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  • 9 ore fa
Trascrizione
00:00Quei paesi che stavano dietro la cortina di ferro cosiddetta non erano paesi dell'est
00:10nati dall'oggi al domani dopo la seconda guerra mondiale, ma erano paesi sempre facenti parte
00:17direttamente di un tessuto di relazioni che andava da Milano a Praga, a Mosca, a Kiev,
00:27a Varsavia, a Cracovia, a Belgrado e forse questa consapevolezza di questo tessuto di rapporti
00:36attraverso accademi, attraverso università, ma attraverso anche commerci, viaggiatori, competenze,
00:42ecco questo senso è andato perduto. Io penso anche soltanto ai mastri comaccini che prestavano
00:49la loro opera per l'abbellimento di chiese e di palazzi in una vastissima area e si ritrovano
00:57le tracce ancora oggi in Polonia come in Russia e questo è importante perché ci fa capire
01:04che veniamo da un passato e la biblioteca ambrosiana questo passato lo conserva, lo conserva, lo
01:12tramanda ed è anche in grado di tramandarlo in maniera rinnovata, adattata ai tempi e con
01:21gli strumenti attuali. A parlarci è Giulia Lami, neocademica dell'Ambrosiana che dalla sua fondazione
01:27all'inizio del XVII secolo rappresenta a Milano un agora, ovvero un luogo dedicato a promuovere
01:34l'incontro e il dialogo tra diversi popoli e culture, un crocevia tra nord e sud, tra est
01:40ed ovest. Gli accademici all'Ambrosiana sono affermati studiosi e promettenti ricercatori,
01:46lavorano per custodire e promuovere lo straordinario patrimonio culturale dell'istituzione attraverso
01:52convegni di es academicus, pubblicazioni e scambi che mirano a costituire una comunità
01:57scientifica di livello mondiale. E in questo senso Lami, che insegna storia dell'Europa
02:03orientale all'Università degli Studi di Milano e che tra i suoi libri annovera anche il prezioso
02:08l'Ucraina in cento date dalla Rus di Chiva ai giorni nostri offre sicuramente un contributo significativo.
02:15Diceva già Federico Borromeo che bisognava agire con penna e calamaio, per cui chi veniva
02:24qua a studiare poteva prendere appunti avvalendosi appunto di questi strumenti. Adesso abbiamo degli
02:32strumenti digitali ben più sofisticati, ma il concetto non cambia. C'è anche il wifi e c'è
02:39soprattutto una preziosa digitalizzazione di documenti e di manoscritti che possono essere
02:46consultabili da tutti in rete, i cui originali si conservano proprio qui. E quindi vi è questo
02:53doppio aspetto di mandare avanti degli studi, ma anche di conservare un patrimonio e la conoscenza
02:59di quel patrimonio che è importante. Chiediamo a Lami se l'importanza di questa biblioteca
03:05è anche nel fatto che accoglieva sin dall'inizio pure le donne.
03:09Senz'altro la bellezza e l'importanza dell'Ambrosiana è che come biblioteca è stata subito una biblioteca
03:17aperta al pubblico agli inizi del 600, il che è stato molto importante sul piano europeo
03:24e sul piano milanese essendo aperta a tutti, purché le persone sapessero leggere e quindi
03:32non solo adotti a studiosi, ad ecclesiastici, ma anche proprio al popolo milanese e in particolare
03:40preme sottolineare alle donne che potevano venire qui a leggere e ad approfondire le proprie
03:48conoscenze dal 600 all'800, al 900 dove lo diamo per scontato, ma allora forse nel 600
03:57non lo era così e non era così dappertutto.
04:01Il suo contributo come accademico, visto il peso e l'importanza dei suoi studi sull'Europa orientale,
04:07quale sarà?
04:08Il mio contributo sarà quello di continuare nei miei studi e nelle mie ricerche, cercando
04:15di portare là dove fosse necessario una competenza specifica sui paesi di cui mi sono occupata,
04:23che sono la Russia, l'Ucraina, la Polonia, la Romania, in chiave storica, guardando proprio
04:30all'epoca moderno-contemporanea per intracciare quelle che sono le radici di processi che vediamo
04:37ancora in atto per sottrarli anche solo alla dimensione dell'attualità e far vedere in
04:45prospettiva da dove vengono certi processi e perché attualmente si configurano in un certo
04:51modo, ma anche per tenere una porta aperta sul futuro, perché questi studi devono continuare
04:59così come continua l'esistenza di questi paesi, delle loro culture, soprattutto in connessione
05:06con gli studiosi, tenendo sempre presente questa Europa, come diceva Giovanni Paolo II, ha due
05:13polmoni, c'è un polmone a ovest, ma c'è anche un potente polmone a destra che dà veramente
05:22fiato ad uno spirito europeo che dovrebbe ritrovare una unità.
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