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  • 2 mesi fa
(askanews) - Una morte che ha sconvolto e sconvolge ancora. 40 secondi, presentato nel Concorso Progressive Cinema alla Festa del Cinema di Roma, poi nelle sale dal 19 novembre, è il film di Vincenzo Alfieri che ricostruisce le ore che precedono l'omicidio di Willy Duarte Monteiro, 21enne capoverdiano pestato con violenza fuori da una discoteca di Colleferro a settembre 2020.

Il film prende spunto dall'omonimo libro di Federica Angeli e segue da vicino il gruppo di ragazzi coinvolti, non solo i fratelli Bianchi, parla di gang, famiglie assenti, screzi, rivalità, ragazze considerate come oggetti da possedere, fino alla rissa per un malinteso e alla violenza di 40 secondi che ha portato alla morte di Willy.

L'intento di Vincenzo Alfieri era parlare ai ragazzi, farli riconoscere nel suo film. «Ho passato molti mesi a intervistare i veri amici di Willy, anche delle controparti diciamo negative, a fotografarli, a intervistarli per capire proprio il linguaggio quotidiano che usano, come vengono modificati i nomi, oggi c'è tutto uno slang che è un po' inglese, un po' cinese, un po' italiano, ad ascoltare le loro canzoni, ho cercato veramente di parlare al mio pubblico».

«Quando sei adolescente pensi di essere immortale, lo abbiamo pensato tutti, non parla di oggi, parla del passato, del presente e del futuro questo film; il problema dell'adolescenza, che anche è il bello dell'adolescenza, però il risvolto negativo è che può succedere quello che è successo nel film».
Tra gli attori anche giovani presi dalla strada
Nel film oltre a Francesco Di Leva, Sergio Rubini, Francesco Gheghi, Beatrice Puccilli ed Enrico Borello, ci sono giovani presi per strada come Justin De Vivo che il regista ha scovato in discoteca. «Un bellissimo ruolo e con una grandissima responsabilità di raccontare questa storia. Perché Willy non era solo una vittima, ma era un ragazzo con dei sogni, con dei valori», ha detto.

Francesco Di Leva: «Si parla di una morte e come tutte le morti ovviamente colpisce, è un pugno allo stomaco, ma deve essere così; a un certo punto certi pugni li devi ricevere e mi auguro che i ragazzi qualche cazzotto con questo film lo possono ricevere anche per riflettere su alcune cose».

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00:00Ma con Michel, come ho? Non c'è detto più niente.
00:01Ma che te devo dire? Stasera mi ci vedo.
00:03Ma che sei a Dio? Vici con noi stasera?
00:06No, la porto a mangiare pesce, devo fare l'ultima cena.
00:08E poi te crocifico, no?
00:10Una morte che ha sconvolto e sconvolge ancora.
00:1340 secondi, presentato nel concorso Progressive Cinema, la festa di Roma, poi nelle sale dal 19 novembre,
00:19è il film di Vincenzo Alfieri che ricostruisce le ore che precedono l'omicidio di Willy Duarte Monteiro,
00:2521enne capoverdiano, pestato con violenza fuori da una discoteca di Colleferro a settembre 2020.
00:31Il film prende spunto dall'omonimo libro di Federica Angeli e segue da vicino il gruppo di ragazzi coinvolti,
00:37non solo i fratelli bianchi.
00:38Parla di gang, famiglie assenti, screzzi, rivalità, ragazze considerate come oggetti da possedere,
00:44fino alla rissa per un malinteso e alla violenza di 40 secondi che ha portato alla morte di Willy.
00:49L'intento del regista era parlare ai ragazzi, farli riconoscere nel suo film.
00:54Sono stati molti mesi a intervistare i veri amici di Willy, anche delle controparti negative,
01:01a fotografarli, a intervistare per capire proprio il linguaggio, anche banalmente quotidiano,
01:08come vengono modificati i nomi.
01:10Oggi c'è tutto uno slang, un po' inglese, un po' cinese, un po' italiano, ascoltare le loro canzoni.
01:16Ho cercato veramente di parlare al mio pubblico.
01:21Quando sei adolescente pensi di essere immortale, lo abbiamo pensato tutti.
01:25Non parla di oggi, parla del passato, del presente e del futuro questo film.
01:29Il problema dell'adolescenza, che è anche il bello dell'adolescenza,
01:32però il risvolto negativo è che può succedere quello che è successo nel film.
01:37Nel film, oltre a Francesco Di Leva, Sergio Rubini, Francesco Gheghi, Beatrice Puccilli ed Enrico Borello,
01:42ci sono giovani presi per strada, come Justin De Vivo, che il regista ha scovato in discoteca.
01:48Un bellissimo ruolo e con una grandissima responsabilità di raccontare questa storia,
01:54perché Willy non era solo una vittima, ma era un ragazzo con dei sogni, con dei valori.
02:00Francesco Di Leva.
02:01Si parla di una morte, come tutte le morti, poi ovviamente colpisce un pugno allo stomaco,
02:06ma deve essere così.
02:07A un certo punto certi pugni li devi ricevere.
02:10E mi auguro che i ragazzi qualche cazzotto con questo film lo possano ricevere anche loro
02:15per riflettere su alcune cose.
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