"Una storia che rende omaggio al Teatro e al suo potere salvifico. Una storia che in pochi conoscono e per questo andava raccontata". Così l'attore Massimiliano Gallo, al suo debutto da regista del film "La salita" presentato nella sezione 'Giornate degli autori' della Mostra del cinema di Venezia. Ambientato nel 1983, parte dal trasferimento di alcune detenute che a causa delle lesioni dovute al bradisismo vengono spostate dal carcere femminile di Pozzuoli a quello minorile di Nisida. In quel periodo, il Maestro Eduardo De Filippo - che appena nominato senatore a vita dedica proprio ai ragazzi di Nisida il suo discorso di insediamento - visita spesso l'istituto, contribuendo alla creazione del teatro e delle scuole di scenotecnica e di recitazione. In queste due storie vere si innesta l'incontro fra due giovani detenuti che per la prima volta vivono insieme l'esperienza del teatro. "Imma Tataranni? Si, è vero, sarà l'ultima stagione". . .Intervista della nostra inviata a Venezia Arianna Finos - Video di Luca Guarino
00:00Massimiliano Gallo, regista a Venezia, la mostra di Venezia con La Salita, seduto lì qui che guardi il salone e le location di C'era una volta in America?
00:14No, ogni volta che ci vengo poi cado in quel film, ci cado dentro, perché per me è uno dei film più straordinari della storia del cinema,
00:22quindi ogni volta che torno qua vado in una situazione di malinconia bellissima.
00:27Che significa portare un film da regista e perché hai scelto questa storia che parte, diciamo che unisce due storie vere su cui costruisce poi ovviamente anche un'altra trama?
00:38Ma venire qui è strano per me, perché ci sono venuto con nove film, ma da attore venirci da regista al primo, al debutto, al primo film direttamente a Venezia è un'emozione incredibile,
00:51e ti dico la verità, ancora non ho realizzato bene il tutto, però il film nasce dall'esigenza probabilmente di raccontare qualcosa di bello
01:00che era avvenuto nell'80, parte da due cose che erano successe davvero, una, 18 detenute del carcere femminile di Pozzoli furono spostate a Nisida
01:11perché c'era il bradisismo, ma Nisida non era attrezzata per accoglierla e poi arrivò Edoardo De Filippo che fece costruire un teatro e una scenotecnica
01:18con la quale salvò poi tanti ragazzi.
01:22Era interessante secondo me, anche molto attuale, il punto di domanda di Edoardo che arriva lì a fine vita, da senatore a vita, a 82 anni,
01:30insomma invece di bearsi di questa cosa si preoccupa dei ragazzi del Filangere e di Nisida mettendo uno specchio di fronte ai senatori
01:38ai quali fa il primo suo discorso e dicendo noi cosa abbiamo fatto per i ragazzi.
01:43È interessante perché spesso parliamo delle periferie abbandonate, parliamo della violenza, ma non ci siamo mai posti il problema di dire noi
01:50che cosa abbiamo proposto a loro. È molto interessante, non è retorico, anzi sarebbe secondo me un punto di discussione
01:58ancora modernissimo in questo momento, ancora attualissimo.
02:03Il film è anche un omaggio al teatro napoletano nella sua accezione più popolare, quanto ti sei divertito a metterlo in scena?
02:11Ma già che hai detto popolare mi hai fatto contento perché mi piacerebbe che il film fosse pop, pop nel senso proprio di popolare.
02:18Mi sono divertito perché in realtà Edoardo quando arrivò lì portò uno spettacolo suo che era Annella di Porta Capuana
02:25ma era uno spettacolo di prosa con Rosalia Maggio e Croccolo.
02:28Allora io ho pensato invece di portare in scena in varietà che era più poetico da vedere, era più bello
02:35e quindi ho pensato di stravolgere quello come stravolgere la cosa che non era quel teatro abbandonato così bello.
02:43Mi piaceva dare un senso di poesia al tutto perché era un po' un omaggio che facevo alla vita che ho fatto
02:49e un po' al fatto che Edoardo per noi ha rappresentato, ma credo in generale per tutti gli artisti
02:56che poi Edoardo poi col fatto che era napoletano uno lo ritene autore napoletano
03:01ma è l'autore italiano più rappresentato al mondo.
03:04Quindi c'è tanta verità nelle sue parole e la figura invece di Edoardo Uomo che conosciamo di meno
03:12secondo me invece è ancora più interessante quello del drammaturgo perché lo vedi sempre come se stesse 30 anni avanti
03:19a quello che succede.
03:20Quando lui scrisse Napoli milionaria lo scrisse appena finì la guerra stavano entrando gli alleati
03:25e di solito anche un intellettuale ci mette 20 anni per capire le macerie della guerra.
03:30Dalla redazione mi arriva proprio, mi hanno commissionato questa domanda perché tu ovviamente hai fatto tantissimo teatro
03:35e tantissimo cinema, però la popolarità della televisione è imparagonabile
03:41e sì hai fatto i Bastardi di Pizzo Falcone però tutti mi chiedono
03:46ah ma gli devi chiedere ma Imma Tataranni, ma è vero che sarà l'ultima stagione
03:51ma come ti senti, che ti ha dato, come ti ha cambiato?
03:54Allora Imma Tataranni dovrebbe essere l'ultima, siamo cresciuti insieme con Imma
04:00nel senso sono sette anni che siamo insieme e quindi è un viaggio particolare
04:06di solito fai viaggi anche lunghi di due, tre anni, quattro anni, sette anni sono tanti
04:11e abbiamo fatto veramente tante cose belle, ci sono attori straordinari in quel cast
04:17che poi fortunatamente sono balzati come la stessa Vanessa ma come Barbara Ronchi
04:25c'è attori incredibili che fanno parte dello stesso cast, della stessa serie
04:30probabilmente finisce, dovrebbe finire questa volta, davvero
04:35c'è un po' di malinconia, un po' di cosa ma perché la scrittura della serie poi è stata particolare
04:42nel senso che ha seguito la crescita reale anche degli anni e quindi i personaggi sono maturati
04:50sono avvenute delle cose per cui sono diventati più grandi e quindi il pubblico ha visto
04:55che Pietro e Imma non sono Pietro e Imma di quando cominciò la serie
04:59quello l'ho trovato molto interessante, questa scrittura dell'ultima l'ho trovata molto bella
05:03quindi spero diciamo di lasciare il pubblico con la voglia di vederne ancora
05:09e poi dopo riprendo a girare Malinconico, la terza dell'avvocato Malinconico
05:14che pure quella, quella è un'altra serie di grande successo
05:19quindi sono molto contento pure perché era una serie talmente diversa dalle serie Rai
05:24che io pensavo che la Rai poi non la volesse fare
05:26invece ho avuto il coraggio di metterla su rete, sulla rete ammiraglia
05:32e quindi sono molto contento
05:34e poi la manicoria un po' ti appartiene, abbiamo aperto l'intervista
05:37lo sai, sì ma appartiene perché la trovo, lo trovo un bellissimo
05:42una bellissima, non so se si può dire sensazione, sentimento
05:46però lo trovo uno stato d'animo che ti lascia un po'
05:52aperta la porta al sogno e un po' ti fa pensare alla realtà
05:55ti tiene su tutte e due binagli
05:57quindi non è che te ne vai proprio il sognatore proprio
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