https://www.pupia.tv - Vitulazio (CE) - Russo: Lezioni di Mafia, il programma del Procuratore Dott Nicola Gratteri è molto significativo e calzante rispetto alla nostra situazione attuale. Ancora un sito di rifiuti aperto in questi giorni nel silenzio della politica politicante. Non saranno le tante denuncie che il politico politicante ha sporto nei miei confronti a fermare la mia e la nostra azione politica di consiglieri di opposizione, fatta anche di denunce di un sistema arrogante, prepotente e prevaricatore. Continuerò a denunciare tutte le azioni poste in assere anche attraverso soggetti che, come si apprende da fonti giornalistiche ben accreditate, sono stati contigui a personaggi appartenenti a sodalizi camorristici. Aspetto che un Magistrato mi convochi e mi consenta di spiegare nei dettagli tutte le cose che ho detto, tutte le cose che ho denunciato e continuerò a denunciare pubblicamente. Sarà sicuramente l’occasione perchè le tante cose che ho riferito vengano valutate dall’Autorità Giudiziaria, perchè vengano avviate indagini su tante situazioni illegali che la politica politicante mette in campo anche attraverso soggetti in odore di camorra. Nei prossimi giorni renderò pubblico un documento di rilevanza giudiziaria, molto elequento e significativo. Piuttosto il politico politicante ci spieghi perchè non ha ritenuto di esprimere solidarietà a Gianni Criscione che ha subito una vile aggressione da parte di soggetti a lui contigui, affini e amici della neo-assessora. In questa brutta vicenda il politicante aveva l’obbligo di riferire ai Cittadini, di chiarire il suo grado di coinvolgimento nell’azione criminosa posta platealmente in atto, di pernderne le distanze. Le vostre aggressioni fisiche verso alcuni di noi, le aggressioni morali, le denunce pretestuose non ci fermeranno, perchè siamo sempre più consapevoli che stiamo portando avanti una battaglia giusta. La mia non rappresenta una sfida alla Giustizia e ai Magistrati, ma un atto di fiducia verso l’operato dell’Autorità Giudiziaria. Un popolo ridotto al silenzio non può continuare a subire continui e reiterati condizionamenti da parte di un sistema di potere che ha invaso ogni spazio sociale, politico e culturale. Questo è il momento della resistenza, della denuncia pubblica, dell’impegno collettivo per liberare il Popolo sovrano rispetto a tutte le forme di coartazione delle libertà individuali. È un atto mafioso richiamare quanti hanno messo un like di approvazione, o hanno scritto un messaggio di condivisione: “allora tu non vuoi più lavorare”. È un atto mafiso ricordare a chi lavora in una mensa, per 300,00 euro al mese, dire “ricordate che voi lavorate grazie a me”, costringere queste persone ad abbassare la testa. È un atto mafioso aggredire fisicamente e moralmente chi la pensa diversamente. Vi mostrerò, nei prossimi giorni, il mio certificato del casellario giudiziale, qualcuno ci dica chi ha l’accesso abusivo al sistema informatico. Attendo il politico
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