e della leva volontaria.
00:00Io non penso che esista nessuna idea, se non quelle che abbiamo cancellato per sempre, io mi auguravo, della nostra storia, cioè quelle del nazismo e del fascismo, che pensasse che per affermare un'idea bisogna entrare nella redazione di un giornale e distruggere quel giornale o gridare diamo una lezione ai giornalisti.
00:20Io non me ne faccio mica nulla della solidarietà per la mia foto bruciata, era pure brutta come foto, ce l'avrei stracciata io se l'avessi avuto sulla mia scrivania, ma per il gesto, la solidarietà alla persona offesa non la dai per la persona offesa, la dai per dire che quel gesto è sbagliato.
00:38È un gesto sbagliato quello dell'Università di Bologna che ha negato il corso per i militari?
00:45Quando io, se fossi una facoltà di filosofia e il capo di stato maggiore dell'esercito mi chiedesse una mano per formare i miei ufficiali, allargando a loro la mente il più possibile, sarei onorato.
01:04Io sarei onorato di contribuire al fatto di migliorare il più possibile la cultura, l'esperienza, la capacità di analisi delle persone a cui la Costituzione affida l'uso della forza per la mia difesa.
01:21Se tu accetti dei militari non si vichi che hai accettato quello che loro fanno se sei un antimilitarista, ma che hai accettato un confronto.
01:28Ed è surreale che una facoltà di filosofia non accetti il confronto.
01:33Ci dice qualche dettaglio su come lei se lo immagina questa leva volontaria?
01:38Una riserva che si costruisca sulla volontarietà, e cosa si intende per riserva?
01:43Una forza che si attiva in caso di necessità, non necessariamente militare.
01:48In caso di necessità significa ricevo un attacco cyber che mi paralizza una centrale elettrica, un acquedotto, un aeroporto.
01:58La necessità di attivare quindi non soltanto delle persone che siano formate per essere supporto ai militari, ma che siano tecnici, che siano informatici, che siano persone civili che in caso di necessità intervengono in aiuto dello Stato o di un Paese.
02:16La necessità può essere di diversi livelli, il rischio di diversi livelli.
02:20E ho detto con tranquillità che non è una decisione che prende il Ministro della Difesa questa.
02:26Il modello di difesa e le regole con cui costruisco la difesa nella mia personale cultura,
02:33sono cose che non discute né un ministro né una maggioranza da soli.
02:38Ma io mi permetterò di dare una proposta, una base, che faccio fare alle forze armate,
02:45che non costruisco io, che costruiscono i tecnici, da portare in Consiglio dei Ministri e poi in Parlamento.
02:51Io e tutti noi, tutti ci auguriamo di arrivare alla fine della guerra.
02:56Anche perché prima ascoltavo la canzone di Piero e non si chiama Piero, si chiameranno Vladimir, si chiameranno Ivanov,
03:10non lo so come si chiamano, ma io sono partito da Roma alle 10.
03:17Dalle 10 dell'ora in cui sono partito adesso sono morti sul fronte russo-ucraino 150 uomini, 150 Piero.
03:26E ne moriranno 150 nelle prossime due ore e nelle due successive, da 1.300 giorni.
03:35Ogni giorno da 1.200 a 1.500 tra russi e ucraini muoiono in guerra.
03:41Quella è la guerra.
03:42Voi pensate se ogni giorno da 1.300 giorni morissero 7-800 ragazzi italiani.
03:56Da 1.300 giorni.
04:00L'Occidente, tutto l'Occidente, tutto il mondo ormai vuole una pace, una tregua, sta alla Russia arrivare alle condizioni perché questo ci sia.
04:12Non è un merito del governo, non vogliono un merito della Meloni, non esiste un paese al mondo che abbia fatto per Gaza, per il popolo palestinese,
04:24più di quanto abbia fatto l'Italia al punto di vista di aiuti.
04:26No, non ha mandato le armi.
04:30È il primo paese che ha smesso di mandare le armi.
04:33Questo è un esempio di quello che io chiamo disinformazione.
04:37Il primo paese che ha bloccato, è unico, il primo e unico paese che ha bloccato dal giorno dopo l'esportazione di qualunque cosa che potesse essere usata contro il popolo palestinese.
04:53L'unico paese in Europa, perché anche di quelli che hanno detto di farlo in realtà non l'hanno fatto, l'unico paese che li ha bloccati totalmente è stata l'Italia.
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