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  • 3 giorni fa
La libertà architetturale offerta dal powertrain elettrico, con il baricentro più basso, ha aperto la strada a un’evoluzione importante delle sospensioni attive che hanno equipaggiato la Ferrari Purosangue e la F80, ultima supercar del Cavallino. Avere il centro di gravità più basso permette di ridurre le forze attive necessarie per il controllo di rollio e beccheggio, consentendo di trovare un nuovo punto di equilibrio tra le funzionalità di handling e comfort. Il risultato si traduce in un passo in avanti rispetto alla prima applicazione del sistema sospensioni attive, capace di coniugare la massima precisione nella dinamica di guida con un comfort verticale superiore.

L’aggiornamento principale riguarda la vite a ricircolo di sfere connessa al motore elettrico, il vero cuore del sistema. La vite ha il passo aumentato del 20% ed è in grado di assorbire e controllare meglio gli impatti verticali, grazie a un minor trasferimento di forza inerziale sul telaio della vettura. Il motore elettrico è in grado di sviluppare la stessa coppia delle precedenti applicazioni e regola in modo attivo le forze scambiate tra telaio, penumatici e terreno senza compromessi tra assetto elastico variabile e controllo dei moti di cassa.

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