Milano, 17 mag. (askanews) - Video appello diffuso dall'Associazione Luca Coscioni di Martina Oppelli, 49 anni di Trieste, tetraplegica, affetta da sclerosi multipla, per chiedere l'eutanasia. Al Parlamento italiano chiede di morire col sorriso nel mio Paese e dichiara che presto potrebbe essere costretta ad andare in Svizzera per accedere alla morte volontaria assistita: «Sono esausta, esaurita. Sto perdendo anche la voglia di andare avanti. Questo diritto mi è stato negato dal Comitato etico, perché secondo loro non rispondo a uno dei quattro requisiti indispensabili, ovvero essere mantenuta in vita da trattamenti vitali. Ma secondo voi, io come mangio? Come bevo? Come mi lavo? Come vado in bagno? Come sopravvivo, come assumo i farmaci? Io non sopravvivo senza una persona vicina. Certo, non sono macchine, sono persone. Insomma, nella legge che state discutendo adesso, in merito al fine vita, vi chiedo di tener presente ogni aspetto, ogni dolore, ogni dolore è assoluto nel momento in cui viene vissuto, e va rispettato. E non parlate più di suicidio, perché non lo è. Si parla di eutanasia, di buona morte. Ammetto di aver anche fatto domanda all'estero, proprio perché non ce la faccio più, ma i mezzi economici, e soprattutto la fatica fisica per arrivarci, sarebbe tanta. Ce la farei, perché come sono arrivata fino a qua, arriverò anche là, ma io vorrei morire col sorriso sul viso, nel Paese dove ho scelto di vivere, e dove ho pagato le tasse».
[idgallery id="2289293" title="Malattie rare: quanti sono i pazienti e quali sono le nuove scoperte"]
[idarticle id="2227689" title="La regista romana Sibilla Barbieri, malata oncologica, è morta in Svizzera con suicidio assistito"]
La donna ha diffidato l'Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI) dopo il diniego alla sua richiesta di accesso al "suicidio medicalmente assistito", legale in Italia a seguito della sentenza CappatoAntoniani (sentenza 242 del 2019). Ad agosto 2023 aveva inviato la richiesta di verifica delle condizioni per accedere alla morte volontaria assistita alla ASUGI ma, dopo essere stata visitata dalla commissione medica multidisciplinare a ottobre 2023, non aveva ricevuto alcuna risposta. Dopo una serie di solleciti, la ASUGI comunicava di non poter accogliere la richiesta perché mancherebbe il requisito del trattamento di sostegno vitale. A febbraio 2024 Martina Oppelli, assistita dal collegio legale dell'Associazione Luca Coscioni, ha diffidato l'azienda sanitaria affinché procedesse alla immediata rivalutazione delle sue condizioni di salute. L'azienda sanitaria ha però negato questa possibilità sostenendo di non avere alcun obbligo a rivedere un proprio precedente provvedimento e che tale richiesta di revisione contrasta con il principio di "economicità" nella pubblica amministrazione. Martina Oppelli ha depositato, tramite i propri legali, un ricorso d'urgenza per chiedere che la ASUGI venga condannata alla rivalutazione del requisito del "trattamento di sostegno vitale" e alla individuazione del farmaco letale, delle sue quantità e della modalità di autosomministrazione in modo da poter accedere al suicidio medicalmente assistito in Italia.
[idarticle id="2024999,1848853,2304197" title="Associazione Luca Coscioni: perché non sono pubblici i dati su Diritto all'aborto e Obiezione di coscienza?,Il referendum sull'eutanasia è inammissibile, Marco Cappato: «La lotta continua»,Suicidio assistito, la mappa di come funziona nel mondo e quel requisito che richiede solo l'Italia"]
Martina Oppelli è architetta - professione che continua a esercitare grazie ai comandi vocali per potersi permettere l'assistenza continua di cui necessita. A soli 28 anni riceve la diagnosi di sclerosi multipla e col tempo diventa tetraplegica. Attualmente, la sua diagnosi è quella di sclerosi multipla secondaria progressiva evoluta con gravissima limitazione motoria, con dolori e spasmi diffusi poco controllati dalla terapia che la rendono totalmente dipendente da terzi per la conduzione di ogni attività.
00:00Onorevoli senatrici e onorevoli senatori tutti, sono Martina Martino Pelli, architetto ma anche tetraplegica dal 2012, con necessità di assistenza nelle 24 ore.
00:13Sono affetta da una patologia neurodegenerativa progressiva devastante da un quarto di secolo.
00:21Eppure lavoro utilizzando i comandi vocali e lavoro proprio per mantenere l'assistenza indispensabile per sopravvivere, coadiuvata da appositi sostegni pubblici indispensabili che in questa regione funzionano molto bene.
00:39Sono però esausta, esaurita, sto perdendo anche la voglia di andare avanti, quindi quest'estate ho presentato l'istanza per appellarmi presso la mia regione alla cosiddetta sentenza cappato in merito al suicidio assistito.
00:57Termine che io aborro perché non sono una suicida, altrimenti non sarei qui a parlarvi.
01:03In ogni caso questo diritto mi è stato negato dal comitato etico perché secondo loro non rispondo a uno dei quattro requisiti indispensabili, ovvero essere mantenuta in vita da trattamenti vitali.
01:21Ma secondo voi io come mangio, come bevo, come mi lavo, come vado in bagno, come sopravvivo, come assumo i farmaci?
01:30Io non sopravvivo senza una persona vicino, certo non sono macchine, sono persone, insomma nella legge che state discutendo adesso in merito al fine vita vi chiedo di tenere presente di ogni aspetto, ogni dolore, ogni dolore assoluto nel momento in cui viene vissuto.
01:53E va rispettato e non parlate più di suicidio perché non lo è, si parla di eutanasia, di buona morte.
02:04Ammetto di aver anche fatto domanda all'estero proprio perché non ce la faccio più, ma i mezzi economici e soprattutto la fatica fisica per arrivarci sarebbe tanta.
02:17Ce la farei perché, come sono arrivata fino a qua, arriverò anche là, ma io vorrei morire col sorriso sul viso nel paese dove ho scelto di vivere e dove ho pagato le tasse.
Commenta prima di tutti