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https://www.pupia.tv - Roma - Docente per l'inclusione - Audizione - C.I.I.S.,Gruppo social il prof. Specializzato,FISH ETS, A.N.I.Ped,Loredana Giannicola (U.S.R. Calabria),Teodora Pezzano (Università Calabria)-Raffaele Ciambrone (Università Pisa)-MCE APS
La Commissione Cultura, nell’ambito dell’esame della proposta di legge recante introduzione della qualifica di «docente per l’inclusione», svolge le seguenti audizioni:
- Coordinamento italiano insegnanti di sostegno – C.I.I.S
- Gruppo social il prof. Specializzato
- Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie - FISH ETS
- Associazione Nazionale Italiana dei Pedagogisti A.N.I.Ped
- Loredana Giannicola, coordinatore regionale dei dirigenti tecnici – USR Calabria
- Teodora Pezzano, professoressa di pedagogia generale e sociale presso l'Università della Calabria
- Raffaele Ciambrone, professore associato di didattica e pedagogia speciale presso l’Università di Pisa
- Movimento di cooperazione educativa – MCE APS. (07.10.25)
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La Commissione Cultura, nell’ambito dell’esame della proposta di legge recante introduzione della qualifica di «docente per l’inclusione», svolge le seguenti audizioni:
- Coordinamento italiano insegnanti di sostegno – C.I.I.S
- Gruppo social il prof. Specializzato
- Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie - FISH ETS
- Associazione Nazionale Italiana dei Pedagogisti A.N.I.Ped
- Loredana Giannicola, coordinatore regionale dei dirigenti tecnici – USR Calabria
- Teodora Pezzano, professoressa di pedagogia generale e sociale presso l'Università della Calabria
- Raffaele Ciambrone, professore associato di didattica e pedagogia speciale presso l’Università di Pisa
- Movimento di cooperazione educativa – MCE APS. (07.10.25)
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NovitàTrascrizione
00:00:00Audizioni informali nell'ambito dell'esame in sede referente della proposta di legge miele
00:00:07recante introduzione della qualifica di docente per l'inclusione.
00:00:12Iniziamo con l'intervento di Evelina Chiocca e Floriana Capparelli,
00:00:18componenti del direttivo del coordinamento italiano insegnanti di sostegno,
00:00:23che saluto e ringrazio per aver accolto l'invito della Commissione.
00:00:28Chiedo l'assenso per trasmettere nella web tv della Camera l'audizione e vi ricordo la tempistica dei 5 minuti.
00:00:38Quindi l'intervento deve essere entro 5 minuti. Prego, gli cedo la parola.
00:00:43Grazie Presidente e grazie a voi onorevoli deputati per questo invito e per poter condividere con voi alcune riflessioni
00:00:50proprio per andare a favorire l'incardinarsi e il consolidarsi di una cultura inclusiva
00:00:55capaci di annullare e rompere tutte quelle forme di abilismo e di discriminazione
00:01:01che ancora oggi sono presenti in molti contesti e anche nei contesti formativi.
00:01:05Per entrare nel merito, preme esaminare alcuni aspetti e onde a divenire ad una posizione concorde.
00:01:13Nella scuola sono i docenti che svolgono la funzione di insegnamento-apprendimento.
00:01:17Il nostro ordinamento contempla per l'appunto un'unica figura professionale denominata docente
00:01:23rispetto alla quale non sussistono qualifiche di sorta.
00:01:26Il docente specializzato, secondo l'ordinamento vigente, viene assegnato ad una classe
00:01:30alla quale è iscritto un alunno con disabilità e tale assegnazione non è prevista in nessun altro caso.
00:01:37Infatti a tutti i docenti della classe che vengono assegnati tutti gli alunni
00:01:42e non viene assegnato un solo alunno ma tutti quelli che sono iscritti alla classe.
00:01:46I docenti contitolari, peraltro, collaborano, secondo il principio di corresponsabilità,
00:01:51garantendo il successo formativo ad ogni singolo alunno.
00:01:54L'articolo 12 della 104 del 92 recita che l'esercizio del diritto all'educazione e all'istruzione
00:02:00avviene nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine grado e non in contesti separati.
00:02:07E' bene anche ricordare che le classi differenziali, appunto i contesti separati,
00:02:10un tempo ospitavano gli alunni cosiddetti disadattati che oggi indicheremo con VES
00:02:16e queste classi sono state abrogate nel lontano 1977 nel merito.
00:02:21Con l'articolo 1 la proposta di legge qui presentata stabilisce l'introduzione di una qualifica della figura docente.
00:02:29Il fatto è che ciò si configura come questione squisitamente tecnica
00:02:32in quanto, come detto, tale introduzione potrebbe attuarsi solamente in sede di ridefinizione
00:02:38della figura professionale docente e non diversamente.
00:02:41Sempre nel merito, l'articolo 1 ritiene di modificare una qualifica che non esiste,
00:02:47modificando una terminologia che nell'ordinamento vigente non è presente,
00:02:52come si può modificare qualcosa che non esiste.
00:02:55La normativa non ha mai denominato docente di sostegno un insegnante.
00:02:59L'articolo 13,3 della legge 104 del 92 afferma che nelle scuole di ogni ordine e grado
00:03:06sono garantite attività di sostegno mediante l'assegnazione di docenti specializzati.
00:03:12La successiva questione rileva come in tal senso venga in parte praticamente trascurato all'alunno con disabilità.
00:03:19Una terminologia che mira a introdurre una separazione fra gli stessi insegnanti,
00:03:23quasi giustificando una degenerazione molto diffusa, indurrebbe a consolidare pratiche inaccettabili
00:03:30come per esempio la delega al solo docente incaricato sul sostegno,
00:03:34ma in questo caso denominato per l'inclusione, dell'intero processo inclusivo
00:03:38con il rischio poi delle cosiddette classi differenziali di fatto, come detto.
00:03:42La deresponsabilizzazione dei docenti, non dell'inclusione, in quanto dal loro punto di vista chiaramente,
00:03:48facendo riferimento a quanto stabilito da questa norma, il processo inclusivo troverebbe attuazione
00:03:53esclusivamente nella delega al collega cosiddetto per l'inclusione, perché loro non lo sarebbero.
00:03:59Secondo la relazione tecnica, infine, il docente per l'inclusione non sarebbe più configurato
00:04:04come risorsa assegnata ad una classe in quanto alla quale è scritto un alunno con disabilità
00:04:09e questo naturalmente verrebbe a ledere quel diritto allo studio che la norma invece tutela
00:04:13per gli alunni con disabilità. Come quindi non rilevare nella prassi quotidiana i rischi
00:04:19dell'introduzione di un'eventuale denominazione? Come non considerare che ciò potrebbe compromettere
00:04:25il processo inclusivo? Da anni cerchiamo di contrastare ghettizzazione educativa
00:04:29evitando scivolose regressioni. Comprendendo le buone intenzioni degli estensori,
00:04:35va detto che non è sufficiente cambiare una denominazione ed è qui che si pone la ricerca
00:04:40di convergenza e di condivisione che auspichiamo. Per incidere, quindi per realizzare una scuola
00:04:44di qualità, è importante che siano formati tutti gli insegnanti che entrano nella scuola
00:04:49in qualità appunto di docenti. In tal senso si muove la proposta della cattedra inclusiva,
00:04:55rammento che lo scorso anno è stato presentato un progetto di legge i cui estensori sono persone
00:05:00note a livello nazionale e questo progetto è alla ricerca di chi possa assumerlo, accompagnarlo
00:05:05nell'iter parlamentare con ampia trasversalità. Contestualmente informiamo gli onorevoli deputati
00:05:11che siamo giunti al terzo anno di una sperimentazione sulla cattedra inclusiva, sperimentazione che
00:05:16vede coinvolte istituzioni scolastiche dall'infanzia alla primaria, al primo grado e al secondo
00:05:21grado, presenti attualmente in dieci regioni d'Italia. Questa sperimentazione è accompagnata
00:05:28anche da una formazione, incontri di formazione di approfondimento e di supervisione, alla quale
00:05:33prendono parte tutti i docenti del consiglio di classe che partecipano alla sperimentazione.
00:05:39Di fatto che cosa ci porta la cattedra inclusiva e vado a conclusione? Far diventare docenti
00:05:45per l'inclusione tutti i docenti della scuola italiana, intervenire dal punto di vista culturale
00:05:50e professionale, agire sul piano organizzativo, favorire l'inclusione ma soprattutto garantire
00:05:58la continuità educativa e didattica e non da ultimo. E a costo zero per lo Stato, ultima
00:06:02frase, non è un cambio di etichetta che assicura la vera inclusione ma un cambiamento radicale
00:06:08sotto il profilo culturale e anche organizzativo. Vi ringrazio tantissimo per questa opportunità
00:06:14che ci avete dato.
00:06:16Bene, grazie. Ci sono interventi. Ah, possiamo proseguire con la seconda audizione. Quindi
00:06:25c'è l'intervento di Claudia Saputo e Federica Voci, docenti specializzati per le attività
00:06:30di sostegno agli alunni con disabilità e rappresentanza del gruppo social, il prof specializzato.
00:06:37Che saluto e ringrazio per aver raccolto l'invito della Commissione. Chiedo anche a loro l'autorizzazione
00:06:45per trasmettere l'intervento nella web tv della Camera e ricordo sempre la tempistica dei
00:06:51cinque minuti. Prego, vi lascio la parola.
00:06:54Sì, autorizziamo ovviamente. Grazie Presidente, grazie onorevoli tutti. Oggi prendiamo la parola
00:07:01io e la mia collega Federica come docenti precarie che ogni giorno vivono la scuola a stretto
00:07:07contatto con la sua parte più fragile, appunto le alunne e gli alunni con disabilità. Siamo
00:07:12insegnanti specializzate per le attività di sostegno e siamo le voci del profilo social
00:07:18il prof specializzato. Una comunità che crede fortemente in una scuola capace di accogliere
00:07:24tutti, una scuola che sia appunto palestra di democrazia. Siamo qui perché accogliamo
00:07:30con favore questa proposta di legge in quanto crediamo la forma sia anche sostanza, sia una
00:07:35volontà condivisa, né dirige le azioni. Cambiare la denominazione da docente specializzato
00:07:42per le attività di sostegno, normalmente abbreviato in docente di sostegno a docente
00:07:48per l'inclusione non è per noi un vezzo estetico, un restyling linguistico, ma un atto assertivo
00:07:55che riconosce appunto il nostro ruolo non circoscritto al solo supporto dell'alunno con disabilità
00:08:00ma esteso all'intera classe, alla comunità scolastica tutta. Proviamo anche a motivare
00:08:06la nostra posizione. La parola sostegno richiama un qualcosa di accessorio, rischiando di farci
00:08:12sembrare figure aggiuntive, quasi marginali, mentre noi lavoriamo ogni giorno accanto ai colleghi
00:08:17curriculari per costruire un ambiente di apprendimento in cui tutti quanti possano crescere
00:08:22senza esclusioni. Il termine docente per l'inclusione restituirebbe così centralità e dignità
00:08:28al nostro lavoro, collocandolo nel cuore pulsante del progetto educativo. Anticipiamo anche le
00:08:34possibili obiezioni. Questo cambiamento linguistico deve essere il primo passo, di certo non l'ultimo,
00:08:41un punto di partenza e non un traguardo. Se davvero vogliamo un sistema da un lato inclusivo
00:08:47ma al contempo performante, allora servono azioni concrete per raggiungere appunto quell'orizzonte
00:08:52lontano ma già visibile. In primo luogo chiediamo una formazione di qualità, che non si riduca
00:08:58a corsi teorici online di qualche mese, ma che offra strumenti reali, aggiornati e capaci
00:09:04di rispondere ai bisogni complessi delle nostre classi. Le nuove generazioni ci lanciano sfide
00:09:09che dobbiamo essere in grado di affrontare. Secondariamente chiediamo un aumento dell'organico
00:09:14di diritto, perché non si può parlare di inclusione se le scuole sono lasciate con sempre
00:09:19minori risorse e se i posti di lavoro continuano ad essere in deroga. La stabilizzazione dei
00:09:25docenti è il viatico per una reale continuità didattica. E non da ultimo, a tal proposito,
00:09:31chiediamo l'immediato superamento della conferma annuale del supplente da parte dei genitori
00:09:35che pesa sulle famiglie e sugli insegnanti. Chiediamo ossia una norma transitoria questa
00:09:41che non venga perpetrata all'infinito, perché la continuità didattica ed educativa non può
00:09:46dipendere da un modulo firmato ogni anno su base discrezionale. Essa è garantita solo da
00:09:51una reale stabilizzazione degli insegnanti attraverso strumenti trasparenti e democratici,
00:09:57come lo sono le nostre graduatorie. In conclusione chiediamo che questa legge possa segnare un passo
00:10:03nella direzione giusta, riconoscendo quindi dignità a chi lavora ogni giorno per una scuola più giusta,
00:10:09più umana, affinché inclusione non sia solo flatus vocis, ma vissuto condiviso, continuamente
00:10:15è declinato secondo i bisogni della nostra società. Quindi se oggi daremo un nome nuovo
00:10:20al nostro ruolo, domani potremo dare ancora più forza all'ideale che sostanzia le nostre azioni,
00:10:25una scuola che non lascia indietro davvero nessuno. Quindi grazie a tutte e tutti per l'ascolto
00:10:30e per le domande che vorrete porci.
00:10:33Bene, grazie.
00:10:35Prego, onorevole Manzi.
00:10:39Ringrazio entrambe le audite per le osservazioni. Devo dire che le osservazioni anche della professoressa
00:10:48Chiocca pongono un punto di vista, in questo senso, rispetto a una semplice denominazione,
00:10:58perché cambiare i nomi anche con le precisazioni giuste che sono state fatte, forse per quanto
00:11:06importante, però rischia di essere soltanto una denominazione, se non è accompagnata da una
00:11:13strategia. In qualche modo avete anticipato quella che era la mia domanda, proprio perché
00:11:18se un cambio di nome con i limiti anche, io avevo seguito il dibattito intorno alla cattedra
00:11:24inclusiva, so che c'è una grande discussione anche all'interno del mondo della scuola sul
00:11:30modello da adottare anche tra le forze sindacali in questo senso, quindi è necessario anche
00:11:36rispetto a quel progetto forse un passaggio ulteriore, se vogliamo, oltre alla sperimentazione
00:11:42che è importante che andrò a leggere appunto anche dal sito che avete segnalato, ma forse
00:11:48il nome in sé non è sufficiente a indirizzare un'azione concreta e strutturale sul sostegno,
00:11:58perché non rischia forse, lo dico tra virgolette senza voler appunto relativizzando quello che
00:12:05non rischia di essere soltanto una bandiera, una dichiarazione di bandiera, se non è accompagnata
00:12:11da interventi strutturali che partono da un'azione di stabilità rispetto a un organico
00:12:18appunto che riguarda il sostegno, rispetto a un percorso formativo anche qualificato,
00:12:24in questa commissione ci siamo trovati lo scorso anno a confrontarci sul decreto legge
00:12:29che ha istituito i corsi in dire, sappiamo che al Senato in questo momento sono in discussione
00:12:35anche emendamenti che vorrebbero ulteriormente estendere la durata di quei corsi, non pensate
00:12:44che tutto sommato solo una denominazione da sé non basti, perché rischia di essere una
00:12:50strategia abbastanza, con i limiti anche che sono stati individuati, abbastanza strapica,
00:12:54se non si interviene strutturalmente con una strategia potenziando, almeno dal mio punto
00:12:59di vista, quelli che sono i percorsi ordinari, migliorandoli, intervenendo sui limiti che ci
00:13:06sono anche nella distribuzione territoriale, per esempio dei posti, ma non è forse una
00:13:13strategia complessiva sul sostegno che dovrebbe essere messa in atto, perché altrimenti rischiamo
00:13:18appunto che poi una semplice, le parole sono importanti ed è giusto la riflessione appunto
00:13:26su il senso dell'inclusione, come ci sollecitava anche l'intervento, l'audizione precedente,
00:13:34però forse non servirebbe anche una strategia complessiva, la scorsa legge di bilancio ha previsto
00:13:39solo due miglia posti di sostegno, che sono davvero minimi rispetto alla necessità, risponte
00:13:45a un emergere tra l'altro, di richieste ulteriori, di affiancamento e quindi forse non sarebbe
00:13:55l'occasione questa per un dibattito, lo chiedo a voi auditi, ma è quasi una responsabilità
00:14:00che ci dobbiamo assumere noi come legislatori, per una visione di più ampia prospettiva rispetto
00:14:04agli interventi anche di sostegno, perché anche la conferma nel ruolo precario che appunto
00:14:11ha anche dei limiti delle criticità, però in un ruolo precario in quanto tale, quindi non
00:14:16assolve pienamente quello che è l'obiettivo della continuità educativa che si dovrebbe porre
00:14:21appunto quando si interviene in questo campo.
00:14:26Grazie onorevole Manzi, c'era l'onorevole Miele pure che voleva intervenire, prego.
00:14:33Allora grazie Presidente, intanto grazie per i contributi che avete già offerto.
00:14:39La professorissa Evelina Chiocca, ho ascoltato con interesse la sua relazione e chiaramente
00:14:46va fatto un distinguo. Allora la norma, esiste già una norma che prevede che l'insegnante
00:14:56attualmente di sostegno non sia assegnato al ragazzo ma alla classe. Il punto non è cambiare
00:15:06la norma esistente perché non conoscevo la sperimentazione, me la studierò con molto
00:15:12piacere. Il punto non è cambiare la norma che preveda in altro modo che l'insegnante di
00:15:21sostegno sia da moderatore, da facilitatore per la classe e per lo sviluppo dei ragazzi
00:15:28in generale a 360 gradi. Il punto è avere la correttezza intellettuale di raccontare
00:15:36uno spaccato di scuola che è in difficoltà. La difficoltà grande, e questo ce lo diciamo
00:15:43tra noi che la viviamo la scuola ognuno a suo modo, la difficoltà grande è far conciliare
00:15:51gli interessi degli insegnanti, degli alunni con gli obiettivi che si propongono di raggiungere
00:15:59rispetto alle difficoltà oggettive che esistono e che non riguardano soltanto la certificazione
00:16:07in sé, ma riguardano la convivenza di mondi diversi, di ragazzi che a più livelli hanno
00:16:15la necessità di convivere in classe. E la difficoltà oggettiva c'era l'insegnante di
00:16:21sostegno quando non gli viene riconosciuto, ma non per mancanza di volontà degli altri colleghi
00:16:28o del ragazzo che non ne riconosce il ruolo, di inserirsi nel ruolo che gli compete oggi,
00:16:35che è quello di fare in modo che la classe tutta abbia pari opportunità di apprendimento,
00:16:42ma soprattutto un progetto di vita che gli consenta di vivere all'interno della classe
00:16:47e non solo al meglio. Perché io dico che non è una cosa sbagliata partire dal nome?
00:16:54Perché il nome veniva dato, questo nome, quando ancora parlavamo di integrazione, quando
00:17:00passavamo dalle classi separate a quelle in cui dovevano convivere persone con difficoltà,
00:17:06persone con non difficoltà. Oggi ancora quel paradigma è culturale. Ancora oggi quando
00:17:13si entra in classe, insomma io conosco bene il mondo della scuola, l'insegnante di sostegno
00:17:18entra in classe e si trova nel consiglio di classe, ha difficoltà a far passare una
00:17:24linea, spesso e volentieri, che sia quella di cambiare anche la progettualità per far
00:17:30sì che possano convivere più mondi. Allora è vero che è una prima fase, è chiaro che
00:17:35dobbiamo ristrutturare insieme il mondo della scuola per far sì che tutti questi mondi e
00:17:42queste necessità possano convivere, ma si deve partire dal nome. Perché oggi noi dobbiamo
00:17:49dare una nuova accezione formale all'insegnante che è di sostegno. Non è di sostegno. Il sostegno
00:17:55non è più ammesso, non è più un sostegno del ragazzo, non è più il sostegno a una
00:18:02menomazione, a una mancanza. Oggi parliamo di inclusione perché l'abbiamo superata quella
00:18:08frase. E se non ce l'ho diciamo tra di noi per primi, come facciamo a farlo passare
00:18:13ai ragazzi, ai colleghi, alle nuove generazioni? Se vogliamo l'inclusione, è di inclusione
00:18:20che dobbiamo parlare. Prima parlavamo di sostegno alla difficoltà, oggi parliamo di inclusione.
00:18:27Questo. Quindi è chiaro che i contributi saranno tutti ammessi e dobbiamo lavorare perché da questa
00:18:33norma insieme facciamo uscire qualcosa che sia sicuramente più grande di questo, ma
00:18:39non sminuiamo il nome.
00:18:46Volevo ringraziare invece per il contributo la professoressa Saputo, ha centrato veramente
00:18:52la razza della proposta.
00:19:01Bene, allora, no, perché funziona così che poi dopo la vostra audizione è terminata,
00:19:06quindi siamo passati alla seconda, quindi voi se volete...
00:19:10Sì, però proprio velocissimo perché comunque è un'eccezione che non è proprio l'iter, ecco.
00:19:22Le sarò grazie.
00:19:23Non possiamo...
00:19:23Intanto la ringrazio per l'interesse e sicuramente mi interfaccerò con lei per quanto concerne
00:19:28la sperimentazione e vorrei insistere su un passaggio. A un certo punto ho detto tutti
00:19:33i docenti per l'inclusione perché altrimenti rischiamo la separazione in casa.
00:19:38Così, ecco. Se anche voi volete replicare velocemente.
00:20:02Bene, vi ringrazio. Allora passiamo all'intervento.
00:20:08di Vincenzo Falabella e Roberto Speziale che sono in presenza, rispettivamente Presidente
00:20:16Nazionale e Vicepresidente Vicario della Federazione Italiana per i diritti delle persone con disabilità
00:20:21e famiglie che ringrazio per aver accolto l'invito della Commissione. Chiedo anche a voi l'assenso
00:20:28per la trasmissione nella Camera e lo Web TV e vi ricordo anche la tempistica di cinque
00:20:34minuti. Prego.
00:20:36Grazie Presidente. Sarò brevissimo per non rubare ulteriore tempo. Ringrazio naturalmente
00:20:41gli onorevoli deputati. Noi abbiamo presentato una memoria che risulta già gli atti e che
00:20:48invito gli onorevoli deputati a prenderne visione. Siamo d'accordo con il linguaggio che
00:20:55va modificato. Però credo e in parte gli interventi degli onorevoli deputati lo hanno
00:21:00già evidenziato, occorre una visione differente, una visione nuova per cercare di costruire
00:21:06una scuola che possa essere realmente rispondente a quelli che sono i bisogni dei nostri alunni,
00:21:11delle nostre alunne, studenti e studentesse con disabilità. Guardate, mi è parso di capire
00:21:17che nella scuola esistono due ambiti, l'interesse degli insegnanti e gli obiettivi dei nostri
00:21:24alunni. Credo che la scuola deve allontanarsi dall'essere, quell'ammortizzatore sociale che
00:21:32negli ultimi anni è avvenuto. La scuola deve rispondere sempre più ai bisogni dei nostri
00:21:37ragazzi. E se andiamo a vedere i dati che sono stati pubblicati non più tardi di qualche
00:21:43mese fa dall'Istat, sono numeri impietosi. Oggi il 68% degli alunni con disabilità
00:21:52su 100 vedono cambiare il proprio insegnante. Vi sostegno, vogliamo definire già insegnante
00:22:01per l'inclusione. Definiamo l'insegnante per l'inclusione. Oggi i nostri alunni e le
00:22:06nostre alunne con disabilità non hanno e non viene garantito loro la continuità didattica.
00:22:11Io pensavo oggi di venire qui in quest'aula e parlare della proposta di legge 2303, non
00:22:18pensavo di dovermi ancora una volta difendere dall'aver preso una posizione ferma, determinante
00:22:25sul decreto 32 che ha consentito alle famiglie oggi di poter indicare il proprio insegnante
00:22:32di sostegno. Non è oggetto di discussione e questo mi fa piacere perché crediamo in
00:22:40quel provvedimento, sappiamo che è un provvedimento emergenziale e quindi chiedo a voi, chiedo
00:22:45a questo ramo del Parlamento che si possa quanto prima possibile arrivare a programmare un intervento
00:22:53strutturato dal nostro sistema scolastico, dove noi abbiamo chiesto da anni un'apposita
00:22:59cattedra sul sostegno e quindi andremo a ridefinire un'apposita cattedra sull'inclusione, dove
00:23:05creiamo e costruiamo i presupposti per una formazione iniziale, una formazione in servizio
00:23:11adeguata perché oggi oltre il 65% degli insegnanti che vengono messi sul sostegno non conoscono
00:23:22il mondo della disabilità. Oggi noi abbiamo 338 mila alunni e alunne con disabilità in
00:23:27ogni ordine grado. Siamo una piccola minoranza, ma se non prestiamo attenzione a questa piccola
00:23:33minoranza noi rischiamo di cancellare dal mondo scuola i nostri alunni e le nostre alunne
00:23:39e non possiamo permetterci. Permettetemi anche questa vehemenza nel timbro di voce, ma perché
00:23:45credo, crediamo fortemente, la Federazione Italiana per i diritti delle persone con disabilità
00:23:50crede fortemente che occorre un cambio di passo. Quindi formazione iniziale, formazione in servizio,
00:23:57apposita cattedra sul sostegno, sull'inclusione, in maniera tale da garantire equa dignità di
00:24:05coloro i quali prendono in carico i nostri alunni e lo accompagnano a quel processo, a quel
00:24:12percorso di vita che è previsto dal piano educativo individualizzato. E allora vedete
00:24:18quello che noi abbiamo riportato nei nostri emendamenti, vogliamo definirli così, alla proposta
00:24:28di legge 2303 va in questa direzione, va nella direzione di istituire un'apposita carta
00:24:35sul sostegno, di garantire quella continuità didattica che oggi i nostri ragazzi non hanno,
00:24:40è fondamentale per tutti gli alunni la continuità didattica. Ha maggior ragione quando parliamo
00:24:45di alunni e alunne con disabilità, quindi intervenire anche sulle procedure di nomina,
00:24:50perché spesso accade, quest'anno in parte abbiamo risolto il problema, però è accaduto
00:24:56fino all'anno scorso che la scuola iniziava il 15 settembre per la stragrande maggioranza
00:25:01di quegli 8 milioni di alunni delle nostre scuole e non iniziava per i 338 mila alunni
00:25:09e alunne con disabilità. L'istituzione è arrivare a costruire una scuola di specializzazione
00:25:17superando il TFA, perché fondamentalmente ci rendiamo conto che i TFA non hanno funzionato
00:25:23e non stanno funzionando e quindi crediamo che questi punti sono punti cruciali per costruire
00:25:30una scuola realmente inclusiva che non lascia indietro nessuno. Quindi facciamo sì che la
00:25:35nostra scuola abbandoni l'essere l'ammortizzatore sociale e costruisca, concludo Presidente,
00:25:43un volano per la crescita dei nostri alunni e delle nostre alunne, tutti, a maggior ragione
00:25:49quando parliamo di alunni e alunne con disabilità. Grazie.
00:25:53Bene, grazie. Grazie del contributo. Ci sono interventi. Allora vi ringraziamo del contributo
00:26:02dato alla Commissione. Proseguiamo con l'intervento di Gianluca Bellisario, Presidente dell'Associazione
00:26:13Nazionale Italiana dei Pedagogisti in videoconferenza, che saluto e ringrazio per aver accettato
00:26:21l'invito della Commissione. Chiedo anche a lei l'assenso per la trasmissione dell'intervento
00:26:28alla Web TV della Camera e le ricordo i cinque minuti di tempo. Prego, le lascio la parola.
00:26:36Grazie, grazie infinite. Allora, illustrissima Presidente, illustrissimi onorevoli e gentili
00:26:46interlocutori, nel ringraziare innanzitutto l'onorevole Miele e voi tutti per aver invitato
00:26:51questa associazione professionale nazionale ad offrire un contributo tecnico sulla PDL
00:26:56in oggetto, ho il privilegio di potervi comunicare che essendo l'ANIPED parte di una rete di collaborazione
00:27:04di condivisione di iniziative professionali e politiche con altre associazioni nazionali
00:27:10di educatori e di pedagogisti, in questa sede riporta il contributo che abbiamo già depositato
00:27:17agli atti e che non abbiamo adesso il tempo di approfondire, sostenuto e condiviso da ANIPED,
00:27:24ma anche da AMPE, AP, COMPED, IPED, INSPED, Mille, UNAPED, IEP, PEDIAS, FEDERPED e UNIPED.
00:27:33Questo per rappresentare tutte le realtà più significative e rappresentative del mondo
00:27:41della pedagogia italiana. Nello specifico mi premuro riportare le seguenti osservazioni
00:27:47generali. La proposta di legge introduce la sostituzione della qualifica di docente di
00:27:54sostegno come è noto con quella di docente per l'inclusione. La finalità culturale del
00:28:00provvedimento è particolarmente apprezzabile secondo noi perché costituisce di fatto un paradigma
00:28:07culturale che viene rimesso in discussione, riattualizzato, ma soprattutto riadeguato a
00:28:14quella che è la realtà attuale, sia normativa sia della più recente letteratura scientifica del
00:28:20novecento in materia di disabilità. In quanto mira a sottolineare che l'inclusione non è una
00:28:27misura riferita esclusivamente all'alunno o all'alunno con disabilità certificata, ma un
00:28:34principio che deve guidare l'intera comunità scolastica. Tuttavia il rischio concreto è stato
00:28:41detto che il cambiamento si limiti a un'operazione lessicale priva di ricadute effettive sul piano
00:28:47pedagogico e sociale, in contrasto peraltro con le intenzioni e con lo spirito della stessa
00:28:54onorevole Miele che invece ci offre come detto un cambio di paradigma non di nome. Velocemente
00:29:04abbiamo rilevato come Consiglio Nazionale dei Pedagogisti un paio di criticità primarie. Già
00:29:13oggi l'assegnazione di un docente di sostegno viene vissuta in alcuni casi con un certo imbarazzo
00:29:19dalle famiglie che temono un effetto di stigmatizzazione per i propri figli. Il termine
00:29:25inclusione, se non accompagnato da un chiaro inquadramento pedagogico, potrebbe accentuare
00:29:32tale percezione consolidando l'idea sbagliata che lo studente debba essere ricondotto dentro,
00:29:39come se fosse fuori, in un fuori, in un altrove. Invece così non è. La logica dell'inclusione
00:29:46è l'opposto della logica del supporto, del meno supporto. La clausola di invarianza
00:29:53finanziaria. L'assenza di nuove risorse rischia di rendere inefficace la riforma rispetto alle
00:29:58criticità reali. Carenza di docenti specializzati, alta incidenza del precariato, discontinuità
00:30:04educativa, rapporto numerico spesso insufficiente tra docenti all'unico in disabilità. Proponiamo
00:30:12agli onorevoli interlocutori di valutare delle proposte di emendamento, fatte ovviamente con
00:30:20competenza tecnica che noi non abbiamo, dove nell'articolo 1 si precisi che la funzione
00:30:25inclusiva del docente non riguarda soltanto gli alunni con disabilità certificata, ma la
00:30:31promozione di processi inclusivi rivolti a tutti gli studenti, pur sostenendo la personalizzazione,
00:30:38cioè l'individualizzazione dei percorsi formativi a favore dei primi. Raccomandi una forte collaborazione
00:30:45tra il docente dell'inclusione con altra figura che nell'ambito scolastico interviene per promuovere
00:30:51l'inclusione degli alunni con disabilità certificata, di cui al comma 3 della legge 104 del 92. Prevedere
00:30:59nel decreto ministeriale attuativo, quando e se vi sarà, il coinvolgimento delle famiglie,
00:31:05delle associazioni rappresentative delle professionalità pedagogiche, secondo noi
00:31:10essenziali, e scolastiche nella definizione del profilo del docente per l'inclusione, così
00:31:16da garantire partecipazione e trasparenza. Ultimo punto e concludo, introdurre una clausola
00:31:24di monitoraggio triennale senza oneri aggiuntivi che valuti l'impatto culturale e sociale della
00:31:31nuova denominazione sulla percezione delle famiglie e sull'effettiva efficacia inclusiva
00:31:37nelle scuole. In sintesi e in conclusione riteniamo che il cambio di denominazione, se
00:31:43adeguatamente accompagnato da chiarimenti e approfondimenti concrete da un percorso condiviso,
00:31:49può rappresentare una storica opportunità di crescita culturale per il sistema scolastico
00:31:56ma per il sistema sociale. Se tali integrazioni, senza tali integrazioni, il rischio che arresti
00:32:05un intervento puramente simbolico, quindi l'inclusione non deve essere un'etichetta
00:32:10ma un processo educativo diffuso di cui tutti i docenti dovrebbero essere corresponsabili.
00:32:17Vi ringrazio per l'attenzione, spero di essere stato nei tempi e resto a disposizione.
00:32:24Bene, grazie. Ci sono interventi, altrimenti proseguiamo.
00:32:31Passiamo sempre in videoconferenza all'intervento di Loredana Giannicola, coordinatore dei dirigenti
00:32:41tecnici presso l'ufficio scolastico regionale della Calabria, che saluto e ringrazio per aver
00:32:46accolto l'invito della Commissione. Chiedo anche a lei l'assenso per trasmettere l'intervento
00:32:53sulla TV della Camera e le ricordo la tempistica dei cinque minuti. Prego, le lascio la parola.
00:32:59Grazie, grazie a tutti, Presidente, onorevoli deputati e deputati. Vi ringrazio per l'opportunità
00:33:05di intervenire su un tema che considero strategico per il futuro del nostro sistema scolastico.
00:33:10La proposta di legge sul docente dell'inclusione, che non penso possa essere solo un canone,
00:33:16un'azione, un'operazione di restyling, ma intercetta quella che è la nuova azione strategica
00:33:22della scuola, che deve operare anche una sorta di trasformazione sul modello culturale,
00:33:28che passi dalla visione di integrazione a quella di inclusione ad ampio raggio. D'altra parte,
00:33:34l'inclusione scolastica è uno dei punti di forza, insieme a delle sfide più complesse
00:33:38della scuola italiana. La nostra tradizione, a partire dalla legge 517, ha fatto della presenza
00:33:44degli alunni con bisogni educativi speciali, disabilità, i disturbi specifici dell'apprendimento,
00:33:49un vantaggio socioculturale, una questione di diritti e di...
00:33:52Non si è interrotto il collegamento.
00:34:00Ah, ecco.
00:34:02No, non la sentiamo più, eccoci. Prego, prego.
00:34:04La normativa intervenuta ha sicuramente modificato complessamente la visione, ma è intervenuta
00:34:12anche sull'aumento della complessità delle classi e l'evoluzione anche delle neuroscienze
00:34:17richiedono un ripensamento profondo anche del modello. Per cui la proposta di legge sul
00:34:22docente dell'inclusione apre uno spazio importante per aggiornare la normativa e rendere più efficace
00:34:28la presa in carico dei bisogni educativi speciali, considerato che l'aula è un mondo in cui si incrociano
00:34:33realtà plurali. La nuova definizione di certo intende fornire le nuove direzioni di marcia
00:34:39per una visione autentica dell'inclusione. Che scardini l'idea che il docente, chiamato
00:34:46dalla normativa, docente specializzato per il sostegno scolastico, sia docente dell'alunno,
00:34:53ma appartenta realmente alla docente, alla classe, come non solo esperto di fiducia delle famiglie,
00:35:00ma come reale agente dell'inclusione perché portatore di competenze esperte all'interno
00:35:07nell'ambito di questo tema. Ritenco quindi modestamente che proporre il docente dell'inclusione
00:35:16emerge anche dalla chiara volontà di sviluppare una visione condivisa intorno al tema, costruire
00:35:22un consenso intorno al principio dell'inclusione, che si ha anche una visione diffusa e molto
00:35:31ampia. Però il principio ispiratore, quello cioè avere una figura docente con competenze
00:35:37specialistiche in materia di inclusione, integrata nella vita scolastica ordinaria, può anche
00:35:42rappresentare una leva decisiva per la trasformazione del modello della scuola, uscire da vecchi paradigmi,
00:35:48modificare anche una nuova concezione della scuola che sia più moderna e più aderente
00:35:54alla complessità del nostro tempo, vengono chiariti e sostenuti alcuni aspetti chiavi.
00:36:00Intanto lo pronunciavo prima, dobbiamo sottolineare, va sottolineato che quando parliamo di docente
00:36:05per l'inclusione, pur nel rispetto della contitolarità e della corresponsabilità educativa
00:36:11e didattica nell'elaborazione e nella questione del percorso formativo degli alunni, sia uno docente
00:36:17ad elevata professionalità, che possa davvero immettere all'interno del consiglio di classe,
00:36:22dei team pedagogici, dei nuovi elementi, degli elementi di crescita per l'avvantaggio
00:36:30di tutta la comunità scolastica. In forza di ciò però si rende intanto necessario anche,
00:36:36ma questo penso che i legislatori ci stiano già pensando, di chiarire il senso delle due
00:36:40denominazioni che attualmente potrebbero esistere, docente specializzato per il sostegno
00:36:46didattico con i docente dell'inclusione, evitando una sovrapposizione che pur legittimando
00:36:51da norme risulterebbero non coordinate fra di loro e potrebbero generare confusione.
00:36:58Altro tenuto conto poi che l'inclusione, come previsto dal nostro interordinamento, è un compito
00:37:03collegiale dell'utera comunità scolastica e che la presenza del docente per l'inclusione,
00:37:09pur incaricato per gli alunni con disabilità, debba essere messa in atto con il consiglio
00:37:16di classe, dovrebbero insieme nella comunità democratica della scuola porre in essere tutte
00:37:23le condizioni per l'inclusione dei soggetti in apprendimento. Non dimenticando però una
00:37:29dimensione che è fondamentale, il docente dell'inclusione deve continuare ad avere un'azione
00:37:37importante, una funzione importante nei percorsi di personalizzazione per avvantaggio anche
00:37:45dei soggetti, dei alunni con disabilità. C'è un elemento però che secondo me dal mio punto
00:37:52di vista diventa importante, la centralità della formazione iniziale e in servizio. L'esperienza
00:37:58accumulata in questi anni ci segna che l'inclusione non è un altro. Abbiamo concluso il tempo,
00:38:03si può concludere. Sì, sì, no, portanto ho già finito. Quello che mi tende a dire è che
00:38:09occorre investire molto nella formazione, una formazione in servizio che da un lato coinvolga
00:38:16tutti i docenti delle classi e quindi che vada nella direzione di un'inclusione che sia come
00:38:22visione condivisa di tutta la scuola e di tutta la comunità scolastica, ma dall'altro
00:38:28una formazione mirata rispetto ai docenti dell'inclusione. Ci stiamo parlando di docenti
00:38:35ad alta professibilità. Grazie. Bene, grazie. Allora, se non ci sono interventi, passiamo
00:38:42alla successiva audizione, sempre in videoconferenza, di Teodora Pezzano, professoressa di pedagogia
00:38:50generale e sociale presso l'Università della Calabria, che saluto per aver accolto e la
00:38:56ringrazio per aver accolto l'invito della Commissione. Chiedo anche a lei l'assenso per trasmettere
00:39:00l'audizione sulla web tv della Camera dei Deputati e le ricordo la tempistica dei cinque minuti.
00:39:08Prego, le cedo la parola. Grazie, ringrazio vivamente l'onorevole Presidente e i membri della
00:39:14Commissione per avermi invitata ad esporre una breve analisi sulla proposta di legge per
00:39:20l'istituzione della figura del docente per l'inclusione. La proposta di legge in discussione
00:39:26affronta un problema decisivo per il miglioramento della scuola contemporanea, la possibilità di
00:39:32progettare e realizzare concretamente un modello di scuola inclusiva. La questione dell'inclusione
00:39:38è sicuramente il fondamento centrale su cui costruire oggi la scuola. Una scuola democratica,
00:39:45capace di progettare e diffondere democrazia e uguaglianza, favorire la coesione sociale,
00:39:51migliorare la qualità di vita delle studentesse e degli studenti. La definizione di scuola inclusiva,
00:39:57che ormai da alcuni decenni la ricerca educativa ha ampiamente sviluppato, è basata sul concetto
00:40:03cardine per cui la scuola è di tutti e di ciascuno. Nella mia esperienza da studiosa di questo
00:40:10argomento, avendo approfondito la pedagogia di John Dewey, considerato il padre della scuola
00:40:15democratica, ho preso coscienza del fatto che la scuola inclusiva, tenuto conto delle diversità
00:40:22presenti nella classe, deve permettere a ogni studentesse, ad ogni studente, di sviluppare
00:40:28le proprie potenzialità inespresse, il proprio talento spesso non svelato. Queste affermazioni
00:40:35significano semplicemente che nella classe il cosiddetto più bravo dovrebbe essere formato
00:40:41al fine di migliorare la qualità del suo apprendimento. Al pari, anche uno studente con disabilità
00:40:47deve godere del medesimo diritto. Insomma, anche il più bravo della classe dovrebbe ambire
00:40:53ad una formazione che possa migliorare la sua competenza culturale e la relazione comunicativa
00:40:59ed empatica con gli altri compagni, così come lo studente con disabilità deve migliorare
00:41:05le sue potenzialità inespresse e la sua empatia con gli altri. Alcuni ritengono che questo modello
00:41:13di scuola sviluppatosi specialmente in Italia e in Europa alla fine del secolo scorso sia
00:41:18un'utopia o comunque un progetto educativo difficilmente realizzabile. In questa prospettiva
00:41:24in Italia, la questione dell'inclusione è anche da ricondurre al dettato costituzionale
00:41:29e in particolare al secondo comma dell'articolo 3 della Costituzione, in cui tra l'altro si
00:41:34afferma che il compito della Repubblica è rimuovere gli ostacoli di ordine economica
00:41:39e sociale, che limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini impediscono
00:41:45il pieno sviluppo della persona umana. Un concetto che diventa più che mai centrale nella
00:41:51normativa scolastica. Durante i due decenni del secolo scorso percorrere questo sentiero
00:41:57politico e culturale ha portato al decreto legislativo 66 del 2017, modificato e corretto
00:42:04dal decreto legislativo 96 del 2019. Il decreto inclusione, decreto attuativo della legge 107
00:42:12del 2015, la buona scuola, rappresenta il vero manifesto giuridico e politico dell'inclusione,
00:42:17patrimonio della scuola dell'autonomia. L'inclusione è quindi una categoria epistemologica su cui si
00:42:24tenta di costruire un equilibrio culturale e organizzativo della scuola dell'autonomia.
00:42:30In questa nuova prospettiva il docente di sostegno, in collaborazione con il docente
00:42:35curricolare, il dirigente scolastico e le famiglie, ne diventa il promotore specifico e più accreditato.
00:42:43In effetti il docente di sostegno che deve redigere un PEI, un piano educativo individualizzato
00:42:51per come prevede la normativa, è un docente che deve progettare e organizzare complessivamente
00:42:57il curriculum con gli altri docenti, dato che lo studente con disabilità è assegnato al consiglio
00:43:03di classe, che ne ha la piena responsabilità educativa. Ecco perché la figura del docente
00:43:09di sostegno è fondamentale per progettare e realizzare una scuola inclusiva. E' proprio
00:43:14per queste ragioni estremamente opportuna e significativa la denominazione del docente
00:43:19di sostegno come docente inclusivo. A mio avviso il docente inclusivo può diventare
00:43:24il vero motore di una scuola inclusiva, in quanto può coordinare meglio degli altri docenti
00:43:29due aspetti fondamentali, l'individualizzazione e la personalizzazione. Si tratta innanzitutto
00:43:35di predisporre l'individualizzazione con gli altri docenti, cioè riconoscere gli obiettivi
00:43:40comuni e adeguati alle varie diversità della classe e allo stesso tempo di curare il progetto
00:43:46di personalizzazione specificatamente pensato per ogni studente della classe. La coesistenza
00:43:52di questi due aspetti è fondamentale per costruire un'autentica scuola inclusiva. Mi avvio alle
00:43:58conclusioni proprio per questa caratteristica basata su un delicato equilibrio di compresenze
00:44:04e da considerare la difficile scommessa per realizzare la scuola di tutti e di ciascuno,
00:44:10ovvero quella scuola che pratichi l'inclusione come sviluppo delle potenzialità di ognuno,
00:44:16tanto del più bravo quanto dello studente con disabilità. La scuola in tal senso non solo
00:44:22deve influenzare il progresso sociale, come teorizza John Green the School and Society del
00:44:2699, ma deve promuovere territorialmente la coesione sociale. Ed è nel perseguire questa
00:44:32inclusiva e partecipata che a mio avviso si delinea un'efficace risposta per la costruzione
00:44:38dal basso di valori dialogici e di pace in un mondo così drammatico e complesso. In definitiva,
00:44:47tenendo conto delle suddette argomentazioni, per quanto riguarda l'articolo 1,2, proporrei
00:44:54un'ipotesi per offrirla al dibattito. 2, riferimenti al docente di sostegno contenuti
00:44:59nell'ordinamento vigente si intendono effettuati, io proporrei questa aggiunta ed estesi all'organizzazione
00:45:07della classe e della scuola dal docente per l'inclusione. Grazie a tutti e a tutti per l'attenzione.
00:45:14Bene, bene, grazie. Allora, se non ci sono interventi, proseguiamo sempre in videoconferenza
00:45:22con l'audizione di Raffaele Ciambrone, professore associato di didattica e pedagogia speciale
00:45:30presso l'Università di Pisa, nonché coordinatore nazionale dell'Osservatorio per la disabilità
00:45:36e per l'istruzione, formazione e università, che ringrazio per aver accolto l'invito della
00:45:43Commissione. Chiedo anche a lui l'assenso per trasmettere l'intervento sulla TV della Camera
00:45:49e le ricordo la tempistica dei cinque minuti. Prego, le cedo la parola.
00:45:55Grazie, Presidente. Avvio il cronometro, certamente assento. Ringrazio e saluto tutti gli onorevoli
00:46:03deputati. Dunque, io non penso che sia un semplice cambio di nome, perché come dicevano
00:46:10gli antichi, in nomine Numen, quindi nel nome c'è il destino delle cose, oltre a descrivere
00:46:19la loro essenza. Quindi non vi risponderò proponendo un'altra proposta, ma nel merito,
00:46:29perché ritengo che anche il nome sia importante. Peraltro non mi sembra che la denominazione
00:46:38di insegnante di sostegno non compaia nella normativa. Ho controllato l'ennesima volta
00:46:43poco fa. Quindi la legge 104 all'articolo 13 dice esattamente che gli insegnanti di sostegno,
00:46:54li chiama proprio così, assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano.
00:47:01E peraltro anche i corsi di sostegno, io dirigo il corso di sostegno a Pisa, si chiamano così,
00:47:07cioè corsi di specializzazione per l'attività di sostegno degli alunni con disabilità.
00:47:12Ma c'è un'altra cosa che vorrei mettere in evidenza, cioè l'insegnante di sostegno
00:47:21è docente della classe, nel senso che assume la contitolarità della classe in cui opera,
00:47:28ma è anche titolare di un incarico che prevede il sostegno da una specifica persona. Tanto
00:47:33è vero che sulla necessità educativa di questa persona vengono calcolate le ore di
00:47:40servizio e c'è uno strumento fondamentale che è il PEI, che quindi è un piano individuale
00:47:46non collettivo, che poi prevede l'inclusione in tutta quanta la classe. Però ora non ho
00:47:52tempo, c'è tutta la giurisprudenza costituzionale, oltre che la normativa in argomento, a dire
00:47:58che l'insegnante attualmente denominato anche dalla norma di sostegno ha la responsabilità
00:48:07di quell'alunno. Peraltro è vero che l'alunno con disabilità, come ha detto la collega, è
00:48:10assegnato al consiglio di classe. Ora però il punto è, rispetto a questa proposta, insegnante
00:48:20per l'inclusione, docente per l'inclusione indica il fine che dovrebbe essere poi condiviso
00:48:26da tutti quanti, quindi tutti dovrebbero essere docenti per l'inclusione, ma non dice
00:48:30il cosa, cioè manca un complemento di specificazione. L'insegnante di sostegno che fa? Cioè che
00:48:40cosa insegna? Allora, siccome si è parlato anche di classe di concorso, lo diceva l'avvocato
00:48:49Palabella poco fa, è una delle difficoltà è proprio individuare lo specifico insegnamento
00:48:56di cui è titolare il docente per l'inclusione. In realtà è molto semplice, vedete io sono
00:49:03docente di didattica e pedagogia speciale qui all'Università di Pisa, quindi il docente
00:49:10per l'inclusione è un docente di didattica e pedagogia speciale, che è una disciplina che
00:49:15ha una dignità scientifica elevata e consolidata, diciamo si fa risalire al 1807 con i lavori
00:49:27di Itard, l'avvio di questa disciplina, prima si chiamava pedagogia emendativa, adesso si
00:49:31chiamava pedagogia speciale, quindi sarebbe secondo me utile dire docente di didattica
00:49:38e pedagogia speciale per l'inclusione, perché per l'inclusione sono tutti, ma il docente
00:49:43che si occupa di questo dovrebbe avere anche una disciplina di riferimento, perché altrimenti
00:49:49la normativa attuale non prevede una classe di concorso, ma prevede che ci sia posto comune
00:49:56e posto di sostegno e noi sappiamo che ogni anno ci sono 10 o 15 mila domande di insegnanti
00:50:02che stanno su posto di sostegno che vogliono passare su costo comune e poi il Ministero ne
00:50:08approva, quante ne può approvare in rapporto alla mobilità professionale sono 5-5 mila
00:50:14e non va bene, perché questo dissanguamento denota che gli insegnanti su posto di sostegno
00:50:25vogliono, entrano su posto di sostegno perché ne vengono chiamati dai 20 ai 30 mila l'anno,
00:50:30anche se 2 mila su posto a tempo indeterminato, ma quelli a posto in vero arrivano a cifre
00:50:37di 30 mila e per poi entrare nel sistema scolastico, questo è qualcosa che non giova alla qualità
00:50:47dell'inclusione scolastica e tra l'altro voglio solo ricordare in conclusione che c'è
00:50:53un articolo che è inattuato della legge del decreto del G66 che è l'articolo 12 che
00:50:59doveva entrare in vigore nell'anno accademico 2025-2026, questo aumentava il numero dei crediti
00:51:08di didattica e pedagogia speciale non nel corso di sostegno ma nel corso di laurea di
00:51:15scienza della formazione primaria in modo da avere insegnanti tutti più preparati sull'inclusione
00:51:20e evitare l'annoso problema del processo di delega che tutti quanti noi conosciamo per
00:51:26cui se non c'è l'insegnante di sostegno in classe si suole dire che il bambino o la
00:51:31bambina non è coperto, quindi dobbiamo chiamare un assistente o d'altro, questo è un fallimento
00:51:37dell'inclusione, dell'inclusione se ne devono occupare tutti, ma ce ne occupiamo meglio se c'è
00:51:43un docente di didattica e pedagogia speciale per l'inclusione. Grazie.
00:51:47C'è l'ultimo intervento e poi dobbiamo fare il comitato di nove, però se c'è un altro
00:51:59si si, ci mancherebbe, si può fare solamente che abbiamo i tempi che c'è aula adesso alle
00:52:08quattordici. Professore, intanto la ringrazio per il contributo, sono onorevole Miele e volevo
00:52:15chiederle, secondo lei, ma è veramente una domanda che mi pregio di farle vista la sua
00:52:23esperienza, secondo lei è utile che ci siano due classi di concorso per gli attuali insegnanti
00:52:31di sostegno? O sarebbe opportuno che ci fosse la, come lei ha suggerito, un corso all'interno
00:52:41delle università di specializzazione che poi porti ad avere una qualifica unitaria?
00:52:49Prego, professore, puoi riprendere la parola?
00:52:53Sì, guardi, io non capisco perché dopo il conseguimento del titolo di specializzazione
00:53:02occorre fare un altro concorso, perché nei ruoli dello Stato si entra per concorso, ma
00:53:08per accedere al corso di specializzazione viene bandito un concorso pubblico dal Ministero
00:53:14dell'Istruzione e le sedi di svolgimento del concorso sono un'università dove i candidati
00:53:19devono superare una prova preselettiva, una prova scritta e una prova orale. Allora,
00:53:24se svolgono questa procedura e la superano, noi l'anno scorso avevamo 1200 candidati, ne
00:53:30sono entrati 500, quindi c'è una selezione molto severa, perché poi devono fare nuovamente
00:53:36un concorso? Quindi sarebbe auspicabile che venissero istituite le scuole di specializzazione
00:53:44per il sostegno, perché crea ritardi terribili l'attesa del decreto interministeriale MEF-MIM
00:53:52per autorizzare l'attivazione dei corsi, così come c'è per medicina. Noi, ecco quello
00:53:57che è importante sottolineare è che il docente per l'inclusione, il docente di didattica
00:54:03e pedagogia per l'inclusione è un docente specializzato, cioè intanto è un docente e poi
00:54:08è un docente specializzato e quindi ha una competenza in più che dovrebbe anche essere
00:54:14tra l'altro valutata e premiata economicamente a mio avviso, ma occorre che queste specializzazioni,
00:54:24queste procedure siano incardinate in strutture autonome, monitorate dal Ministero dell'Università
00:54:31e insieme al Ministero dell'Istruzione e del Merito, però incardinate presso le università
00:54:38e non dipendenti da meccanismi procedurali con cadenza annuale. Quindi nella dignità e
00:54:49nella valorizzazione del ruolo del docente di didattica speciale per l'inclusione io considererei
00:54:55anche questo. Grazie.
00:55:00Bene, allora passiamo all'ultima audizione, sempre in videoconferenza, di Domenico Canciani,
00:55:09segretario nazionale del Movimento di Cooperazione Educativa. Che saluto e ringrazio per essere
00:55:17intervenuto in commissione. Ricordo anche a lui la tempistica di cinque minuti e chiedo
00:55:22l'assenso per trasmettere il suo intervento nel web tv della Camera. Prego, le cedo la parola.
00:55:31grazie. Andrò veloce, ho capito che c'è una certa fretta e sono l'ultimo. Onorevoli deputati e deputati,
00:55:42ringraziamo per la convocazione e in merito alla proposta di legge 2303 Miele recante l'introduzione
00:55:54della qualifica di docente per l'inclusione, la nostra associazione e il Movimento di Cooperazione Educativa
00:56:01sottolinea alcuni punti, che sono anche già stati detti alcuni. La legge 104 del 92 non nominava propriamente
00:56:11un insegnante di sostegno, è diventata una locuzione per addetti ai lavori. Introduceva invece la figura
00:56:19dell'insegnante per le attività aggiuntive di sostegno. Lo scenario pedagogico e didattico della
00:56:27legge 104 mirava a introdurre una risorsa educativa per l'intera classe, pienamente contitolare nel team
00:56:39di insegnanti, col compito di promuovere, sostenere, facilitare percorsi inclusivi e di individualizzazione
00:56:48della didattica. Il Movimento di Cooperazione Educativa non ritiene che operare un cambio
00:56:56lessicale sostituendo la qualifica di docente di sostegno in docente per l'inclusione, come
00:57:03sostenuto in questa proposta di legge, possa rispondere alla necessità di riconoscere il loro
00:57:10ruolo di promotori di un'inclusione scolastica a 360 gradi, in coerenza con i principi della
00:57:19Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Una scelta che
00:57:27non tiene in conto il fatto che all'interno di una classe, di una scuola, l'inclusione è
00:57:36una responsabilità collettiva, un obiettivo da condividere con tutti i docenti. Individuare
00:57:43una figura responsabile dell'inclusione comporta il rischio di esacerbare all'interno dei team
00:57:50dinamiche di de-responsabilizzazione dei docenti, delle docenti curricolari e incentivare processi
00:57:58di delega all'inclusione, comporta, scusate, all'interno dei team, porta delle dinamiche di
00:58:12de-responsabilizzazione dei docenti curricolari e incentiva processi di delega all'inclusione
00:58:18in capo a un solo docente. Ma soprattutto la proposta di legge in discussione non interviene
00:58:26sulle problematiche che condizionano la realizzazione dei processi di inclusione nella scuola e impediscono
00:58:35la valorizzazione di questa figura e del suo lavoro. In primis il precariato e la formazione.
00:58:42A tal proposito risulterebbe più efficace la già, secondo noi, la già presentata proposta
00:58:50di legge sulla cattedra inclusiva, che rappresenta nella sua formulazione una possibilità concreta
00:58:58di estensione della responsabilità dell'inclusione scolastica all'intero team docente. Con tale
00:59:07proposta sarebbe superata la figura del docente di sostegno o, come la si voglia definire, di
00:59:15inclusione. E le insegnanti e gli insegnanti imboccherebbero un sentiero formativo per partecipare
00:59:23attivamente al processo di inclusione di tutte e tutti gli alunni, con l'obiettivo di creare un
00:59:31sistema scolastico più cooperativo, omogeneo e efficace. Riteniamo infatti fondamentale la
00:59:40necessità di coltivare e valorizzare la formazione di ogni docente attraverso una formazione continua,
00:59:48specifica e congiunta degli insegnanti curricolari e di sostegno, anche proponendo e sostenendo
00:59:55finanziariamente attività di formazione e di autoformazione all'interno di ogni istituto
01:00:03scolastico. Esigenza confermata dal fatto che pochissime sono le scuole in cui sono stati
01:00:11realizzati i moduli di formazione sull'inclusione scolastica di 25 ore, obbligatorie per tutti gli
01:00:22insegnanti. Nel disegno di legge non si parla della mancanza di specializzazione per il
01:00:29sostegno. Questa assenza non migliora la qualità dei percorsi formativi, limitandosi a proporre
01:00:35in deroga alle disposizioni precedenti un avvicinamento al ruolo di insegnante.
01:00:39Abbiamoci alla conclusione che abbiamo esaurito il tempo, prego.
01:00:44Va bene, vi manderò lo scritto in conclusione. Richiamiamo le linee guida per l'interazione
01:00:51scolastica del 2009 e pensiamo che per rendere pienamente efficaci i processi di inclusione
01:00:58per la garanzia del diritto all'apprendimento di tutte e tutti, sarebbe necessario mettere
01:01:04mano a trasformazioni concrete dell'intero contesto in cui la scuola opera. Tra queste,
01:01:10limitare il numero degli alunni per classe a un numero massimo di 20, indipendentemente
01:01:16dalla presenza di alunni con certificazione di legge 104. Mi avete un po' tagliato,
01:01:24vi ringrazio, vi manderò il testo. La ringraziamo per il suo contributo, quindi aspettiamo anche
01:01:29la relazione per iscritto, così almeno l'abbiamo anche più completa. E quindi dichiaro concluso
01:01:36il ciclo di audizioni.
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