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  • 3 settimane fa
ROMA (ITALPRESS) - L'inflazione torna a salire nell'Eurozona. A settembre i prezzi al consumo sono cresciuti del 2,2% su base annua, un mese prima il dato si era fermato al 2%. È la fotografia scattata dalla stima flash di Eurostat. Niente sorprese: il dato era atteso dagli analisti e non sposta le previsioni di fondo, ma segnala che la corsa al ribasso del carovita potrebbe avere trovato una pausa di riflessione. La dinamica è stata guidata soprattutto dall'energia, che ha rallentato il rit mo del suo calo: - 0,4% a settembre contro il - 2 di agosto. In cima alla classifica dei rincari restano i servizi, seguiti da alimentari, alcol e tabacco. Stabili i beni industriali non energetici. L’inflazione depurata da componenti volatili come cibo ed energia rimane al 2,3%, esattamente come ad agosto. Un livello che non fa scattare allarmi ma nemmeno autorizza a dichiarare "missione compiuta", e rende più complesso il lavoro della Banca centrale europea in vista delle prossime decisioni di politica monetaria.
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00:00L'inflazione torna a salire nell'eurozona. A settembre i prezzi al consumo sono cresciuti
00:08del 2,2% su base annua. Un mese prima il dato si era fermato al 2%. È la fotografia scattata
00:15dalla stima flash di Eurostat. Niente sorprese, il dato era atteso dagli analisti e non sposta
00:21le previsioni di fondo, ma segnala che la corsa al ribasso del carovita potrebbe avere trovato
00:26una pausa di riflessione. La dinamica è stata guidata soprattutto dall'energia, che ha rallentato
00:31il ritmo del suo calo, meno 0,4% a settembre contro il meno 2 di agosto. In cima alla classifica
00:38dei rincari restano i servizi, seguiti da alimentari, alcol e tabacco. Stabili beni industriali non
00:45energetici. L'inflazione, depurata da componenti volatili come cibo ed energia, rimane al 2,3%,
00:52esattamente come ad agosto. Un livello che non fa scattare allarmi, ma nemmeno autorizza
00:57dichiarare missione compiuta e rende più complesso il lavoro della Banca Centrale Europea
01:02in vista delle prossime decisioni di politica monetaria.
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