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Trascrizione
00:00Buonasera, buon martedì e ben ritrovati con il Tg Preview di Teletutto, lo spazio di approfondimento
00:15della nostra redazione. Questa settimana partiamo parlando di dislessia e disturbi specifici
00:21dell'apprendimento che sono un disturbo per oltre 9.000 studenti bresciani. Non lo sono
00:26solo per gli studenti, lo capiremo perché gli studenti poi diventano adulti e quindi questi
00:32disturbi non sono solo nell'età evolutiva ma anche nell'età adulta. E torna con noi la
00:36dottoressa Chiara Stampatori, neuropsicologa e psicoterapeuta cognitiva comportamentale
00:42presso la Fondazione Teresa Camplani Domus Salutis di Brescia e tecnico dell'Associazione Italiana
00:46Dislessia. Buonasera, ben tornata. Buonasera, grazie. Ed è con noi anche la dottoressa Stefania
00:51Bodei che è logopedista specializzata nell'età evolutiva. Buonasera e benvenuta. Questa è
00:56la settimana della dislessia, dei disturbi specifici dell'apprendimento, dottoressa
01:02Stampatori, vale la pena spiegare in maniera compita ma anche semplice cosa sono i DSA.
01:09Questa è la settimana nazionale della dislessia che Associazione Italiana Dislessia ha voluto
01:16con forza già al momento nel 2010 dell'emanazione della legge 170 a tutela di tutti i bambini
01:26e di tutti gli adulti, correttamente detto, con disturbo specifico dell'apprendimento.
01:31Si tratta di disturbi del neurosviluppo, chiamiamo così, oggi entrano più amabilmente
01:40nell'insieme delle neurodivergenze oppure dette neuroatipicità, perché vengono definite
01:49come delle variabili fisiologiche del funzionamento cognitivo. Stiamo parlando della difficoltà
01:56di automatizzare dei processi cognitivi come la lettura, quindi dislessia evolutiva, la competenza
02:06ortografica in scrittura e quindi la disortografia evolutiva, le abilità di calcolo, le abilità
02:15numeriche e quindi la discalcolia evolutiva. Più recentemente le linee guida nazionali citano
02:21anche il disturbo di comprensione del testo scritto in assenza di disturbo di lettura.
02:28Queste sono le grandi macro aree all'interno delle quali si effettua valutazione, diagnosi
02:34e poi trattamento dei disturbi specifici dell'apprendimento, che essendo evolutivi,
02:41disevolutivi, persistono e permangono per tutta la vita. Per cui è vero, lo scopriamo quando
02:47i bimbi sono piccini e nella maggior parte dei casi lo scopriamo dopo la scolarizzazione
02:51e però persistono anche nell'età adulta. Non si guarisce da un disturbo dell'apprendimento,
03:00non è una malattia, iniziamo a considerarle delle caratteristiche del funzionamento.
03:08I casi possono anche diventare dei punti di forza e magari poi capiremo come. Parliamo
03:14di diagnosi da una parte ma dall'altra parliamo anche di trattamento con la dottoressa Bodelli,
03:19quelli che sono i disturbi specifici dell'apprendimento, i più comuni sono quelli sulla lettura e sulla
03:25scrittura e come vengono trattati. Quando si effettua una riabilitazione per una difficoltà
03:31specifica dell'apprendimento si va praticamente ad analizzare tramite le valutazioni tutte le
03:37varie componenti che portano poi al processo di apprendimento della lettura o della scrittura
03:42e laddove si individua che il processo si è interrotto o sono emerse delle difficoltà
03:48allora lì si va tra virgolette a bombardare, a stressare quella funzione che significa tramite
03:55degli esercizi specifici, tramite dei giochi andare a dare una stimolazione che sia però
04:01intensa e con un'alta frequenza. Infatti fondamentalmente si considera riabilitativo
04:07ed efficace quando nel periodo di tempo che ci si mette a disposizione si riesce ad ottenere
04:13un'evoluzione della strumentalità, cioè della lettura o della scrittura che sia maggiore
04:19rispetto a quella che si avrebbe come in termini proprio di miglioramento, rispetto a quella
04:25che si avrebbe naturalmente senza riabilitazione.
04:29E chiedo quali sono gli strumenti che si utilizzano?
04:31Allora lavorando io principalmente con l'età evolutiva tutto è veicolato dal divertimento
04:36perché si sa che l'apprendimento è tanto più efficace quanto divertente, i bambini così
04:41sono più coinvolti e motivati. Quindi fondamentalmente si utilizzano dei giochi, troveremo all'interno
04:47di questi giochi lettere e numeri se si sta parlando di calcoli, però possono essere giochi
04:54in scatola, giochi che si trovano sui libri, giochi che si inventano e adesso vengono in
04:59aiuto sicuramente i software, computer, tablet, che sono tra l'altro molto efficaci soprattutto
05:04per la lettura.
05:05Quindi la tecnologia.
05:06Sì.
05:06Dottoressa Stampatori, abbiamo detto che i bambini diventano adulti e quindi che differenza
05:12c'è nei disturbi specifici d'apprendimento di un bambino e invece in quelli di un adulto?
05:18Noi questo lo vediamo quando seguiamo longitudinalmente un bambino che cresce e per cui vediamo in che
05:26modo si muove la funzione nel corso del tempo. Si modificano parecchio, ci sono degli aspetti
05:36che vengono quasi completamente compensati nel tempo. In particolare una delle funzioni
05:43che si è visto compensare fisiologicamente, cioè in maniera naturale nel tempo, è la scrittura.
05:48L'errore ortografico diventa sempre meno frequente ed è molto più difficile individuare
05:55in scrittura spontanea un errore ortografico di un adulto che è stato un bambino disortografico.
06:02Dobbiamo nell'adulto ricercare i criteri diagnostici, quindi le caratteristiche del suo disturbo con
06:10dei test molto più complessi, molto più stressanti, che quindi vadano ad impedire a quel meccanismo
06:19che non è ben automatizzato di compensare. Per esempio un bambino ci pensa e poi sbaglia ancora
06:30se mettere o non mettere la doppia consonante in una parolina o se mettere o non mettere l'h davanti a l'a.
06:38L'adulto può essere in grado di farlo senza pensarci troppo, ma non è più in grado di farlo in una condizione
06:46per esempio di doppio compito, cioè se prendo appunti per cui devo ascoltare, selezionare delle parole,
06:52contemporaneamente comprendere, scrivere le parole chiave, ma mentre scrivo continuare ad ascoltare
06:57e continuare a comprendere. Per cui c'è un'evoluzione piuttosto tipica e descritta in letteratura
07:07come tendenzialmente standard anche per la lettura. I bimbi piccoli commettono tanti errori in lettura,
07:16leggono più velocemente perché hanno fretta di finire, arrivo fino in fondo e sbagliano tante paroline
07:23e anche se non capiscono il senso di quello che leggono non importa, l'importante è finire e andare oltre.
07:32L'adulto invece ha capito che se va piano comprende e commette meno errori, per cui il parametro su cui si fa
07:39la diagnosi di dislessia nell'adulto non sarà più la correttezza, ma nella maggior parte dei casi è la velocità,
07:45cioè il rallentamento della lettura.
07:47Come si effettua una diagnosi?
07:48La diagnosi viene effettuata tramite la somministrazione di numerose prove che si chiamano test neuropsicologici,
07:56alcuni test di lettura, alcuni test di scrittura, alcuni test di calcolo e abbiamo una serie di criteri da andare a saturare,
08:05noi diciamo che sono i criteri diagnostici in base ai quali stabilire se il bambino è dislessico, ha una dislessia o non ha una dislessia.
08:13A questi test si associa sempre una prova, nella maggior parte dei casi, multicomponenziale,
08:22quindi una batteria di test che misura il funzionamento intellettivo, per dirla semplice al quoziente di intelligenza,
08:29perché per poter stabilire la condizione di specificità, quella S di disturbo specifico di apprendimento,
08:36dobbiamo essere certi che il livello cognitivo generale sia medio o se non medio superiore,
08:42come dico sempre ai genitori, è importante essere certi che il terreno su cui devono crescere gli alberelli degli apprendimenti sia fertile,
08:52altrimenti non parleremo più di disturbo specifico ma andremo a parlare di un disturbo generalizzato dello sviluppo cognitivo.
08:59A noi abbiamo intervistato un giovane di 23 anni che si chiama Federico Nicolai,
09:05il quale ha un disturbo specifico dell'apprendimento che gli è stato diagnosticato quando era alle medie,
09:14ma che ha anche un dono perché in questo momento studia al conservatorio e lui sente la musica in maniera incredibile.
09:23Quindi proviamo a sentire cosa ci dice Federico Nicolai.
09:26Sono Fede, Federico, dislessico, da curriculum e niente, studio in conservatorio, pianoforte jazz per il momento.
09:40E quando hai scoperto di essere dislessico come è stato?
09:43Allora, è stata un po' una liberazione, credo, perché comunque è stato un passaggio dai professori che mi dicevano
09:55sono Lazzarone, sei uno che non studia, scrivi male, non si capisce niente di quello che scrivi.
10:03C'è stata una piccola consapevolezza da parte dei professori, ma comunque qualche anno fa
10:07comunque mi hanno fatto la certificazione che io ero in seconda media, tipo, prima seconda media.
10:14Quindi non si sapeva tanto della dislessia.
10:17E poi è iniziato tutto un percorso in cui invece mi sono sentito un po' trattato come un incoglionito.
10:26Scusa se dico la parolaccia, però è vero.
10:29E quindi in realtà poi quella che è stata la conferma di quello, cioè una conferma del fatto
10:38di quello che io facevo, cioè che finalmente avevo capito il perché leggessi così lentamente,
10:43il perché scrivessi così male, il perché fossi così diverso rispetto agli altri,
10:47poi si è trasformato un pochino in un sentirsi ancora più diverso a scuola.
10:54Quindi bene e male, il rapporto con la certificazione bene e male, diciamo.
11:00Oggi hai 23 anni e cosa fai?
11:02Studio pianoforte jazz in conservatorio a Brescia, qua.
11:06Dal lato creativo, sì, cioè, quello anche, la risposta che ho avuto dai maestri
11:14appentato in conservatorio è sempre stato il fatto che avessi un grande talento.
11:20Quindi sì, non so se sia stato dalla dislessia, può essere, non lo so, però comunque è
11:27un modo diverso di studiare rispetto agli altri e ci sono tanti scogli ancora che devo
11:33superare in conservatorio, che sono tutta quella parte conservatrice del conservatorio.
11:39Adesso prendo di quelle slamate, però...
11:42Il modo di studiare è molto libero.
11:45Non ho un metodo, mai avuto un metodo di studio io, perché appunto non mi è mai stato
11:52insegnato e io il famoso legge e ripeti che penso venga utilizzato da tutti, non ce la faccio.
12:03Posso leggere e ripetere un mese, non mi verrà mai quella roba lì.
12:08Quindi vado molto a sentimento, molto... sì, molto libero a un mio metodo di studio.
12:18Cosa vorresti dire a chi sta guardando questo TG Preview su dislessie e disturbi specifici
12:23dell'apprendimento?
12:24Allora, io credo che... cioè, sto parlando proprio ai professori, che quando lasci libero
12:35un dislessio, quando lasci libero di agire, di pensare, hai davanti una macchina che fuori
12:44di testa, che va avanti da sola, quindi di evitare di premerlo, di cercare di metterlo
12:54su uno schema perché non ci starà mai e di non farlo sentire diverso perché non siamo
13:01diversi, sono normalissimi, siamo come tutti gli altri, l'unica roba che ragiona in modo
13:08diverso.
13:08Questo, secondo me, è il messaggio più importante che si possa dare.
13:13Cioè, c'è tanto in testa, da tutti i dislessici, chi più chi meno.
13:20Ripartirei da Federico, dottoressa Bodei, che ci dice il mio modo diverso di studiare.
13:29Leggi e ripeti, per me potevo starci un mese e non mi sarebbe mai entrato in testa.
13:36Le chiedo, sicuramente c'è stata una diagnosi qui e una parte riabilitativa, le chiedo come
13:44la riabilitazione guarisce il disturbo.
13:48Allora, la riabilitazione non guarisce un disturbo, soprattutto laddove c'è un disturbo,
13:54nel senso che se un bimbo arriva da me e ha delle difficoltà di lettura e quando poi andremo
13:59in rivalutazione queste saranno sparite, significa che non c'era in realtà un disturbo specifico
14:05dell'apprendimento, ma queste difficoltà erano imputabili ad altre cause, magari una
14:10bassa stimolazione o un metodo che per questo bimbo non era efficace.
14:16Dal disturbo quindi non si guarisce, nel senso che non bisogna neanche, mi verrebbe da dire,
14:21guarire è una caratteristica.
14:23L'obiettivo riabilitativo diventa sicuramente ottenere un miglioramento che potrà consentire
14:28al bambino, futuro ragazzo e adulto di raggiungere delle autonomie minime per quelle che sono
14:35le richieste del nostro metodo scolastico.
14:39Quindi in lettura, ad esempio, mi aspetto di raggiungere una correttezza, una velocità
14:42minima affinché possa, seppur con i suoi tempi, capire consegne e brevi testi.
14:48Parallelamente l'efficacia della riabilitazione sta proprio in questo percorso di scoperta,
14:53come il ragazzo ci testimoniava, non è solo un allenare, una funzione che è faticosa,
15:00è anche scoprire insieme delle strategie per raggiungere comunque degli obiettivi che
15:04sono più alti e più importanti rispetto a leggere e scrivere velocemente e senza
15:09errori.
15:10Diventa fare scoperte, apprendere con dei metodi diversi, quindi il percorso riabilitativo
15:16è accanto all'allenamento della funzione anche trovare strategie, trovare consapevolezze
15:22che portano poi i ragazzi magari a pensare, ah, quindi non è che non valgo niente perché
15:27leggo meno, leggo più lentamente rispetto agli amici, ma ho tutta una serie di potenzialità.
15:34La riabilitazione quanto può durare?
15:36Allora, si lavora tendenzialmente per cicli riabilitativi.
15:39Un ciclo riabilitativo può essere di 12-15 incontri, un 3-4 mesi, al termine del quale
15:45si decide con la famiglia, col bambino, se è necessario proseguire, se opportuno,
15:51se efficace, sulla base di valutazioni iniziali e le progressioni in itinere.
15:56Noi tendenzialmente magari vediamo il bambino una volta in studio per la terapia diretta,
16:02poi però viene richiesto a casa un lavoro quotidiano, non di tantissimo tempo, però
16:06sicuramente è necessaria questa parte, altrimenti la lettura e la scrittura non hanno l'evoluzione
16:13che vogliamo.
16:14Dottoressa Stampatori, noi abbiamo iniziato questo approfondimento con un dato che è quello
16:19di 9.000 studenti bresciani che attualmente sono certificati con un disturbo DSA.
16:26Bene, credo che buona parte della generazione millennials, ovvero tra gli anni 80 e gli anni
16:3390, per non andare ancora più indietro, si sia sentita dire che a scuola era un asino.
16:40Allora io le chiedo, a quale età si può fare un esame di valutazione per il DSA?
16:48Allora, non esiste un'età al di sotto della quale il genitore non possa decidere di portare
16:56a valutazione il proprio bimbo con un dubbio di difficoltà cognitiva.
17:00Vero è che per linee guida nazionali la diagnosi di dislessia e disortografia non può essere
17:07posta prima della fine della seconda classe della scuola primaria, proprio per motivi
17:13di variabilità interindividuale tra i bimbi e tempi diversi tra i bimbi in questa fascia
17:21di età così precoce di automatizzazione.
17:25E dopo la fine, prima della fine della classe terza della scuola primaria, per quanto riguarda
17:31la discalculia evolutiva.
17:33Nulla vieta alla famiglia di rivolgersi allo specialista per fare un'osservazione, quella
17:39che chiamiamo una fotografia dello stato degli apprendimenti, ancora prima.
17:43perché prima iniziamo a fare il trattamento riabilitativo maggiormente sarà efficace e
17:52soprattutto prima prendiamo in carico il bambino minore sarà la probabilità che questo bimbo
18:01incontri tutti quegli aspetti emotivi correlati alla difficoltà, frustrazione, ansia, paura,
18:11tristezza che poi noi incontriamo quando facciamo invece le prime diagnosi nell'adolescente
18:17che come dice Federico si è sentito un rincoglionito fino a quel momento.
18:22E poi invece si è sentito invece potenziato e che adesso dice e dà un messaggio che è comunque
18:28quello che vogliamo dare anche noi, c'è un disturbo ma non nessuno che ha questo disturbo,
18:36è una persona diversa.
18:37Sì, è così e ci insegna anche, io l'ho sentito suonare per cui posso provarlo, ci insegna
18:52anche che il cervello ha delle potenzialità enormi e che non necessariamente vanno tutte
19:01nella stessa direzione standardizzata, per cui lui ha sviluppato questa incredibile capacità
19:08creativa, artistica, artistico creativa e non sa nemmeno lui come sia stato possibile questo,
19:15suona senza saper leggere correttamente le note ed è una dot naturale, un dono, una capacità
19:25che probabilmente non avrebbe nemmeno scoperto se non fosse stato così tristemente colpito
19:34all'inizio della sua carriera scolastica dal disturbo.
19:37Ecco, lasciamoci questo dubbio.
19:41Abbiamo parlato di età, per fare una valutazione, dottoressa Bodele chiedo qual è l'età dove fare
19:49e iniziare un percorso di riabilitazione.
19:53Come diceva la dottoressa Stampatori, sicuramente prima si inizia meglio è, quindi i primi anni
19:59della scuola primaria sono importantissimi, sono i più efficaci.
20:04Terrei tutta la scuola primaria come tempo durante il quale si può lavorare meglio su questa parte.
20:12Mi capita, tendiamo a non fare riabilitazione, non in questo modo almeno per bambini,
20:19più grandi, nel senso già quando si è alle medie non si punta più a velocizzare la lettura
20:23e la scrittura perché non funziona, si è provato ma non si muove più la funzione.
20:29Lì casomai gli obiettivi saranno diversi, cioè trovare altri metodi, come diceva la testimonianza,
20:34trovare degli altri schemi, non gli schemi imposti dal nostro sistema scolastico.
20:41Quindi sarà più una riabilitazione di tipo compensativo.
20:45Dottoressa, chi può fare una diagnosi?
20:46I legislatori hanno stabilito che la possano fare un'equipo multidisciplinare
20:53composta da un medico neuropsichiatra infantile, un neurologo per quanto riguarda gli adulti,
21:00lo psicologo neuropsicologo che si occupa della parte testistica neuropsicologica
21:05e il logopedista per tutta la parte anche valutativa del linguaggio e delle funzioni strumentali.
21:11Noi ci avviciniamo alla chiusura di questo nostro approfondimento e ho una curiosità da chiederle.
21:17Ci sono degli adulti che si rivolgono a lei per un percorso che poi può anche portare
21:23a una riappacificazione personale in qualche modo?
21:27Allora, le dirò che nella maggior parte dei casi a spingere l'adulto alla ricerca,
21:35la conoscenza di questo aspetto di sé, è proprio una motivazione intrinseca legata ad un bisogno
21:42di riscatto personale.
21:44Quindi sì, può esserci l'adulto che vuole riprendere a studiare,
21:49per cui richiede un certificato, richiede la valutazione per avere un certificato utile
21:55all'università, utile per la sua scuola serale, utile per la scuola guida,
21:58ma quando arriva l'adulto, grande, quarantenne, cinquantenne, le possibilità sono che abbia
22:06un figlio che è appena stato diagnosticato di SA e quindi rivede nella storia del figlio
22:12le sue stesse caratteristiche di studente e allora si mette sul tavolo, si mette in discussione
22:19e va a cercare quegli aspetti, oppure fa un lavoro su di sé e ricerca delle risposte
22:30che spesso poi conducono ad un sollievo riguardo alla fatica, alla sofferenza, al senso di impotenza,
22:40al senso di svalutazione che ha provato durante l'infanzia e l'adolescenza.
22:44Io ringrazio la dottoressa Chiara Stampatori che è neuropsicologa e psicoterapeuta cognitivo
22:49comportamentale presso la fondazione Teresa Camplani e Domus Salutis di Brescia, nonché
22:54tecnico dell'Associazione Italiana Dislessia e la dottoressa Stefania Bodei che è logopedista
23:00specializzata nell'età evolutiva per aver parlato questa sera con noi di dislessia e di disturbi
23:06specifici dell'apprendimento dalla diagnosi al trattamento.
23:11Noi ci fermiamo qui, non nell'informazione di Teletutto che come sempre torna fra pochi
23:17minuti nel nostro telegiornale e lì ad aspettarvi ci sarà Clara Piantoni.
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