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  • 3 giorni fa
Torino, 3 ott. (askanews) - Una mostra retrospettiva progettata per la Manica Lunga del Castello di Rivoli, uno degli spazi espositivi più particolari per l'arte contemporanea in Italia, per raccontare il percorso di Enrico David, artista già protagonista del Padiglione Italia in Biennale che qui ha portato dipinti, disegni, tessili, sculture e installazioni. "È stato un po' come scritturare degli attori per una produzione teatrale, in un certo senso - ha detto David ad askanews -. L'ho pensato proprio come se ci fosse un'agenzia da cui questi personaggi o queste forme, questi volti sono stati presi per creare questa scena, questa situazione". E la sensazione di trovarsi comunque immersi in un grande spettacolo, in una messa in scena che è mutevole, è costante mentre si attraversa il lungo corridoio che, articolato dalla curatrice Marianna Vecellio in diverse sezioni, esplora i tanti modi di pensare le opere da parte di Enrico David, che ha immaginato il display ricordando le fiere a cui il padre lo portava da ragazzo. "È stato un impianto iniziale che ho voluto utilizzare - ha aggiunto l'artista - per darmi anche un senso di come strutturare il pensare a utilizzare uno spazio così ambizioso e così complesso".Complessi ed enigmatici sono anche i lavori di David, che si sono spesso concentrati sul tema del volto, ed è inevitabile a un certo punto chiedergli se nel grande circo della mostra lui veda comunque un suo ritratto. "Sì, assolutamente - ci ha risposto -. Anche nel non riconoscermi, sono io anche nelle parti che non capisco di me".La mostra torinese ha anche un bellissimo titolo: "Domani torno", rassicurante e malinconico, intimo e misterioso, ma comunque vicino, raggiungibile e possibile. Un'arte che in qualche modo non smette di parlarci e che, lo si percepisce, vuole bene ai suoi soggetti. E questo è importante.

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00:00Una mostra retrospettiva progettata per la manica lunga del castello di Oivoli, uno degli spazi espositivi più particolari per l'arte contemporanea in Italia,
00:08per raccontare il percorso di Enrico David, artista già protagonista del Padiglione Italia in Biennale, che qui ha portato dipinti, disegni, tessili, sculture, installazioni.
00:17È stato un po' come scritturare degli attori per una produzione teatrale, in un certo senso.
00:22L'ho pensato come se ci fosse un'agenzia da cui questi personaggi o queste forme, questi volti sono stati presi per creare questa scena, questa situazione.
00:32E la sensazione di trovarsi comunque immersi in un grande spettacolo, in una messa in scena che è mutevole, è costante,
00:38mentre si attraversa il lungo corridoio che, articolato dalla curatrice Marianna Vecellio in diverse sezioni,
00:44esplora i tanti modi di pensare le opere da parte di Enrico David, che ha immaginato il display ricordando le fiere a cui il padre lo portava da ragazzo.
00:52È stato un impianto proprio iniziale che ho voluto utilizzare per darmi anche un senso di come strutturare il pensare a utilizzare uno spazio così ambizioso e così complesso.
01:06Complessi eppure enigmatici sono anche i lavori di David, che si sono spesso concentrati sul tema del volto,
01:12ed è inevitabile a un certo punto chiedergli se nel grande circo della mostra lui veda comunque un suo ritratto.
01:17Sì, assolutamente, sì sì, anche nel non riconoscermi sì, sono io anche nelle parti che non capisco di me.
01:25La mostra torinese ha anche un bellissimo titolo, domani torno, rassicurante malinconico, intimo e misterioso,
01:31ma comunque vicino, raggiungibile, forse possibile.
01:35Un'arte che in qualche modo non smette di parlarci e che, lo si percepisce, vuole bene ai suoi soggetti.
01:40E questo è importante.
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