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  • 1 giorno fa
Trascrizione
00:00Poesia delicata, sogno, trasfigurazione della realtà in una dimensione interiore capace di tener vivi gli ideali e di dare senso a un'esistenza che si è scollata dal mondo e dalla sua quotidianità.
00:18La chiave di lettura scelta dal regista francese Christian Frédéric per il Don Quixote di Jour Masné, titolo raro giunto al Teatro Grande di Brescia col circuito di opera Lombardia, è quella di trasformare il protagonista in un anziano affetto da demenza senile,
00:33che vive le sue avventure in un mondo immaginario dove la sedia a rotelle è un cavallo, il bastone per camminare e la spada, i ventilatori a soffitto sono i mulini a vento, nei quali l'eroe di Cervantes vede i giganti da combattere e sconfiggere.
00:49Una scelta quella del regista resa chiara fin dall'inizio, con la lettura di un testo recitato che spiega come il protagonista sia affetto da demenze e vive ormai in un mondo di ricordi
00:59e che mostra come prime immagini a sipario chiuso un vecchio e un bambino che insieme leggono lo stesso libro.
01:05Un allestimento assolutamente riuscito e convincente, venato di delicata malinconia, reso intenso dalla bravura dei protagonisti,
01:14a partire dal basso Nicola Olivieri che tratteggia un Don Quixote nobile, poetico, sofferente, senza accenti epici che lo renderebbero grottesco.
01:23Molto bravi anche il baritono Giorgio Cauduro nei panni di Sancio Infermiere e dichiara Tirotta come Dulcine.
01:30In buca l'orchestra dei pomeriggi musicali, diretta da Jacopo Brusa.
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