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Giuliano Guerzoni ed Enrico Ughini erano due degli "Uomini d'oro", la banda che eseguì un colpo alle Poste di Torino il 26 giugno 1992. Durante il colpo vennero trafugati due miliardi e mezzo di lire e i due persero la vita, probabilmente assassinati dagli stessi complici...
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CortometraggiTrascrizione
00:00Musica
00:30Quella che raccontiamo questa sera è una storia di gangster,
00:50una strana storia di banditi spietati e sfortunati, geniali, sognatori e anche un po' pasticcioni,
00:56ma anche sanguinari e violenti. Per come è andata questa storia di banditi, sembra davvero un film di gangster,
01:02un film come Rapina a mano armata di Stanley Kubrick, oppure come Le Iene di Quenti Tarantino,
01:07anche se a volte, per gli errori e le ingenuità commessi dai nostri banditi,
01:11sembra più I soliti ignoti di Mario Monicelli, con Mastroianni, Gassman e Totò.
01:16Allora, cerchiamo di raccontarla come un film questa storia e come un film partiamo con un prologo.
01:26Siamo a Santa Petronilla, frazione di Bussoleno Val di Susa, in provincia di Torino.
01:32È sabato 13 luglio 1996 e sono quasi le due del pomeriggio.
01:38Un uomo sta passeggiando in un boschetto abbandonato, quando tra gli arbusti nota qualcosa di strano.
01:43Allora chiamo i carabinieri, che si addentrano con una volante nella boscaglia,
01:47scendono dall'auto e si avvicinano al luogo indicato.
01:50E vedono che sì, c'è proprio qualcosa di strano.
01:56Stop! Nel nostro film la scena si interrompe qui.
02:00Facciamo un passo indietro, un flashback.
02:02Facciamo un passo indietro nel tempo di almeno un mese.
02:0527 giugno 1996, alle poste centrali di Torino.
02:12Quella mattina, gli impiegati che aprono i sacchi della posta per controllare che ci siano dentro i valori dichiarati,
02:17hanno aperto i sacchi ritirati la sera prima, il 26 giugno,
02:21e non sanno se devono mettersi a ridere per uno scherzo oppure no, perché c'è qualcosa che non torna.
02:27Chiamano l'ispettore, che sale all'ufficio cassa e capisce subito che non c'è proprio niente da ridere.
02:33Nei dieci sacchi che sono stati ritirati il giorno prima dal furgone blindato,
02:36che fa il giro delle varie agenzie postali,
02:38al posto dei soldi che dovrebbero esserci ci sono mazzette false.
02:41Mazzette fatte con pagine di giornali, libri e fumetti di topolino.
02:49Non è uno scherzo quello, è un furto.
02:52E grosso anche.
02:54Sì, perché dai sacchi postali sono spariti quasi due miliardi.
02:58Però è uno strano furto quello, molto strano.
03:01Perché nel suo giro il furgone, dalle agenzie postali, ha ritirato dieci pacchi.
03:06E invece, quando la polizia postale e la squadra mobile fanno irruzione nell'ufficio cassa, ne trovano dodici.
03:11Ci sono due pacchi in più, due sacchetti regolarmente chiusi e sigillati con la ceralacca delle poste,
03:22a differenza degli altri che appaiono contraffatti.
03:24E a differenza degli altri, qui ci sono soldi veri, un mucchio di soldi,
03:28circa 570 milioni, più di mezzo miliardo.
03:32Chi sono questi strani ladri che prima rubano due miliardi,
03:35sostituendoli con i ritagli di topolino, e poi invece ci lasciano addirittura dei soldi in più?
03:39Ecco, chi sono questi strani ladri?
03:42Anche qui c'è qualcosa di strano.
03:44Perché in un furto, in un furto come questo,
03:47chi ruba e poi vuole farla franca, di solito,
03:49cerca di nascondere il più a lungo possibile la propria identità.
03:52Qui invece no.
03:53Qui sembra quasi che il ladro abbia voluto lasciarci la firma.
03:56Ce lo raccontano il commissario capo della squadra mobile di Torino, il dottor Molino,
04:01e l'ispettore della polizia postale, Mazzilli.
04:04Intervistati da Lorenzo Viganò.
04:06Come date il via alle indagini?
04:09Beh, innanzitutto i responsabili delle poste addette all'apertura dei pacchi
04:14ci avvisano immediatamente dopo l'apertura del primo sacco.
04:19Portiamo tutti gli altri sacchi in ufficio e analizzando il contenuto
04:23notiamo che all'interno di questi vi era lo statino paga di Guerzoni Giuliano,
04:30che era l'autista del furgone che aveva effettuato il trasporto dei sacchi
04:34dalle varie succorsali delle poste di Torino fino alla sede centrale di Vianizza.
04:39Ma l'abbiamo interpretato subito come una dimenticanza,
04:42perché poi anche con il senno del Po e con tutta l'attività di indagine che è conseguita
04:46abbiamo scoperto in un attimino come era effettivamente la personalità del Guerzoni,
04:53che appunto era una persona che leggeva molti libri,
04:55una persona che si dilettava a leggere poesie, a comporre addirittura poesie,
04:59quindi niente di più facile che nei periodi in cui era magari a disposizione
05:04di eventuali giri ulteriori che avrebbe dovuto fare,
05:10avrà preso lo stipendio, avrà preso lo statino paga e lo avrà usato poi come segnalibro.
05:14Ecco, fermiamoci ancora un momento e facciamo come nei film di Tarantino.
05:19Interrompiamo la scena e apriamo il primo sipario sul primo personaggio.
05:23Il primo uomo, Giuliano Guerzoni, l'autista.
05:29Giuliano ha 37 anni e lavora come autista alle poste di Torino.
05:33Operatore ai trasporti, si chiama il suo lavoro in gergo burocratico,
05:36ed è un lavoro che gli assicura uno stipendio modesto ma dignitoso, da impiegato ordinario.
05:40Però burocratico, modesto e ordinario sono parole che a Giuliano non piacciono,
05:46sono parole che gli vanno strette, perché Giuliano, l'autista, ha due grandi passioni nella vita.
05:52La prima sono i soldi, ma non per possederli, non per tenerseli, per spenderli,
05:57perché a Giuliano piace la bella vita, piacciono le donne, piace divertirsi,
06:00e lo dice a tutti da sempre, se avessi più soldi vivrai meglio.
06:03Se avessi più soldi, Giuliano, volerebbe in Costa Rica vivere di rendita.
06:08Ce lo racconta il sostituto procuratore Antonio Malagnino, intervistato per noi da Alessandro Riva.
06:13Dottor Malagnino, dalle indagini che avete svolto e dal dibattimento,
06:18si può fare un ritratto del personaggio del Guerzoni?
06:22Sì, il ritratto si può fare benissimo, perché il Guerzoni era un personaggio,
06:29così come è emerso proprio anche nel corso delle indagini e del dibattimento,
06:33era un personaggio che amava certamente la vita bella,
06:40al quale il lavoro che svolgeva stava stretto,
06:45sognava quindi di avere molto denaro, gli piacevano le belle donne,
06:50tanto è vero che già in passato aveva pensato di fare un colpo del genere,
06:58aveva fatto una proposta a un collega che però non l'aveva accettato.
07:02E poi c'è proprio la figura del personaggio ben voluto dai colleghi
07:07e che cerca proprio il momento di evadere e di raccolgere il frutto
07:16di questa sua volontà di vivere bene, in sostanza.
07:22Ecco, Giuliano è il nostro primo uomo, il protagonista della nostra storia di gangster.
07:27E allora proviamo ad immaginarcelo, proprio come in un film.
07:30Se io dovessi immaginarmelo, Giuliano, forse me lo immaginerei così, in questo modo.
07:35Non bello ma piacevole, sempre elegante, anche al di sopra delle sue possibilità,
07:40ma un'eleganza un po' d'altri tempi, un po' di provincia, sempre con questo fularla al collo.
07:46E poi simpatico, molto di compagnia, uno che paga sempre lui anche se poi i soldi non ce li ha,
07:52uno che ama tirare tardi la sera con gli amici al bar,
07:55oppure nelle ballere di provincia dove conosce le sue donne,
07:58perché a Giuliano le donne piacciono a due fidanzate contemporaneamente
08:01e lui, così elegante, così piacevole, così divertente, alle donne piace.
08:07Un bel tipo, Giuliano.
08:09Ecco, i soldi sono la sua prima passione, la seconda è un colpo alle poste, un furto.
08:16Tutti quei soldi, tutti quei soldi nel furgone che si porta in giro tutte le settimane
08:20e che sembra che aspettino soltanto lui, che ci metta le mani sopra
08:24per poter fare finalmente quello che gli piace.
08:26Ci pensa da sempre Giuliano a questa cosa, a questa cosa del colpo alle poste.
08:31Però un furto, non una rapina, perché Giuliano non è un violento e non vuole far male nessuno.
08:37Ecco, allora Giuliano aspetta, aspetta il momento giusto e il momento giusto arriva.
08:42Ce lo racconta Fabiola Silvestri, commissario della Polizia Postale.
08:47Era il giorno della scadenza dei Lici, anche se comunque non era l'ultimo giorno,
08:53in quanto credo che l'ultimo giorno coincida, penso, con la fine del mese.
08:59Tutto sommato, il 26 giugno rappresentava però l'ultima possibilità per gli autori del reato
09:05di poter stare insieme, perché avevano il turno insieme,
09:09possibilità che sarebbe stata scartata nei giorni successivi.
09:12Quindi era l'ultimo termine per loro per poter tentare il colpo, comunque.
09:17Aspetta l'occasione giusta e l'occasione giusta arriva.
09:20Da metà marzo una circolare impone che i sacchi ritirati non vengono aperti e controllati
09:26la sera stessa, ma la mattina dopo, dando così 12 ore di vantaggio ad un eventuale ladro.
09:32Il momento giusto, l'occasione giusta.
09:34Giuliano aspetta anche l'idea giusta e l'idea giusta arriva.
09:37L'idea per un colpo geniale, architettato con cura.
09:40Uno di quei colpi su cui lasciare la firma.
09:42Sì, perché quella busta paga, lasciata in mezzo ai soldi, suona quasi come una presa in giro.
09:47Teneteveli pure i vostri soldi, sembra dire Giuliano.
09:49Io mi sono pagato da solo.
09:52La firma, insomma.
09:53Come Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo.
09:55E io me lo immagino, Giuliano.
10:01Mentre il giorno del furto, quel mercoledì 26 giugno, prima di andare a lavorare, fa quello
10:06che ha fatto davvero, proprio come il personaggio di un film.
10:08Un'occhiata a quei dépliants su Sud America che lo affascina da sempre e poi prende la sveglia,
10:14quella sveglia che lo richiama tutti i giorni ad una vita burocratica, dignitosa e modesta,
10:17e con un coltello la inchioda al muro, come per dire basta, hai finito di suonare per me,
10:22io me ne vado.
10:23Le prime indagini della squadra mobile attestano immediatamente due fatti.
10:28Primo, il furto è avvenuto durante il tragitto sul furgone.
10:32Secondo, Giuliano aveva un complice.
10:34Il colpo è avvenuto sul furgone.
10:40Il furgone è un furgone blindato che parte da via Tazzoli, dove si trova il deposito delle poste
10:45e va in altri dieci uffici postali a ritirare gli speciali, cioè quei sacchi chiusi da un filo
10:50e un piombino punzonato che contengono assegni, valori bollati e soprattutto soldi.
10:57Nel furgone, al volante, c'è soltanto lui, Giuliano, che poco dopo essere partito si ferma
11:04ad un incrocio, dove lo aspetta un uomo che sale rapidamente.
11:07Un attimo, un attimo solo, e quell'uomo sconosciuto sparisce nel nulla, nascosto nell'oscurità
11:12rovente di quelle pareti blindate, invisibili all'esterno.
11:19Il furgone prosegue come se non fosse successo niente, in perfetto orario, e arriva in via
11:25Nizza, all'ufficio Cassa, pronto a cominciare come sempre il suo giro di raccolta.
11:34Qui, in via Nizza, come da regolamento fa salire un altro impiegato delle poste.
11:44E poi si fa seguire da una scorta della polizia postale, che quel giorno è addirittura doppia,
11:49perché poco tempo prima c'era stata un'altra rapina.
11:52L'impiegato che è salito sul furgone è uno scambista, cioè quella persona che ad ogni
11:57sosta scende dal furgone, va nell'ufficio postale a ritirare i sacchi con i soldi, li
12:02porta al furgone, li carica e poi sale, in attesa di scendere di nuovo ad una nuova sosta.
12:07Ecco, attenzione, il furgone, dentro, è diviso in due parti.
12:24Il piano di carico è una cassaforte che sta sul fondo e che di solito non si usa.
12:28È lì, in quella cassaforte, che si nasconde il complice, che quando lo scambista scende
12:33a prendere i sacchi, esce, si porta nella cassaforte quelli già caricati, li apre, sostituisce
12:41i pacchi di soldi con le mazzette di topolino, richiude i sacchi con filo, piombo e punzonatrice
12:46già rubati in precedenza e poi li mette fuori, pronta a rifare l'operazione alla prossima
12:52sosta. Fino all'ultima tappa, via Arsenale, dove i soldi vengono scaricati tutti assieme
13:10e consegnati alla cassa dallo scambista. Il complice resta nella cassaforte con i soldi
13:18buoni, pronto a scendere alla prima occasione, quando Giuliano riporterà il furgone al deposito
13:23senza più scorta.
13:26Semplice, perfetto, geniale. E chi è il nostro complice? Giuliano ha un amico da sempre, una
13:35persona a cui ha fatto anche da testimonio durante le nozze. È anche lui un ex dipendente
13:39delle poste, sempre con problemi di soldi. La donna con cui sta dopo che è divorziato
13:44dalla moglie, in quei giorni, telefona alla polizia per segnalare la sua scomparsa, attirando
13:49su di lui i sospetti. Sì, perché quando la mobile fa irruzione nell'appartamento di
13:54quest'uomo, scopre che non è scomparso, è scappato, anche lui come Giuliano. Il nostro
14:01uomo, il complice, si chiama Enrico Ughini.
14:04È una persona più riservata, con dei problemi economici, che non era in buoni rapporti con
14:13i familiari. Quindi emerge la figura di un personaggio, non dico opposto, ma quasi complementare
14:22per quello che riguarda la riservatezza del Ughini rispetto al Guersone.
14:27Enrico è il nostro secondo uomo, il complice. E come ce lo immaginiamo Enrico? Anche a
14:34lui piace divertirsi, anche a lui piacciono le donne, anche a lui piace vestire elegantemente.
14:39E anche lui frequenta le balere, perché è proprio nelle balere che ha incontrato la
14:43donna con cui sta adesso, invitandola a ballare.
14:50Ma Enrico è diverso da Giuliano, è più malinconico, più serio. Tutti quei problemi
14:54di soldi, gli alimenti da passare alla moglie, i mobili pignorati, la pensione che non arriva,
15:00tutti quei problemi. E poi c'è anche quel rapporto con quella donna, quella storia un
15:05po' tormentata. Quando litigano, tutte le volte, Enrico prende il diario e ci scrive
15:11che è finita. Ci scrive che è stato intenso, è stato un rapporto breve ma intenso. Poi però
15:17tornano assieme, però Enrico rimane sempre un po' distante, un po' distaccato. A differenza
15:21di Giuliano, che ha raccontato la moglie del furto, Enrico, la sua donna, non ha detto
15:25niente. Le ha detto solo che quel 26 giugno andrà a fare qualche operazione finanziaria
15:30in banca. Non le ha detto che proprio quel giorno farà quel colpo che cambierà le loro
15:35vite in un momento. Ecco allora, Giuliano ha la guida ed Enrico come complice, dentro
15:41il furgone, nella cassaforte. Però c'è qualcos'altro, c'è qualcosa che non torna. Ci sono quei
15:47due sacchetti in più, ricordate? Quel mezzo miliardo che sembrava un regalo dei ladri
15:52alle poste. Ecco, non è un regalo quel mezzo miliardo, è un errore. Cosa era accaduto
15:57esattamente? Come mai questi due pacchi in più? Praticamente questi due pacchi in più
16:01sono i due pacchi che erano contenuti all'interno del decimo sacco ritirato dall'ultimo ufficio
16:05postale del Giro. Praticamente, come negli altri casi, loro hanno aperto il sacco, hanno
16:13tolto via gli ulteriori due involucri che erano contenuti all'interno dello stesso, hanno
16:18sostituito il contenuto del decimo sacco, mettendo anche lì delle parti di fumetti ritagliate
16:23ad arte e si sono dimenticati di impossessarsi di questi ulteriori due sacchi, di queste ulteriori
16:29due assicurate. Tra l'altro una conteneva parecchi soldini e avendole dimenticate sul furgone,
16:35poi l'ultimo tratto è breve, sono arrivati subito sul posto dove dovevano consegnarli.
16:39In realtà, quel decimo sacco non doveva neanche essere aperto. Sì, perché dopo l'ultima
16:45sosta, lo scambista non scende più dal furgone e quel decimo sacco non poteva essere aperto
16:51in sua presenza senza che lui se ne accorgesse. Quindi deve essere d'accordo anche lui, deve
16:56essere un complice anche lui. Un errore, e anche banale. Ma questi sono ladri di provincia,
17:02sono gangster di provincia, che più che all'arvikitel delle Iene, assomigliano al totò dei soliti
17:07ignoti di Monicelli. Questi sono banditi che si sbagliano. Ecco, il complice, il terzo
17:14uomo, lo scambista, è Domenico Cante. Domenico Cante, lo scambista, è il nostro terzo uomo.
17:23Domenico è diverso dagli altri due. A Domenico non piace spendere i soldi, a Domenico piace
17:27averli, tenerseli. Domenico ha due lavori. Uno alle poste come scambista e un altro come
17:35titolare di una piccola impresa che fa impianti elettrici. Una piccola impresa che gli ha fruttato
17:40un capitale in banca di quasi 600 milioni. Non ha bisogno di soldi, Domenico, ne vuole di
17:44più, sempre di più. E per averli è disposto a fare qualunque cosa. Qualunque cosa, ricordiamocelo.
17:50Quella sera però, quando consegna i sacchi, Domenico si trova nei guai. Perché lui credeva
17:56di consegnare nove sacchi, nove sacchi fasuli aperti e richiusi, più un sacco originale e
18:01integro. Totale, dieci sacchi, come segnato nella bolla di accompagnamento. E invece, quando
18:07arriva la cassa, se ne trova dodici. Domenico non sa bene cosa fare. Pasticcia, inventa qualcosa.
18:13Dice che ha smarrito la bolla d'accompagnamento di quei due sacchi in più e chiede di poter telefonare
18:17all'ufficio che gliele ha dati. Ma naturalmente è tardi, l'ufficio è chiuso e lui lo sa.
18:22Così rimanda fino a domani. Domani, un altro giorno. Domani vedremo che cosa potrebbe succedere.
18:29Quella sera, la sera del 26 giugno, è una sera d'euforia. Il colpo è riuscito e proprio
18:35come i gangster di un film, i nostri uomini d'oro si ritrovano attorno ad un tavolo, nel
18:39camper di Domenico, parcheggiata a Santa Petronilla, frazione di Bussoleno Val di Susa, a festeggiare
18:44a fare il punto della situazione. Niente whisky, come le iene di Tarantino, ma un piatto di
18:50fagioli. Però c'è il bottino. Certo si aspettavano di più, ma il sistema escogitato
18:55da Giuliano per calcolare quanti soldi c'erano nei sacchi, in fondo non era un gran sistema.
19:01Ha usato un bilancino per pesare i pacchi coi soldi e ha calcolato in media che ad ogni
19:06chilo pesato corrispondessero 100 milioni. Due chili, 200 milioni. Tre chili, 300 milioni
19:11e così via. Qui, più che ai soliti ignoti, il nostro film sembra Totò, Peppino e la
19:16mala femmina, con Totò che pesa le mazzette dei soldi sul palmo della mano e si accorge
19:20che mancano le mille lire. Non è un gran sistema quello usato da Giuliano. Non ha calcolato
19:25che nelle mazzette ci fossero degli assegni, per esempio, e che le banconote potessero avere
19:29tagli diversi. Risultato? Si aspettano un bottino di più di 3 miliardi e invece si ritrovano
19:36per le mani un miliardo e 800 milioni. Certo, non è male, è comunque un gran colpo. È
19:41un colpo che può cambiare la loro vita.
19:44In quel momento, mentre stanno contando i soldi, la porta del camper si apre ed entra il quarto
19:50uomo, il barista, Ivan Cella. Indubbiamente Ivan è un duro e tra tutti questi gangster alla
19:57buona, lui è quello che più assomiglia ai gangster dei film. Ivan gira armato, ha in tasca
20:02una calibro 38. Ivan ha sempre problemi di soldi, che chiede al suo amico Domenico, a
20:07cui è legato da una lunghissima amicizia. Ivan gestisce una pizzeria che è sempre sul
20:12lastrico e nella quale fa lavorare degli extracomunitari, forse clandestini, soprattutto
20:16albanesi. Ivan vanta collegamenti e conoscenze con la criminalità organizzata albanese e slava
20:23ed è per questo che Giuliano ha chiesto a Domenico di metterli in contatto con loro.
20:26Deve fornirgli passaporti falsi con cui espatriare. Ivan ci pensa su, dice vedo cosa si può fare
20:33e poi accetta. Chiede 150 milioni, 75 subito e gli altri 75 allora arriva in Costa Rica. Anche
20:40Giuliano ci pensa su e poi accetta. Affare fatto. Il 26 notte Ivan arriva al camper di Domenico
20:47e sbatte sul tavolo i passaporti in cambio dei primi 75 milioni. L'autista, il complice,
20:53lo scambista e il barista. Quattro uomini per un colpo miliardario. Però ce ne sono altri due,
20:59c'è il quinto e il sesto uomo. Ora lasciamo gli altri nel camper a parlare di soldi e di
21:03documenti falsi e chiediamoci chi sono questi due uomini. Pasquale Leccese, ex dipendente delle
21:09poste e Giorgio Arimburgo, ex rivenditore di moto, tutte e due sempre a corto di soldi.
21:15Pasquale e Giorgio hanno un compito ben preciso secondo i piani di Giuliano. Devono trovarsi
21:19al casello autostradale di Felizzano, in provincia di Alessandria. Devono aspettare
21:24una Peugeot con due uomini a bordo. Questi due uomini gli consegneranno qualcosa.
21:30Giorgio e Pasquale si appostano al casello. Pasquale in autostrada, pronto a segnalare
21:35la macchina in arrivo e Giorgio fuori, in attesa. Giorgio ha una gran paura e vuole che Pasquale
21:41resti in contatto con lui attraverso il telefonino. Ma deve essere Pasquale a chiamarlo perché
21:46lui non ha pagato la bolletta e non può fare telefonati in uscita. Pasquale chiama
21:51sei volte in un quarto d'ora, ma non è mai la macchina giusta quella che esce al casello.
21:55Alla fine eccola, la Peugeot. Giorgio chiede a Pasquale di restare in linea e appoggia il
22:02telefonino sul sedile accanto, caso mai succedesse qualcosa e si mettesse ad urlare. I due uomini
22:09nella Peugeot dicono la parola d'ordine. Va bene per Alessandria? Giorgio risponde che va
22:13bene e allora uno dei due fa retromarcia, parcheggia dietro la macchina di Giorgio, apre
22:20la portiera e gli fa vedere un sacco di plastica nera. Giorgio controlla che ci siano i soldi,
22:26lo prende, torna nella sua macchina e avverte Pasquale. Sono intero gli dice, così Pasquale
22:32arriva e se ne vanno insieme. Chi erano quei due uomini? Non si sa, amici di Giuliano.
22:38Che faccia avevano? Non si sa. Giorgio aveva troppa paura per guardarli in faccia e non si
22:43ricorda come erano fatti. Sono il settimo e l'ottavo uomo e nella nostra storia scompaiono
22:49qui, non ci interessano più. Giorgio e Pasquale invece devono fare ancora qualcosa, sempre secondo
22:54i piani di Giuliano. Dai 180 milioni contenuti nel pacco, Pasquale prende una trentina di milioni,
23:01ne tiene dieci per sé e mette gli altri in un paio di buste da portare alle due fidanzate di
23:06Giuliano. Perché Giuliano, non dimentichiamolo, è sempre un signore, anche dopo un furto ad un
23:11furgone delle poste. Giorgio invece si tiene 150 milioni. Eh sì, perché Giorgio ha un compito
23:17molto importante, volare in Costa Rica e preparare l'espatrio di Giuliano e di Enrico. Giorgio infatti
23:23è uno che si vanta di entrare e uscire dal Costa Rica come e quando vuole, però non è vero. Lui in
23:29Costa Rica c'è stato soltanto tre volte. La prima nel 92 per una settimana, ma in vacanza. La seconda
23:35nel 95 ha venduto tutte le moto della sua rivendita ad un gruppo di francesi, un gruppo
23:40equivoco, forse legato alla malavita. Si è preso un acconto e poi è partito per il Costa Rica con
23:46la promessa che gli avrebbero saldato il resto in una banca di laggiù. Dal Costa Rica però, Giorgio
23:52è dovuto tornare per due motivi. Primo, le moto non erano sue ma solo in conto vendita. Secondo,
23:57i francesi non gli hanno mai mandato i soldi. La terza volta Giorgio va in Costa Rica nel maggio
24:04del 96, sì perché sembra un periodo molto favorevole per il colpo di Giuliano. Giorgio
24:09parte, va a preparare le acque, però poi Giuliano decide che il colpo non si fa perché ci sono
24:14pochi soldi nelle casse del furgone e allora manda a Giorgio, quello aspetta in Costa Rica,
24:19un fax. Un fax con una frase in codice. La festa è rinviata per mancanza di invitati, però
24:25si dimentica di mettere la casella postale di Giorgio. Così il fax si perde per le poste
24:29del Costa Rica e Giorgio rimane laggiù finché non ha finito i soldi e finché non torna in
24:34Italia, molto arrabbiato. Questa volta però le cose sono andate bene, il colpo è riuscito
24:38e i soldi ci sono. Così Giorgio prende un piccolo acconto, prende una manciata di milioni
24:43e parte, va in Costa Rica e laggiù aspetta. Per quanto ne sa lui, laggiù Giuliano ed Enrico
24:49dovrebbero essere già partiti. Sì perché mentre la squadra mobile fa irruzione nella casa
24:54nell'appartamento di Giuliano e scopre che sono spariti tutti i vestiti da estate e c'è
24:58anche quella sveglia piantata nel muro, Giuliano ed Enrico sono già in volo, attraverso alcune
25:04tappe fatte per confondere le acque. Varsavia, Francoforte, cambio di passaporti e via. In
25:10Costa Rica sole, mare, donne e caipirigna da bersi sulla spiaggia, tutto a posto. E invece
25:16no, perché in Costa Rica Giorgio arriva e aspetta. Aspetta e non si vede nessuno. Aspetta
25:23due settimane ma non arriva nessuno. Allora pensa che forse Giuliano ed Enrico hanno cambiato
25:27idea, sono scappati da un'altra parte. Così decide di tornare in Italia per prendere un
25:32po' di quei soldi che ha lasciato in custodia il padre. Il 18 luglio, Giorgio fa scala all'aeroporto
25:37di Madrid. Tra un aereo e l'altro, per ingannare il tempo, compra il giornale, ma appena vede
25:42la prima pagina gli si gela il sangue. In un boschetto di Santa Petronilla, frazione di
25:47Bussoleno Val di Susa, i carabinieri hanno trovato una fossa con due morti dentro. Scavando
25:56nel punto indicato da un uomo che ha notato la terra smossa, i carabinieri hanno trovato
26:00un sacco a pelo. Dentro, avvolto nella stoffa, un uomo indivisa da postino e sotto, avvolto
26:06in un plaid, un altro uomo. Gli hanno sparato in faccia tutte e due, ma non c'è bisogno di
26:11molto per riconoscerli, perché in tasca, assieme a pochi soldi, hanno ancora i documenti. Si
26:17chiamano Giuliano Guerzoni ed Enrico Ughini. Ce lo racconta Aldo Iacobelli, maggiore dei
26:22carabinieri di Torino. Scoperti i cadaveri e verificato che si tratta di Guerzoni e di
26:27Ughini, le indagini partono subito a sprombattente. Che cosa fate esattamente?
26:33Data la vicinanza dal luogo del rinvenimento dei cadaveri con l'abitazione del Cante, andiamo
26:38subito a chiedere al Cante Contezza sia del furto, per cui era già indagato, sia della
26:44presenza dei cadaveri in località molto vicina alla sua abitazione. Contestualmente procediamo
26:50a delle perquisizioni, sia personali, sia dell'abitazione, sia dei mezzi in uso e in particolar
26:56modo del camper. In quest'ultimo constatiamo l'assenza del plaid e del sacco a pelo, che
27:03successivamente verranno individuati dalla moglie Regis come quelli proprio custoditi
27:10all'interno del camper. Mentre la polizia postale e la squadra mobile si occupano dell'indagine
27:15sul furto, i carabinieri indagano sull'omicidio. Già pochi giorni dopo il ritrovamento dei cadaveri
27:20fanno alcuni arresti. Arrestano Pasquale, che restituisce subito i 10 milioni che aveva
27:26nascosto nel forno. Poi arrestano Giorgio, che restituisce immediatamente i 150 milioni
27:32che aveva nascosto sotto il garage della sorella. E poi arrestano Domenico Cante, lo scambista,
27:40che si fa ricoverare in ospedale e non parla, non dice niente, ma non ha scampo.
27:48I carabinieri perquisiscono il camper di Domenico e ci trovano molte cose che lo incastrano.
27:53Lo incastrano le tracce di sangue che il CIS, la scientifica dei carabinieri, trova nel camper
27:58con un esame accuratissimo. Il camper, infatti, è stato lavato più volte, ma le parti in legno
28:04hanno assorbito il sangue e i tecnici dei carabinieri sono riusciti a tirarlo fuori. Lo incastra il
28:10sacchetto di una cartoleria dove sono state comprate alcune buste, la ceralacca e il martelletto
28:15usato per sigillare i sacchi, alcuni fogli della carta da pacchi che avvolgeva le false
28:21banconote. Lo incastra la pistola, la pistola sparita dalla fondina del padre di Domenico
28:28che i carabinieri trovano in un canaletto nei pressi della pizzeria che gestiva Iva. L'arma
28:33ha ancora il numero di matricola che corrisponde a quello della pistola del padre di Domenico,
28:37una Bernardelli calibro 7,65.
28:42Errori, errori gravissimi, però è proprio sugli errori dei criminali che appunto dovrebbero
28:46basarsi le indagini degli investigatori. Ce lo racconta il maggiore Iacobelli.
28:51E' importante anche nel corso di un'indagine giocare anche sugli errori che i colpevoli
28:56hanno compiuto?
28:57Direi che è fondamentale, non importante. Senza lavorare sull'errore umano non riusciremo
29:02mai a trovare degli indizi che poi ci portano alla prova.
29:08In base alle vostre indagini, che prove avete?
29:12C'era pervenuta una buona notizia dai colleghi del Centro Carabinieri di Investigazioni Scientifiche
29:15che in collaborazione con un medico legale di Torino e con l'FBI di Roma erano riusciti
29:21con il microscopio elettronico a trovare dei punti di riferimento, quindi un'identità
29:27tra i residui carboniosi trovati nei corpi, uno dei corpi dei due morti, con la pistola
29:37sequestrata a casa del Cella. Una pistola particolare che esplodeva dei colpi con dei
29:44micro pallini utili per ammazzare i serpenti.
29:49Anche Ivan viene incastrato dalla sua pistola. Per sparare Ivan ha usato una cartuccia speciale,
29:54una cartuccia a pallini contenuti in una capsula di plastica.
29:58Ora, con un proiettile normale a palla unica, si potrebbe risalire la pistola che l'ha
30:03sparato attraverso le rigature che la canna ha lasciato sul piombo, ma con i pallini
30:07no, non è possibile. Però il CIS, la scientifica dei carabinieri, non si arrende e con un'indagine
30:13puntuale, precisa e molto specialistica riesce a trovare un pezzettino di plastica conficcato
30:19nella testa di Giuliano e lo compara con un microscopico pezzettino di capsula trovato
30:24dentro la canna della pistola di Ivan. I due pezzi sono uguali, Ivan è incastrato.
30:30Un'indagine perfetta quella dei carabinieri. Su una cartuccia molto speciale. Siamo andati
30:35a chiedere delucidazioni su questa cartuccia al nostro esperto della scientifica, il commissario
30:40Silvio Bozzi.
30:52Ecco, questo è il nostro laboratorio balistico, salutiamo l'ispettore Di Benedetto.
30:57Salve, ispettore.
30:58Ecco, spiegatemi una cosa. Per sparare a Guerzoni hanno usato una cartuccia strana. Di che cosa
31:04si tratta? È una cartuccia particolare, cosiddetta per serpenti, perché è un munizionamento
31:11spezzato innanzitutto, quindi da una rosata, se è sparata, se è esplosa a una distanza
31:16di circa 5 metri o giù di lì. Per capire un po' più, vediamo cosa c'è all'interno di
31:21questa... proviamo col martelletto balistico, cinetico, a separare questi due elementi.
31:28cogliamo i vari pallini, proviamo di capirne le caratteristiche al microscopio stereoscopico,
31:39al comparatore balistico.
31:41A cosa serve una cartuccia del genere?
31:44Innanzitutto è una cartuccia particolare, a carica depotenziata, nata, è stata costruita
31:50e concepita per uccidere i serpenti assonagli. È in grado di fare una rosata, quindi si è
31:54esplosa da una distanza di qualche metro, quindi arriva al bersaglio quasi certamente.
32:00Quindi con una serie di pallini, con set di colpire, un serpente che non con un proiettile
32:05solo, ovviamente.
32:05Questi sono i pallini che troviamo all'interno di questo contenitore. La cosa particolare
32:10è che questo tipo di munizionamento è inadeguato a uccidere un uomo se è fatto esplodere da
32:17una distanza di 5 o più metri, mentre può essere veramente devastante se è fatto esplodere
32:23da distanza ravvicinata ancor più a bruciatelo. Poi se andiamo giù ti faccio vedere.
32:28Andiamo, andiamo.
32:33Ecco qua abbiamo costruito in maniera artigianale questa piccola sagoma. Il legno è materiale
32:38plastico, è un triplice strato, quindi lavoriamo in maniera assolutamente sicura.
32:43Ora faremo vedere, sparando da un metro, due metri e mezzo, gli effetti che può provocare
32:48questa cartuccia, la rosata e poi il foro unico.
32:53Adesso quale ci fai vedere?
32:55Ma direi che forse è meglio cominciare dalla distanza di due metri e mezzo o tre metri.
33:01Quindi è abbastanza lontano.
33:02Sì. Vediamo che tipo di rosata produce la cartuccia.
33:08Questa è per te, Carlo.
33:09Adesso andiamo a vedere che cosa è successo, che cosa abbiamo provocato al compensato.
33:30Ecco qua vediamo che sparando da due metri e mezzo abbiamo provocato una rosata che non
33:34è superiore ai 30 centimetri e nonostante abbiamo sparato contro un pezzo di compensato
33:40molto sottile, 12 millimetri di legno poi tenero di pioppo, solamente pochissimi pallini
33:46hanno attraversato questo sottile strato di compensato.
33:49Quindi sparato da questa distanza non avrebbe potuto uccidere?
33:52Avrebbe prodotto le lesioni, però specialmente le parti molli del viso, ma l'avrebbe attraversato
33:57la teca cranica.
33:58Quindi non è micidiale?
34:00Riproviamo a sparare invece da distanza più ravvicinata.
34:02Per vedere che tipo di effetto...
34:05Ecco.
34:19Ecco.
34:22Qui è molto diverso.
34:24Guarda che differenza che c'è rispetto alla rosata di una ventina di centimetri che abbiamo
34:28visto prima.
34:29Guarda che impatto.
34:30Certo.
34:30Qui è sfondato proprio.
34:31Sì, sì, si ha sfondato.
34:32Questo era un compensato abbastanza duro di 18 millimetri.
34:38Ecco, vediamo un pochettino sfogliando la nostra sagoma.
34:41Guarda proprio la compattezza di questa rosata sul duplice strato di stifterite.
34:50Guarda.
34:50Questa è fermata.
34:53Secondo strato di stifterite.
34:55Ecco.
34:56Guarda qua.
34:57Qua ci sono solamente le tracce dei pallini.
35:01Quindi un proiettile in questo caso sparato da questa distanza in grado di uccidere ma
35:06non di perforare e quindi di disperdere i pallini nel camper.
35:09Chi ha sparato sapeva benissimo che questo nugolo di pallini sarebbe penetrato nella teca
35:14cranica e lì avrebbe finito la propria cosa.
35:16Sarebbero rimasti lì senza correre il rischio di colpirsi a vicenda quelli che stavano sparando
35:21e senza naturalmente bucare il camper e lasciare delle tracce.
35:26Quindi una scelta ben precisa di un proiettile micidiale.
35:29Perfetto.
35:30Ivan ha sparato con la sua pistola.
35:32Ivan è incastrato.
35:34Però nel frattempo Ivan è sparito assieme a Cristina Quaglia, la sua fidanzata.
35:38Una donna alla quale è legato da un rapporto morboso e violento di reciproca sottomissione.
35:45Quella sera, quel 26 giugno, Ivan deve andare all'appuntamento sul camper ma rimanda di mezz'ora
35:51in mezz'ora perché sta litigando con Cristina e non ci va a portare i passaporti.
35:55Non ci va ad uccidere Giuliano ed Enrico se prima non ha fatto la pace con lei.
35:58Lei, Cristina, è un tipo nervoso, impulsivo ma dolce come la definisce lui.
36:04Lui la picchia e lei se ne va, però poi è lui a cercarla e lei torna indietro.
36:08E come il protagonista di un vecchio noir francese, lei lo segue anche nella latitanza.
36:14Ce lo racconta il sostituto procuratore Malagnino.
36:17Emerge anche a dibattimento come una figura molto innamorata del Cella.
36:23Ha anche un carattere molto forte, personalmente poi ritengo che proprio perché era così legata
36:32poteva essere capace di qualsiasi altra cosa come appunto il favoreggiamento
36:36e quindi aiutarla a lavare il camper per togliere le macchie di sangue.
36:41Nella notte tra domenica 14 e lunedì 15, Ivan e Cristina raccolgono tutti i soldi che riescono a trovare e partono.
36:49All'inizio non sanno dove andare, arrivano fino ad Ancona, poi tornano a Ventimiglia
36:53e lì si accorgono che sono quasi in Francia, allora passano il confine e vanno a Nizza.
36:59Da lì lasciano la macchina, prendono un aereo e arrivano fino a Parigi.
37:02Da Parigi ad Atene e poi attraverso valli scali greci fino in Albania.
37:08Qui verranno arrestati il 17 dicembre 1996 su segnalazione dei carabinieri.
37:14In carcere in Albania Ivan e Cristina ci rimangono tre mesi perché poi, proprio come in un film, succede qualcosa.
37:21Nel marzo del 97 c'è la rivolta albanese, si aprono le carceri e Ivan e Cristina scappano.
37:27Altri passaporti falsi, Istanbul, Amsterdam e poi Rio de Janeiro, Santa Cruz e la Bolivia.
37:36Però i carabinieri non si arrendono e iniziano un'altra caccia all'uomo.
37:41Tenendo sotto controllo i telefoni dei familiari, quindi lavorando sempre sull'errore umano,
37:47una mattina di un sabato sentiamo la madre del Cella che da una cabina pubblica chiama il figlio in Bolivia.
37:54Abbiamo il telefono chiamato, quindi il nome telefono e attiviamo la procedura per le indagini in Bolivia.
38:04Il 22 agosto i colleghi boliviani sul nostro input, quindi l'ultima telefonata utile che ci dava la certezza
38:11che era in quell'abitazione e fanno l'introduzione e trovano sia il Cella che la guaglia.
38:18Individuati dalla polizia boliviana, Ivan e Cristina vengono espulsi per possesso di documenti falsi
38:24e quando arrivano in Italia vengono arrestati.
38:27Ora sono importanti i documenti falsi in questo caso, ma è così facile falsificarli e come si riconoscono?
38:33Lo abbiamo chiesto al commissario Silio Bozzi, della scientifica di Bologna.
38:37In questo caso sono stati usati molti documenti falsi, ecco voi come fate a riconoscerli?
38:41Innanzitutto ti presento la dottoressa Caputo, il direttore tecnico-chimico, sovrintendente Pistono.
38:47Li riconosciamo grazie a questo macchinario, questo è un videocomperatore spettrale.
38:51Il funzionamento è molto semplice, un esempio pratico, questo è un testamento falso sul che abbiamo lavorato
39:00e tu leggi Maria Rossini anche a occhio nudo, invece lavorando sul sistema di filtri di luce trasmessa
39:06e notiamo che come man mano scompaiono le parti che sono state scritte in un momento successivo
39:15e quindi scopriamo che il vero erede è Mario Rossi e non Maria Rossini.
39:21E con i passaporti?
39:23Con i passaporti è diverso, innanzitutto facciamo la distinzione tra alterati e contraffatti.
39:27L'alterazione riguarda solo alcuni elementi, invece la contraffazione riguarda proprio...
39:31cioè il passaporto è falso in tutta la sua struttura ed è simile a quello originale.
39:36E' più facile contraffare i documenti stranieri o quelli italiani?
39:40Il documento italiano è praticamente impossibile da contraffare
39:43perché ha degli elementi di sicurezza talmente unici, precisi e tecnicamente ineccepibili
39:48insomma per cui è praticamente impossibile contraffarlo.
39:52Ecco, questo è quello italiano.
39:53Questa griglia luminosa che si vede?
39:55Ecco, questa è la pellicola trasparente, quindi normalmente tu non vedi.
40:00Occhio nudo non si vede.
40:01Quindi se è illuminata dalla luce ultravioletta, ecco vedi queste linee, questa struttura geometrica
40:07che riluce col simbolo della Repubblica Italiana.
40:12Questo albenese per esempio è quello meno ricco di elementi di sicurezza.
40:16Ecco, qui quali elementi sono contraffatti?
40:19L'operazione principale è quella della sostituzione della fotografia, quantomeno l'operazione più ricorrente.
40:25In questo caso, per sostituire la fotografia, hanno sollevato i rivetti, questi occhieli di metallo
40:32che tengono in diagonale la fotografia, li hanno sollevati, hanno sostituito la fotografia con un'altra
40:39e poi li hanno ribattuti.
40:41Però qua non ci traggono l'inganno perché vediamo nettamente innanzitutto la ribattitura, i punti di ribattuta.
40:47E poi vediamo questa frastagliatura cartacea che è il residuo della sostituzione del precedente sostrato cartaceo.
40:59Questo è un altro caso abbastanza interessante su cui abbiamo lavorato e con un'altra operazione molto comune di alterazione di documento.
41:07Ecco, anche qua ritroviamo la necessità di sostituire la fotografia
41:10e quindi spilano, quindi staccano, scollano con un'operazione quasi chirurgica la pellicola di sicurezza.
41:19Facciamo vedere come.
41:20Ecco.
41:22Ecco, ritagliano la pellicola originale, sostituiscono la fotografia e poi sovrappongono un'altra pellicola
41:27in modo da dare l'impressione che sia quella originale, mentre quella originale non è.
41:31A questo punto, nel nostro film, Ivan e Domenico sono in galera, definitivamente, e lì cantano, accusandosi a vicenda
41:38e raccontano cos'è successo esattamente quel 26 giugno 1996.
41:45Secondo Domenico, l'idea è venuta a Ivan e gli era venuta ancora fin dai primi del mese, dai primi di giugno.
41:51Ivan ha pensato che invece di dividere con Giuliano ed Enrico, potevano farli fuori tutti e due e tenersi soldi.
41:57Secondo Ivan, invece, l'idea è venuta a Domenico, che ha prospettato tre ipotesi.
42:03Questi se ne vanno in Costa Rica, questi rimangono e si fanno prendere, oppure li facciamo fuori tutti e due e ci dividiamo tutto.
42:10A chiunque sia venuta questa idea il risultato non cambia.
42:13Quella sera, Ivan va nel camper con in tasca la sua 38 caricata con i proiettili per i serpenti
42:19e Domenico ci va con la sua 765, uno per uno e poi divideranno il bottino a metà.
42:27È passata da poco la mezzanotte, quando Ivan arriva nel camper con i passaporti.
42:32In tasca, però, ha la pistola.
42:35Litiga con Giuliano per un pretesto. Vuole subito tutti i 150 milioni.
42:39Poi, all'improvviso, tira fuori la 38 e gli spara un colpo in faccia da meno di 10 centimetri.
42:45Giuliano si accascia contro il sedile e la parete.
42:48Enrico si alza e si gira per scappare.
42:51Ivan urla di sparare e Domenico spara ad Enrico nella schiena.
42:53Ivan dice guarda che è ancora vivo, sparagli perché è ancora vivo e lui spara.
43:00La versione di Ivan naturalmente è diversa.
43:03Per lui è stato Domenico a sparare per primo e lui ha dovuto seguirlo.
43:07Qualunque sia la verità, il risultato non cambia.
43:10I due prendono Giuliano ed Enrico e li portano ad una buca.
43:14Una buca che avevano scavato già da un mese, il che dimostra ulteriormente la premeditazione dell'omicidio.
43:19Li trascinano in quella buca con il play del sacco a pelo che poi lasciano nel terreno.
43:25Dopodiché prendono il camper, lo parcheggiano nel cortile della madre di Domenico e lo puliscono accuratamente in varie occasioni.
43:32Poi se ne tornano a casa.
43:34Sono le tre di notte e si salutano come se niente fosse.
43:37Ci vediamo domani.
43:37L'autista, il complice, lo scambista, il barista e la donna.
43:44Sembrano davvero personaggi di un film, di un film noir, di un film di gangster.
43:48E invece sono persone reali, con volti reali, concreti e conosciuti.
43:52Sono gente strana, gente di valle.
43:54Di una valle strana come questa, la Val di Susa.
43:56Questa valle, questa valle è bellissima.
44:12Non è come le altre valli.
44:14Quando pensiamo ad un posto come questo, noi che viviamo da un'altra parte,
44:18pensiamo ad un luogo oscuro e chiuso, ripiegato su se stesso contro le montagne che lo stringono.
44:22E' cieco, perché una valle, di solito, è un posto in cui l'orizzonte non c'è.
44:31E invece questa valle riesce ad essere allo stesso tempo aperta e chiusa.
44:36Perché questa valle, questa valle bellissima, è una valle di frontiera.
44:40Una valle che, anche senza un orizzonte da guardare, sembra aperta in difesa come una spiaggia.
44:49Un confine, da attraversare per entrare e uscire,
44:52in arrivo e in fuga.
44:54Dagli elefanti di Annibale, ai tempi degli antichi romani,
44:57fino ai tir carichi di merci che oggi corrono verso la frontiera,
45:01questa valle viene attraversata continuamente in ogni direzione.
45:04Come farebbe il vento con una stanza dalle finestre senza vetri.
45:12E anche se a fianco delle strade c'è un paesaggio fatto di fabbriche, cave, cantieri e tralicci,
45:17che si alzano come foreste di alberi elettrici,
45:19c'è sempre qualcosa che ti fa capire che siamo in una valle,
45:22in un posto in cui la corsa del vento, dei camion o dello sguardo,
45:26deve rallentare contro qualcosa,
45:28girare e a volte fermarsi per chiudersi su se stesso, nel buio.
45:31Ci sono paesi sotto le montagne e ci sono case in questi paesi sotto le montagne
45:42in cui il sole non arriva, non batte mai
45:44e danno l'impressione che l'inverno, in quelle case, in quei paesi,
45:48sia più inverno che da qualunque altra parte.
45:50Questa valle gravita attorno ad una città bellissima,
46:02che anche lei non è mai quello che sembra, Torino.
46:05Una città dall'apparenza grigia e tranquilla,
46:08una città di fabbriche ed uffici,
46:10di caffè silenziosi,
46:12di piazze monumentali e discrete,
46:14e di strade che si intrecciano ad angolo retto
46:16sotto grandi palazzi della faccia così seria da sembrare assorta.
46:20Però sotto, dietro quella facciata grigia e tranquilla,
46:23c'è qualcos'altro, qualcosa che non è quello che sembra.
46:28Ma questa è un'altra storia.
46:39Torniamo in Val di Susa.
46:41Torniamo a Giuliano, postino e ladro gentiluomo
46:43che non sognava a Torino,
46:44ma agli orizzonti immensi del Costa Rica.
46:48Ecco, questo è un caso risolto, è un caso concluso.
46:52Ci sono due persone in galera,
46:53Ivan e Domenico,
46:55condannati per omicidio premeditato a 28 anni.
46:58Ed è stata condannata per favoreggiamento anche Cristina,
47:01così come sono stati condannati Giorgio e Pasquale.
47:05Però, in questo caso concluso, un mistero resta.
47:09Quei soldi,
47:10quei due miliardi,
47:12il colpo alle poste, il sogno di Giuliano,
47:13dove sono finiti?
47:16Sì, perché
47:16quando Domenico viene interrogato dalla polizia,
47:19come sospettato,
47:20si sente male e viene ricoverato in ospedale,
47:22quel giorno Ivan
47:23torna al camper a prendere i soldi
47:25e poi li seppellisce nella sua birreria,
47:27sotto i fusti di birra.
47:29Là sotto, sotto i fusti,
47:31quei soldi ci rimangono un pezzo,
47:32perché subito dopo,
47:33lui e Cristina sono costretti a scappare
47:35e fuggono in Albania.
47:37Dall'Albania Ivan riesce a tornare in Italia
47:39soltanto nel settembre del 1996.
47:42Si imbarca a Durazzo,
47:43arriva fino a Brindisi
47:44e poi in treno sale fino a Torino
47:46e da lì in taxi fino a Susa.
47:49Qui lascia il taxi ad aspettare,
47:51poi scavalca il muro di una fabbrica
47:53che sta vicino alla birreria,
47:54entra dal retro,
47:55recupera i soldi
47:56e fa tutto il percorso al contrario.
47:58Taxi, Torino,
48:00Brindisi,
48:00Durazzo e in Albania.
48:01Qui, arrivato in Albania,
48:03di quei soldi,
48:04Ivan non sa cosa farsene.
48:06Innanzitutto li fa cambiare
48:07500 mila dollari e 500 milioni
48:10e poi li impegni in quattro finanziari albanesi
48:13a nome di quattro suoi amici di laggiù.
48:15Così dice lui.
48:16I soldi, dice,
48:17sono là, in Albania,
48:18nelle finanziarie.
48:20E addirittura,
48:22Ivan chiede alla Corte
48:23durante il processo
48:24che lo mandino in Albania
48:25a recuperare quei soldi sulla parola,
48:27richiesta che ovviamente la Corte respinge.
48:29Dove sono quei soldi, allora?
48:32Dove sono quei due miliardi?
48:34Sì, perché quei due miliardi,
48:36il sogno di Giuliano,
48:37ladro, gentiluomo e postino
48:39che sognava di volare in Costa Rica
48:40dopo un colpo perfetto,
48:42ecco, quei due miliardi
48:43restano il grande mistero
48:44di questa stranissima storia di gangster.
48:48Appuntamento la settimana prossima
48:49per un altro mistero.
48:59di questa stranissima
49:29di questa stranissima
49:59che si fai gasta
50:00per un altro mistero.
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