- 2 giorni fa
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TVTrascrizione
00:00Buonasera, ben ritrovati all'appuntamento con Teletutto racconta, un bentrovati da Andrea Lombardi.
00:21Che Daniela finita.
00:22E allora questa sera iniziamo come sempre, parliamo delle ultime news dal giornale di Brescia Online per poi parlare con una gradita ospite.
00:30Verissimo, lei è Nadia Fanchini, so che è stata anche una tua ospite all'interno di Obiettivo Salute tempo fa e c'è un'intervista che ho visto di Alessia Tagliabue e quindi ho già un po' conosciuto Nadia attraverso Obiettivo e l'intervista stessa,
00:47ma questa sera avremo la possibilità di chiacchierare per un quarto d'ora circa con la nostra campionessa che insomma ne ha fatta di storia nel mondo dello sci.
00:55Assolutamente, poi per parlare appunto di salute avremo il direttore sanitario di Fondazione Poliambulanza, Angelo Meloni e il dottor Stefano Boffelli che è responsabile del centro disturbi cognitivi e delle demenze e parleremo con loro proprio della situazione attuale.
01:15Per finire torna Enrico Danesi con il cinema, tre film ovvero La mia amica Eva, poi Il professore e Il pinguino e La città di pianura. Questi sono i tre film che presenterà il nostro Enrico.
01:27Benissimo e allora direi di iniziare subito a dare un'occhiata al giornale di Brescia, ritroveremo Andrea tra pochissimo.
01:34Vediamo dunque la prima pagina, eccola qui vediamo, si parla dell'esplosione a Verona, origini bresciane per due dei carabinieri morti, sono Valerio D'Aprana, tua Brescia e Marco Piffari, la cui famiglia vive proprio tra Arezzato, Mazzano e Padenghe.
01:51Per le tre vittime sono stati deliberati i funerali di Stato e è stata veramente una notizia che ha scioccato questa mattina veramente tutti, tutti noi.
02:03Si torna a parlare di Garlasco, l'udienza di vendite a riesame dunque, la mia vita è rovinata, mai preso un euro, risponde.
02:11La procura di Brescia ritiene che l'ex procuratore di Pavia sia stato corrotto proprio dalla famiglia Sempio per archiviare la posizione di Andrea Sempio in merito all'uccisione, ricordiamo, di Chiara Poggi.
02:22Ora il tribunale ha dieci giorni per esprimersi.
02:26E allora preso ufficialmente il via, invece cambiamo decisamente argomento, il progetto di alternanza scuola-lavoro intitolato GDB Voci del Futuro.
02:37È proposto dal giornale di Brescia in collaborazione con Italmark a 50 studenti tra il liceo Arnaldo e l'istituto Canossa che produrranno al termine dell'esperienza un videopodcast. Vediamo.
02:49Dare elementi di consapevolezza e di conoscenza anche per chi in genere fruisce informazione ma che si trova per la prima volta a realizzarla, ecco, questo significa aprire la strada anche al nostro futuro.
03:10Un formato inedito che unisca comunicazione, innovazione e creatività. È stato presentato in sala libretti il PCTO GDB Voci dal Futuro in collaborazione con Italmark che vedrà coinvolti 50 studenti del liceo Arnaldo e dell'istituto Canossa
03:23in un progetto che porterà i ragazzi alla realizzazione di un videopodcast che racconti di giovani che hanno cambiato il mondo. A introdurre il kick-off il fisico divulgatore Massimo Temporelli.
03:33Quindi questo PCTO mischia queste due competenze, quelle della volontà di innovare qualcosa, di inventare qualcosa di nuovo e quello di saper raccontare questa idea alle persone che non hanno mai visto questa cosa nuova.
03:45Per noi la Gen Z è un valore molto molto importante a livello aziendale e volevamo appunto trovare un modo per riuscire a creare un collegamento tra giovani, modo del lavoro e un modo di raccontare qualcosa di nuovo.
03:56I ragazzi saranno protagonisti di tre incontri in redazione seguiti da esercizi di storytelling online e avranno anche la possibilità di visitare la redazione multimediale del giornale di Brescia.
04:06Lo scopo dell'elaborato sarà quello di trovare la loro voce e di capire cosa significhi per loro cambiare il mondo.
04:11Penso che avere voce significhi essere compresi, essere ascoltati e anche se magari si è diversi comunque sentirsi parte di una comunità.
04:22Del mondo intorno a me vorrei cambiare la capacità di ascolto che spesso hanno gli adulti verso sia i ragazzi ma anche verso gli anziani.
04:33Che belle parole mature.
04:36Noi ci fermiamo qui a tra pochissimo con Andrea Lombardi e Nadia Fanchini.
04:52Torniamo in diretta e con piacere torna negli studi di Teletutto, nello studio Manzoni, la nostra Nadia Fanchini, campionessa di scia alpino.
05:03Buonasera.
05:04Buonasera a tutti.
05:05Come ti devo presentare Nadia?
05:08Qual è la qualifica esatta?
05:10Campionessa? Super campionessa?
05:12No, sì, sono stata un'atleta ad alti livelli in Coppa del Mondo, però adesso ho cambiato pagina, sono mamma e continuo la mia vita lavorativa.
05:25Quante medaglie hai vinto?
05:27Allora, ho vinto due medaglie mondiali, ho fatto 13 podi in Coppa del Mondo e più due vittorie e poi anche altri risultati che sono...
05:37Ho vinto 15 campionati italiani e modali mondiali junior, 4 ori e un argento e un bronzo.
05:47Eccola qua, questa è una delle foto che ti rappresenta e ti trova vicino a persone molto care.
05:54Diciamo sì, la tripletta che mi ha fatto a Bad Kleicheim è stata bellissima, sì, me ricordi insomma.
06:02Ma dove è che tieni tutte queste medaglie?
06:05Eh, le medaglie ce le ho a casa un po', ma le avevo lasciate a mio papà, a casa di mio papà.
06:12Beh, lui è orgoglioso.
06:13Sì, molto molto orgoglioso, infatti ha le sue tecche a casa e le costudisce lì.
06:19Certo. Allora, facciamo un passo indietro perché questa è proprio una chiacchierata con Nadia Fanchini, come abbiamo detto, super campionessa,
06:25però nello stesso tempo anche mamma e poi anche Camuna, perché questo insomma viene evidenziato spesso nelle tue interviste,
06:37quindi molto radicata e molto attaccata al territorio bresciano, anche se tu sei nata a Lovere, lo precisiamo, però in realtà sei di Montecampione, a tutti gli effetti, giusto?
06:46Esatto, sì, mi hanno sempre dato della bergamasca perché l'ospedale più vicino all'epoca era appunto quello di Lovere, in provincia di Bergamo,
06:55però alla fine sono sempre stata una Camuna doc e bresciana appunto.
07:01Quindi tu, con anche le tue sorelle, hai iniziato a sciare a Montecampione.
07:07Esatto.
07:08Cos'è per te Montecampione?
07:10Eh, Montecampione, cioè, sono le mie radici, sono dove sono nata e cresciuta, dove ho passato i momenti più belli della mia vita,
07:18perché ero con la mia famiglia e facevo quello che era la mia passione, l'amore, che era lo sci,
07:27quindi ci ha insegnato mio papà a sciare, a me e alle mie sorelle, e siamo cresciute là, sulle piste da sci, proprio innamorate di questo mondo.
07:36E tra voi c'è stata una complicità, una rivalità, come avete vissuto?
07:44Oppure era proprio la passione che condividate, come magari molti bambini giocavano nel cortile e voi invece giocavate sugli sci?
07:51Eh, noi era tanto gioco sugli sci, sicuramente, siamo cresciute e inizialmente era un gioco,
07:58era un gioco e eravamo sempre in mezzo alla neve, poi un maestro di sci ci ha detto di provare a fare le gare,
08:05perché ci vedeva che potevamo diventare forti, però inizialmente mio papà non aveva preso neanche in considerazione questa cosa,
08:13e poi invece ci siamo iscritti allo sci club e poi da lì è nata il nostro percorso, la nostra carriera,
08:22che inizialmente era un gioco ma poi si è tramutato in una bella carriera,
08:26però con le mie sorelle non c'è mai stata rivalità, è una cosa molto strana, sono domande che spesso ci pongono,
08:35però io quando ho fatto le gare in Coppa del Mondo, in Dicea Super G, scendevo con mia sorella Elena,
08:43la più grande, in gigante con la Sabrina, insomma.
08:47Diciamo che per me volevo solo sapere se fossero arrivate al finale o se facevano una bella gara,
08:56per me se loro andavano meglio di me andava bene, insomma la competizione ce l'avevo con tutti,
09:02forse con le mie sorelle.
09:03Forse molto anche con te stessa probabilmente.
09:06Eh sì sì sì certo, con me stessa sì, volevo sempre migliorarmi, ho sempre dato il massimo,
09:13sicuramente non lasciavo niente al caso e ogni volta che tagliavo il traguardo sicuramente sapevo di aver dato tutto
09:21e la competizione ce l'avevo con me stessa, ma appunto anche con le mie compagne di squadra sicuramente c'era competizione,
09:28però era sana, insomma, eravamo un bel gruppo coeso, quindi diciamo che ci spronavamo tanto anche durante le gare,
09:38quindi diciamo che c'era una bella sana competizione.
09:43Ma tu da piccola come ti vedevi?
09:45Mi immagino che forse non ti vedevi come una campionessa di sci, cosa prevedevi per Nadia?
09:51Assolutamente no, appunto, perché noi sciavamo perché avevamo l'amore per lo sci ed era qualcosa di quasi inspiegabile
10:00e quindi non vedevo un futuro nello sci, mio papà sperava che noi diventassimo maestre di sci
10:08e questo lo speravamo anche noi nel senso perché poi vedevamo il maestro di sci, eravamo bravine
10:13e proprio a livello giovanile fai le gare, sei un baby, un cucciolo, passi di categoria, categoria
10:21ma noi primeggiavamo sempre, quindi a livello provinciale, poi regionale, poi sono arrivati appunto i primi campionati italiani,
10:32children e poi le prime gare internazionali, i trofei internazionali dove abbiamo iniziato a vincere,
10:40quindi insomma poi...
10:43Quindi però hai percepito molto presto che quella era la tua strada?
10:48Ma sì, però finché non siamo entrati nella nazionale giovanile a 16 anni, in realtà no, lo facevamo sempre,
10:57sì, beh, lo vinciamo ma...
11:00Quindi ti vedevi in altro modo? C'era un qualcosa che ti sarebbe piaciuto fare?
11:04Eh no, se nel senso, eravamo piccole, quindi noi continuavamo a sognare, guardavamo le gare in Coppa del Mondo,
11:14però era così difficile, mi ricordo che una gara, il trofeo Pinocchio, praticamente ci avevano regalato
11:20una maglietta delle Olimpiadi di Torino 2006 e io e mia sorella, beh, prendemmo questa maglietta
11:28e ho detto, mamma, le Olimpiadi in casa, mamma mia, e la Elena mi disse una volta, immaginati se potessimo farle,
11:35e ho detto, ma no, ma siamo troppo piccole, avremmo 18-19 anni, ma alla fine le abbiamo fatte.
11:40C'è pazzesco.
11:41Sì, è stato...
11:43E quell'anedota ce l'abbiamo sempre ricordati, l'abbiamo sempre pensato, è stato bellissimo,
11:49però si è concretizzato tutto dopo, ma non abbiamo mai detto, ci siamo trovate lì, ecco.
11:57Però magari forse anche questa forza vi ha agevolato, perché sicuramente il talento e la capacità,
12:03però anche questa unione tra di voi in un modo o nell'altro ha dato una spinta anche a livello energetico, chissà.
12:10Ma sicuramente una era la forza dell'altra sempre, tutte e tre...
12:15Tutte e tre belle, è vero?
12:17Tutte sì, tutte e tre allo stesso modo, quando passavamo dei periodi no, c'era l'altra che tirava,
12:23c'era sempre qualcosa, diciamo che siamo sempre stati una la stampella dell'altra, ecco.
12:31Senti, Nadia, io so che tu, e lo so anche perché chiaramente hai rilasciato nelle interviste,
12:37hai vissuto però il momento dell'apertura del cancellino spesso non bene,
12:44cioè nel senso avevi anche, non so se proprio degli attacchi di panico, però eri molto tesa
12:50e questo ti ha portato anche del male in un certo senso.
12:55Assolutamente, sì, perché sono anche una persona molto fragile,
12:58quindi insomma ho sofferto fin da subito, da quando avevo 13-14 anni, attacchi di panico,
13:05che poi si sono tramutati nelle gare, era qualcosa veramente di brutto, devo dire.
13:12Mi sembrava di non riuscire più a vivere perché non dormivo tutta la notte,
13:19non dormivo prima di una gara e veramente proprio stavo male fino agli svenimenti,
13:25avevo questi episodi, queste sincopi insomma e mi svegliavo anche piena di sangue
13:31perché poi andavo a sbattere a tutte le parti.
13:34Anche le Olimpia di Torino non mi volevano far partire perché continuai a svenire
13:38fino a veramente due minuti prima della partenza, però non ho, mi avevano portato via gli sci
13:45alle Olimpia di Torino, sì sì perché il medico non si prendeva responsabilità di farmi scendere
13:50e io gli ho detto non mi vedete mai che svengo tutta la notte, che sbatto, ma è la mia faccia sempre così
13:57e quindi ho preso gli sci d'allenamento, me li sono messi da sola, poi è arrivato lo ski man,
14:03mi ha tolto gli sci d'allenamento, mi ha rimesso gli sci da gara, però appunto non mollavo davanti a tutto
14:09perché era una cosa che non riuscivo a controllare, la mia sensibilità.
14:14Però è strano, da una parte stavi male, però dall'altra volevi esserci su quel percorso.
14:20Ma poi si apriva il cancelletto e io lì contatto con la pista, con quello che volevo, sentivo il vento in faccia,
14:27la velocità e stavo facendo quello che amavo e lì passava tutto.
14:30Però ti sei anche giustamente affidata a una persona competente che ti ha aiutato a superare tutto questo.
14:37Assolutamente sì perché poi appunto ho avuto a mio fianco lo psicologo Giuseppe Vercelli
14:43che è uno psicologo dello sport molto molto bravo e grazie a lui sono anche un po' arinata
14:49perché non credo che sarei andata avanti tantissimo perché veramente era uno sfinimento.
14:58A livello fisico, non solo mentale, perché poi quando stai male...
15:02Assolutamente, ma ogni volta mi sembrava di morire, dicevo non ho proprio la forza, sto morendo,
15:07lasciatemi morire, non ho più la forza di continuare.
15:10E invece le tue sorelle che ti dicevano, cioè da una parte c'era il professionista e poi c'era anche la famiglia.
15:16Cosa capivano di tutto questo?
15:19E le mie sorelle, insomma, sono stata male anche per questo perché sapevo di essere anche un po' un peso
15:25perché tante volte ero in camera con mia sorella, anzi sempre, e quindi loro mi vedevano star male.
15:31Comunque comprometteva anche la sua di gara, nel senso loro erano preoccupate per me,
15:36quindi era difficile ma non era una cosa che io potevo controllare.
15:40Grazie al cielo è stata risolta, è stata risolta, ma ho passato tanti anni, sette, otto anni,
15:47così è una roba che torno indietro, cioè dico mamma, se mi rivedo, io adesso che ho 39 anni,
15:55vedo la Nadia piccolina, cioè mi...
15:59quello che passavo, insomma, mi fa molto effetto.
16:06Poi non possiamo non affrontare un altro tema, quello legato purtroppo alla morte di Elena
16:11che ha lasciato un grandissimo vuoto nella famiglia, ma anche nel mondo proprio, nel mondo sportivo, non solo.
16:18Assolutamente, la mancanza di mia sorella si fa sentire tutti i giorni e per noi è difficile,
16:25è difficile andare avanti, è una tematica che non riesco neanche a affrontare, che non accetto ancora,
16:31perché anche se mi è stato detto di lasciarla andare è una cosa che non posso accettare, ecco,
16:37quindi però per ricordarla stiamo facendo di tutto, quindi ci siamo con le ragazze, mia sorella Sabrina e le ex atlete
16:49che stiamo cercando di fare un'associazione che probabilmente, sicuramente nascerà a gennaio
16:59e stiamo per raccogliere fondi per la ricerca, per AERC, nell'ambito stiamo cercando di pagare una borsa di studio a un nuovo ricercatore,
17:11quindi questa cosa ha avuto inizio appunto due anni e mezzo fa, quando è mancata mia sorella
17:19e siamo riusciti a raccogliere un po' di fondi per AERC, quindi diciamo che vogliamo continuare su questa strada.
17:27Tu sai che tornerete poi a parlarci di questa associazione, qua la porta è aperta.
17:32Assolutamente, sì.
17:33Quindi vogliamo promuovere questo amore e questo lavoro che state comunque plasmando.
17:40Adesso sei mamma?
17:41Sì.
17:42Da un po', perché comunque il primo figlio quanti anni ha?
17:44Ha quasi sei anni, a dicembre farà sei anni, sì, esatto.
17:48Sono tre.
17:48Sono tre.
17:50Qui è una bella media, uno vicino all'altro anche.
17:53Sì, esatto, uno vicino all'altro ma sono contenta.
17:56Io forse tre, ho sempre pensato a me piccola con le mie due sorelle, sono cresciuta così felice
18:05e quindi anche Elena continuava a dirmi devi fare tre bambini perché noi eravamo tre
18:12e anche io lo penso, ho sempre visto questa cosa bella come famiglia completa
18:17e perché probabilmente mi rispecchiavo nella mia famiglia.
18:21Il tuo papà com'è come nonno?
18:23È come era come papà o diverso?
18:26Più permissivo, più malleabile?
18:27Diciamo che da genitore autoritario i miei genitori sono diventati tutt'altro.
18:31Adesso permettono tutto questi bambini, li viziano nel tutto per tutto, insomma sono cambiati.
18:38Però nemmeno tu sei una mamma apprensiva, cioè nel senso se non sbaglio ho sentito
18:45che non gli stai addosso, insomma sono abbastanza liberi, possono giocare, possono anche rischiare
18:52un po' nel gioco.
18:53Sì, sì esatto, io li lascio con il mio super controllo però assolutamente li lascio fare,
19:00sono abbastanza liberi.
19:02Torniamo invece a legare, abbiamo ancora qualche minuto, in quei momenti tu stavi male,
19:08chiaramente forse avevi anche dei pensieri sconnessi e un po' di caos, ma cosa c'era
19:14nel tuo cervello quegli attimi poco prima che si aprisse il cancello, il cancellino?
19:20È difficile spiegare, l'adrenalina lì è forse quello che poi alla fine si ama tantissimo,
19:26è a mille, quindi è ad un certo punto quando sono proprio quei secondi che ti danno il minuto,
19:33allora lì c'è la massima concentrazione e tu sai perfettamente quello che devi fare
19:38e non vedi l'ora di uscire da quel cancelletto perché hai bisogno di esprimere la tua energia,
19:44la tua forza, quindi è proprio adrenalino, lo stato puro e quindi è...
19:48Ecco, poi parti, 130 km orari sulle lamine, questa è la velocità.
19:54Si, si, si, si, si raggiunge anche 130.
19:55Ecco, e in quel momento invece cosa succede, cosa accade nel cervello di un campione?
20:02Ma per noi normalità, nel senso che non ci accorgiamo di andare così veloci,
20:06mi ricordo che in un allenamento il nostro allenatore stavamo testando sci,
20:11quindi dicevo adesso vediamo anche le velocità e mi ricordo che è la prima volta che vidi,
20:18quel giorno andai a 150 km orari, non ho mai raggiunto, cioè più di così,
20:24non è mai stato registrato la mia velocità più di così, quindi diciamo che...
20:29Ma ho detto mamma 150, poi allora quando vai in autostrada mi dici madonna,
20:33cioè dici mamma come è possibile?
20:36Certo.
20:36E poi però non ti rendi conto, cioè noi siamo sui sci, ci sembra di andare piano quasi.
20:41Sì, sì, una passeggiata.
20:43Esatto.
20:44Però non ci sono pensieri, non hai il tempo di pensare.
20:47È più difficile guardare adesso le gare, parlavo anche con Daniele Amirighetti,
20:53guardavo e ho detto è più difficile guardare adesso le gare e dire ma non facevo quello, vero?
20:59Non saltavo 30-40 metri, vero?
21:02Pazzetto.
21:03Cioè è così.
21:04Ti capita di sognare di essere ancora lì sulla pista o sul punto della partenza?
21:09Ma assolutamente sì, quasi tutti i giorni.
21:12Sì?
21:13No, è una cosa... non abbiamo accettato tanto questo addio le gare, insomma.
21:17Diciamo che è stato difficile perché più che voglia di smettere e dire ok ho raggiunto il mio limite,
21:25era più una portata per via degli infortuni, gravi infortuni che abbiamo riportato perché è stata operata nove volte,
21:30perché mia sorella ha anche idem, quindi è stato quasi uno stop forzato,
21:36io in ultimi periodi non riuscivo neanche più a camminare né a fare le scale,
21:40ne allenavo tantissimo ma era diventato veramente insostenibile,
21:44quindi è difficile perché poi tutte le ragazze dicono quando è l'ora di finire vi arriva,
21:52lo sentite, è il momento.
21:53E io e mia sorella ci guardavamo ma noi non l'abbiamo mai sentito questo momento, ok?
21:58Quindi è stato difficile, quindi tante volte mi trovo a dover sognare.
22:03L'ultima domanda che ti faccio perché ahimè ne vorrei fare tante,
22:06ma è terminato il tempo a nostra disposizione.
22:09Tu sei mamma, lavori anche, non sugli sci chiaramente,
22:14e chi è Nadia Fanchini oggi?
22:15Eh, Nadia Fanchini oggi è una ragazza che, ragazza ormai adulta, molto adulta,
22:21che lavora e adesso ho la possibilità, siccome ero nel gruppo sportivo delle Fiamme Gialle,
22:27sono rimasta in Guardia di Finanza, quindi lavoro al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Brescia
22:34e sono mamma di tre bimbi e cerco di fare il massimo che posso.
22:39Sei felice?
22:40Sì, felice, sono felice, faccio fatica ad esserlo adesso perché la mancanza di mia sorella
22:47non mi fa più essere proprio...
22:51Gioire a pieno
22:52Gioire a pieno, ecco, non riesco proprio a dire quella parola a pieno,
22:55però grazie ai miei figli e alle persone che mi vogliono bene, sono fortunata, sì.
23:01Però la senti vicina?
23:02Mia sorella, sì, ci sono dei momenti che la sento molto vicina, sì, esatto.
23:06Beh, questa associazione che state creando, che state in un modo o nell'altro partorendo,
23:15verrà raccontata, come abbiamo detto, più avanti nella nostra trasmissione,
23:20però è un modo sicuramente per aiutare tante persone, ma anche lei per abbracciarla in questa maniera,
23:27se non fisica.
23:29Allora, ringraziamo Nadia Fanchini, il nome dell'associazione non c'è ancora?
23:35Eh, no, non c'è ancora.
23:37No, ecco, perfetto, quindi ne parleremo quando verrà realizzata.
23:40Nadia, ti ringraziamo, sei stata carinissima.
23:42Grazie, è stato un piacere.
23:44È stato un piacere nostro.
23:45Ci fermiamo, tra poco si torna in diretta con Daniela Affinita, te le tutto racconta.
23:49Andiamo.
23:55Brava.
24:00Eccoci di nuovo in diretta, apriamo la pagina dedicata alla salute, lo facciamo con il dottor
24:05Angelo Meloni, direttore sanitario di Fondazione Poliambulanza.
24:09Buonasera.
24:09Buonasera.
24:09Torna a trovarci.
24:11Sì.
24:12E torna a trovarci anche il dottor Stefano Boffelli, invece responsabile del centro disturbi cognitivi
24:18e demenze, sempre di Fondazione Poliambulanza.
24:20Buonasera.
24:21Buonasera.
24:22È sempre un piacere vedervi, è un argomento che a me piace molto.
24:25Direttore, inizierei da lei, proprio perché c'è stata una grande attenzione nei riguardi
24:33proprio della demenza, parleremo tra poco, lei prima lo ha chiamato durante la pubblicità
24:39il papà di questo nuovo reparto che ha iniziato un anno fa, lo scopriremo tra poco, un argomento
24:49caro a Fondazione Poliambulanza, perché? Qual è la situazione odierna?
24:53È un argomento decisamente caro perché il tema delle demenze e dei disturbi cognitivi
24:59è un problema sanitario, sociosanitario, socioeconomico per il nostro paese, coinvolge
25:06circa oltre un milione di persone, circa un milione e duecentomila, un milione e mezzo
25:11di persone e in Lombardia il carico si aggira intorno ai duecentomila pazienti, con delle
25:20rappresentazioni di epidemiologiche particolari, ovvero una prevalenza stimata intorno al 5-8%
25:27negli over 60 che arriva a oltre il 20% dopo gli 85 anni, con un costo socioeconomico complessivo
25:34che per il paese si aggira tra il stimato tra i 15 e i 20 miliardi. Questo sicuramente impone
25:40a fianco, potrei dire parallelamente allo sviluppo della scienza e al miglioramento
25:47delle terapie, della diagnostica, pone anche il dovere di un'attenzione al percorso, ai
25:56fini degli obiettivi di tutela socioeconomica generale del paese. Per cui da lì nasce un
26:04piano nazionale delle demenze che ormai è datato, mi confermerà anche il dottor Boffelli
26:09che ha oltre 10 anni, che è stato riaggiornato nel 2024 e che ha riportato una prospettiva
26:15di presa in carico globale con un particolare focus alla multidisciplinarietà dei percorsi
26:23e anche ai familiari e ai caregivers che vivono molto spesso in solitudine il carico della presa
26:30in carico e della gestione del paziente. Poliambulanza, grazie al dottor Boffelli,
26:35da lungo tempo ha preso in carico questo problema. Noi siamo uno dei pochi ospedali
26:41d'Italia, penso, ad avere una unità operativa di geriatria. Abbiamo sviluppato un progetto
26:48che è quello di cui poi parlerà meglio il dottor Boffelli, di un connotato specialistico
26:54ulteriore della geriatria, ma fa parte delle nostre varie aree di sviluppo socio-sanitario
27:01nel contesto territoriale e con una base importante nel presidio ospedaliero.
27:08Parliamo di questa novità per molti, non lo è perché esiste da un anno, si parla di neurogeriatria,
27:16una nuova unità operativa. Chi vede all'interno quali sono i medici che lavorano? Ricordiamo
27:23che, giustamente ha detto la direttore, sempre la multidisciplinarietà, che non è un parolone
27:29che viene utilizzato, ma concretamente lo vediamo, no? Quotidianamente.
27:34Certo, è un caso, ma oggi è il 14 ottobre, è proprio la ricorrenza del primo anno di fondazione
27:43del nostro reparto di neurogeriatria, proprio un anno fa è stato fondato. All'interno del reparto
27:49nella nostra unità di 12 letti, gestita da tre medici, compreso il sottoscritto, ci occupiamo
27:57di alcuni aspetti particolari della geriatria, soprattutto dal punto di vista neurologico,
28:02quindi abbiamo una unità di valutazione a cura del delirium, che lo stato confusionale acuto
28:07si chiamava una volta, per cui effettuiamo consulenza all'interno dell'ospedale per i colleghi
28:12che hanno pazienti con delirium e ci occupiamo in particolare delle pazienti anziani che hanno
28:18avuto un ictus, uno stroke ischemico omorragico e quindi vengono oltre dal pronto soccorso
28:24o direttamente della stroke unit, diretta mirabilmente dal dottor Magni, per proseguire
28:29le cure perché la persona anziana ha bisogni specifici e particolari, sia dal punto di vista
28:34diagnostico, sia dal punto di vista riabilitativo. Per ultimo, ma non è in realtà ultimo, è
28:40la nuova equip che si occupa dell'ambulatorio delle demenze, del CDCD, nel quale abbiamo
28:46nuovi dottori anche giovani e molto comunque già esperti e anche una nuova figura di neuropsicologa.
28:55All'interno di questo lavoro che si diceva multidimensionale e multidisciplinare, il gruppo
29:01collabora per sia l'aspetto diagnostico che per l'aspetto terapeutico e quello che diceva
29:06il dottor Maloni, per la presa in carico della persona che è affetta da demenza o con demenza
29:12ma anche del suo caregiver e seguirli nel tempo ci serve proprio per vedere come sta andando
29:18la famiglia non solo dal punto di vista clinico, dal punto di vista farmacologico ma anche dal
29:22punto di vista assistenziale, riabilitativo e tutte le necessità che hanno, anche comprese
29:27le richieste di tipo amministrativo, burocratico e economico.
29:31Dottor Buffelli, una curiosità, prima si parlava di statistica di dati, quindi chi soffre di
29:37demenza, l'identikit che io le chiederei è un identikit che oggi è ringiovanito,
29:45cioè un tempo si parlava della demenza legata soprattutto a un invecchiamento, oggi è ancora
29:53così? Allora resta di fatto la condizione, il fattore di rischio più importante è l'età
29:59comunque, in ogni caso l'Organizzazione Mondiale della Sanità e tantissimi studi scientifici
30:04hanno confermato che i fattori di rischio che iniziano già in età adulta sono quelli che
30:10predispongono alla comparsa poi di un decadimento cognitivo, addirittura 20-30 anni prima che si
30:15manifesti la demenza vera e propria una persona può ammalarsi di malattia sia dal punto di vista
30:21degenerativo, la malattia di Alzheimer sia dal punto di vista vascolare o altre forme
30:25rare e ipertensione, diabete, obesità, sovrappeso, fumo di sigaretta ma anche depressione, solitudine,
30:32isolamento sociale, sono tutti fattori di rischio che messi insieme creano un aumento del rischio
30:39stesso di sviluppare il decadimento cognitivo. Un recentissimo studio cinese ci dice anche che
30:46non è tanto la frequenza del rapporto tra i genitori e i figli, i genitori anziani e i figli, quanto
30:51l'interesse che si crea tra i genitori e i figli, quindi non è il semplice andare a trovarle e portare
30:57la spesa una volta a settimana, ma l'interesse che si sviluppa tra l'uno e l'altro, la cura e anche
31:02l'interazione, la stimolazione cognitiva che riduce il rischio di demenza rispetto a persone che invece
31:07sono sole a casa e che non ricevono nessuno.
31:10Questo è un ottimo consiglio perché spesso si pensa aiutano le faccende domestiche, porto
31:15la spesa, lascio lì e me ne vado. Effettivamente c'è un po' una richiesta anche da parte dei
31:22nostri anziani di essere accompagnati, di portarli perché è un momento per loro importante
31:28la giornata in cui almeno non si sentono soli. Le chiedo e le faccio una domanda, gliela faranno
31:35in mille, soprattutto le persone più giovani e quindi mi inserisco un po' più giovani,
31:40insomma non giovanissime, quando si dice inizio ad avere già magari a 45, 50 anni dei vuoti
31:48di memoria, lei ci insegna che soprattutto chi fa tante cose magari ha questo campanello
31:56d'allarme che si accende di più rispetto agli altri, quando possiamo individuare però
32:02insomma che il problema c'è realmente. Allora certamente le persone che hanno un disturbo
32:08di tipo cognitivo non devono preoccuparsi soprattutto se sono giovani e questo può essere legato
32:15a fattori legati allo stress, all'eccessivo ricarico di attenzione, all'eccessivo carico
32:20di informazioni che abbiamo durante la giornata e il fatto che dimentichiamo alcuni aspetti
32:26non è patologico, diventa patologico quando li dimentichiamo sempre, cioè quando questi
32:31impattano pesantemente su alcune attività, quali quella lavorativa, la capacità di guidare,
32:36di ricordare i farmaci, quindi quando il fenomeno diventa certamente molto impattante allora
32:41è il caso di fare un passaggio dal proprio medico di medicina generale il quale farà
32:45una valutazione molto semplice, ci sono strumenti semplici come i GPCOG che permettono di valutare
32:50l'aspetto cognitivo in maniera molto veloce, il quale penserà poi eventualmente a inviare
32:55la persona all'ambulatorio CDCD delle demenze. Noi in poliambulanza abbiamo due modalità,
33:02quella classica al sistema sanitario nazionale che prevede un percorso che poi porta a esami
33:06diagnostici e successivamente se necessario ad una terapia, abbiamo un percorso più rapido
33:11che si chiama Ricordami che è il check up della memoria nel quale offriamo un pacchetto per
33:17cui nel giro di pochi giorni esami del sangue, esami strumentali, valutazione neuropsicologica
33:21e conclusione finale da parte dello specialista viene realizzato abbastanza rapidamente che
33:27permette di tranquillizzare la persona o comunque di iniziare un intervento di tipo cognitivo
33:32sia farmacologico che non farmacologico.
33:34Assolutamente, direttore abbiamo capito dalle sue parole l'importanza anche da parte del vostro
33:42ospedale di guardare sempre oltre e avanti anche in situazioni come queste, anche perché
33:50insomma la popolazione sta invecchiando.
33:52Sì, sì, come diceva il dottor Boffelli il tema rappresentando il primo fattore di rischio
33:58l'invecchiamento con insomma un progressivo invecchiamento della popolazione, un cambiamento
34:04demografico che porterà a un carico di attività sicuramente decisamente più importante.
34:08noi abbiamo portato avanti in questo periodo una riorganizzazione, una revisione dell'impianto
34:13organizzativo del centro per la diagnosi e la cura delle demenze di cui il dottor Boffelli
34:18è il responsabile rivedendo il percorso, valutando come dicevamo poc'anzi anche le modalità
34:25di presa in carico e di gestione degli invi da parte di altri professionisti di medicina
34:30generale o la presentazione diretta, così come degli strumenti di supporto che sono
34:37di tipo sociosanitario potrei dire o di assistenza sociale quasi, o vera e propria anzi con il
34:45supporto nei percorsi di richiesta di varie forme di assistenza dall'assistenza al reddito
34:51fino alle altre forme, quindi gestite con un servizio interno che è all'interno della
34:59direzione sociosanitaria della struttura, così come il dottor Boffelli è un po' protagonista
35:04di una serie di altre iniziative di sviluppo, di progetti di ricerca interessanti, che magari
35:09ci facciamo dire direttamente.
35:10Sì, allora, velocissimamente, nel 2026 stiamo lavorando con il responsabile dei cdcd di Brescia,
35:19il professor Padovani, per predisporre un protocollo per il trattamento con la terapia,
35:24con gli anticorpi monoclonali per la malattia, un progetto certamente che partirà piano, lentamente,
35:30dato che dobbiamo valutare gli indicatori e gli eventuali effetti collaterali e in collaborazione
35:37con l'Università Cattolica, stiamo seguendo sociologi e psicologi per una valutazione
35:42ed eventuali interventi a livello del Nord Italia sui caregiver.
35:46Insieme all'Istituto Superiore della Sanità è partito un progetto che si chiama InMidem,
35:50nei quali valutiamo il peso della malattia su persone che non sono di lingua madre e anche
35:55sui loro caregiver.
35:56E infine, Poliambulanza si è fatta a carico di un progetto che segue la territorialità,
36:01che sono i caffè Alzheimer a livello nazionale, che si chiama ProCAD2.
36:04Molto bello come progetto, eh?
36:06Siamo impegnati sia sull'aspetto clinico che sull'aspetto territoriale e sociale.
36:12Complimenti.
36:13Grazie mille per essere stati qui da noi.
36:15Grazie a voi.
36:16Grazie e buon lavoro.
36:17Noi ci fermiamo, tra pochissimo torna Andrea Lombardi con la rubrica dedicata ai consigli sul cinema.
36:24E torna il nostro Enrico Danesi.
36:37Buonasera Enrico.
36:38Ciao Andrea, buonasera a tutti.
36:39Volto ufficiale del cinema, di TeleTutto racconta, nonché critico cinematografico e musicale.
36:45E Enrico, abbiamo tre film che commenterai per noi.
36:50E si parte dal primo trailer, ovvero la mia amica Eva.
36:54Vediamo.
36:54Signore e signori, stiamo iniziando la nostra discesa a Roma.
37:00Ehi, mi chiamo Alex, piacere.
37:07Io Eva, non trovo la chiave.
37:08Puoi passare dalla mia stanza.
37:10Hai chiuso la chiave, non ti fidavi di me.
37:12Le donne sposate sono imprevedibili.
37:14Eva, compri tu il vino per la cena?
37:17Eh sì, com'è andata a Roma?
37:18Perché ultimamente non so dove sei con la testa.
37:22Ero invidiosa di loro, sul serio, sembravano così innamorati.
37:25Non come noi.
37:26Intendi questo?
37:28Qualcuno ne vuole ancora un po'?
37:30Io non so mentire, sono una pessima bugiata.
37:34Il tuo amante immaginario è un poco portoghese.
37:37Non hai un amante?
37:38No.
37:39Però, vuoi lasciarmi lo stesso?
37:40Sì.
37:42Mamma, ti sei iscritta a qualche app di incontri?
37:45Niente app di incontri, no.
37:46Sul serio, sarei davvero imbarazzata se ti beccassero.
37:49Va bene.
37:51Ti picchia, ti maltratta, fa cose strane.
37:53Che cose strane?
37:54Ti fa la pipì a dopo.
37:55Ma se non sarebbe così strano.
37:58Che cosa vuoi allora?
38:00Quello che voglio è innamorarmi di nuovo.
38:02Tanti auguri, mamma.
38:04Lui, lui è il padre di Lucas.
38:06E la madre di Lucas, lo sa?
38:09Beh, si è fatto tardi.
38:11Volevo chiederti una cosa riguardo agli ormoni.
38:13Quali ormoni?
38:15Gli ormoni dell'amore.
38:17Sono un tipo molto perfezionista.
38:19Il mio psichiatra me lo dice sempre.
38:25Stai piangendo?
38:27Sì.
38:28Ma il film non è nemmeno cominciato.
38:33Piangere prima del film.
38:34No, ma allora, questo è un film spagnolo, quindi di una cinematografia che nella commedia sta rendendo parecchio bene.
38:44Un film catalano per la precisione.
38:45Il regista è Chess Guy che ha sempre avuto un approccio molto delicato ai temi che tratta.
38:52Anche qui, al di là di questo trailer che parla di esilarante, direi che qui i toni sono piuttosto delicati.
39:00La storia è quella di una donna che lavora nell'editoria, che ha una storia familiare normale, sposata, con due figli.
39:07E durante un viaggio di lavoro conosce una persona con la quale parla semplicemente, ma che in qualche modo gli apre delle prospettive.
39:16E al suo ritorno, vedendo una coppia di vecchi amici che si baciano, pensa che vorrebbe tornare a provare quelle sensazioni.
39:25Quindi, senza avere un'altra storia, decide di lasciare il marito e di provare a cercare questa nostra storia, che però non trova.
39:35Perché tutto è più difficile di quanto non si aspettasse.
39:39Tutto è più difficile, tutto è più noioso, tutto è meno impattante.
39:43Quindi ad un certo punto, anche di fronte ai consigli della famiglia, pensa di poter rientrare dal marito.
39:51Ma nel frattempo anche il marito ha preso strade diverse.
39:54Quindi è una storia che si riposiziona ogni volta su elementi diversi, con toni tenui, piacevoli, con anche la goffaggine, l'imbarazzo di certe situazioni,
40:10che normalmente invece il cinema racconta in maniera un po' più aggressiva.
40:15Qui no, tutto è più tranquillo.
40:18Un altro film è Il professore e il pinguino. Vediamo.
40:24Questo semestre si unirà a noi il signor Tom Michelle.
40:28Benvenuto, benvenuto.
40:30Niente musica alta, niente fumo, né animali.
40:33Lei dovrà fare in modo che i ragazzi si impegnino.
40:38Devono rimboccarsi le maniche.
40:40Chiaro e tondo, signore.
40:40Se teniamo la cosa tra noi, vi lascerò dargli un po' di pesce.
40:47Va a fare fatto?
40:49Sì, sì, lui è d'accordo.
40:52È il suo animale domestico?
40:54Da dove viene?
40:55L'ho salvato da una chiazza di petrolio e ora ho pensato di essere mio amico, ma non è mio amico.
41:00Io credo sia più gentile affogarlo.
41:03Dobbiamo andare ora.
41:04Ehi, è il pinguino.
41:05Perché gli ha salvato la vita?
41:07Per fare colpo su una donna che volevo portarmi a letto.
41:11Adios!
41:15Cosa ci fa qui?
41:16Devo portarlo in uno zoo.
41:18Vuole rinchiuderlo? Perché?
41:19Rispetto le regole.
41:21E lei le rispetta sempre.
41:24Non può tenere un pinguino a scuola.
41:27Ma i ragazzi sono cambiati.
41:28Ora alzatevi e sdraiatevi a terra.
41:32Vuole che vediamo le cose da un'altra prospettiva?
41:36Voglio che Juan Salvador sia il più alto in una stanza per una volta.
41:39Tutti cercano qualcosa.
41:42Tu cosa cerchi?
41:45Voglio fare la differenza.
41:47Credevo fosse un tipo dal profilo basso.
41:50Che le è successo?
41:51Ho incontrato un pinguino.
41:55Non dovevi dirgli tutto.
41:57Sai che non sa tenere un segreto.
41:58Questo è un film, guardando il trailer, in questo momento mi chiedo
42:08se qualcuno andrà a vedere il film soprattutto per il pinguino
42:14e perché pensano a una storia leggera, leggera.
42:17Non è esattamente così.
42:18Diciamo che ci sono due storie che si intersecano in questo film
42:24che è ambientato in Argentina nel 1976.
42:28La storia di un professore ingrese che insegna ingrese in giro per il mondo
42:34e che finisce in un collegio argentino di Buenos Aires frequentato da ragazzi di buona famiglia.
42:40e la storia con la S maiuscola perché il principio del 1976 è quello in cui i militari
42:48prendono il potere in Argentina e danno vita a quella dittatura militare
42:54che è una delle più feroci che si siano realizzate nel secolo scorso.
42:58quella di fatto che ha portato a decine e migliaia di desaparecidos
43:04e a tante situazioni che ancora oggi non sono del tutto sanate.
43:09Ecco, il regista che si chiama Peter Cattaneo
43:12e che è un signore londinese di chiare origini italiane
43:16è un regista che nel 1997 ebbe un successo clamoroso
43:22con un film intitolato Full Monty
43:25Molti lo ricorderanno, tu Andrea lo ricordi
43:29è un film che ebbe un successo planetario
43:33raccontava la storia di due disoccupati di Sheffield
43:36città di Jock Walker
43:38che ne coinvolgono un gruppo di altri
43:40hanno molto tempo libero
43:42a un certo punto pensano che forse facendo uno spettacolo di spogliarello
43:46possono risolvere i problemi economici
43:48e di fatti in qualche modo centrano il bersaglio
43:52ora, Peter Cattaneo ha continuato a fare film
43:55non cose eccezionali ma comunque interessanti
43:59ma non ha più centrato il grande film
44:01con questo il pinguino e il professore
44:04prova a raccontare una storia che mette insieme due piani
44:07ci riesce fino a un certo punto
44:09la storia è abbastanza divertente quando c'è di mezzo il pinguino
44:13un po' meno quando ci sono di mezzo i servizi segreti argentini
44:17però, insomma, è una storia oltretutto, ripeto, vera
44:21raccontata poi da questo stesso Tom Mitchell
44:24a qualche anno di distanza dal momento in cui l'ha vissuta
44:27bello, è intrigante
44:29allora, l'ultimo film, l'ultimo trailer
44:32è Le città di Pianura
44:34la vediamo
44:36ma avevamo scoperto una roba veramente incredibile sulla vita
44:41me la ricordo un attimo, mi sa che mi son perso
44:44zio, cara, non me la ricordo più
44:46facciamo che andiamo a berci l'ultima a Venezia
44:51ragazzi, io vi saluto
44:56ma vieni con noi, no?
44:57no, un'altra volta, sì
44:58non c'è mai un'altra volta
45:00dai
45:02non c'è mai un'altra volta
45:05Julio!
45:07cosa volete?
45:09vogliamo evitarti a bere l'ultima con noi
45:11aspettate un amico
45:15un amico?
45:15il genio era astutto per noi
45:17rubavamo 30, 40 pezzi a settimana
45:21e avevamo un giro d'affari
45:22di qualche centinaia di migliaia di euro
45:25quando sono andati a cercarlo
45:29il genio, manca la sua
45:30ti è scappato
45:32e tutti questi soldi che fino all'hanno fatto
45:34allora, hai scoperto il segreto del mondo e dove lo ricordate?
45:43Mona
45:44ma è il segreto del mondo mondo o del vostro mondo?
45:47che differenza c'è?
45:48non lo so
45:48no, io non bevo caffè
45:50fa male allo stavo
45:51fai caffè?
45:51corretti, grazie
45:52è la scuola delle Veronese
45:57un paesaggio che non esiste
45:59senza tutte quelle città di pianura e mezzo
46:01Julio!
46:03vai Julio!
46:06signorina mi scusi ma
46:07questa birra
46:08ha un sapore strano
46:10è un'alcolica
46:12eh?
46:18questo è un film che
46:19non sarà visto da molte persone
46:21è un film di nicchia
46:22ma poi diventerà anche
46:23un film di piccolo occulto
46:25perché
46:26è un film
46:27è un on the road
46:28una commedia on the road
46:29ambientata
46:30in un veneto
46:32che ha normalmente
46:34un alto tasso alcolico
46:35ed infatti
46:37i nostri protagonisti sono tali
46:39sono compagni di bevute
46:41che si ritrovano
46:41dopo un lavoro
46:42piuttosto duro
46:43si ritrovano
46:44regolarmente a bere insieme
46:46c'è di mezzo
46:48un ulteriore amico
46:50che sta rientrando da un lungo periodo
46:52eh all'estero
46:53un possibile tesoro
46:55e nelle loro avventure
46:57coinvolgono anche uno studente
46:59che è tutt'altro rispetto a loro
47:01una figura totalmente
47:04eh strana
47:06anche al mondo
47:07dei bevitori
47:08dei forti bevitori
47:09che spesso in Veneto ci sono
47:10questa mix
47:12eh letale
47:14genera
47:15una commedia
47:16che ha raccolto
47:17grandissimi consensi
47:18anche a Cannes
47:20e sta
47:20piacendo a parecchi
47:22e
47:23ne viene odiata
47:25da tanti altri
47:26perché appunto
47:27è una commedia
47:28in cui succede
47:29pochissimo
47:30e tutto è legato
47:31in forma
47:31insomma a queste
47:33forma di vita
47:34un po' alternativa
47:35un po' strana
47:36un po' marginale
47:37che però può anche
47:38generare
47:39effettivamente
47:40sentimenti positivi
47:42contrastanti
47:43magari
47:44controversi
47:45ma anche positivi
47:47immagino anche
47:48a basso budget
47:49a bassissimo budget
47:50va bene
47:52allora ringraziamo
47:53il nostro critico
47:54cinematografico
47:55musicale
47:56Enrico Danesi
47:56noi ci ritroviamo
47:58con altri consigli
47:58la settimana prossima
47:59legando appunto
48:00l'arte del cinema
48:01con Teletutto racconta
48:03e con Enrico
48:03grazie ancora
48:04grazie a voi
48:10Noi torniamo domani
48:16alle ore 16
48:17Daniela
48:17vogliamo anticipare
48:18qualcosa
48:19dei temi trattati?
48:20Sì
48:20parleremo di fibrosi
48:22polmonare
48:22e poi di charity
48:24con la Pink Charity
48:25protagonista
48:26il 23 ottobre
48:27e poi spazio
48:28invece
48:29allo spettacolo
48:30benissimo
48:31tra poco invece
48:32TG Preview
48:32buona continuazione
48:33da Daniela Finita
48:34e Andrea Lombardi
48:35arrivederci
48:36Grazie a tutti
Consigliato
48:20
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