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  • 2 giorni fa
Grande festa al Rallylegend di San Marino per Simone Faggioli, primo e unico italiano a vincere la mitica Pikes Peak International Hill Climb. Il pluri campione tricolore ed europeo di velocità in salita ha ricevuto il premio speciale Eberhard & Co. per celebrare il suo trionfo nella Race to the Clouds. Ai microfoni di Gazzetta Motori il pilota toscano racconta le difficoltà e le emozioni che lo hanno accompagnato in terra americana, con un focus specifico sulla potentissima NP01 Bardahl con cui è riuscito ad aggiudicarsi la vittoria in Colorado. 

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Sport
Trascrizione
00:00Un grande campione Simone Fagioli, 19 volte campione italiano a velocità montagna, 11 volte campione europeo ma soprattutto l'unico italiano ad aver vinto Pikes Peak.
00:18Sì, è stata un'emozione incredibile, era il sogno nel cassetto, riuscire a vincere questa gara dopo che il 2018 avevamo partecipato, eravamo arrivati secondo dietro a Volkswagen e a Romain Dumas, quest'anno si è coronato il sogno di vincere davanti a una casa ufficiale della Ford.
00:35Ma com'è per un pilota italiano arrivare a Pikes Peak perché per tanti di voi è veramente un sogno?
00:41Sì, è difficile, è difficile perché è una gara estrema ma è difficile già arrivare là, già a livello logistico l'organizzazione è incredibile, ci vuole tanto tempo, ci vuole una macchina fatta apposta perché la gara si svolge da 2.900 metri fino a 4.300 di altezza quindi serve l'ossigeno per noi ma anche tanti accorgimenti per la vettura per rendere la performante.
01:01Questa è la nuova Proto Pikes Peak con cui Simone tu hai vinto le ultime gare e Pikes Peak.
01:05Sì, è proprio lei, è quella che abbiamo vinto la gara in America, è una macchina che ha 670 cavalli, 670 kg di peso, rapporto peso-potenza 1 a 1 ed è stata studiata tutto apposta per arrivare su ai 4.300 metri.
01:20Ecco, raccontiamo le difficoltà di questa gara, innanzitutto le velocità che raggiungete?
01:25Ah, le velocità, si fanno delle punti da 250 all'ora e la media quest'anno, visto che è stata accorciata la gara nella parte sotto, è stata vicino a 180 di media.
01:36Raccontiamo che, visto che Pikes Peak è in un parco nazionale, non è facilissimo riuscire a studiare il percorso?
01:42No, è difficilissimo perché la strada è un parco nazionale, apre la mattina, si paga il biglietto per entrare, c'è un limite di velocità e una doppia striscia continua dall'inizio alla fine,
01:53quindi trovi sicuramente i turisti davanti, non puoi tagliare, è pieno di ranger, per fare un giro ci vuole un'ora e mezza, quindi bisogna prendersela con calma,
02:01cercare di studiare a pezzi il percorso perché bisogna memorizzarlo al centimetro perché non puoi sbagliare.
02:07Simone Fagioli, chiaramente considerato l'unico vero grande erede di Mauro Onesti, ma Simone, a vederti,
02:14non si direbbe che tu poi hai il sangue freddo di correre a 250 km orari senza guardrail a Pikes Peak, sei sempre stato così?
02:21Sì, sì, io sono sempre stato così, forse è questa anche mia umiltà, l'arma segreta, di continuare a battermi con gli altri in silenzio cercando di portare a casa i risultati.
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