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Trascrizione
00:00Buonasera, buone venerdì e ben ritrovati con il TG Preview di TeleTutto.
00:14L'approfondimento a cura della nostra redazione.
00:16Chiudiamo questa settimana aprendo quello che è il Festival della Pace che inizierà
00:23proprio quest'oggi in città e approfondendo quello che è l'impegno da una parte e l'appello
00:31dall'altra di Brescia per la pace in questi anni e anche per il futuro.
00:35Lo facciamo con Roberto Rossini che è Presidente del Consiglio Comunale di Brescia.
00:40Buonasera Presidente, benvenuto.
00:42Buonasera a tutti e a tutte.
00:44Allora, questa sera avremo un ospite ma avremo anche degli interventi che abbiamo registrato
00:51con Sua Eccellenza il Vescovo di Brescia, Pier Antonio Tremolada, perché è stato di
00:58ritorno la scorsa settimana da un viaggio in Terra Santa con tutti i Vescovi Lombardi e perché
01:05anche lui ci parlerà di pace.
01:07Però partirei da lei, Rossini, parlando proprio del Festival della Pace che rinnova appunto
01:14ogni anno un impegno che è insieme, sia culturale che civile, della città e della cittadinanza.
01:20Mi chiedo qual è il significato di questo impegno e qual è il significato del Festival
01:26della Pace di quest'anno.
01:28Beh, i comuni non hanno la competenza diretta per questo tema, però rimane vero che i comuni
01:35implicitamente fanno una sorta di pedagogia civile nel modo in cui governano, nel modo
01:40in cui fanno cultura.
01:41a noi è piaciuta l'idea di fare una cultura che rispettasse i valori della pace e quindi
01:49è già l'ottavo anno che il Comune coordina una serie di eventi perché la cosa bella è
01:56che questo non è il Festival del Comune in sé, il Comune coordina certamente, ma i tantissimi
02:02eventi derivano dal fatto che tante associazioni, la diocesi, le università, i sindacati, le fondazioni
02:09mettono a disposizione del Festival e noi le raccogliamo e cerchiamo di dare una forma.
02:14Quest'anno abbiamo scelto come tema di fondo l'Europa e quindi ci siamo un po' concentrati
02:19su questo grande laboratorio di pace di fatto.
02:21Un laboratorio di pace che spesso anche si trova incastrata in diversi conflitti, anche
02:31alle porte, lo viviamo da più di tre anni per quanto riguarda quello tra Russia e Ucraina,
02:37lo sentiamo molto vicino quello tra Israele e la Palestina, però dobbiamo dire che un'Europa
02:45che ha dei valori fondanti cristiani e cattolici non può non sentire molto vicini anche a quello
02:52che succede in Sudan o quello che succede anche tra Congo e Burundi.
02:58Sì, l'Europa è riuscita a creare la pace all'interno dei suoi confini, se pensiamo che
03:04la prima dichiarazione di Robert Schumann è del 1950, siamo nel 2025, quindi vuol dire che
03:10per 75 anni di dichiarazione, ma dalla fine alla seconda guerra mondiale passano 80 anni,
03:17sono 80 anni che in gran parte dell'Europa non ci sono conflitti, però ci sono conflitti
03:23alle porte dell'Europa, il primo è quello dell'Ucraina e poi tutti gli altri che toccano
03:28molto da vicino l'Europa perché è un grande gigante economico e quindi con l'Europa comunque
03:34i conti bisogna farli, sarebbe opportuno che l'Europa riuscisse anche a darsi una strategia.
03:39importante per riuscire a intervenire in questi conflitti e a portare un'idea forte
03:46di pace.
03:48Il conflitto che più ci ha toccato in questi ultimi mesi è stato quello tra Gaza e la
03:54Palestina, dal 7 ottobre del 2023 in poi fino a questa tregua che non possiamo non definire
04:02come armata. Come vi dicevamo, la scorsa settimana i Vescovi Lombardi sono stati in
04:09Terra Santa dopo molto tempo e noi abbiamo chiesto al nostro Vescovo, Monsignor Pio Antonio
04:16Tremolada, di raccontarci come è stato questo ritorno in Terra Santa per i Vescovi Lombardi.
04:22Intanto vorrei dire che ci hanno espresso tanta gratitudine per questa nostra presenza,
04:34avevamo immaginato una visita già tempo fa, poi la situazione si è davvero aggravata e
04:42nonostante questo ci è sembrato opportuno comunque mantenere la nostra promessa e quindi
04:49siamo stati in Terra Santa, ci hanno accolto veramente molto volentieri tutti, hanno apprezzato
04:56il segno che abbiamo dato, hanno molto bisogno di questa vicinanza, non devono sentirsi soli,
05:04penso soprattutto alle nostre comunità cristiane ma in generale alle persone che la vivono.
05:10L'impressione nostra, cosa abbiamo visto? Una situazione molto difficile, molto complessa,
05:17divenuta ancora più complessa rispetto alla situazione precedente dopo le vicende ultime, quindi
05:257 ottobre da una parte, dall'altra parte la reazione degli israeliani, le forze armate,
05:36tutto questo ha creato delle condizioni che non sono più le stesse, forse si è raggiunto
05:43da una parte e dall'altra, un limite che ha reso a questo punto ancora più faticosa,
05:53più complessa la situazione. Quello che abbiamo però percepito è che nelle persone con le quali
05:59abbiamo parlato la speranza non è persa, non c'è una sorta di rassegnazione, abbiamo posto
06:07anche la domanda a volte a qualcuno, ma voi guardando avanti cosa vedete, vedete buio,
06:13avete speranza? No, noi abbiamo speranza e non possiamo non averla. Certo è difficile capire
06:21cosa potrà succedere precisamente, però non possiamo non coltivare una speranza per noi,
06:31per le future generazioni. Queste sono le prime impressioni, quello che ci ha potuto raccontare
06:39il nostro Vescovo, ha parlato di speranza, di speranza che c'è in quella terra martoriata,
06:47Palestina che in qualche modo è al centro anche di appuntamenti del Festival della Pace e della
06:55mostra che è stata inaugurata questa mattina. Sì, come dicevo, il Festival della Pace si è dedicato
07:00all'Europa fondamentalmente, però non potevamo dimenticare ciò che sta accadendo nel quadrante
07:05medio orientale e lo abbiamo fatto attraverso alcuni incontri molto interessanti, quello con
07:10Bartal e poi stamattina abbiamo inaugurato la mostra con una serie di artisti palestinesi
07:17in cui ricreiamo una galleria che è stata distrutta durante un bombardamento a Gaza. Questo mi sembra
07:25un fatto davvero molto interessante perché ci dice della sensibilità dell'Europa nei
07:30confronti di quella terra, ma anche del fatto che l'Europa sia un luogo di libertà nel quale
07:36sia possibile ricostruire anche legami e fare una sorta di, l'abbiamo chiamata, diplomazia
07:42culturale. Ma non sono gli unici eventi. Lunedì avremo qui un'altra artista palestinese che
07:48viene dal Festival della Microeditoria che si sta svolgendo in questi giorni come il Festival
07:54della Pace e qui in più ci sono una serie di film all'Eden dedicati alla Palestina,
08:01quindi credo che sia stato considerato in maniera veramente molto seria le dinamiche che stanno
08:08accadendo in quel quadrante, sempre come diceva il Vescovo, anche con l'idea di portare un
08:15filo di speranza perché alla fine il tema della pace è molto connesso con quello della speranza.
08:20Brescia è spesso definita città della pace e dei diritti al di là del Festival della
08:26Pace, ma in che modo questa identità si traduce in azioni concrete al di là del Festival?
08:33C'è molta attenzione secondo me al tema dell'inclusione. Io credo che una città di pace sia una città
08:41che consente a tutti di esprimere la propria opinione, anche se sono differenti. Al Festival
08:49della Pace per esempio diamo spazio a diverse voci, ma noi crediamo che nel dialogo tra le
08:55diverse posizioni possa nascere la verità, possa nascere una riflessione condivisa. Quindi
09:01prima di tutto con una cultura aperta, internazionale e che consenta il pluralismo delle posizioni
09:08e poi sicuramente con il tema dell'inclusione. In ogni città, nella nostra città, vorremmo
09:13che tutti i cittadini si sentissero pienamente inclusi e quindi qui c'è la grande questione
09:18del welfare culturale, ma anche del welfare sociale, del riconoscimento dei diritti. Credo
09:24che però Brescia sotto questo profilo sia davvero una città, non dico forse anche all'avanguardia,
09:30però certamente molto avanzata.
09:31Le chiedo perché anche il Festival della Pace non è scevro da polemiche, ce n'è stata
09:37una abbastanza forte sulla presenza, in un incontro con Maurizio Molinari che sarà in
09:46dialogo domenica sera con il nostro Carlo Muzzo. Le chiedo come si può all'interno di
09:51un festival avere anche delle polemiche su degli inviti che vengono fatti, come la vede
09:57lei presente. La democrazia è bella per questo, perché consente a tutti di esprimere
10:03un'opinione, anche di essere dissenzienti rispetto a un invito che abbiamo fatto. Molinari
10:11verrà in realtà non tanto a parlare della Palestina o di Gaza, ma verrà a parlare degli
10:17Stati Uniti, quindi di un libro di Trump, dato che lui in qualità di ex direttore di Repubblica,
10:24direttore della stampa, in questi anni ha visto molte dinamiche internazionali, quindi
10:30ci sembrava interessante una voce di un giornalista sicuramente molto informato e provarla a giocare
10:38all'interno del festival. All'interno del festival c'è la presentazione di 15 libri,
10:43quindi sono tante le presentazioni, una di queste è fatta anche da Molinari, siamo curiosi
10:51anche di sentire un po' il suo pensiero. Torniamo allora a sentire invece il Vescovo
10:56Pianantonio Tremolada che ci racconta dell'incontro con il Patriarca Cattolico di Gerusalemme,
11:04Cardinale Pizzaballa, ma anche di altri incontri che hanno segnato questo viaggio in Terra Santa.
11:11Abbiamo parlato con il Cardinale, abbiamo avuto un'impressione veramente molto positiva,
11:17una persona molto lucida che non nasconde le fatiche e ha detto molto chiaramente che
11:25le armi grazie al cielo hanno smesso di tuonare, però il conflitto rimane, speriamo tanto che
11:34la tregua regga, però poi dobbiamo affrontare la questione molto seria. È il sentimento che
11:42le persone provano da una parte e dall'altra, bisogna superare questa profonda rabbia reciproca
11:51che è diventato anche un odio piuttosto sordo, che deve essere vinto da una parte e dall'altra.
12:00Noi abbiamo vissuto un'esperienza molto bella, abbiamo incontrato due padri, uno palestinese e uno
12:06israeliano che hanno perso rispettivamente una figlia e loro ci hanno detto che siamo riusciti
12:15a vivere qualcosa che dovrebbero vivere i nostri due popoli, ma ci rendiamo conto che è molto
12:20difficile, perché se partiamo dal dolore che ognuno prova, l'altro diventa un nemico, diventa la causa
12:29del dolore e quindi non potrà mai essere considerato come persona. Se però cominciamo a
12:36pensare che il dolore che ognuno di noi sente è uguale al dolore che sente l'altro, allora ci rendiamo
12:43conto che forse l'unica strada non è l'odio reciproco, ma il tentativo di condividere un dolore e di guardare
12:53avanti, provando a aprire strade di reciproca comprensione e possibilmente anche di riconciliazione.
13:05Comprensione, riconciliazione, farei quindi un passo indietro, è una parola che è sicuramente
13:12la base di questo festival, che è quella del dialogo, dialogo in tutti i sensi, Presidente.
13:17Mi ha colpito una cosa che ha detto il Vescovo, perché anche noi uno dei due premi, ogni anno
13:25noi diamo un premio Brescia per la pace, oggi lo daremo a Olga Karak, una bielorussa, però
13:30prima lo avevamo già dato ai Parents Circle, che sono questa associazione di genitori israeliani
13:38e palestinesi che hanno avuto il dramma della perdita di un figlio durante il conflitto
13:45israelo-palestinese. Si sono messi insieme, israeliani e palestinesi, per dar vita a questa
13:50associazione, ovviamente di grande pacifismo, ma che fa leva proprio sul dolore, che fa leva
13:57proprio sul dolore delle persone e ricostruisce il tema della pace a partire dal dolore.
14:02Il dialogo, noi crediamo che, l'abbiamo dato molto volentieri questo premio di Parents Circle,
14:08perché rappresenta perfettamente il nostro punto di vista, riuscire a mettere insieme punti
14:13di vista differenti, uniti purtroppo in questo caso dal dolore, sarebbe bello se invece fossero
14:18uniti dal diritto e dagli accordi.
14:21Per chi, come me e altri colleghi, guarda al Consiglio Comunale e alle dinamiche politiche
14:27della città, a volte pare che nel Consiglio Comunale non ci sia molto dialogo in verità,
14:36ma ci siano delle posizioni resistenti, che lei deve anche gestire da Presidente.
14:44Però c'è un tema, cioè come la politica locale può arrivare a costruire una nuova cultura
14:51della pace e del dialogo?
14:53Le dinamiche tra forze politiche sono anche a volte dinamiche un po' dure, un po' come
15:00dire, un po' faticose e anche un po' faticose, come lo cogliamo da alcuni passaggi anche
15:07verbali.
15:09Però io credo nella democrazia, la democrazia prevede appunto delle aule, degli spazi e quindi
15:16dei tempi nei quali il confronto, anche se il confronto è duro, si sviluppa, si manifesta,
15:22deve rimanere all'interno di una cornice istituzionale, ma si manifesta, dopodiché
15:27si vota, perché la democrazia è quello di bello, che ti confronti, puoi anche litigare,
15:33puoi anche pensare in maniera diversa, ma poi alla fine tu voti e nel voto emerge quella
15:38che è il punto di vista della maggioranza.
15:40Questa è la democrazia e credo che una buona democrazia ci possa portare alla pace.
15:47Andiamo a sentire ancora il nostro Vescovo che ci parla di altri incontri, quelli con comunità
15:56cattoliche in Palestina.
16:00Abbiamo incontrato delle belle realtà dove la testimonianza cristiana dell'attenzione
16:09ai più deboli era evidente, delle suore che vivono con i beduini, delle suore che hanno
16:17accolto dei bambini, delle bambine sordomuti e che stanno cercando di così dare loro un futuro.
16:26Abbiamo incontrato il parroco di Taibe che è una cittadina cristiana in un contesto che
16:35è un po' difficile, ma ci ha colpito il sentimento che comunque hanno queste persone,
16:43che non è quello del rancore, ma c'è questo grande desiderio di trovare una strada per
16:49poter vivere serenamente. In fondo il diritto e il desiderio di vivere una vita normale credo
16:58che sia legittimo.
17:00Parlato di incontri con comunità anche giovani, tanti degli incontri del Festival della Pace
17:07coinvolgono le scuole e i giovani e questo diventa importante Rossini nel momento in cui
17:13le nuove generazioni dovranno sentire un impegno per la pace, ma gli adulti devono in qualche
17:22modo trasmettere la cultura della pace ai giovani.
17:25Devono dare un buon esempio, anzitutto, e sì, devono trasmettere alcuni grandi valori
17:31che credo stiano alla base di ogni esperienza democratica. Quindi sì, dicevo, i comuni in
17:38sé non hanno una grande competenza, non hanno proprio competenza rispetto a questi
17:41temi, però in qualche misura fanno pedagogia con il modo con il quale fanno le cose e quindi
17:48credo che sia uno sforzo positivo quello del Festival della Pace, così come di altri festival
17:53che riescono a coinvolgere i giovani e far sentire loro un senso di appartenenza a questa
17:58città. La città è grande se vede la partecipazione di tutte le componenti, a partire da quella giovanile.
18:04Le chiedo alcuni appuntamenti da segnalare, partendo per esempio dal ciclo di incontri
18:13di trame di potere, che vedrà uno, per chi ci guarda spesso, nei nostri ospiti abituali,
18:22che è il professor Mario Delpero, che parlerà qua anche negli Stati Uniti.
18:27Sì, noi volevamo fare degli incontri di geopolitica sui principali attori, quindi la Russia,
18:34gli Stati Uniti, la Cina, l'Iran, e abbiamo pensato di farli al Mita, che è il museo del
18:40tappeto, e siccome parliamo di tappeti, parliamo anche di tappeti, perché dietro l'arte e l'artigianato
18:45dei tappeti c'è una storia che noi non ci immaginavamo neanche, invece c'è, ci sono addirittura
18:50i tappeti con i carri armati. Quindi ogni volta faremo un'introduzione con un certo tipo di tappeto
18:57che ha a che fare con questo, ma siccome i tappeti sono fatti di fili, abbiamo pensato
19:02di intitolare questi incontri trame di potere. Ma i fili ci condurranno anche alla fine del
19:08festival, perché il 23 di novembre faremo una cosa molto spettacolare, cioè una bandiera
19:14europea che grande, tanto quanto Piazza della Loggia, fatta con i fili, perché sono stati
19:21cuciti, lana, sono stati cuciti da una serie di persone, da mille persone, che metteranno
19:27insieme il loro pezzettino e si costruirà una grandissima bandiera europea, grande quanto
19:32Piazza della Loggia. Quindi tenere insieme, tessere, io credo ci voglia pazienza, ma è
19:38proprio la pazienza e la prudenza una delle virtù della pace.
19:41Ci avviciniamo alla conclusione di questo nostro approfondimento e abbiamo chiesto anche al
19:47Vescovo Pierantonio di lasciarci un pensiero sulla pace.
19:55Credo che la pace si debba innanzitutto desiderare, perché se non la si desidera vuol dire che
20:03c'è qualcosa che precede poi l'azione che uno compie, è una questione di pensiero e poi
20:11di sentimento, perché se il desiderio è forte allora si affrontano anche le situazioni
20:18e si creano le condizioni giuste. Purtroppo a volte la pace è condizionata da un certo
20:26modo di pensare, da degli obiettivi che magari non sono così limpidi, l'esercizio del potere,
20:33il profitto a tutti i costi, l'oppressione di chi è più debole. Queste sono quelle che
20:43il Magistero Cristiano chiama le ideologie, cioè quando la vita è subordinata e sottoposta
20:53a un pensiero che è discutibile, perché ha delle finalità che non sono quelle giuste.
21:01Allora, io credo che prima delle azioni che compromettono la pace o in positivo che la
21:09costruiscono ci deve essere un pensiero e un desiderio, è una questione di mente,
21:14è una questione di cuore. In prospettiva cristiana bisogna una conversione continua,
21:20cioè se la logica è quella di ricercare tutto ciò che semplicemente gratifica un soggetto,
21:27allora l'altro sarà sempre un soggetto da strumentalizzare e non si avrà scrupolo
21:33anche a opprimerlo e a usare la violenza. Per questo, laddove le persone recuperano il
21:41senso della propria dignità e quella degli altri, c'è speranza che si possa costruire la pace.
21:46Roberto Rossini, chiudiamo qui con le parole del verbo speranza di costruire la pace.
21:53La speranza è davvero una grande virtù, va esercitata molto nella concretezza. Noi abbiamo
22:00considerato l'Europa perché abbiamo ricordato che appunto dal 9 maggio 1950 alcune persone
22:06che oggi diremmo visionari, in realtà erano di grande concretezza, hanno cercato di capire
22:11quali fossero le ragioni dei conflitti, per esempio quelli economici e quindi hanno costruito
22:17con molta concretezza delle comunità che poi hanno portato l'Unione Europea. Ecco, questo
22:21incamminarsi per provare a tenere insieme le cose, le persone e ridurre il più possibile
22:27le occasioni di conflitto, credo che sia la strada della pace. Una strada lunga ma noi la
22:32percorriamo. Un passo alla volta. Grazie a Roberto Rossini, Presidente del Consiglio
22:37Comunale di Brescia, il Festa della Pace che inizia da oggi e sarà in città fino al 23
22:42novembre. Grazie a voi che ci avete seguito. Si ferma qui il nostro preview. Nelle prossime
22:48settimane a cura, come sempre, nella nostra redazione. Non si ferma l'informazione di Teletutto
22:55che come sempre torna fra pochi minuti con il nostro telegiornale e lì vi aspetteremo.
23:00Buona serata.
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