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https://www.pupia.tv - Bologna - CULTURA. RICERCA FONDAZIONE MONTE: PIÙ PRODUZIONE-MENO CONSERVAZIONE Bologna, 12 mag. - Le Fondazioni sono fondamentali nell'erogazione di risorse pubbliche e private nella cultura, anche se sarebbe utile puntare di più sulla produzione invece che sui meri biglietti staccati. Perché la cultura non è (solo) un passatempo, ma un modo di capire meglio il nostro tempo. Insomma, "il consumo culturale non basta: bisogna alimentare anche la produzione di contenuti culturali. Altrimenti, estraiamo senza alimentare" e, prima o poi, il giochino rischia di rompersi. Se ne parla nel pomeriggio a un incontro a Bologna, a palazzo Magnani in via Zamboni, promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna per lanciare la ricerca "Misurare la cultura-Il ruolo della cultura per il futuro delle comunità". Si tratta di un lavoro (stampato in un volume del Mulino) commissionato dalla Fondazione presieduta da Pierluigi Stefanini a Davide Conte, già assessore al Bilancio del Comune di Bologna, che oggi lo illustra al pubblico, in una sala piena di personalità pubbliche e private cittadine, dopo quasi un anno di lavoro. Al centro c'è quindi un modello di misurazione, quello 'adottato' da Conte su Bologna e su Ravenna, che prova ad andare oltre il mero dato dei biglietti di una mostra staccati, l'indotto economico oppure l'impatto sulla salute, o sull'urbanistica. L'obiettivo della 'cultura', rimarca del resto l'autore, non dev'essere (solo) quello di far passare del tempo alla gente: "Proprio per questo, è importante capire e scegliere bene come si spendono risorse in cultura al giorno d'oggi. Mi piace parlare di una 'cultura per una cultura', che esiste perché è importante che esista", nonostante ad esempio, a livello bolognese, come ricorda Conte, il settore segni oltre tre miliardi di euro di fatturato o abbia raddoppiato in pochi anni i suoi turisti. Se quindi ci sono grandi realtà che investono nel territorio da decenni, con pochi casi analoghi anche a livello nazionale, per Conte "è fondamentale considerare strategici i ruoli delle Fondazioni non solo come erogatori o finanziatori, appunto, ma come soggetti protagonisti della produzione culturale" concreta. Come ha già avuto modo di rimarcare Stefanini annunciando a suo tempo la ricerca, infatti, nel settore ormai l'ottica di autosufficienza non basta più. Più che pensare ai contenitori culturali come a 'rifugi sicuri', alimentati dalle classiche erogazioni a pioggia, il nuovo tentativo è quello di affiancare ad una 'cultura per cittadini', quella degli appuntamenti, ben più attività di ricerca e sperimentazione. Orientando meglio l'offerta e premiando i giovani che meritano, ad esempio.(12.05.25)

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Trascrizione
00:00che è una ricerca sperimentale della Fondazione del Monte
00:02che mi è stata commissionata appunto per approfondire
00:05come vengono spese le risorse private e pubbliche in ambito culturale
00:09e trovare il modo migliore per spendere in modo più efficace e più efficiente.
00:14Quindi la ricerca di fatto si concentra sulla creazione di un modello di misurazione
00:18che prova ad andare oltre quello che è di solito la misurazione della cultura
00:24ovvero quanti biglietti si staccano, qual è l'indotto economico,
00:27qual è l'impatto sulla salute o sull'urbanistica
00:30e andare a vedere quello che secondo me è invece il cuore della cultura
00:34che non è quello di far passare il tempo alla gente
00:36ma di far capire il tempo alle persone
00:38quindi far diventare protagonisti della loro storia.
00:41Per fare questo quindi è importante la fruizione culturale
00:44è importante il consumo culturale sia esso elitario, sia esso di massa, sia esso di formazione
00:49ma anche molto importante investire risorse in modo significativo
00:52su quello che è l'attività di produzione culturale
00:54non finalizzata anche a importanti spettacoli
00:58ma anche semplicemente finalizzata alla produzione culturale per sé
01:01infatti a me piace chiamare questo cultura per la cultura
01:04ovvero la cultura che esiste perché è importante e che esiste.
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