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In diretta dall’Auditorium Santa Chiara di Trento con Lothar Matthäus, ex calciatore tedesco, leggenda dell’Inter, campione del mondo nel 1990 con la Germania e vincitore del Pallone d’Oro nello stesso anno. Conduce Pierfrancesco Archetti.
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SportTrascrizione
00:00Grazie a tutti
00:30Buon pomeriggio, in nome della Gazzetta dello Sport del Trentino vi ringrazio per essere presenti a questo talk.
00:39Tre palloni d'oro passeranno a questo festival, uno è già passato, Michel Platini, poi attendiamo Zinedine Zidane.
00:45Ma adesso ho il piacere di presentarvi un campione del mondo, un campione d'Europa, ma soprattutto un campione d'Italia con l'Inter dei record.
00:53Benvenuto a Lothar Mateus.
00:54Buonasera
00:59Ciao
01:01Come stai?
01:12Sta bene, grazie.
01:14Io parlerò in italiano, lui parlerà in italiano e anche in tedesco, però non preoccupatevi che si capirà tutto.
01:19Un po' italiano, un po' paverese e un po' tedesco.
01:22Bene, il nuovo Trapattoni, parla tutte le lingue.
01:25Mi manca la pratica italiana perché quando vivi in Germania non puoi praticarla in lingua italiana, scusate.
01:31Ecco, Lothar, dagli applausi che si sentono, dai consensi che tu ricevi spesso, sembra che il tempo non sia mai passato.
01:45Ecco, ti sei domandato perché di questo amore dell'Italia per te?
01:48È un amore assolutamente corrisposto perché abbiamo trascorso tempi meravigliosi insieme
02:03e poi le persone vengono in vacanza in Germania, qui veniamo in Italia in vacanza
02:10e quindi per moltissimi tedeschi l'Italia è un paese molto importante.
02:14Cioè, hai vinto il campionato europeo in Italia, hai vinto il campionato mondiale in Italia
02:21ma soprattutto i tifosi interisti ricordano ancora questo scudetto.
02:24C'è qualche milanista in sala qua?
02:25Lui no!
02:26Ah, va bene, va bene, sopporteremo.
02:30Comunque, lo scudetto che ha vinto Lothar Matteus nel 1989 è stato detto lo scudetto dei record
02:36perché con 58 punti, quando ce n'erano due per vittoria, era un punteggio mai ottenuto.
02:41Ecco, e ha vinto anche una Coppa UEFA poi nel 1991.
02:46Peppino Prisco, che era un leggendario vicepresidente dell'Inter, ai tempi diceva
02:50nella formazione di tutti i tempi dell'Inter metto insieme Mazzola, Suárez, Corso e Matteus.
02:57Non vi chiedo se siete d'accordo, ma come hai fatto ad arrivare all'Inter?
03:00Perché hai scelto l'Inter?
03:01Funziona? Tutto bene? Si sente bene? Mi sentite?
03:14Beh, è stata una storia lunga. Giovanni Trapattone era per la prima volta al Monaco e poi mi ha contattato.
03:33Io ovviamente avevo un contratto con il Bayern Monaco, c'erano state anche altre formazioni, altre squadre italiane,
03:39per esempio la Juventus che era interessata a me, c'erano moltissime squadre interessate a me,
03:47però Trapattoni per me era effettivamente quello che aveva l'argomento più forte, che ha lottato per me.
03:57Mi voleva, mi voleva assolutamente nella sua squadra.
04:00hanno lavorato con lui, per esempio Heinz Müller, Karl Rummenigge, con lui prima di me, quindi giocatori tedeschi.
04:08Queste persone mi hanno raccontato delle esperienze bellissime, anche con i fan, con i sostenitori, quindi grandi esperienze.
04:15E quindi ecco, alla fine ho deciso proprio per questo.
04:18Ma c'era anche un altro presidente che ti voleva, Silvio Berlusconi.
04:22È possibile che anche il Milan abbia fatto un'offerta per te? Un incontro?
04:27Sì, c'è stato un incontro nel 1986 a Monaco, anche il Milan dopo i campioni del mondo, insomma, è arrivato a me, è arrivata una delegazione a Monaco.
04:50E hanno cercato di mostrarmi e convincermi che era il meglio.
04:57Avevo un contratto con il Bayern Monaco da un lato, e dall'altro poi non mi sono sentito pronto, non ero pronto di arrivare alla Serie A così forte, una serie così forte.
05:13ero passato dal Mönchengladbach al Bayern Monaco e non ero ancora pronto.
05:21Allora, in quei giovani anni, in quel momento, per me era troppo difficile passare così da giovane.
05:29Adesso, non vorrei entrare nella tua vita privata, ma il tuo figlio più giovane, come si chiama, Lothar?
05:38Adesso si chiama Milan.
05:40Si chiama Milan.
05:41No, puoi spiegarsi come un eroe nero-azzurro ha un figlio che si chiama Milan, cioè, se era una ragazza la chiamavi Juventus.
05:49Non ci ho pensato in quel momento, non ho pensato all'Inter, al Milan, davvero.
06:03avevo Partisan Belgrado in Serbia, avevo un ottimo momento, e lì il nome Milan è come in Italia, il nome Francesco, e quindi Milan come nome mi è piaciuto tantissimo.
06:16E allora avevo avuto la fortuna di avere un altro figlio, quindi con mia moglie, quindi ecco, con questo figlio ho deciso di chiamarlo Milan.
06:28Beh, l'abbiamo fatto insieme, non l'ho fatto io, chiaramente, e ho pensato, ho portato dalla Serbia, l'ho proprio portato dalla Serbia questo nome.
06:38Milan, non ci ho pensato davvero al calcio italiano, a Inter o Milan, mi piaceva semplicemente il nome.
06:44E quindi ecco, Milan, e poi ecco, social media ho capito, forse non ho fatto proprio la scelta giusta, perché molti sostenitori fan hanno subito detto,
06:55ma come mai un grande eroe dell'Inter, una leggenda dell'Inter, l'ha chiamato Milan?
07:00Volevo scusarmi, però in realtà non ha nulla a che vedere con il Milan, l'ho portato con me dalla Serbia, quando lavoravo al Partisan Belgrado,
07:09ecco che poi ho chiamato il nome.
07:18Non dorme in una stanza o con un vestito rosso-nero, attenzione.
07:25E gioca a calcio in una squadra che indossa una maglia nero-azzurra.
07:40All'inizio sì, era così, però avevo troppo poco tempo per dedicarmi ai giovani, quindi arrivare a ogni partita, a tutti gli allenamenti.
07:57lavoravo nella televisione, comunque sono spesso in giro e quindi dopo un paio d'anni ho deciso, no vabbè non fa per me in questo momento,
08:07non proprio per i giovani e per i giocatori, ma davvero per il lavoro e tutto l'impegno che...
08:11Trapattoni disse non è Maradona, non è Pelè, non è Platini, ma per me è più importante, ci farà vincere.
08:24Il Trap aveva ragione. Ecco, cosa ti ha insegnato il Trap?
08:27Per prima cosa ho detto a Trapattoni, non sono un numero dieci, non sono Platini, non sono Maradona, sono un giocatore completamente diverso.
08:43L'ho detto io a Trapattoni, ma lui mi ha detto lo so bene, lo so non sei Platini, non sei Maradona.
08:49Non hai nemmeno la posizione di questi giocatori, ma per vincere Napoli ha bisogno Maradona, ho avuto bisogno di Platini alla Juventus,
09:01ma per vincere ho bisogno di te ed è per questo che mi ha paragonato a loro, ma proprio perché io sono completamente diverso da loro come giocatore.
09:10È stato un bel matrimonio, quello tra Trapattoni e Matteus, come tutti i matrimoni, però ne parleremo più avanti, come tutti i matrimoni sole e pioggia, però ne parleremo.
09:30Senti, guarda quella foto, tu hai il numero dieci, sei premiato lì a San Siro con il numero dieci.
09:37Quando arrivavi dal Bayer, però non avevi il numero dieci, avevi il numero otto.
09:42Ecco, la maglia numero dieci, cosa ha significato per te?
09:45Quando Trapattoni ha tirato questa maglia, che era la maglia dei grandi, ti ha vestito da leader?
09:50Per prima cosa, voglio dire che non ero sposato con Trapattoni, ero sposato con il club, con l'Inter, con i sostenitori,
10:10perché i fan ci hanno sempre dato una grande energia, il nostro dodicesimo uomo erano i nostri sostenitori, i tifosi dell'Inter.
10:20Posso dire però, quando sono arrivato nel 1988 all'Inter, con questo trasferimento, davvero abbiamo scritto la storia.
10:28I fan, i nostri tifosi, non li hanno mai dimenticati questi momenti e spesso ritornano.
10:35Sicuramente il numero dieci per me è stato qualcosa davvero di speciale, perché sono cresciuto in un momento dove il numero dieci significava Pele, Zigo, Platini.
10:47Quindi, Günter Nezza è il mio più grande idolo, che lo conoscono soltanto le generazioni più vecchie, diciamo, giocava nel Borussia Mönchengladbach.
11:01Quindi io effettivamente ero presente, quindi Boninsegna, che era stato poi colpito da una lattina e la partita era stata comunque rifatta, rigiocata.
11:14E poi anche, è stato poi a Real Madrid, per me il numero dieci negli anni settanta, ottanta, insomma, avevano un significato completamente diverso.
11:30Il capitano, chi dava effettivamente in là le azioni, chi dettava il ritmo.
11:36Il numero dieci me l'ha dato tra pattoni, ma per me era un dovere nei confronti della squadra, nei confronti dei miei compagni, nei confronti dell'allenatore, della squadra, dei tifosi.
11:51Quindi sono effettivamente molto felice di essere riuscito a giocare così, di aver giocato con degli ottimi compagni di squadra, Bergomi, Zenga.
12:03Poi ha vinto Bergomi nuovamente il campionato anche nel mondo poi contro la Germania.
12:10Tutti questi grandi campioni e sostenitori era effettivamente un grande onore per me, ma era stressante.
12:19Dovevo abituarmi al numero dieci, perché soprattutto i tifosi dell'Inter aspettavano da moltissimi anni, da nove anni, il titolo.
12:31Quindi lo aspettavano da troppo tempo.
12:34L'anno prima l'aveva vinto il Milan, insomma, i tifosi avevano anche pianto molto delle grandi difficoltà.
12:41E quindi io mi sentivo in dovere di cambiare questo, questa grande responsabilità, con grande fiducia, con grande passione, con la volontà di continuare a lavorare insieme, che alla fine poi ci ha portato nel 1989 a vincere lo scudetto da nove anni.
13:01Arrivano i tedeschi e al primo colpo fanno centro.
13:05Cosa avete portato in più? E cosa ha dato l'Italia in più a voi?
13:14Allora, prima, non eravamo i primi tedeschi, c'erano Kalle Rummenigge.
13:24Che cosa abbiamo portato?
13:28Beh, probabilmente la fiducia in noi stessi, la fiducia che portavamo dal Bayern, dalla Germania, una squadra che era abituata a vivere titoli e a vincere questi titoli.
13:43Quindi sono molto fiero di essere arrivato in questa squadra e ci si aspettava anche questa mia volontà, questa fame di vittoria.
13:51Ci sono stati momenti anche difficili, era comunque difficile giocare e alle volte mancava nella squadra la fiducia proprio, perché troppo tempo senza vincere siamo arrivati io e Andy Ibreme.
14:07Insieme a noi, diciamo, noi abbiamo portato nuovi impulsi, una nuova energia, una maggiore consapevolezza.
14:16Posso ricordarmi ancora molto bene di una nuova partita.
14:20Stavamo andando a Bologna, eravamo già primi nel girone d'andata, non so, due ore e mezza, tre ore da Milano a Bologna.
14:29E arriva il bus, arriva il capitano, insomma il capitano Bergomi è venuto a me nell'82, ha vinto.
14:38Quindi dice Lothar, sarà davvero una partita molto difficile a Bologna, sarei comunque felice di un pareggio, diciamo, firmerei per un pareggio.
14:48Io risposi assolutamente no, non mi accontento del pareggio, anche se abbiamo giocato molto bene.
14:55Non sono contento, io voglio vincere, forse domani secondo me però vinceremo 4-0.
15:01Invece abbiamo vinto 6-0, cioè vorrei dire che per me era importante credere sempre in qualcosa che era effettivamente possibile,
15:10che lo potevamo fare, questa mentalità da vincente.
15:13Questo non c'era nell'Inter, chiaramente c'erano delle difficoltà e allora si portavano questa sfiducia.
15:20In realtà noi eravamo pronti, i giocatori, i nostri compagni hanno creduto in noi, hanno creduto in me, in Andy, in Andreas.
15:30E quindi questa fiducia, questa fiducia e consapevolezza forse mancava.
15:35Invece poi Berti, Bianchi, Ramondias anche, eravamo tutti 5, questi nuovi giocatori.
15:44Ecco questa nuova energia, questo era mancato negli anni.
15:47Guarda la foto, e guardate voi la foto.
15:57Quanto ci manca, Andy Breme?
15:58Questa è una foto bellissima perché è un bellissimo ricordo per me, abbiamo avuto momenti meravigliosi,
16:18ci conosciamo proprio dall'inizio, abbiamo lavorato, abbiamo giocato insieme, abbiamo giocato insieme nella nazionale,
16:26siamo arrivati all'Inter insieme, siamo diventati due anni dopo campioni del mondo e oggi non è più qui con noi.
16:35Per me è stata una grandissima perdita perché Andreas non era solo un collega, non era solo un amico, ma era per me come un fratello.
16:44Siamo andati sempre insieme agli allenamenti, quindi nella preparazione, nelle partite d'andata, di ritorno in casa, nelle trasferte.
16:57Siamo sempre stati insieme, anche all'interno della stessa stanza, sapevamo tutto.
17:04Ho trascorso più notti con Andreas Breme che con le mie mogli, insomma.
17:10Quindi mi manca davvero tantissime, nonostante sia passato qualche anno, però continua ad essere un grandissimo dolore per me questa perdita
17:26e quando cerco di ripensare a questi bellissimi ricordi sono davvero molto triste che non sia più con noi.
17:32C'era una storia a proposito di stare nella stessa camera, di ritiri, una storia che raccontano molti ex giocatori dell'Inter di quella stagione
17:49che appena arrivate voi andate in ritiro a Varese e arrivano dei giocatori di sera per fare conoscenza,
17:58per far integrare nel gruppo i tedeschi con gli italiani.
18:02Voi aprite la porta e, gesticolando come si parlava allora e anche adesso tra tedeschi e italiani,
18:09birra e il giocatore, che non dico chi è, tra un po' lo capirete, dice
18:15«Come birra? Lota!»
18:16E i tedeschi avevano due birre nel lavandino per far passare la serata
18:22e dopo dalla birra è nata l'unione di una squadra che ha vinto lo scudetto.
18:27Adesso l'avremmo titolato «Lo scudetto della birra», però sono altri tempi adesso.
18:32Sì, è molto semplice da spiegare.
18:44In realtà i nostri amici, colleghi, sono arrivati più o meno, arrivavano alla sera
18:51e poi sapevano benissimo quello che succedeva e c'erano sempre 20-30 birre nella vasca da bagno.
19:01Un amico di Andreas che arriva nel ritiro ha portato la birra dalla Germania nelle bottiglie
19:10e noi all'interno della vasca da bagno c'era un sacco di ghiaccio perché così stavano bene al fresco
19:18e quindi alcuni colleghi lo sapevano bene e arrivavano da noi e a bere una birra.
19:25E questo ci mostrava comunque che eravamo benvenuti, che riuscivamo a trarre vantaggio, a scambiarci idee
19:33e quindi abbiamo parlato anche un po' italiano all'inizio, ovviamente era più complesso
19:40anche perché non c'era praticamente nessuno all'inter ai tempi che parlasse inglese.
19:46Forse Franne Walter Zenga per noi quindi era un momento per noi, un'occasione importante anche per imparare la lingua
19:53e ci ha fatto divertire moltissimo. Sono momenti che porto con me sempre, che hanno aumentato la coesione anche della nostra squadra.
20:00Poi i compagni raccontano appunto di questo salto di qualità che è arrivata dall'unione tra i giocatori italiani e i giocatori tedeschi.
20:08Ecco, ti faccio sentire cosa dice un tuo ex compagno. Adesso ce lo fanno sentire.
20:13Ciao, Lota, è un piacere mandarti questo video perché abbiamo condiviso insieme dei momenti bellissimi.
20:22Per me sei stato il compagno di squadra più forte con cui ho giocato perché avevi grande personalità,
20:29carisma e avevi sempre voglia di migliorarti. Anche se avevi un carattere così, così è.
20:36L'ho sempre voluto bene e abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto.
20:41Mi piace ricordare sempre quell'aneddoto dove, contro il Partisan Belgrado, a fine primo tempo io guardavo per terra
20:47e tu mi hai detto, cosa pensi? E Lota stiamo perdendo 1-0 e tu mi hai detto, stai tranquillo perché vado in campo e faccio gol io.
20:56E poi hai fatto gol. Ecco, quella è Lota Matteus che aveva voglia sempre di migliorarsi con Giovanni Trabattoni
21:02che diventa pallone d'oro e vinciamo lo scudetto del record insieme.
21:06Un saluto grande e un abbraccio dal tuo grande Capitano. Ciao Lota!
21:11Hai visto come sei vestito per fare il video? Come era proprio da prima comunione?
21:25Sei una persona importante?
21:30Era davvero sempre vestito in modo molto elegante.
21:38Però posso dire che adesso sembra più giovane di 30 anni fa.
21:42Però dall'altro lato è quello che mostra, è quello che è.
21:49Ma proprio quello che ha detto.
21:54Ho cercato, ed ecco lui lo ha portato come esempio al Partisan Belgrado,
22:00era una partita nel 1991 alla Coppa UEFA contro il Partisan Belgrado.
22:07Ecco, io ho sempre cercato di convincere i miei compagni.
22:12Non dobbiamo avere paura, siamo forti, siamo convinti di questo.
22:16Io lo sono e quindi sono sicuro che anche se non fosse andata bene,
22:22in realtà ero certo che sarebbe andata bene, per esempio lo scudetto dell'89.
22:28Insomma, lui era campione del mondo del 1982, non poteva darmi contro.
22:34Tu sei stato anche il primo pallone d'oro dell'Inter.
22:38Il primo giocatore dell'Inter che ha vinto il pallone d'oro quando era in Erazzurro.
22:43Ecco, cosa significava allora il pallone d'oro?
22:45Non c'era lo show di adesso, però il significato di quel premio era importante come adesso?
22:50È un premio davvero sincero, corretto, equo, perché non è dato, assegnato dal sostenitore, dai tifosi,
23:10ma da una giuria internazionale e quindi ecco, sicuramente per esempio i fan, i sostenitori del Napoli erano per Maradona,
23:20magari per il Milan avrebbero votato Gullito, Van Basten e quindi ecco perché dico che è un trofeo equo ed è giusto
23:27ed è un trofeo con una lunga tradizione.
23:31Quindi naturalmente ero così orgoglioso di aver vinto il pallone d'oro nel 1990,
23:38però ho giocato in una squadra straordinaria, poi siamo diventati campioni del mondo anche con la Germania Ovest,
23:47una nazionale da capitano, quindi ho vinto effettivamente tanti titoli, tanti premi.
23:55È un premio importante a livello personale, però se non si gioca bene nella squadra e se tutta la squadra non funziona,
24:03non si arriva a questo premio e quindi è per me un trofeo per tutti, è un trofeo per la squadra, per i presidenti,
24:12ma anche per i sostenitori, per i tifosi, perché si vince tutti insieme, si perde tutti insieme,
24:17quindi il pallone d'oro è effettivamente la vittoria sia per il mio gioco, per la Germania Ovest, per la nazionale e anche per l'Inter.
24:28No, allora vi racconto una storia, Trapattoni è già venuto da me dal primo anno, da me a Andreas,
24:45lo capisco è che voi volete bere la birra, ma attenzione perché gli italiani non riescono a sostenere la birra,
24:51loro preferiscono il vino, quindi per favore, bevete un po' di birra, ma attenzione perché se lo bevete davanti agli altri poi loro bevono e hanno mal di testa.
25:02Il mal di testa è venuto anche a te quando c'è stata l'offerta del Real Madrid, è vero che per l'Inter hai rinunciato al Real Madrid?
25:13Cosa che adesso penso che nessuno farebbe?
25:15No, non è proprio vero, allora io avevo già un pensiero di fare qualcosa di nuovo nel 1991, di provare qualcosa di nuovo,
25:34allora nell'Inter non era così favolosa la situazione, Enrico era il nuovo allenatore, non c'era più Trapattoni,
25:42e quindi ho visto, beh, non è più in realtà la strada giusta, il mio percorso e di conseguenza ho in qualche monto l'offerta del Real Madrid del 1991,
25:58l'ho ascoltata, sono andato dal presidente Pellegrini dell'Inter, l'ho detto ho questa possibilità, insomma, dopo aver raggiunto così tanto con l'Inter,
26:10di fare una nuova esperienza, però anche con la consapevolezza che in realtà nell'Inter le cose sarebbero andate diversamente, non come con Trapattoni.
26:21Io volevo avere successo non solo in Germania, ma anche proprio nella mia squadra, in questo caso nell'Inter,
26:32è un po' come se io non credessi più nella società e quindi la società doveva di nuovo essere riformata,
26:41c'era una situazione di difficoltà, non c'era la calma di prima e quindi non si può più ripetere quello che è successo negli ultimi tre anni
26:53e purtroppo ho avuto ragione e quindi dall'esperienza io ho visto e posso dire che nell'Inter era effettivamente cambiato qualcosa,
27:06completamente diverso, era una realtà diversa.
27:10Nel campionato dei record l'Inter vince il titolo a quattro giornate dalla fine più o meno,
27:17nello scontro diretto con il Napoli, poteva vincerlo anche dopo perché aveva talmente tanto vantaggio
27:21che l'avrebbe vinto anche la partita dopo o dopo due partite.
27:25Ecco, quello scontro diretto con il Napoli di Diego Armando Maradona si svolge a San Siro a fine maggio,
27:31una giornata caldissima e si giocava alle 16.30, allora non c'erano le partite notturne
27:36e il Napoli va in vantaggio, poi pareggia l'Inter e poteva anche andare bene il pareggio,
27:41tanto lo vinci la partita dopo, lo scudetto, ma loro volevano vincerlo in quella partita
27:46contro Diego Maradona nel proprio stadio.
27:49Quindi c'è una punizione a 5 minuti alla fine, più o meno, verso la fine,
27:54una punizione da 25 metri, fuori dall'aria un po',
27:58e va, mettono la barriera e va Andy Breme che aveva un bel calcio.
28:03Parte Breme, la prima volta, esce uno dalla barriera e tutti si fermano.
28:08Arbitro Agnolin, molto preciso, non c'era la bomboletta,
28:11faceva così e sistemava tutti i giocatori.
28:15Riparte Breme, tira, esce un altro dalla barriera e intercetta la palla.
28:21E Agnolin, rifare tutto.
28:23Terza volta, sta per partire Breme.
28:28Vai avanti tu, Lota.
28:32Ja, es war, es war natürlich un schnop.
28:35Finiscila, finiscila.
28:36Sta per partire Breme, ma...
28:38Poi c'è stata la terza ripetizione di questo calcio di punizione.
28:45E ho detto a Andy, basta, tu l'hai fatto due volte,
28:49adesso sono di nuovo usciti subito dalla barriera
28:52e quindi adesso tocca a me, insomma, eravamo all'ottantacinquesimo,
28:56dobbiamo vincere questa partita,
29:00dobbiamo celebrare lo scudetto che i nostri tifosi hanno aspettato da nove anni,
29:05lo stanno aspettando, lo dobbiamo vincere in casa.
29:07E quindi è molto per noi, ma è molto di più per i nostri tifosi,
29:12diventare campioni d'Italia qui a Milano.
29:16Forse la settimana dopo a Udine, a Firenze, non ricordo più qual era,
29:21poi la partita successiva.
29:22Quindi dico, no, allora, adesso tiro io ed ecco,
29:25la palla è entrata, 2-1.
29:27E per me è stato forse il calcio di punizione più fortunato
29:31e più importante per me proprio,
29:34perché non era soltanto la vittoria dello scudetto,
29:38ma la vittoria con 85.000 tifosi,
29:42beh, delle ottime fondamenta allo stadio di San Siro,
29:45ma attenzione, sono saltati così forti, così alto,
29:49che ho avuto paura che cedesse lo stadio.
29:53Poi abbiamo soprattutto vinto contro Napoli,
29:57Maradona ha pianto.
29:58E quindi anche questo, beh, è stata una storia,
30:02un'esperienza per i tifosi,
30:05una cosa che si racconta ancora oggi.
30:07Noi felici e Maradona piangeva,
30:09però Diego, beh, è sempre stato un grandissimo giocatore,
30:15abbiamo avuto anche un ottimo rapporto,
30:17però vincere lo scudetto lì,
30:20questa gioia,
30:22tutta questa felicità,
30:25quindi non soltanto una partita vinta,
30:30ma non soltanto quel giorno,
30:32ma tutti i giorni dopo,
30:34in tutta la città di Milano,
30:37per i tifosi, per i sostenitori dell'Inter,
30:40è stata una soddisfazione,
30:42una gioia,
30:43una benedizione così grande
30:46che i tifosi effettivamente
30:49abbiano potuto ricevere questo scudetto,
30:52questo titolo, in casa.
30:53Certo che a Napoli hanno pensato,
31:05sono arrivati due dalla Germania,
31:06affregarci su una punizione così,
31:08eh?
31:10Eramate messi d'accordo?
31:11No, ci siamo messi d'accordo,
31:25ma ci sono stati errori del Napoli,
31:29perché ovviamente quando stai battendo il calcio di punizione,
31:33se il giocatore esce dalla barriera in anticipo,
31:35ovviamente questo dà un vantaggio alla squadra in difesa,
31:40è successo due volte,
31:41quindi per fortuna,
31:43per fortuna di tutti,
31:44ma soprattutto fortuna mia,
31:46questo calcio di punizione è entrato nella storia,
31:49ci ha portato ad essere campioni d'Italia,
31:51e quindi è molto importante.
31:53L'Inter ti fa partire nel 92,
31:54dopo che hai avuto un infortunio al ginocchio,
31:56e dopo che il Presidente Pellegrini pensava
31:59che questo infortunio non fosse più recuperabile,
32:03dopodiché Pellegrini riconobbe l'errore,
32:07pensavamo che la sua carriera ad alto livello fosse finita,
32:10invece Lothar, che aveva 31 anni,
32:13ha giocato fino a 40.
32:16Ecco, come si arriva a giocare fino a 40 anni?
32:20Sì, nel 1992 ad aprile ho avuto una rottura
32:32del legamento crociato anteriore contro il Parma,
32:36quindi effettivamente ci sono stati anche altri giocatori
32:41a 31 anni che hanno avuto questo tipo di infortunio,
32:44e subire questo infortunio effettivamente è molto pericoloso
32:47per un calciatore può effettivamente influenzare la carriera.
32:53Però il 1991 è stato un anno di perdita per tutti,
32:58per il Presidente, per la società intera,
33:02insomma è stato davvero un anno molto difficile,
33:05non c'è stata soddisfazione dai tifosi,
33:08non c'è stata gioia per me,
33:10ma nemmeno per i miei compagni.
33:13Nel 1992 poi c'è stato effettivamente questo grande infortunio,
33:17grave infortunio per me,
33:19sono stato operato,
33:21sono arrivati nuovi giocatori,
33:23è arrivato un nuovo allenatore d'estate,
33:26e quindi di nuovo ho osservato la grande differenza
33:30quattro anni prima.
33:32Trapattoni mi voleva quattro anni fa,
33:34quattro anni prima aveva telefonato a Monaco,
33:37aveva lottato per me,
33:38è arrivato il nuovo allenatore,
33:40nessuno ha telefonato,
33:42Pellegrini non si è poi interessato così tanto di me,
33:45e quindi avevo ancora il contratto,
33:48ma non ero effettivamente più nella condizione
33:51di sentirmi apprezzato,
33:52non mi sentivo più utile.
33:54Poi arriva Franz Beckenbauer dal Bayern Monaco,
33:59Franz Beckenbauer per me è stato il secondo papà,
34:03proprio quanto prima è stato mio fratello,
34:07allora lui mi disse,
34:08beh, senti, se non ti vogliono più,
34:09non ho più fiducia in te,
34:11vieni da noi,
34:12e quindi questo effettivamente mi ha portato a pensare,
34:17devo riprendermi dall'infortunio,
34:19e se mi sento ancora in grado di dare qualcosa,
34:22allora ecco che arrivo.
34:24Franz Beckenbauer ha dato molta fiducia,
34:27mi ha di nuovo portato a sentire l'emozione,
34:30di sentirmi utile,
34:31non i tifosi,
34:33i tifosi mi hanno sempre amato,
34:35questo assolutamente l'ho sempre sentito,
34:37lo sento ancora oggi,
34:38ma Pellegrini,
34:40il nuovo allenatore,
34:41tutti all'interno della società hanno nuovi,
34:45hanno comprato altri giocatori,
34:47Mattia Sam per esempio tra gli altri,
34:50poi un altro dalla Lazio,
34:52insomma sono arrivati,
34:54tre o quattro erano il massimo consentito,
34:59e quindi ce ne erano già cinque,
35:00cinque,
35:01l'allenatore non parlava con me,
35:03nessuno che mi chiedeva effettivamente come stessi,
35:06come mi sentissi,
35:07e quindi ecco che mi sono detto,
35:08beh, alla fine a nessuno interesso più,
35:11non servo più,
35:12io ho sempre lottato molto nella mia vita,
35:16ho sempre cercato di chiedere a me stesso quasi l'impossibile,
35:22però alla fine nel 1992 è arrivata la rottura,
35:27la cesura,
35:27perché non ho ottenuto quel supporto che una persona si aspetta da una relazione,
35:34quindi ecco sono ritornato al Bayern Monaco in Germania.
35:36Quando sei tornato al Bayern Lota,
35:43la prima partita,
35:45se ricordo bene,
35:46ti hanno fatto giocare con il numero tre,
35:49cioè loro pensavano che tu,
35:51siccome sei stato tanto in Italia,
35:52eri diventato un terzinaccio?
35:59No,
35:59in realtà,
36:05Olaf Tone aveva il numero tre,
36:09e quindi era l'unico numero libero sulla maglia,
36:16e quindi, insomma,
36:17prima una volta c'erano i numeri dall'1 all'11,
36:23e quindi 12, 13, 14, 15, 16, 17 erano in panchina,
36:28oggi invece è diverso,
36:29e quindi mi dicono,
36:32beh, devo darti un numero,
36:33e quindi il numero tre effettivamente era libero,
36:37e quindi ecco che sono arrivato a giocare con il tre.
36:39Dopo al Bayern spunta Giovanni Trapattoni.
36:45Eccolo di nuovo.
36:46È vero che tu facevi da traduttore in campo?
36:49Guardiamo questa foto,
36:50guardiamo questa foto.
36:51se lo puoi vedere anche là,
36:53lo puoi vedere qua.
36:55Tu li facevi tra le traduttore,
36:56lui diceva tutti avanti,
36:58tutti indietro,
36:59e tu dicevi no,
37:00tutti avanti.
37:03Guarda,
37:03lì c'è la difesa,
37:04l'area che dovevano difendere,
37:06qua c'è l'attacco.
37:06È un'immagine,
37:14una foto davvero simbolica.
37:16Trapattoni e il suo atteggiamento era
37:18difensivo,
37:19catenaccio.
37:21Il mio modo di pensare,
37:23invece,
37:23no,
37:23io voglio giocare aggressivo,
37:26voglio attaccare,
37:27voglio fare gol,
37:28e quindi ecco,
37:29spesso abbiamo avuto problemi personali.
37:32esatto,
37:38matrimonio.
37:40Però poi alla fine
37:42siamo diventati campioni,
37:45appunto come nel 1989,
37:47avevamo poi alla fine
37:48la migliore squadra in difesa
37:49e anche in attacco.
37:51Cioè lui faceva le sue cose
37:53sulla panchina
37:54e io lo facevo in campo.
37:57E quindi poi è arrivato
37:58nel 1994 e 1995,
38:00è tornato al Bayern Monaco,
38:02e quindi la storia è molto semplice.
38:06Franz Beckenbauer
38:08era l'allenatore
38:10del Bayern Monaco
38:12perché l'allenatore precedente
38:14non aveva effettivamente
38:16giocato bene
38:17o comunque non si era comportato bene,
38:20non avevamo raggiunto i traguardi
38:23e quindi con Franz Beckenbauer
38:25che ha preso la squadra per sei mesi
38:26siamo diventati poi campioni.
38:29Però comunque avevamo bisogno
38:31di un nuovo allenatore
38:32nel 1994-1995.
38:34Quindi io parlavo spesso,
38:36ero spesso in contatto
38:37con Trapattoni.
38:39Lui era allenatore a Cagliari
38:41e aveva ricevuto un'offerta
38:43dalla Roma.
38:45La Roma aveva perso
38:46diverse partite.
38:47Trapattoni mi chiamò
38:49ai tempi,
38:51voleva andare a Roma,
38:53era proprio sulla strada per Roma.
38:57Mi chiama
38:58proprio per chiedermi
39:00di ritornare in Italia,
39:02proprio per giocare per lui
39:03nella Roma.
39:06Quindi questo era Trapattoni,
39:09aveva così tanta fiducia in me,
39:11avevo 33 anni ai tempi
39:12e io non avevo prolungato
39:16il mio contratto
39:17con il Bayern Monaco
39:18perché c'erano stati dei problemi
39:20nella somma,
39:22nel compenso,
39:23quindi loro volevano sempre
39:24in qualche modo trattare,
39:26dicevano un attimo,
39:27c'è tempo,
39:28quindi volevo prendere
39:30un po' di tempo.
39:31A fine aprile
39:32Trapattoni mi chiama,
39:34alla fine la Roma vince
39:35tre, quattro partite,
39:37di fila,
39:38e quindi Trapattoni
39:39non va alla Roma.
39:40Quindi sapevo
39:42che Trapattoni
39:44in quel momento
39:44e nella stagione successiva
39:47non avrebbe avuto un lavoro
39:49e quindi
39:50arrivo,
39:51vado da Beckenbauer
39:52e dico
39:52Franz,
39:54Trapattoni,
39:55fanno chiamare
39:56da Karl Rumenich
39:57perché lui era
39:59ai tempi vicepresidente,
40:01chiamalo,
40:02fanno chiamare
40:03da Rumenich
40:03e pensiamoci
40:04forse
40:05potete parlarne,
40:07magari lui vuole vivere
40:09qualcosa di nuovo,
40:10avere una nuova esperienza,
40:12perché no?
40:12Quindi ha effettivamente
40:14la voglia magari
40:15di venire in questa
40:15grande squadra
40:16che è il Bayern
40:17e quindi ecco
40:18con i miei pensieri,
40:22questa costante conversazione,
40:24questo rapporto
40:25che non si è mai interrotto,
40:26ecco che abbiamo
40:27iniziato questa collaborazione
40:29poi con il Bayern Monaco,
40:30lui allenatore.
40:32Solo per il bene del Bayern.
40:33Senti ma,
40:34gli hai insegnato tu
40:34il tedesco Trapattoni?
40:36Sei stato tu
40:37che gli hai insegnato
40:37a dire
40:38Strunz!
40:41No,
40:42una bottiglia vuota.
40:48Lui si è sforzato
40:51moltissimo,
40:52si è sempre sforzato
40:53di imparare
40:55una nuova lingua,
40:56aveva un interprete,
40:58lo vediamo poi qui
40:59da questa foto,
41:02mi ha spesso
41:03mostrato
41:05la grande fiducia
41:07che aveva in me
41:08e che mi voleva
41:10un po'
41:10proprio come portavoce
41:12anche come
41:12davvero
41:13come un eco
41:14nella squadra.
41:16Io devo ringraziarlo
41:17tantissimo oggi,
41:19gli devo molto
41:20perché mi ha portato
41:22in Italia
41:23e mi ha
41:24effettivamente
41:25grazie a lui
41:26mi ha insegnato
41:27molto,
41:28mi ha dato molto.
41:29Ho vinto il pallone
41:30d'oro nel 1990
41:32grazie anche a lui
41:35soprattutto.
41:36Insieme a Andy Brehma
41:38proprio mi ha aiutato
41:40anche grazie alle esperienze
41:42insieme a Brehma.
41:44Queste esperienze
41:45che abbiamo raccolto
41:46in Italia
41:46con l'Inter
41:47ecco che poi
41:48ci hanno portato
41:49addirittura
41:49con Rudi Föller
41:50a diventare
41:51campioni
41:52con la Germania
41:52Ovest
41:53nei mondiali
41:54d'Italia
41:54Italia 90
41:55e quindi
41:56qui
41:57nella patria
41:58del calcio
41:59con la Germania
42:00abbiamo vinto
42:01alla fine
42:02il mondiale
42:03nel 90.
42:05Anche una cosa
42:06tecnica.
42:11Io so
42:12che tu
42:12vorresti
42:13a parte
42:14non so
42:16che cosa
42:18effettivamente
42:19dirti
42:20beh allora
42:21lui
42:22effettivamente
42:24io
42:25giocavo
42:26solo col destro
42:27col piede destro
42:28tiravo col piede destro
42:30poi arriva
42:30tra pattoni
42:32dopo
42:326-7 settimane
42:34mi dice
42:34hai un tiro
42:35col destro
42:35fantastico
42:37la tua gamba
42:37destra
42:38è perfetta
42:39ma attenzione
42:40guarda che per giocare
42:41a calcio
42:41abbiamo bisogno
42:41di due gambe
42:42anche la sinistra
42:44e quindi
42:45io ho cercato
42:46di migliorare
42:47la mia gamba
42:48sinistra
42:48il tiro
42:49col sinistro
42:49quindi dopo
42:504-6 settimane
42:52quando gli altri
42:52erano già
42:53negli spogliatoi
42:54io ero
42:55con lui
42:55mi fermavo
42:56con tra pattoni
42:57mi ha mostrato
42:58degli esercizi
42:59mi ha insegnato
43:00degli esercizi
43:01per tirare
43:02con il sinistro
43:03e poi
43:03dopo un po'
43:04di settimane
43:05ho capito
43:06quanto è
43:08importante
43:09migliorarsi
43:10e quindi
43:10usare
43:10entrambe le gambe
43:11entrambi i piedi
43:13non avevo
43:14sicuramente
43:15controllo
43:16palla
43:16col sinistro
43:17come ce l'ho
43:17col destro
43:18però
43:18grazie
43:19ai suoi esercizi
43:21grazie
43:22alla sua pazienza
43:24alla sua fiducia
43:25effettivamente
43:25ho guadagnato
43:26fiducia
43:27in me stesso
43:27e anche
43:28a giocare
43:29con il piede
43:30sinistro
43:30e a posteriori
43:32posso dire
43:33che ho segnato
43:34anche tantissimo
43:35con il sinistro
43:36quindi sia
43:36per l'Inter
43:37sia per la Germania
43:38per la Nazionale
43:39ma anche
43:40per il Bayern
43:42non solo
43:43da una distanza
43:44ravvicinata
43:45anche da 25
43:46da 30 metri
43:47quindi prima
43:48non riuscivo
43:50a fare nulla
43:51con il destro
43:52giocavo
43:52con una gamba
43:53sola
43:53quindi
43:53Trapp a Tony
43:54effettivamente
43:55mi ha insegnato
43:56a prendere parte
43:57al gioco
43:57e a segnare
43:58gol importanti
43:59ma il Trapp
44:05nello spogliatoio
44:05vi trattava
44:06da papà
44:07e figli
44:08o era duro
44:09come si comportava
44:11con voi
44:11nello spogliatoio
44:12non era semplice
44:18chiedeva moltissimo
44:21pretendeva moltissimo
44:22da sé
44:23ma anche da noi
44:24moltissimo
44:25però effettivamente
44:27ci ha davvero
44:29difeso
44:30anche dai
44:31mass media
44:32dai giornalisti
44:34sì
44:38più pazzi
44:39direi
44:39però
44:42lui
44:42stava sempre
44:44dalla nostra parte
44:45quindi
44:46ci ha aiutato
44:47molto
44:47ci ha anche
44:48difeso
44:49è stata
44:50una figura
44:51paterna
44:52quello che
44:52effettivamente
44:53un allenatore
44:54deve essere
44:55ha avuto
44:56grandi successi
44:58ha compiuto
44:59e ottenuto
45:00grandi successi
45:01lui stesso
45:01in primis
45:02ha avuto
45:04anche
45:04un infortunio
45:06però
45:07effettivamente
45:08ci ha sempre
45:10spronati
45:10a dare meglio
45:11a prepararci bene
45:13prima della partita
45:14durante la partita
45:15era
45:16avanti
45:17era avanti
45:19sia rispetto a noi
45:20più anziano
45:21ma
45:21con una grande
45:22esperienza
45:23ci ha voluto
45:24sempre
45:24dare ottimi
45:26consigli
45:27al fine
45:29di difendere
45:30noi stessi
45:30da quello
45:31che a lui
45:31era già
45:32successo
45:32quindi
45:33un padre
45:34davvero amorevole
45:34da Herzogenaurach
45:36che è
45:36un paese tedesco
45:37dove sono nati
45:38due fratelli
45:39Dassler
45:40che sono i titolari
45:41che fondarono
45:42prima l'Adidas
45:43e poi la Puma
45:44a proposito
45:45tu da che parte
45:45stavi
45:46tra
45:46le due fabbriche
45:48che erano
45:48dello stesso paese
45:49è difficile
45:54spiegare in Italia
46:00questa città
46:02Herzogenaurach
46:03è una città
46:04vicino
46:05a Monaco
46:06quindi
46:09all'interno
46:11di questa città
46:12sono state
46:13sfondate
46:14due fabbriche
46:15da due fratelli
46:16che non si amavano
46:18particolarmente
46:19non si odiavano
46:20ma non c'era
46:21quell'amore
46:21fraterno
46:22e quindi
46:23erano effettivamente
46:24su due poli opposto
46:25uno
46:26ha creato
46:28la Puma
46:28nel 1948
46:29nel 1949
46:31e l'altro
46:32ha creato
46:32l'Adidas
46:33quindi
46:33io ero
46:36dal lato
46:36Puma
46:37perché
46:38mio papà
46:39ha lavorato
46:40tantissimo
46:41presso la Puma
46:43anche mia mamma
46:44lavorava
46:45alla Puma
46:45eravamo
46:47davvero
46:47molto vicini
46:48abitavamo
46:49vicino alla fabbrica
46:50ci lavoravano
46:51300 persone
46:52mia mamma
46:53e mio papà
46:54lavoravano lì
46:55la mia abitazione
46:57la mia casa
46:57era effettivamente
46:58vicina
46:59e quindi
47:00ecco che
47:01sono entrato
47:02subito
47:03in contatto
47:05con lo sport
47:05in particolare
47:06con il calcio
47:07proprio anche grazie
47:08a queste due
47:09grandi aziende
47:10in un paese
47:11una cittadina
47:12comunque così piccola
47:13due grandi aziende
47:14così
47:14che poi sono diventate
47:15multinazionali
47:16che facevano
47:17e producevano
47:18scarpe da calcio
47:19ecco che ho respirato
47:20fin da subito
47:21l'aria
47:21dello sport
47:22e l'importanza
47:23del calcio
47:24quindi
47:24ho avuto
47:25anche il supporto
47:27dalla Puma
47:28forse perché avevo
47:31mostrato
47:32di avere un certo talento
47:33anche da giovane
47:34e quindi
47:35avevo
47:36un grande abbigliamento
47:37quello che ha vinto
47:39ve l'ho detto prima
47:39ha giocato
47:41150 partiti
47:42nazionali
47:43che è il record
47:43per la nazionale tedesca
47:45attraversando
47:46due decenni
47:46cioè la prima
47:47nel 1980
47:48e l'ultima
47:49nel 2000
47:50contro il Portogallo
47:51all'europeo
47:52ha vinto sei volte
47:53la Bundesliga
47:54col Bayern
47:54i trionfi con l'Inter
47:55lo sapete già
47:56cosa ti manca Lothar
47:57c'è qualcosa
47:58che ti è mancato
47:58nella tua carriera
47:59o pensi di aver raggiunto tutto
48:02ecco che cosa vuol dire tutto
48:11sono completamente
48:12soddisfatto
48:13della mia vita
48:14sono felicissimo
48:16di aver avuto
48:17la possibilità
48:18non ho vinto
48:19purtroppo
48:20la Champions
48:21potrei dire
48:22mi manca
48:23ma in realtà
48:24no
48:24non mi manca
48:25sono fortemente
48:27soddisfatto
48:28sono realizzato
48:29ho dato tutto
48:30qualche volta
48:31non ha funzionato
48:32come magari invece
48:33mi aspettavo
48:34però
48:34alla fine
48:35posso dire
48:37che posso
48:38essere
48:38soddisfatto
48:40i miei genitori
48:41sarebbero
48:41orgogliosi di me
48:43sono
48:43felice
48:45di quello
48:47che ho potuto
48:48avere
48:50potuto dare
48:51però
48:52non sono
48:52comunque
48:52lontano
48:53dal calcio
48:55perché
48:55lavoro
48:56comunque
48:57per la televisione
48:58tedesca
48:58nel calcio
48:59e quindi
48:59ecco che
49:00seguo
49:01sia la
49:01Bundesliga
49:02la Champions League
49:03l'Europa League
49:04anche le partite
49:06nazionali
49:06e quindi
49:08il calcio
49:09non voglio dire
49:10che mi abbia dato
49:10proprio tutto
49:11però mi ha dato
49:12tantissimo
49:12e quindi
49:13sono grato
49:14di essere
49:16riuscito
49:16a trasformare
49:17un hobby
49:18in quello
49:19che poi
49:19è stato
49:20e di
49:20aver potuto
49:21trarne
49:22non è ancora finito
49:23dobbiamo
49:25farle
49:26dobbiamo
49:28venire
49:28all'attualità
49:29perché abbiamo
49:29parlato
49:30dei tempi
49:30passati
49:31abbiamo
49:32parlato
49:32dell'Inter
49:33di quando
49:33tutti questi
49:33ragazzini
49:34ancora
49:34non erano
49:35nati
49:36parliamo
49:38invece
49:39dell'attualità
49:40ecco
49:40Lothar
49:40io vorrei
49:41una risposta
49:41però
49:42in italiano
49:43non lunga
49:44mi dici solo
49:45sì
49:45o no
49:46tanto
49:48le domande
49:49le capisci
49:50in italiano
49:50mi puoi rispondere
49:53l'Inter
49:56di Kivu
49:57è meglio
49:58di quella
49:58di Inzaghi
49:59sì
50:00o no
50:01no
50:02l'Inter
50:10di Kivu
50:12no
50:12l'Inter
50:12nuova
50:13diciamo
50:13non solo
50:14di Kivu
50:14può vincere
50:15lo scudetto
50:16sì
50:17o no
50:17sì
50:20un scudetto
50:22è aperto
50:23nella serata
50:29di Monaco
50:30a casa tua
50:32hai sofferto
50:35tanto
50:36o tantissimo
50:38quanto
50:43a Monaco
50:455 a 0
50:45col Paris
50:46Saint Germain
50:46non far finta
50:47di non ricordare
50:48di non
50:48di dimenticare
50:48Champions
50:49finale
50:50gegen PSG
50:52non
50:53ho
50:53non
50:53ho
50:53scudetto
50:54ho
50:54scudetto
50:55o
50:55molto
50:55scudetto
50:56sicuramente
51:00ero
51:00a favore
51:01dell'Inter
51:02però
51:03non ho
51:03pianto
51:04perché
51:04quando
51:04si perde
51:05in modo
51:06così
51:06netto
51:07il
51:08Paris
51:09Saint Germain
51:09ha meritato
51:10la finale
51:10ma
51:14credo
51:14che
51:15l'Inter
51:15possa
51:16ritenersi
51:17orgogliosa
51:18davvero
51:18per
51:19come
51:20abbia
51:20giocato
51:21nelle partite
51:22contro il Bayern
51:23contro il Barcellona
51:24io
51:25voglio dire
51:26che i tifosi
51:27hanno effettivamente
51:28vissuto
51:29quello che
51:30altri
51:31sostenitori
51:32non hanno
51:33potuto
51:33vivere
51:35in questa
51:35drammaticità
51:36perché comunque
51:37ha vissuto
51:38partite
51:39memorabili
51:39l'Italia
51:43andrà
51:45al mondiale
51:46sì
51:49o no
51:50sì
51:54però
51:59penso che
52:04avrà bisogno
52:05di un
52:06playoff
52:06perché
52:07la
52:08la Norvegia
52:09è una
52:10squadra
52:10molto
52:11forte
52:11la differenza
52:12reti
52:13sarà
52:14importante
52:14penso che
52:15con Gattuso
52:16vedo
52:17effettivamente
52:17questa grande
52:18differenza
52:20questa emotività
52:21ha portato
52:23esperienza
52:24ha portato
52:25energia
52:25e forza
52:26però
52:26io sono
52:27certo che
52:28arriverà
52:29ai mondiali
52:30però ci vorrà
52:30un playoff
52:31e quindi
52:32questo è sicuramente
52:33un grande messaggio
52:34augurio
52:35per i tifosi
52:35italiani
52:36quando torni in Italia
52:37che ti facciamo aprire
52:38l'album dei ricordi
52:40e ricordiamo
52:41tutte le belle imprese
52:42che hai fatto
52:43e
52:43attenzione
52:45ti piace tanto
52:47o tantissimo
52:48sì o no
52:49io sono davvero
52:58molto felice
53:00di ritornare
53:00in Italia
53:01sono passato
53:01dal Brenner
53:02io voglio
53:04finalmente
53:05bere un espresso
53:06perché
53:07bere un espresso
53:08in Italia
53:09è migliore
53:11il gusto
53:12meglio
53:13rispetto a
53:15qualunque nazione
53:16qualunque espresso
53:17in qualunque
53:17altra parte del mondo
53:18perché
53:19c'è effettivamente
53:20il respiro
53:21dell'atmosfera
53:22come Lothar Mateus
53:23lì sì che i baristi
53:23sono campioni
53:24del mondo
53:24ringraziamo
53:25grazie a tutti
53:48grazie a tutti
53:54grazie a tutti
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