Suzuki riporta in Italia la leggendaria sigla DR-Z con due versioni che condividono la stessa base tecnica, ma interpretano la guida in modi radicalmente diversi. Sotto entrambe batte lo stesso cuore: un monocilindrico da 398 cc, bialbero, quattro valvole, raffreddato a liquido, da 38 CV e 37 Nm, aggiornato Euro 5+ con iniezione elettronica ride-by-wire e frizione assistita e antisaltellamento. Il telaio è un doppio trave in acciaio con forcellone in alluminio e sospensioni Kyb completamente regolabili, una piattaforma versatile che si adatta a scenari diversi. La DR-Z 4S è la versione enduro, con ruota anteriore da 21” e posteriore da 18”, pneumatici tassellati on-off, sospensioni a lunga escursione e sella a 920 mm da terra, ideale anche per affrontare sterrati leggeri. La DR-Z 4SM, invece, è una supermotard pura, con cerchi da 17” e gomme Dunlop Sportmax Q5A, sospensioni ribassate, sella a 890 mm, geometria più raccolta e freno anteriore maggiorato, per una guida più reattiva e aggressiva su asfalto. Tre mappe motore, traction control e Abs disattivabile sono comuni a entrambe, ma il carattere cambia: l’enduro invita a uscire dall’asfalto, la supermotard spinge a cercare curve ovunque. Disponibili da settembre a 9.700 euro, con paramani e piastra paramotore inclusi, propongono la stessa filosofia: divertimento semplice e autentico. Indipendentemente dal percorso che si sceglie
00:00DRZ4 è la moto con la quale Suzuki torna a presidiare il segmento delle enduro monocilindriche.
00:24La DRZ4S è declinata in due varianti, DRZ4S è la classica enduro con ruota anteriore da 21 pollici, mentre la DRZ4SM è la super motarda.
00:39Arriveranno in Italia a partire da settembre al prezzo di 9.700 euro, comprensivi di paramani e paramotori.
00:49Ma ecco le differenze che contano davvero. Le due nuove DRZ di Suzuki condividono motore e telaio, ma parlano lingue diverse.
01:01Il motore è monocilindrico, di 398 cm3, di albero, 4 valvole e raffreddato a liquido.
01:08La potenza è di 38 CV ed è ovviamente aggiornato Euro 5 Plus, con iniezione elettronica, ride-by-wire e frizione assistita e antisaltellamento.
01:19Un motore pensato più per regalare piacere che per sorprendere con prestazioni brutali.
01:25Il telaio è un doppio travo in acciaio, con forcelloni in alluminio e sospensioni Kayaba completamente regolabili.
01:31È una base robusta, equilibrata, che dimostra di adattarsi all'uso stradale quanto al fuoristrada, non necessariamente leggero.
01:42Ma è proprio qui che iniziano le differenze.
01:45La DRZ 4S in versione Enduro monta una ruota anteriore da 21 pollici e una posteriore da 18, con pneumatici tassellati pensati per l'uso misto.
01:55Sospensioni con maggiore escursione, 280 mm davanti e 296 mm dietro, e un assetto pensato per affrontare anche terreni sterrati.
02:06La sella è a 920 mm da terra, non pochi, ma perfettamente in linea con la categoria.
02:13La DRZ 4SM invece è una supermotard zera, con cerchi da 17 pollici e gomme sportive Dunlop Sportmax Q5A.
02:21L'escursione della forcella scende a 260 mm, quella del mono a 277 mm, e la sella è più bassa, a 890 mm.
02:31L'assetto è raccolto, la moto più compatta, e cambia anche la geometria dello sterzo, per rendere la guida più reattiva e precisa sull'asfalto.
02:40C'è anche un altro dettaglio tecnico che distingue nettamente le due moto, il freno anteriore.
02:45Sulla DRZ 4S troviamo un disco da 270 mm, mentre sulla 4SM il disco cresce fino a 310 mm, per garantire potenza frenante adeguata a una guida più aggressiva su strada.
02:59Il freno posteriore invece resta uguale su entrambe, disco da 240 mm.
03:04Comandi, cruscotto ed elettronica sono condivisi, 3 mappe motore, controllo di trazione regolabile su 3 posizioni o disinseribile, e ABS disattivabile.
03:16Solo sulla ruota anteriore sull'ASM, o su entrambe per la versione Enduro S.
03:21Se l'Enduro invita a uscire dall'asfalto, la Super Motard spinge a spingere.
03:28Come anticipato, entrambe saranno disponibili in Italia da settembre, allo stesso prezzo, 9700 euro, con paramani e piastra paramotore in alluminio inclusi.
03:39L'importo va un po' oltre le attese, ma in fondo le concorrenti dirette non sono molte, e la qualità non è in discussione.
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