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https://www.pupia.tv - Roma - ​Siamo ragazzi non siamo diagnosi - Conferenza stampa di Deborah Bergamini (18.11.25)

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Trascrizione
00:00Allora, grazie a tutti innanzitutto di essere presenti. Per me è un onore presentare nuovamente, posso dire, questo libro della professoressa Vincenza Palmieri e prima di cedere la parola all'onorevole Vescovi per i saluti di apertura, voglio dedicare proprio una riflessione alla professoressa Palmieri.
00:26Lei è la fondatrice dell'INPEF, quindi anche la Presidente, l'Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare. Per me è una carissima amica che stimo molto e credo di aver trovato oggi le parole giuste. Quello che stimo e che ammiro è la sua coerenza.
00:43Ci troviamo qui a distanza di un anno dalla presentazione del libro e lei è stata coerente tra quello che ha scritto, quello che ha sempre detto e quello che sta facendo per aiutare i ragazzi. In realtà da sempre, ma da ultimo ancora di più anche a livello internazionale.
01:00Quindi grazie Vincenza e ora cedo la parola all'onorevole Manuel Vescovi. Prego onorevole.
01:07Faccio dei saluti veloci così diamo la parola poi alla professoressa Palmieri. Una persona che stimo tantissimo, un'eccellenza italiana, internazionale pure.
01:18Quindi è una persona che ha dedicato la sua vita ai ragazzi. Quindi la sua vita è dedicata, spesa, con costante e continua formazione.
01:29Poi, non so voi, ma quando parla è un piacere ascoltarla. Quindi diamo la parola e grazie a tutti voi di essere qui oggi, tardo pomeriggio, ad ascoltarla.
01:38Grazie e buon lavoro a tutti.
01:48Grazie.
02:13Sì. E voglio ringraziare soprattutto gli amici e anche coloro che non conosco che sono presenti e che immagino come tanti italiani e anche tanti studiosi, genitori a livello internazionale,
02:31sono interessati a quello che è il futuro dei nostri ragazzi. E quindi grazie davvero a tutti.
02:40Come nasce l'esigenza? Intanto questo è il tredicesimo libro che io scrivo sui ragazzi, sulla possibilità di costruire con le forze politiche, con le forze magistrali, accademiche, con l'associazionismo,
02:58delle realtà dove le nostre nuove generazioni, i nostri figli, possano trovare un terreno sicuro.
03:05Perché credo che si tratti proprio di questo. Si tratti di costruire la sicurezza per i nostri ragazzi, visto quello che ci circonda e che osserviamo tutti i giorni.
03:17dai rischi della guerra, ai rischi della fame, ai rischi della mancanza, della possibilità di accedere alla cultura, all'istruzione e al gioco e anche ad una famiglia.
03:32Quindi questo è l'ultimo libro in ordine di tempo, che è un po' una sintesi di tutto il lavoro fatto in 40 anni di attività,
03:43che è proprio la difesa totale dei nostri ragazzi, che sono ragazzi e non sono diagnosi.
03:49Questo perché si è notato che si tende a fare dei ragazzi, dei casi clinici, a prescindere?
03:55Ma io penso che questo sia ormai molto diffuso come sistema.
04:03Noi assistiamo a un proliferare costante di diagnosi nei confronti dei ragazzi.
04:10In effetti quello che dobbiamo dire è che l'infanzia e l'adolescenza risultano oggi il terreno più ricco per poter fare business.
04:22A tutti i livelli. L'abbiamo detto in tanti settori, ma ciò che vediamo costantemente è proprio questa continua, questa indole a volere medicalizzare, diagnosticare tutto,
04:40perché sembra che creare una scatola in cui poter mettere i nostri ragazzi, tutto sommato crea sicurezza agli adulti, in qualche modo.
04:50Ma soprattutto favorisce quel sistema di business che c'è intorno alle diagnosi e intorno alle terapie.
04:59Perché se c'è una diagnosi c'è una terapia e non sempre la terapia fa il maggior bene.
05:06Quindi ti chiedo, utilizzando una tua espressione, anche in questo caso rischiamo una filiera come quella psichiatrica,
05:16utilizzo sempre le due parole su Bibiano, in questo caso abbiamo una filiera diagnostica?
05:21Beh, la filiera diagnostica è molto presente a livello scolastico in modo particolare,
05:28ma ovunque ci siano dei ragazzi, io ho visto addirittura negli oratori i bambini quando vanno per giocare al pomeriggio dopo la scuola,
05:39i genitori si trovano a sottoscrivere un modulo in cui è scritto in piccolo che autorizzano l'intervento di figure specialistiche esterne
05:54ed anche uno screening all'interno degli oratori.
05:58Sai, i genitori firmano anche con molta...
06:00Ah, magari le...
06:02Beh, certo, perché è un oratorio ed è terribile pensare che nei luoghi della cura, dell'aiuto, della solidarietà ci possa essere una trappola.
06:14Questo libro sta diventando una vera campagna, ha dato proprio l'avvio, possiamo dire, ad un'azione concreta.
06:23Come sta procedendo, non solo in Italia peraltro?
06:26Sì, la campagna ormai è diffusa a livello italiano e a livello internazionale,
06:33perché stiamo diffondendo un nuovo modo, una nuova metodologia per aiutare i ragazzi.
06:40Finora noi abbiamo avuto a disposizione solo la diagnosi e sappiamo che la diagnosi,
06:47quando non si parla di patologie, cioè quando non siamo in presenza di un disturbo
06:54conclamato da un'indagine, un danno biologico, un danno genetico,
07:00quindi se noi non abbiamo una situazione di questo tipo,
07:06rifugire nella diagnosi diventa un grave problema.
07:13E invece noi abbiamo la possibilità di sostituire l'approccio diagnostico
07:19con l'osservazione della performance.
07:22Che cos'è l'osservazione della performance?
07:25E' osservare quello che il ragazzo fa.
07:30E' nell'osservazione individuare tutti gli aspetti filosofici, propri e pratici dell'apprendimento.
07:40Quando si osserva con il pregiudizio della diagnosi,
07:45allora noi incaselliamo i comportamenti e quello che viene richiesto in modo particolare ai docenti
07:52è quello di fare riferimento a un approccio terapeutico.
07:59Se noi invece osserviamo quello che il ragazzo fa, senza nessun pregiudizio e senza aggiungere niente,
08:10noi vediamo quello che fa bene e quello che non fa bene.
08:16E se partiamo da quello che fa bene, cioè valorizziamo quello che il ragazzo fa,
08:22quello che la bambina fa a scuola,
08:24gli diamo la possibilità di vincere perché si può avere un neo,
08:29si può avere una lacuna, si può avere una difficoltà,
08:32ma quello è un aspetto, non è la totalità del ragazzo.
08:36Quando invece noi approcciamo esclusivamente con la diagnosi,
08:41noi non diamo speranza e non valorizziamo tutto quello che il ragazzo ha.
08:46E noi abbiamo spesso, sia giovani che bambini che anche adulti,
08:52che hanno un sacco di qualità.
08:56E invece quando noi rientriamo solo in quella che è la casistica patologica,
09:06noi eliminiamo la possibilità di valorizzare quello che di buono c'è.
09:10Allora noi esaltiamo gli aspetti positivi,
09:14diamo una vittoria, incoraggiamo,
09:17e da quello partiamo per poter andare a correggere gli aspetti che sono da correggere.
09:25Ma dobbiamo fare un lavoro mirato.
09:28Il bambino scrive, come scrive, quanto scrive, in che modo scrive, come legge.
09:34Noi dobbiamo fare interventi mirati quando serve.
09:39Non dobbiamo delegare immediatamente.
09:41Ah, sta leggendo così e così, sta leggendo male, sta scrivendo male,
09:45non conosce la tabellina.
09:47E allora è dislessico, è discalculico, è disgrafico.
09:51Non ce lo dimentichiamo che la legge 170 del 2010,
09:58la legge che ha autorizzato la possibilità nelle scuole a diagnosticare tutti i nostri ragazzi,
10:05fu voluta nottetempo in maniera trasversale da tutta la compagine di governo
10:13e sostenuta da alcune associazioni di categoria che favoriscono e riconoscono
10:20la dislessia, la disgrafia e tutte le difficoltà di apprendimento.
10:26E cosa ha portato tutto questo?
10:29A togliere ai docenti, in primo luogo, le loro abilità.
10:35Perché tutta la faccenda, se posso approfondire questo aspetto,
10:40ha molto a che fare con quello che sono i docenti.
10:44Nessuno di noi, e ne io per prima, voglio parlare male della categoria dei docenti.
10:53Non ci dimentichiamo che per insegnare si fa un corso o un concorso abilitante,
11:00come tante professioni, come quella dell'avvocato e così via.
11:04Ma questa abilitazione, questo concorso abilitante, a che cosa abilita?
11:10A fare una prediagnosi?
11:12Ah, forse sei dislessico.
11:14Per favore, lo porti nei corridoi della neuropsichiatria infantile.
11:18No!
11:20Un docente, quando acquisisce l'abilitazione all'insegnamento,
11:24significa che ha tutte le competenze e le abilità e gli strumenti per aiutare ad imparare.
11:34Cioè, è come se noi avessimo un dottore che ha l'abilitazione a curarci, a salvarci la vita
11:42e quando andiamo da lui, perché magari siamo ingrassati, invece di farci un esame e darci una dieta,
11:50ci manda dal sarto a prendere un vestito con una taglia in più.
11:56Allo stesso modo, quando noi abbiamo un bambino che va a scuola e sa qualcosa,
12:02che deve essere sistemato e non si può continuamente, pur avendo un'abilitazione,
12:09non si può utilizzare la delega alla medicalizzazione e sdoganare quello che stiamo vivendo oggi.
12:24C'è una difficoltà proprio della nuova generazione di adulti a saper gestire i ragazzi,
12:31gli adolescenti e le difficoltà dei bambini, per cui si cerca il terzo.
12:39Allora, io penso, la prendo lunga, torno molto indietro, no?
12:48Io penso che prima dei campi di sterminio ci fu qualcuno che i campi di sterminio li teorizzò,
12:54li fece apparire come una cosa buona e giusta, no?
12:58Non è che i campi di sterminio sono apparsi dal nulla, scusatemi se faccio riferimento a questo,
13:05ma è proprio per dare l'idea di come si costruiscono i fenomeni sociali, no?
13:12Allo stesso modo, sulla questione giovanile e sugli interventi che sopprimono e distruggono
13:22l'adolescenza e la giovinezza, il lavoro è stato fatto e sta venendo fatto ben prima
13:30e si usa il lockdown per dire, ah, durante il lockdown i ragazzi sono stati chiusi in casa,
13:38sono stati male, ecco che allora sono tutti depressi, ecco che sui giornali troviamo
13:45che c'è un grande ricorso agli ospedali, alla neuropsichiatria infantile,
13:53perché dopo il lockdown i ragazzi si sono disturbati.
13:58Quindi si costruisce il sistema, no?
14:01Noi abbiamo condiviso dei video in questi giorni, io non so se ne possiamo...
14:06Sì, è disponibile il video, così lo possiamo vedere assieme.
14:10Ecco, io vi vorrei far vedere, eccolo lì.
14:28Forse lo dovremmo rivedere da capo, ve lo spiego un attimo prima di rivederlo.
14:34è una ragazza, un influencer probabilmente, che si mostra nel video
14:40come era prima di usare gli psicofarmaci e come è felice, contenta con l'uso degli psicofarmaci.
14:50Ecco, questo è uno delle centinaia di video simili che noi troviamo su TikTok,
15:16così come anche una serie di altri video dove proprio si fanno i nomi e i cognomi
15:26mostrando anche la scatola degli psicofarmaci che sono arrivati per posta
15:34perché la ragazza mostra uno scatolo che è arrivato con questi farmaci che arrivano senza alcuna ricetta
15:42via, non so, quale compagnia che produce questa roba.
15:50Li mostrano.
15:51E allora noi pensiamo, no?
15:53A questa cultura che si crea nei nostri ragazzi.
15:56Ecco, come sono carina se uso gli psicofarmaci, sono carina e sono allegra, sto bene.
16:06Oppure, se prendo questo farmaco non ingrasso e mi passa l'ansia.
16:12Allora far passare questo messaggio nei social dei ragazzi è quell'azione che si fa prima.
16:20Quindi prima ti sdogano la possibilità di utilizzare facilmente prodotti che notoriamente non è che si possono usare
16:32perché li usa l'amico.
16:35Quindi questo processo è un processo estremamente pericoloso, così come i ragazzi che raccontano
16:42ah, finalmente sono riuscita ad avere la diagnosi di DSA, così studio di meno, mi mettono il voto e arrivo a fine anno.
16:58Questo sdoganamento, questo far passare come cosa buona e giusta, come normale che i ragazzi possono fare,
17:08che le famiglie possono utilizzare, significa davvero, rappresenta il modo più crudele per entrare nelle teste dei nostri ragazzi.
17:20Ecco perché poi, quando si arriva a questo, si tolgono le speranze e i sogni.
17:26E quando si tolgono le speranze e i sogni ai ragazzi, e quello che vedono in televisione è solo una corsa agli armamenti,
17:34sono un po' strani, commettono atti di violenza, devono poi utilizzare quella che è la giustizia riparativa,
17:54insomma i genitori devono pagare i danni.
17:57Ma noi cosa abbiamo fatto?
17:59Noi adulti, che cosa abbiamo fatto?
18:02Siamo noi in difficoltà, o anche noi adulti, come i nostri ragazzi, siamo imbevuti di questa cultura sociale
18:11che ormai è disponibile ovunque?
18:15Dovremmo aiutare le famiglie a casa loro.
18:23Io, dopo aver visto questo video, onorevole Vescovi, quanto sono pericolose queste campagne implicite per i ragazzi?
18:32Perché magari ora, al di là dei rivieti, non è il social in sé che è sbagliato,
18:37però magari un ragazzino, un bambino, vede e si fa già la sua idea.
18:41Trenta secondi, un genitore neanche se ne accorge.
18:43Allora, io penso questo, penso sia una materia abbastanza complessa, quindi non è la mia, però io dico la mia esperienza.
19:01Per far capire un attimino, e poi i social e gli strumenti di oggi, perché noi siamo dei genitori,
19:09ma da genitori, quando eravamo ragazzini noi, i social non c'erano e nemmeno c'era WhatsApp o tutti gli strumenti di oggi.
19:17Quindi per noi è una cosa nuova e quindi dobbiamo anche noi capirli.
19:20E tra di loro è il loro linguaggio.
19:23Io mi ricordo quando ero ragazzino io, avevo il mio linguaggio e i miei genitori non lo capivano,
19:27perché erano linguaggi tra di noi, no?
19:29E quindi ho vissuto anche dei momenti difficili.
19:33All'epoca, io sono dislessico, poi l'ho scoperto dopo, ma nessuno sapeva,
19:37a quel periodo che andavo agli elementari, del motivo perché facevo sempre i soliti errori.
19:41E poi mi sono un po' ingegnato, capivo che registrandomi le lezioni sul mangianastri le capivo.
19:47Allora da solo c'ero arrivato.
19:50E quindi ti sei arrangiato, sei cresciuto nelle difficoltà.
19:52Quindi il ruolo anche dei genitori, secondo me, di ogni tanto,
19:58osservarli, non è la mia materia, però valorizzarli, continuamente dicendogli di credere nei loro sogni,
20:08perché se no li distruggiamo i sogni, e quando tu distruggi i sogni e gli obiettivi,
20:11ma tanto stai lì, cosa vuoi fare, non sei bravo in quella materia, già lì lo distruggi, non sei bravo lì.
20:19Io l'ho vissuta la fase della dislessia, la fase anche del bullismo, perché mi ricordo andavo in palestra
20:24e quando uscivo da questa palestra avevo tre ragazzini, quattro mi picchiavano.
20:27Mi ricordo ancora, ogni volta che ci passo adesso, 50 anni, passo davanti a questa palestra,
20:31mi ricordo ancora che mi picchiavano e mi trovavo in mezzo alla strada,
20:34poi non volevo più andare in palestra, a me non le l'ho detta, però me la sonca,
20:37e quello è sbagliatissimo, no?
20:39E quindi sono delle fasi della vita che anche le difficoltà poi ti fanno crescere.
20:44Le difficoltà poi ti fanno crescere.
20:47Quindi, secondo me, non so qual è il confine, perché non è la mia materia,
20:50quindi non entro nel merito, però le ho vissute.
20:54E quindi, vivendole, dobbiamo però capire noi adulti,
20:58e qui secondo me è più da fare il corso agli adulti che ai ragazzini,
21:00e questo, però, ripeto, non è il mio, però lo dico più da genitori,
21:05di mantenere i sogni vivi ai figli.
21:08Io a mia figlia gli dico sempre, tutte le mattine, quando la porto a scuola,
21:11di cui io credo in me stessa, continuo a diglielo, no?
21:14Perché tu devi credere in te stessa, perché su dieci materie,
21:17magari sei brava in una, in due, in tre, e valorizza quelle.
21:21Perché, però, quindi secondo me i genitori,
21:25è difficilissimo far ruolo dei genitori,
21:26genitori, però devi anche capire che oggi ci sono strumenti diversi
21:32di comunicazione di quando eravamo noi ragazzi,
21:35ed è giusto osservarli, è giusto se c'è violenza fisica intervenire,
21:41ma ogni tanto anche dire qualcosa, cioè tra di loro devono crescere,
21:44devono anche, secondo me, io mi hanno insegnato,
21:47quando tu cammini, giusto?
21:49I bambini quando iniziano a camminare cadono,
21:51e poi si rialzano, cadono e si rialzano,
21:53la prima volta che cadono dici, no, adesso stai fermo,
21:55se no ti fai male, non cammini più, non cammini più,
21:58quindi è la vita, e poi l'ultimo episodio,
22:02perché queste cose ti fanno crescere,
22:03noi mi ricordo, una volta ero in macchina,
22:05presa la prima 500, ero in macchina,
22:08insomma si brucia la macchina, il motore della macchina,
22:10mi ricordo ancora la scena che mi butto dalla macchina,
22:12il mio amico si butta dalla macchina,
22:14non c'era il cellulare, quindi un chilometro a piedi
22:17per chiamare, casa,
22:19mi ricordo ancora questa scena,
22:21io che chiamo il mio papà, gli dico,
22:22si è bruciata la macchina, e lui mi dice,
22:24come stai tu? Bene, bene, arrangati.
22:27E gli dice, e da lì,
22:29tu hai capito che lì per lì,
22:30la lezione più grande è, stai bene fisicamente,
22:33se no sicuramente sarebbe, sì, arrangati.
22:36E quindi ogni tanto,
22:37questi motivi qua ti danno la forza,
22:40poi nei momenti difficili della vita,
22:42di tirarti su.
22:43Quindi poi sto a chi,
22:44è il loro lavoro, io la porto da esperienza,
22:46il mio lavoro non è fare
22:47i bambini, però siccome ha avuto
22:50delle fasi difficili,
22:51forse poi queste fasi difficili,
22:53poi tutto stupido,
22:54non ci serve,
22:55perché se un po' i risultati li hai raggiunti,
22:57stupido non ci serve.
23:00Quindi diamo ai ragazzi,
23:02osservandoli,
23:03anche la possibilità
23:05di vivere la loro vita,
23:07cioè di capire che a quell'età
23:09certe cose vanno fatte.
23:11Grazie.
23:12Presso l'IMPEF vengono organizzate
23:23delle giornate con i ragazzi di aiuto.
23:26Cosa si fa?
23:28Come si sostengono?
23:31Allora, l'IMPEF ogni anno
23:34organizza delle giornate,
23:36delle giornate dedicate ai ragazzi
23:40e alle famiglie.
23:42E quindi noi abbiamo sempre la possibilità
23:44in alcuni momenti particolari
23:46di conoscere in effetti
23:51che cosa sta accadendo
23:52all'interno della scuola
23:54proprio lavorando con i ragazzi,
23:56perché i ragazzi ci portano
23:58la loro esperienza
24:01e quindi noi abbiamo
24:02una grande conoscenza
24:05del sistema familiare,
24:06del sistema scolastico
24:08e dell'istruzione
24:09e anche del volontariato
24:11proprio attraverso i ragazzi.
24:13A questo riguardo,
24:15dietro nella quarta di copertina,
24:19vedete, c'è una frase
24:21che io amo molto,
24:22tanto da averla voluta mettere qui.
24:25Mamma guarda,
24:26anch'io posso imparare.
24:28Ecco, questo era
24:29il grido di gioia
24:32che ha lanciato un ragazzino
24:34uscendo dalla stanza
24:36dopo che avevamo fatto
24:38un'attività insieme
24:40e questo era un ragazzo
24:41a cui gli avevano detto
24:42che lui non poteva imparare.
24:45Era un ragazzo
24:45con una diagnosi di dislessia
24:48per cui c'era addirittura
24:50la prescrizione
24:52che non leggesse.
24:54Gli è stato impedito
24:55per un certo momento
24:57di leggere.
24:57è un'assurdità.
25:01Il ragazzo è venuto da noi,
25:03abbiamo fatto piccoli,
25:05semplici esercizi,
25:07che l'esercizio è qualcosa
25:08che è stato dimenticato,
25:10che fa parte
25:12di una metodologia perduta,
25:14l'esercizio, l'esercizio,
25:16l'esercizio,
25:16l'impegnarsi in qualcosa.
25:19Il ragazzo è uscito dalla stanza
25:21e ha detto
25:22mamma, guarda,
25:23anch'io posso imparare.
25:25Gli ha fatto vedere
25:26come leggeva.
25:27Ecco, da questa esperienza
25:30noi periodicamente
25:32facciamo queste giornate intensive
25:34per i ragazzi.
25:36È chiaro che non lavoriamo solo
25:38e non siamo neanche qui
25:40per promuovere
25:45le nostre giornate intensive,
25:46il lavoro che facciamo
25:48tutti i giorni
25:48con i ragazzi
25:49e con le famiglie
25:51o con la formazione
25:52che facciamo.
25:55Quello che a noi
25:56ci interessa
25:57in questo momento
25:59ed è la ragione
26:00anche per cui
26:01siamo qui
26:02è perché
26:03si deve
26:04promuovere
26:05il rinnovamento.
26:06Nel 2010
26:07è stata approvata
26:08una legge
26:10e questa legge
26:11a distanza
26:12di 15 anni
26:13magari
26:13andrebbe
26:14un attimo
26:15discussa
26:16in un tavolo
26:17di lavoro
26:19e vedere
26:20che cosa
26:20possiamo fare,
26:22che cosa è successo
26:23nel frattempo
26:24perché
26:26quando ci dissero
26:27che non c'era
26:28niente di male
26:30non si trattava
26:31di malattie
26:31poi alla fine
26:33per avere
26:34la certificazione
26:35i ragazzi
26:36dovevano andare
26:37nelle asle.
26:39Allora
26:39se non è una patologia
26:40perché
26:41bisogna andare
26:43nelle asle?
26:43quindi rivediamo
26:45le norme
26:46attualizziamole
26:47riscopriamo
26:49tutto quello
26:52che è
26:53la bellezza
26:54della nostra
26:55scuola italiana
26:57tuteliamo
26:58i bambini
26:58ma la cosa
26:59più bella
27:00ancora
27:00è che
27:00in questo momento
27:01c'è una richiesta
27:03a livello
27:04internazionale
27:05di questo metodo
27:07della performance
27:08dell'osservazione
27:09quindi
27:10stiamo girando
27:11praticamente
27:12tantissime
27:14realtà
27:15europee
27:16dove
27:16la nostra
27:18proposta
27:19di lavoro
27:20è molto apprezzata
27:21perché va
27:22a sostituire
27:23l'approccio
27:25diagnostico
27:26esattamente
27:29come sarebbe
27:29il metodo
27:30della performance
27:31questa osservazione
27:33
27:33l'osservazione
27:34di quello
27:36che il ragazzo
27:37fa
27:37il bambino
27:38fa
27:38in un determinato
27:39settore
27:40il bambino
27:41si dice
27:42ha un problema
27:43con la lettura
27:45bene
27:46noi lo
27:46osserviamo
27:47nella lettura
27:48osserviamo
27:50quanto legge
27:51come legge
27:51su che parole
27:53in cespica
27:54quali sono
27:54dopo la lettura
27:58che cosa è in grado
28:00di riassumere
28:01e si lavora
28:03su quello
28:04soprattutto
28:04si lavora
28:05sulla comprensione
28:06delle parole
28:08che è una
28:09metodologia
28:10non molto
28:11utilizzata
28:12se voi fate
28:14un esperimento
28:15osservate un bambino
28:16che legge
28:17una frase
28:18e su una parola
28:20in cespica
28:21provate a chiedergli
28:23ma cosa significa
28:25questa parola
28:26e vi accorgerete
28:27che il bambino
28:28intoppa
28:30proprio
28:31laddove
28:31non conosce
28:32il significato
28:33della parola
28:34anche perché
28:35non è mai
28:37un argomento
28:38o una frase
28:39ad essere
28:40incomprensibile
28:41sono le parole
28:43che sono
28:43le parole
28:44e i simboli
28:44che sono contenuti
28:45nelle frasi
28:47negli argomenti
28:49a volte
28:50a non essere compresi
28:52per cui
28:52se lavoriamo
28:53con le parole
28:54sulla comprensione
28:56delle parole
28:57se utilizziamo
28:58l'esercizio
28:59e se soprattutto
29:00utilizziamo
29:02l'osservazione
29:03non
29:05il
29:06pregiudizio
29:08di quello
29:08che pensiamo
29:09che sia un ragazzo
29:10non legge bene
29:11è dislessico
29:12no
29:12non è detto
29:14che sia
29:15dislessico
29:16anche perché
29:17stiamo parlando
29:20di una cornice
29:22quando parliamo
29:23di una diagnosi
29:24quando invece
29:25osserviamo
29:25stiamo parlando
29:26dei contenuti
29:27espressi
29:28e quella
29:29è la realtà
29:30la realtà
29:31è quello
29:31che noi
29:32osserviamo
29:33perché è quello
29:34che veramente
29:35noi osserviamo
29:36con i nostri occhi
29:38non è una significanza
29:39di quello
29:40che può significare
29:42qualcosa
29:44e questa è
29:46la bellezza
29:47dell'intervento
29:48con i ragazzi
29:49li osservi
29:51noti
29:52su che cosa
29:53bisogna intervenire
29:54e l'intervento
29:56è mirato
29:57sull'esatta
29:58difficoltà
29:59se noi
30:00diagnostichiamo
30:01e incaselliamo
30:03in un sistema
30:04impediremo
30:06che quella
30:07difficoltà
30:09possa essere
30:10superata
30:11è come dire
30:12non sai
30:14scrivere
30:15usa il computer
30:16se userò
30:17il computer
30:18non eserciterò
30:21mai
30:22la mia
30:23mano
30:24a
30:25disegnare
30:26disegnare
30:27perché si tratta
30:28di un disegno
30:29le lettere
30:30dell'alfabeto
30:32è come dire
30:33una persona
30:33che ha sete
30:35che non deve
30:36bere
30:37e quindi
30:37non riesce
30:38a scrivere
30:39bene
30:40usa il computer
30:41no
30:41utilizziamo
30:42tutte le tecniche
30:43perché
30:44si possa
30:45sviluppare
30:46la scrittura
30:48poi
30:48non si devono
30:49non dobbiamo
30:51pensare
30:51che i ragazzi
30:52sono tutti
30:53uguali
30:54e tutti
30:55devono
30:55arrivare
30:56allo stesso
30:57punto
30:58se
31:00noi
31:01applichiamo
31:02tutte
31:03le
31:03strategie
31:05possibili
31:05e perché
31:06no
31:06magari
31:06ci seguite
31:07sui nostri
31:08social
31:09o ci venite
31:09a trovare
31:10in istituto
31:10e ve le facciamo
31:11conoscere
31:12tutte le
31:12strategie
31:13di dati
31:14che conosciamo
31:14possiamo salvare
31:17un sacco
31:18di ragazzi
31:18l'osservazione
31:20senza
31:21il pregiudizio
31:22di Agnosti
31:23in due parole
31:29perché siamo
31:30in chiusura
31:31e poi
31:31do nuovamente
31:31la parola
31:32all'onorevole
31:33Vescovi
31:33possiamo dire
31:34che adesso
31:34c'è una tendenza
31:35ad attenzionare
31:36ma non a comprendere
31:38
31:42se pensiamo
31:44che
31:44l'attenzionare
31:46poi si trasforma
31:47in delega
31:48e questo è il punto
31:49ancora prima
31:51della comprensione
31:52cioè
31:54non ci si arriva
31:55proprio
31:55io metto
31:57l'attenzione
31:58e poi delego
31:59a qualcun altro
32:00ma quelli sono
32:01i ragazzi
32:01attenzione
32:02perché quando
32:03deleghiamo
32:04a qualcun altro
32:05noi stiamo
32:06delegando
32:07il governo
32:08della cosa pubblica
32:11a qualcuno
32:11che non conosciamo
32:12una giusta
32:18riflessione
32:19che dovrebbe
32:20farci riflettere
32:21onorevole
32:23Vescovi
32:23siamo in conclusione
32:25quindi le cedo
32:26la parola
32:28per una riflessione
32:29finale
32:30per i saluti
32:31l'onorevole
32:32Bergamini
32:33è in un impegno
32:34istituzionale
32:34quindi comunque
32:35la ringraziamo
32:36per essersi fatta
32:38promotrice
32:38di questo incontro
32:40e la salutiamo
32:41anche se a distanza
32:42prego
32:42sì anche da parte mia
32:45un ringraziamento
32:45a distanza
32:46dell'onorevole
32:47Bergamini
32:48che su questi temi
32:48ci tiene molto
32:50una persona
32:51illuminata
32:52molto valida
32:53competente
32:53ho avuto la fortuna
32:54di lavorare con lei
32:55in Consiglio d'Europa
32:56cinque anni
32:56quindi la conosco bene
32:57è una
32:59donna straordinaria
33:01ma io
33:02si diceva prima
33:03di comprendere
33:04noi siamo portati
33:06sempre a giudicare
33:07qualsiasi cosa
33:08si giudica
33:08poi magari non conosciamo
33:09però giudichiamo
33:10il primo impatto
33:11è il giudizio
33:12ecco io in questi anni
33:13ho sempre di più
33:15cercato di imparare
33:15di non dare più giudizi
33:16e quindi secondo me
33:20se noi iniziamo
33:21sempre
33:22è ma lui
33:23è ma l'altro
33:24dicevo prima
33:25si generalizza
33:26tutti sono
33:27porto questo esempio
33:29per poi arrivare
33:30alla chiusura finale
33:31l'altro giorno
33:31mi trovavo a Dubai
33:32degli italiani
33:34a un certo punto
33:35era a cena
33:35con uno straniero
33:37un iraniano
33:38e mi fa
33:39un iraniano
33:40sia Dubai
33:41Italia belle
33:42Italia belle
33:42poi gli italiani
33:43sono mafiosi
33:44a un certo punto
33:45non devi generalizzare
33:47su cento abitanti
33:50su un milione
33:50di abitanti
33:51avremo sicuramente
33:52qualcuno
33:52e qui anche
33:53la generalizzazione
33:54che ti porta
33:55a semplificare tutto
33:56tutti i politici sono
33:57tutti gli statali sono
33:59tutti gli imprenditori sono
34:00tutti i maschi sono
34:01tutte le donne sono
34:02ecco questo è un errore
34:04perché dentro di noi
34:05c'è un'unicità
34:06il lavoro vostro
34:07è valorizzare
34:08questa unicità
34:09e lì
34:09siamo tutti diversi
34:11poi è giusto
34:11che abbiamo tutti
34:12gli stessi diritti
34:13però ognuno è diverso
34:14valorizzate le differenze
34:16poi rimaniamo uniti
34:17ci mancherebbe altro
34:18però
34:18questo portare sempre
34:20con slogan
34:21gli abbanesi sono
34:22i rumeni sono
34:23poveretto
34:23l'altro giorno
34:24qui a Roma
34:25è morto un rumeno
34:26lavorando
34:26come muratore
34:28e nel laboratore
34:29quindi è sempre sbagliata
34:30la generalizzazione
34:31io l'ho vissuta
34:33in prima persona
34:34l'altra sera
34:34quando metti
34:35italiani
34:35no
34:35italiani
34:36no
34:36fermo
34:36che poi ti difendi
34:37e quindi
34:39questo porta
34:40a generalizzare
34:42quindi secondo me
34:43l'unicità
34:44rimanendo uniti
34:45e il lavoro che fate voi
34:46è straordinario
34:47perché vai a valorizzare
34:48l'unicità
34:49penso che la cosa più bella
34:51dell'insegnante
34:51sia riuscire a scoprire
34:53il talento
34:54del ragazzo
34:54che ha di fronte
34:55e tirarglielo fuori
34:56questo secondo me
34:56dovrebbe essere
34:58lo scopo massimo
34:59chiudendo su questo argomento
35:01quindi
35:01tutta questa legislazione
35:03poi
35:04visto che ho fatto parte
35:05della commissione Forteto
35:07mi domando
35:07come sia
35:08dopo quello che ho ascoltato oggi
35:10la legge
35:11tutte queste tutele
35:13mi domando
35:14come sia potuto
35:15succedere
35:16una cosa
35:17come il Forteto
35:18con tutte queste cose
35:20di controlli
35:21quindi
35:21la risposta
35:23ce l'ho
35:24non la posso dire
35:25perché purtroppo
35:26la commissione Forteto
35:27è stata interrotta
35:28io ero commissione
35:29quindi c'è la segretezza
35:30non si posso dire
35:31certe cose non si possono dire
35:33quindi tu porterai
35:34con te
35:35questi segreti
35:36che non puoi dire
35:37perché la commissione
35:37poi è stata interrotta
35:39e quindi però
35:40puoi porre la domanda
35:42e dire
35:42come si è potuto
35:43succedere
35:44quando
35:45e poi
35:46la risposta
35:47ce l'hai
35:47e quindi
35:48alla fine
35:48forse è più
35:50si conosce
35:52il 90%
35:53il 10
35:54non si sa
35:57poi
35:57speriamo che adesso
35:59c'è
35:59la commissione Forteto
36:01che finisca i lavori
36:02magari le renda pubbliche
36:03e quindi
36:04anche se ormai
36:06sono passati
36:06dall'inizio
36:0740 anni
36:08però
36:09poi la cosa
36:10è terminata
36:11nel 2010
36:122015
36:12circa
36:13quindi
36:14quindi
36:16complimenti al vostro lavoro
36:18e complimenti
36:19sempre a dire
36:20complimenti poi al libro
36:21e quindi mi raccomando
36:23a tutti
36:23di andare a prendere
36:25questo libro
36:25che è fantastico
36:26grazie Vincenzo
36:27grazie
36:28grazie
36:28grazie
36:28allora ci vediamo
36:35in campagna
36:36ci vediamo in campagna
36:38no
36:38non ho detto quale
36:40non ho detto
36:40elettorale
36:42par condicio
36:43ci vediamo in campagna
36:45io vi ringrazio
36:51e quindi
36:51possiamo
36:52salutarci
36:53e magari adesso
36:55facciamo la foto di lito
36:56così
36:57grazie a tutti
36:59grazie
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