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  • 2 ore fa
Trascrizione
00:00Vediamo tre casi di burocrazia legati alle piccole imprese.
00:05Primo caso, installazione dell'insegna di esercizio, quindi parliamo della carta d'identità di ogni attività.
00:12Un qualcosa che potrebbe apparentemente sembrare semplice e lineare in realtà non lo è,
00:18perché la nostra impresa deve mediamente confrontarsi, interagire con molti enti,
00:23addirittura fino a nove, il comune, la provincia, la sovrintendenza e non è tutto,
00:28perché i titoli abilitativi richiesti sono molto diversi.
00:32Si va dalla scia, l'autorizzazione, la paesaggistica, fino ad arrivare ad un titolo di lizio,
00:37senza considerare poi la modulistica con le informazioni richieste che cambiano da ente a ente.
00:42Vediamo il secondo caso che riguarda invece la privacy e pensiamo ad una piccola impresa,
00:47ad un fioraio a cui viene sottratto il tablet contenente i dati dei clienti,
00:52quindi dei dati che non sono sensibili.
00:55Eppure la normativa sulla privacy dice che il fioraio è obbligato a comunicare entro 72 ore,
01:01a notificare al garante della privacy, quanto è accaduto.
01:05Una sproporzione se consideriamo che i dati hanno natura non sensibile
01:10e la complessità dell'operazione che bisogna attivare,
01:14soprattutto se teniamo conto che stiamo parlando di una microimpresa.
01:18Terzo caso, l'autorizzazione necessaria alle imprese per lavorare nei porti.
01:23Pensiamo ad un artigiano che ripara le vele.
01:26Bene, il nostro artigiano per entrare nel porto ha bisogno di un'autorizzazione,
01:30ma il nostro artigiano solitamente lavora in più porti
01:33e quindi sarà costretto a richiedere la medesima autorizzazione in tutti i porti in cui lavora,
01:40che solitamente sono gestiti dall'autorità portuale,
01:42e che utilizza delle modalità e delle specifiche tecniche,
01:47oltre a delle informazioni che differiscono da porto a porto.
01:50Insomma, una vera babele.
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