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  • 1 giorno fa
 Ada, 44enne campana malata di Sla, vuole il suicidio assistito e ha deciso di uscire dall’anonimato, raccontando la propria situazione in un video. A leggere le sue parole, la sorella Celeste poiché Ada, colpita dalla SLA diagnosticata lo scorso anno, non riesce più a parlare: «In meno di 8 mesi la malattia mi ha consumata. Con una violenza fulminea mi ha tolto le mani, le gambe, la parola. La vita è una cosa meravigliosa finché la si può vivere e io l’ho fatto. Ho vissuto con ardore gioie e dolori, e ho sempre combattuto per quello in cui credo, come la libertà di scelta. Mi sono rivolta alla mia Asl, coinvolgendo anche il tribunale, chiedendo ora quella libertà per me stessa: poter scegliere una vita dignitosa e una morte serena, vicino alla mia famiglia, nel mio Paese, quando la mia condizione diventerà definitivamente insopportabile. E ho intenzione di combattere per questo diritto finché ne avrò le forze. Ma quanto è crudele dover sprecare le ultime forze per una guerra?». Ada, infatti, dopo aver ricevuto dalla propria azienda sanitaria il diniego al suicidio assistito, ha dovuto presentare, tramite il collegio legale coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, un ricorso d’urgenza al tribunale di Napoli, a seguito dell’opposizione al diniego, visto che l’azienda sanitaria non dava seguito alle richieste. Durante l’udienza con l’azienda sanitaria si è concordata una nuova valutazione delle condizioni di Ada. Le visite sono state effettuate e ora è in attesa 

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Trascrizione
00:00Non posso parlare, ma ho alcune cose da dire ed userò la voce di mia sorella celeste.
00:06Mi chiamo Ada, ho 44 anni e poco più di un anno fa ho scoperto di avere la SLA.
00:13In meno di otto mesi la mia malattia mi ha consumata.
00:18Con una violenza fulminia mi ha tolto le mani, le gambe, la parola.
00:23La vita è una cosa meravigliosa finché la si può vivere ed io l'ho fatto.
00:28Ho vissuto con ardore, gioia e dolori e ho sempre combattuto per quello in cui credo, come la libertà di scelta.
00:36Mi sono rivolta alla mia ASL, coinvolgendo anche il Tribunale, chiedendo ora quella libertà per me stessa,
00:44poter scegliere una vita dignitosa e una morte serena, vicino alla mia famiglia, nel mio paese,
00:52quando la mia condizione diventerà definitivamente insopportabile.
00:56Ho intenzione di combattere per questo diritto, fin quando ne avrò le forze.
01:03Ma quanto è crudele dover sprecare le ultime forze per una guerra.
01:07Dovrei godere di tutti gli ultimi momenti con le persone che amo,
01:12con la serenità e la consapevolezza che quando sarò troppo da sopportare potrò dire basta.
01:18La mia ASL è veloce, ormai è bene mangiare, sono imprese titaniche.
01:24Mi è stata consigliata l'alimentazione tramite PEG, ma ho detto no, non posso cantare.
01:30Non posso ballare, non posso più abbracciare, né accarezzare.
01:42Il cibo è l'ultimo piacere che ho e voglio tenermelo stretto.
01:46Stasera mi sento felice come una bambina, ma come devo fare?
01:49Il mio scopo oggi è migliorare la qualità della vita che mi rimane, non allungarla a tutti i costi.
01:57Morire è naturale quanto venire al mondo, non mi fa paura.
02:01Quello che mi terrorizza è l'idea di sopravvivere prigioniere in un corpo fatto di dolore,
02:07che non risponde più ai miei comandi.
02:09Non aspetterò che la SLA mi riduca ad un vegetale cosciente,
02:14per soddisfare i criteri burocrati e ben pensanti.
02:19Politici, medici, giudici, guardatemi negli occhi.
02:25Ogni attesa è imposta, è una tortura in più.
02:28Chiedo solo un po' di umanità.
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