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  • 1 giorno fa
«Vada a casa e prepari il funerale di sua figlia». Il livello di piastrine è così basso che ai medici sfugge un commento drammatico davanti alla madre di Barbara Lovrencic. La bambina aveva 4 anni quando le fu diagnosticata la trombocitopenia immune: l'Itp. Per Barbara inizia un’infanzia segnata da ricoveri continui, estati trascorse in ospedale, divieti di correre e giocare per evitare traumi. Fino ai dodici anni la malattia scandisce ogni momento.L’Itp interessa solo 9,5 persone su 100.000 (si stimano 6.000-12.000 di pazienti cronici in Italia) ed è una rara patologia ematologica autoimmune che colpisce la produzione di piastrine ed è caratterizzata da fatigue, lividi e sanguinamento. «Io mi ricordo ancora il giorno in quale mia mamma ha notato tantissimi lividi sul mio corpo e aveva paura che qualcuno mi avesse picchiata». Barbara, 48 anni, vicentina, ripercorre la propria storia con la malattia durante l’evento «ITP On Stage», ospitato al Teatro Franco Parenti di Milano e promosso per dare voce al vissuto delle persone con trombocitopenia immune. Lei stessa paziente oggi è divenuta presidente dell’Aipit (Associazione Italiana Porpora Immune Trombocitopenica). Dopo un lungo periodo di remissione, nel 2010 arriva una nuova ricaduta, di nuovo in emergenza. Da allora la sua Itp alterna fasi stabili a periodi critici, con stanchezza profonda e difficoltà persino ad alzarsi dal letto quando le piastrine scendono. Ma il peso maggiore, racconta, è l’ansia costante: anche nei momenti buoni resta la consapevolezza che la malattia può ripresentarsi «dal nulla».Nel 2024 ha avviato, anche grazie al supporto di aziende partner, il progetto «Vivere con la spada di Damocle», il primo servizio al mondo di supporto psicologico specificamente dedicato ai pazienti con Itp: sono stati coinvolti clinici, pazienti e caregiver tra Milano e Napoli che hanno condiviso esperienze, difficoltà ed emozioni del vivere con questa rara patologia ematologica. Un percorso che, come le tecniche teatrali sperimentate durante «Itp On Stage», promosso da Sobi Italia con il patrocinio dell’associazione pazienti Aipi, mira ad aiutare chi convive con questa patologia a dare voce alle proprie emozioni, anche quelle più difficili da affrontare. Il monologo teatrale, scritto da Filippo Losito, psicologo, filosofo, autore e interpretato dall’attore Davide Calabrese, si intitola  «Battiti» e gioca sul doppio valore della parola: battiti, è il monito che ogni paziente porta nella sua quotidianità, fatta di piccole e grandi sfide e anche di traguardi, di alleanze con il medico, di solitudine e condivisione. Un battersi, per l’appunto. D’altro canto, i battiti sono quelli del cuore, della vita che pulsa.​​Il sogno di Barbara? «Un sogno realizzabile. Creare una società dove la malattia ti permette di vivere la vita più piena possibile in una società davvero inclusiva».

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Trascrizione
00:00A me l'ITP è stata diagnosticata quando avevo soli 4 anni.
00:03Io mi ricordo ancora tuttora il giorno in quale mia mamma ha notato tantissimi lividi sul mio corpo
00:09e aveva paura che qualcuno mi avesse picchiata.
00:14Io le ho spiegato che in realtà non ho fatto nulla
00:17e dopo qualche giorno sono comparse anche le petecchie.
00:21All'epoca non sapevamo che si chiamassero così,
00:23che sono dei puntini rossi, che sono in realtà delle microemorragie sottopelle.
00:30Alla comparsa delle petecchie mia mamma mi ha portata dalla pediatra
00:35dove sono stata ricoverata d'urgenza con un livello di piastrine molto basso.
00:40A mia mamma addirittura è stato detto di andare a casa a preparare il funerale.
00:44L'ITP è oltre la patologia, è un peso che porto dentro di me.
00:50Siate forti, non lasciatevi abbattere. Siamo forti e non siamo soli.
00:56L'ITP è una malattia ematologica rara, cioè una malattia del sangue
01:01che ha una causa di tipo autoimmune.
01:04Il termine ITP in realtà è un acronimo che significa piastrineopenia autoimmune.
01:09Questo tipo di malattia, dal momento che si tratta di una patologia rara,
01:13ha evidentemente una numerica che è sempre difficile da stabilire.
01:16Si calcola che al mondo più o meno potrebbero essere intorno ai 750.000 i pazienti
01:21con una incidenza globalmente considerata tra gli 1 e i 6 casi per 100.000 persone all'anno.
01:28Io nella mia vita ho rinunciato tantissimo per l'ITP.
01:31Ho rinunciato a giocare con i miei compagni, non ho mai fatto motoria.
01:36Per me era proibito arrampicarsi sui alberi, fare qualsiasi cosa che possa provocare un trauma.
01:42Il timore più grande è sempre quello dell'emorragia cerebrale, naturalmente.
01:46Quindi sono pazienti che noi trattiamo, quando hanno una contrapiassinica particolarmente bassa,
01:51con diversi tipi di farmaci.
01:52Il primo farmaco che utilizziamo è sempre il cortisone,
01:55farmaco che a volte dà delle grandi soddisfazioni in termini di risposte,
01:58ma spesso mal tollerato dai pazienti per quanto riguarda gli effetti collaterali.
02:02E poi abbiamo oggi tutta una serie di altri farmaci più moderni
02:06che agiscono in modalità differenti e che ci aiutano a stabilizzare la contrapiassinica di questi pazienti.
02:12La stanchezza causata dai tipi è in realtà quando è presente.
02:18Io ne soffro solo con livelli di piastrine abbastanza bassi,
02:22però arrivo al livello dove faccio fatica a alzarmi dal letto oppure anche solo dal divano
02:28per andare a mangiare.
02:30Per me diventa un'impresa quasi impossibile.
02:32Con piastrine sotto i 10.000 non riesco a ricordarmi un numero di tre cifre.
02:37Nel futuro abbiamo farmaci, nuove molecole che stanno arrivando
02:40e che probabilmente ci aiuteranno soprattutto nei pazienti cosetti refrattari,
02:44cioè quelli che hanno già fatto tutti i farmaci che abbiamo a disposizione e che non rispondono.
02:47Quindi l'idea di avere nuove molecole che hanno nuovi target su questa malattia,
02:52quindi altri meccanismi di azione, è sicuramente utile
02:56perché ci permetterà di curare più pazienti rispetto a quelli che riusciamo oggi
03:01a mantenere con una contrapiassinica stabile.
03:03Mi è arrivato un tir in faccia, discriminazione, incomprensione.
03:10Ho nascosto la diagnosi per non mendicare pietà.
03:14La qualità della vita va chiesta, va difesa.
03:18Ho paura a dire che ho il 75% di invalidità.
03:23A guardarmi sembro sportiva.
03:25C'è bisogno di aiuto psicologico perché non è solo questione di corpo,
03:32è questione di sguardo.
03:34Questo progetto nasce da Sobi ed è promosso dall'Associazione dei Pazienti
03:39ed è un progetto che insieme ai pazienti ci ha portato a dare vita ad un testo.
03:45Abbiamo portato in scena il vissuto emotivo, le storie, le esperienze di vita.
03:50Questo crea quello che si chiama decentramento percettivo,
03:53cioè raccontandomi mi vedo da altre posizioni, da altre sfumature.
03:57Ogni prenievo è una roulette.
04:00Le piastrine salgono, scendono e io vado in apnea.
04:03Era un materiale così ricco che impulsava di vita
04:06che ha dato vita ad un testo, un atto unico, Battiti,
04:10in cui ITP, la malattia, racconta come in tanti modi
04:16prova a mettere il bastone tra le ruote nelle vite dei pazienti
04:19e di come in realtà i pazienti riescano a rinascere, a risorgere, a combattere,
04:25a dare dignità all'esistenza giorno dopo giorno, a continuare di fatto a vivere.
04:30Il mio sogno che è realizzabile è creare una società
04:33dove una malattia ti permette di vivere una vita più piena possibile.
04:39Una società davvero inclusiva, purtroppo non è ancora così.
04:43Un battito, un battito dopo l'altro.
04:49Battiti, battiti, battiti.
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