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  • 2 mesi fa
Roma, 20 giu. (askanews) - Un paese con più poveri, più donne disoccupate e fra le percentuali più alte in Europa di giovani che non lavorano né studiano (Neet): è la preoccupante immagine restituita dal rapporto dell'Istat 'Noi Italia', secondo cui nel 2022, erano in condizione di povertà assoluta oltre 2,18 milioni di famiglie, per un totale di oltre 5,6 milioni di individui. Un dato in peggioramento che è imputabile, in larga misura, alla forte accelerazione dell'inflazione. La situazione è particolarmente critica per chi vive in affitto (il 45% delle famiglie povere).

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I minori colpiti dalla povertà assoluta sono 1 milione 269 mila, appartenenti a 720 mila famiglie mentre gli stranieri in povertà assoluta sono oltre 1 milione 700 mila, con un'incidenza di quattro volte e mezzo superiore rispetto agli italiani. Geograficamente, la percentuale di famiglie in povertà assoluta raggiunge il picco nel Sud (con l'11,2%) mentre il Centro conferma i valori più bassi di incidenza (al 6,4%).

[idarticle id="2094742,1736600,2333493" title="Il più alto numero di Neet è in Italia e la maggior parte è donna,NEET in Italia: 1 giovane su 3 non studia e non lavora,Sempre più donne lasciano il lavoro dopo la nascita di un figlio"]

In tutto questo, sebbene nel 2023 il tasso di occupazione (20-64 anni) sia salito al 66,3% (cioè 1,5 punti percentuali in più rispetto al 2022), resta forte lo squilibrio di genere a sfavore delle donne, occupate per il 56,5% a fronte del 76% dei coetanei uomini. Nel confronto europeo (dati al 2022), pur essendosi ridotto il divario con la media Ue, l'Italia scende all'ultima posizione dei Paesi Ue a seguito del miglior andamento della Grecia; inoltre, per quanto riguarda il divario di genere, peggiora la distanza dal resto dell'Ue.

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Altro dato allarmante, nel 2023 i giovani che non lavorano e non studiano, i cosiddetti Neet, dall'acronimo inglese di Not in Education, Employment or Training, erano circa il 16,1% della popolazione di età tra i 15 e i 29 anni. La quota è più alta tra le femmine che tra i maschi (il 17,8% contro il 14,4%) e nel Mezzogiorno risulta più del doppio rispetto al Centro-nord (il 24,7% contro il 11,2%).

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00:00Un paese con più poveri, più donne disoccupate e fra le percentuali più alte in Europa di giovani che non lavorano né studiano.
00:08È la preoccupante immagine restituita dal rapporto dell'Istat Noi Italia, secondo cui nel 2022 erano in condizione di povertà assoluta oltre 2,18 milioni di famiglie,
00:18per un totale di oltre 5,6 milioni di individui.
00:22Un dato in peggioramento che è imputabile in larga misura la forte accelerazione dell'inflazione.
00:27La situazione è particolarmente critica per chi vive in affitto, il 45% delle famiglie povere.
00:34I minori colpiti dalla povertà assoluta sono 1,269 mila appartenenti a 720 mila famiglie,
00:42mentre gli stranieri in povertà assoluta sono oltre 1,7 mila, con un'incidenza di 4 volte e mezzo superiore rispetto agli italiani.
00:51Geograficamente la percentuale di famiglie in povertà assoluta raggiunge il picco nel sud con 11,2%,
00:58mentre il centro conferma i valori più bassi di incidenza al 6,4%.
01:03In tutto questo, sebbene nel 2023 il tasso di occupazione 20-64 anni sia salito al 66,3%,
01:12cioè di 1,5 punti percentuali rispetto al 2022,
01:18resta forte lo squilibrio di genere a sfavore delle donne,
01:22occupate per il 56,5% a fronte del 76% dei coetanei uomini.
01:27Nel confronto europeo, nei dati del 2022, pur essendosi ridotto il divario con la media dei paesi UE,
01:35l'Italia scende all'ultima posizione fra i paesi europei a seguito del miglior andamento della Grecia.
01:41Inoltre, per quanto riguarda il divario di genere, peggiora la distanza dal resto dell'Europa.
01:47Altro dato allarmante, nel 2023 i giovani che non lavorano e non studiano i cosiddetti NEET,
01:52Dall'acronimo inglese di Not in Education, Employment or Training,
01:57erano circa il 16,1% della popolazione di età tra i 15 e i 29 anni.
02:03La quota è più alta tra le femmine che tra i maschi, il 17,8% contro il 14,4%,
02:09e nel mezzogiorno risulta più del doppio rispetto al centro-nord,
02:14con il 24,7% contro l'11,2%.
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