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TVTrascrizione
00:00Buonasera, buon mercoledì e ben ritrovati nel Tg Preview di Teletutto, il nostro spazio
00:15di approfondimento e apriamo questo ottobre parlando del Festival Internazionale dell'Educazione
00:23a Brescia che inizia domani e terrà viva la nostra città con vari appuntamenti fino al
00:295. Lo facciamo con il professor Domenico Simeone, direttore scientifico del Festival
00:34dell'Educazione, buonasera e bentornato, e con Orietta Filippini che è direttrice della
00:39Fondazione della Comunità Bresciana. Buonasera, benvenuta. Partiamo dal claim che avete scelto
00:46per questo festival, per questa edizione, direttore, la città che apprende a prendere
00:52nella città . In questa frase cos'è racchiuso?
00:58Qui ci sono due aspetti che credo siano molto importanti per reinterpretare il ruolo che può
01:06avere l'educazione oggi nel nostro contesto. Da un lato la città che apprende, può sembrare
01:12strano, pensare che una città impari qualcosa, ma in realtà , come avviene per tante altre
01:21organizzazioni, la città può imparare se si ferma a riflettere e se si guarda anche
01:28da altri punti di vista. E allora in questo festival ci chiederemo che cosa può apprendere
01:33una città se si guarda dal punto di vista dei bambini, oppure se si osserva dal punto
01:39di vista delle donne, o ancora se raccoglie dei suggerimenti da parte di persone che hanno
01:47disabilità o di persone che vivono ai margini della società . Credo che una società che
01:55si interroga su come può essere diversa, come può migliorare, è anche una città che
02:03costruisce il futuro. L'altro aspetto invece è apprendere nella città . La città è anche
02:09un contesto dove ci sono molte esperienze di apprendimento, devo dire tra l'altro che
02:14Brescia è molto ricca da questo punto di vista, non solo di momenti e di contesti formali come
02:22la scuola, l'università , ma anche di contesti informali, non formali. Ci sono molte attivitÃ
02:29che si svolgono in città e che permettono ad ogni età , in ogni momento, di avere delle
02:36esperienze di apprendimento di qualità .
02:38Oltre a uno sguardo Brescia ha anche una tradizione sia pedagogica che culturale.
02:45Le chiedo come in qualche modo possa fare esempio il caso Brescia a questo punto di vista?
02:52Brescia ha delle caratteristiche uniche e credo molto interessanti perché ha una lunga
02:59tradizione in ambito pedagogico. Pensiamo ad esempio a tutte le esperienze maturate
03:05nell'Ottocento, sia in ambito religioso sia in ambito laico. Ricordo ad esempio le esperienze
03:14delle sorelle Agazzi o di Pietro Pasquali, oppure le esperienze educative promosse dal Pavoni
03:22oppure dal Piemarta. Nella nostra città sono sorte anche case editrici che hanno formato
03:30generazioni di insegnanti. Penso ad esempio all'editrice della scuola, ma penso anche alla
03:36Morcelliana che ha celebrato di recente i cento anni dalla sua fondazione. Inoltre quest'anno
03:44ricorrono 60 anni di presenza dell'Università Cattolica Brescia che proprio con la facoltÃ
03:51di Magistero, cioè la facoltà che prepara gli insegnanti, ha aperto questa sua presenza
03:58nella nostra città . Ma ci sono tantissime esperienze diffuse sul territorio. Noi abbiamo
04:05fatto una ricognizione, siamo rimasti stupiti della ricchezza, della varietà , della creativitÃ
04:13che caratterizza il nostro territorio. Credo davvero che Brescia sia una città che possiamo
04:19definire educativa proprio per la qualità delle iniziative che promuove.
04:24Per ricordare ai nostri telespettatori, il professor Simeone, che lei è anche preside
04:27della Facoltà di Scienze nella formazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore,
04:31che quindi faremo anche dei ragionamenti sul tema che farete anche nel festival stesso.
04:38Le chiedo come si intreccia il rapporto tra quella che è l'educazione formale, quella
04:43delle scuole, delle università , con quella informale, che è quella degli enti culturali,
04:48dell'associazionismo, delle imprese nel programma del festival di quest'anno.
04:53Il festival ha una caratteristica, vuole intercettare pubblici diversi e quindi abbiamo delle iniziative
05:00che coinvolgono i bambini molto piccoli, potremmo dire dalla nascita fino a persone adulte, anziane.
05:10Ci saranno delle attività di laboratorio, degli spettacoli, delle mostre, ma poi ci saranno
05:18anche incontri con esperti a livello internazionale, dei percorsi di formazione per gli insegnanti,
05:28gli educatori, i genitori. Vorremmo che il festival fosse proprio un momento in cui la cittÃ
05:34offre delle opportunità educative per tutti. E credo che proprio l'intreccio tra l'educazione
05:42formale e quella informale permetta di costruire la comunità che apprende, una comunità che
05:49offre delle opportunità educative per la qualità delle relazioni che sa costruire. E allora
05:55io credo che anche i contesti più formali come le scuole e le università debbano spendersi
06:04sul territorio, debbano poter abitare le strade e le piazze della città , debbano poter incontrare
06:11la cittadinanza. Le università non sono più quelle turi saburnea che in passato custodivano
06:19il sapere sono oggi invece dei luoghi di contaminazione, di incontro e di ricerca anche
06:26sul territorio.
06:27di quella comunità e di quella cultura educazione informale ci sono tante associazioni che vi
06:34supportano tra le quali c'è anche Fondazione della Comunità Bresciana. Le chiedo, direttrice
06:41Filippini, perché avete deciso di sostenere anche questa edizione del Festival Internazionale
06:47dell'Educazione?
06:49Certo, diciamo che la Fondazione Comunità Bresciana da tanti anni lavora su progetti, grossi progetti
06:58in contrasto alla povertà educativa. Un Festival dell'Educazione non poteva non vederci presenti
07:05con un sostegno. Peraltro l'Università Cattolica da sempre è vicina alla formazione, ai percorsi
07:14che poi portano sul territorio gli operatori, gli educatori, gli insegnanti. Quindi era naturale
07:24per noi esserci, esserci concretamente con un sostegno, ma esserci anche con i progetti
07:31che in questi anni noi abbiamo portato avanti. Devo dire che un'altra sinergia che in questi
07:40anni abbiamo sviluppato con l'Università Cattolica, che forse poco si conosce, ma che
07:45proprio è tesa a quella costruzione di una comunità educante, è proprio tutto l'archivio
07:52progettuale che nei primi 15 anni la provincia di Brescia ha espresso, è stato depositato
08:00presso la nuova struttura di Monpiano dell'Università , perché questo diventasse un patrimonio
08:06comune su cui fare scuola, su cui studiare e per progredire tutti insieme. Quindi siccome
08:16il tema è uno dei temi in cui noi operiamo, l'Università Cattolica da questo punto di
08:22vista è uno dei player principali e tutto il territorio e tutta la comunità che in quel
08:28nutrito programma di questi due giorni sarà esposto. Era imprescindibile la presenza della
08:37fondazione.
08:37Sui temi della povertà educativa, dell'emergenza educativa, ricordiamo quanto magari avete
08:44fatto durante il periodo del Covid e del post Covid, che adesso ci sembra molto lontano
08:50in verità , sono passati meno di cinque anni, anzi poco più di cinque anni dall'inizio
08:54della pandemia.
08:55Sì, ricordo che ci siamo posti subito il tema e i ragazzi che fine fanno quando le scuole
09:06sono state chiuse. E diciamo che, e qui sono anche ospite di Teletutto, ma direi dell'editoriale
09:18Bresciana e ricordo che in quel frangente iniziò un piccolo progetto con la fondazione,
09:26la cooperativa Il Calabrone e l'editoriale Bresciana, proprio per dare uno spazio virtuale
09:31ai ragazzi che in quel momento non potevano andare a scuola. Ma ancora prima nasce nel
09:392017 il primo progetto che si chiamava Ecologia Integrale per i diritti dell'infanzia, dove il
09:46tema erano i bambini 0-6 anni e le loro famiglie. Per continuare poi col progetto Battil5 e Smart
09:54School, Smart School sulla provincia, ovviamente tutti questi progetti che io cito vedono moltissimi
10:00partner territoriali e moltissime scuole. Mentre il progetto Battil5 si svolgeva nella cittÃ
10:09di Brescia, ma assolutamente a ridosso della pandemia, con due grandissimi finanziatori che
10:17sono Fondazione Cariplo e l'impresa sociale con i bambini, è partito il progetto DAD,
10:23differenti approcci didattici, che ha visto più di 75 scuole coinvolte, hub di comunità ,
10:33adesso torna molto la parola hub, l'hub dei giovani, era il 2020 che progettavamo i primi
10:40hub, li progettavamo però volendo dare a loro un'autonomia e una sostenibilità . Abbiamo
10:47fatto percorsi di formazione, accompagnamenti individualizzati, è cresciuta molto la consapevolezza
10:53sia degli enti che delle scuole, da lì sono nate reti di scuole e abbiamo avuto la soddisfazione
11:03di vedere che molte delle azioni che per noi erano sperimentali allora e forse indotte anche
11:09da una modalità chiamata dal Covid, quindi con modalità diverse, si sono poi invece radicate
11:16nel territorio e sono diventate da parte dell'ente pubblico delle politiche attive sul territorio,
11:22che per noi è il massimo risultato perché vuol dire che abbiamo fatto qualcosa che ha
11:28cambiato il modus operandi e poi viene mantenuto con finanziamenti pubblici e non più con anche
11:36le pertante che siano sempre troppo poche risorse del privato sociale.
11:41Professor Simeone entriamo nel festival e iniziamo a scoprire qualche appuntamento, quali sono
11:47quelli che per lei sono imperdibili?
11:51Insomma è come chiedere a una madre qual è il figlio preferito, non posso rispondere a
11:58questa domanda ma quello che posso dire è che ciascuno può trovare un'esperienza, una realtà ,
12:06una conferenza, una mostra che è alla propria portata e che può stimolare delle riflessioni
12:14significative. Il senso del festival è proprio quello di poter coinvolgere tutti i membri
12:23di una comunità , indipendentemente dalla loro professione, indipendentemente dal grado
12:31del livello culturale. Io credo che un festival così articolato, che propone una cinquantina
12:38di iniziative in pochi giorni possa permettere a ciascuno di trovare l'occasione per un momento
12:47di riflessione, per una esperienza significativa e quindi invito tutti a sfogliare il catalogo,
12:55a visitare il sito e a cercare l'evento che più fa per sé.
13:00Se mi permette anche la grande attualità perché è vero che sabato mattina alle 10 all'auditorio
13:08di Santa Giulia si ricorderanno i 60 anni del discorso di Paolo VI all'ONU, diciamo
13:16è più la guerra, ma è più la guerra, però oggi vediamo che la guerra nel mondo è sempre
13:21più diffusa.
13:21Sì, devo dire che abbiamo voluto proporre una rilettura del messaggio di Paolo VI alle
13:32Nazioni Unite che proprio il 4 ottobre del 1965 il Pontefice Bresciano pronunciò di fronte
13:44a quel consesso. È un discorso che riletto oggi è di una sorprendente attualità , da un lato
13:53per questa invocazione, per questo grido direi quasi mai più la guerra, ma anche per il sostegno
14:00che il Papa Bresciano dà alle Nazioni Unite. Noi oggi invece sperimentiamo la fragilità di questi
14:08organismi internazionali che sembrano non riuscire a garantire la pace, che non sembrano
14:15essere più quel luogo di mediazione politica che previene i conflitti. Quindi sarà un momento
14:23molto suggestivo perché questa lettura accompagnata da un commento musicale si terrà nella Basilica
14:32di San Salvatore all'interno del complesso di Santa Giulia. Purtroppo il luogo non è così
14:39ampio, quindi non tutti potranno partecipare a questo evento, ma abbiamo in animo di poterlo
14:46poi trasmettere e quindi sarà disponibile anche per chi magari non riesce a seguirlo in diretta.
14:53Credo che sia questo momento davvero particolarmente toccante. In questo modo abbiamo voluto richiamare
15:00un tema, quello della pace, di cui abbiamo così bisogno oggi e abbiamo voluto rendere
15:07anche testimonianza di questo grande pontefice che forse merita di essere ancora riscoperto.
15:17E tra le emergenze educative nel nostro Paese, in un Paese che sappiamo, lo abbiamo detto più volte,
15:23ha delle grandi differenze tra nord e sud. Anche in questo ambito, secondo lei quali sono
15:30quelle che hanno maggiore necessità di avere una risposta oggi?
15:37Il termine emergenza lo possiamo interpretare in due modi diversi.
15:42L'emergenza nel linguaggio comune è intesa un po' come la necessità di trovare una risposta
15:50immediata, un problema urgente, ma l'emergenza è anche quello che emerge.
15:56Ecco, io credo che sia importante chiederci anche cosa c'è sotto il pelo dell'acqua,
16:00proprio un po' come una sorta di iceberg.
16:03E da questo punto di vista, nell'ambito dell'educazione, io credo che ciò che sta sotto
16:08il pelo dell'acqua, ciò che sta sotto l'emergenza, è la difficoltà degli adulti a svolgere un ruolo
16:16educativo, a sapersi davvero compromettere nella relazione educativa, a fare rete con altri adulti.
16:24Allora credo che oggi sia necessario rilanciare un'alleanza educativa, dove gli adulti mettano
16:32in gioco le loro competenze migliori, superando però una prospettiva privatistica dell'educazione.
16:40Molto spesso i genitori pensano all'educazione dei propri figli, gli insegnanti pensano all'educazione
16:47dei propri alunni.
16:48Io credo che ogni adulto abbia anche una responsabilità sociale più ampia e ciascuno possa lavorare
16:55per costruire un tessuto, una rete di relazioni che proprio per la loro qualità possono offrire
17:05un contesto di crescita per ogni bambino, per ogni bambina che viene al mondo.
17:10Gli insegnanti quanto sono importanti in questo ecosistema educativo?
17:16Gli insegnanti sono importantissimi, uno dei motivi per cui il festival lo facciamo in questo periodo
17:21dell'anno, che per noi non è favorevole perché coincide con l'inizio delle lezioni, in città tra l'altro
17:27ci sono tantissime iniziative, ma il motivo per cui lo facciamo in questo periodo dell'anno è perché
17:33all'inizio di ottobre, ogni anno, l'UNESCO propone la giornata mondiale dell'insegnante.
17:39Quest'anno sarà il 3 ottobre.
17:42Per noi è un modo per onorare anche questa professione, per ringraziare tutti gli insegnanti
17:47che spendono le loro energie migliori per educare le giovani generazioni.
17:52Inizia Filippini, due gli appuntamenti che in particolare sono curati e promossi da Fondazione Comunità Bresciana?
18:01Sì, dalla Fondazione con tutti i partner dei progetti che ha avuto. Uno è giovedì 2, presso appunto
18:10la nuova sede a Monpiano dell'Università Cattolica e parleremo del progetto Centro di GravitÃ
18:19che va proprio nella direzione che diceva adesso il professor Simeone. È un progetto che non è entrato
18:25nelle scuole a differenza dei progetti precedenti. È un progetto che ha visto una comunità in cammino
18:33nel vero senso della parola. Abbiamo fatto dei laboratori in natura dove partendo dagli enti
18:39e dalle persone più vicine ai nostri progetti, camminando in montagna, camminando in città ,
18:47camminando nel territorio abbiamo incontrato persone che si sono unite a noi e hanno ragionato sui temi
18:54dell'isolamento. L'isolamento che ahimè è uno dei grandi temi che coinvolgono i giovani perché non pensiamo
19:04che i NIT nascano improvvisamente a 25 anni. Le radici di questo nuovo disagio, ahimè, arrivano proprio da lontano.
19:19E quindi abbiamo ragionato sull'isolamento degli operatori, sull'isolamento dei ragazzi, sull'isolamento
19:25dovuto anche a malattie e sull'isolamento culturale o l'isolamento geografico. E ripeto, abbiamo trovato
19:32tante persone che hanno ragionato su questi aspetti. L'altro appuntamento, sarò brevissima, racconterÃ
19:40invece il venerdì mattina presso la sede di Via Trieste dell'Università , tutti gli apprendimenti che in questi anni
19:50abbiamo potuto sistematizzare con i progetti che abbiamo seguito insieme, ripeto, a tante scuole e a tanti partner
19:58del territorio. Professor Simone, noi ci avviciniamo alla chiusura di questo appuntamento che è servito
20:04a promuovere in qualche maniera anche la complessità in modo positivo, lo dico, di questo festival perché
20:13ha diverse sfaccettature e è indirizzato, come ci ha raccontato, a tutta la comunità . Ma io volevo chiederle,
20:22adesso saranno quattro giorni molto intensi per voi, però immagino che stiate già pensando e penserete
20:28anche a quelle che sono le future prospettive per questo festival che da Brescia, in quanto
20:32internazionale, guarda a tutto il mondo e quindi guarda anche a prospettive sempre più ampie.
20:39Sì, intanto devo dire che ci sarà un appendice a questo festival il 16 e il 17 di ottobre con un seminario
20:46proprio dedicato alla cooperazione internazionale e ci interrogheremo sul ruolo che può avere
20:52l'educazione anche in progetti di solidarietà con altri paesi nel mondo. Ma poi vorremmo che questo
20:59festival diventasse una tradizione e quindi insieme alla comunità costruiremo l'edizione del 2027,
21:08anche con tutti i partner che sono numerosi che hanno contribuito a ideare questa esperienza.
21:15Vorremmo che diventasse un appuntamento per la nostra città ma anche per le altre cittÃ
21:22del nostro paese, sempre con uno sguardo internazionale. Anche quest'anno abbiamo degli
21:27ospiti internazionali, delle persone di grande rilievo che soprattutto negli incontri serali
21:33ci daranno l'opportunità di riflettere su scenari anche più ampi rispetto a quelli che
21:38noi possiamo osservare dalla nostra città .
21:40E' più di questi appuntamenti domani sera al Teatro Grande.
21:42Esatto, sì ci sarà il professor Uniadi che ci aiuterà a capire come la fiducia è
21:50l'elemento essenziale per costruire una città .
21:54Grazie al professor Domenico Simeone, direttore scientifico del Festival Internazionale dell'Educazione
21:59e anche a Orietta Filippini, direttrice dei Fondazione Unità Bresciana per essere stati
22:03con noi e averci presentato il Festival Internazionale dell'Educazione qui a Brescia
22:08da domani fino al 5 ottobre. Noi ci fermiamo qui, non l'informazione di Teletutto che come
22:14sempre torna nel nostro telegiornale dopo di noi fra pochi minuti e lì vi aspettiamo.
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