“Secondo lo studio condotto nel nostro centro - abbastanza rappresentativo anche per l’Italia – il 24% dei pazienti con immunodeficienza riceve immunoglobuline. Se ampliamo la popolazione dei beneficiari – e stiamo diventando sempre più bravi nella diagnosi – la disponibilità di plasmaderivati potrebbe non essere adeguata. Questa è la ragione per cui la domanda continua a crescere, mentre l’offerta rimane limitata”. Lo ha detto Isabella Quinti, immunologa e professore ordinario di Medicina Interna, Sapienza Università di Roma, intervenendo al digital talk ‘Disponibilità di plasma in Italia. Un tema di salute pubblica che attende risposte’.
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