Milano, 13 mar. (askanews) - Nata nel 1869, la Società Oftalmologica Italiana è l'associazione scientifica (Soi) tra le più antiche e rappresentative d'Europa e un punto di riferimento dei 7.000 medici oculisti nel nostro Paese, dove svolge attività e interventi in ambito scientifico, professionale e di politica sanitaria."L'oculista oggi ha delle soluzioni strepitose, negli ultimi dieci anni abbiamo aumentato di dieci volte il servizio nei confronti dei pazienti. L'intervento di cataratta è l'intervento più avanzato e interessa 650mila persone ogni anno. Naturalmente abbiamo la criticità nel pubblico delle liste d'attesa, quindi pazienti che non vedono soddisfatte immediatamente le loro aspettative". A dirlo è il presidente della Soi, Matteo Piovella, parlando dell'importanza dell'impegno portato avanti quotidianamente dagli oculisti, lontano dal clamore suscitato da interventi chirurgici spesso con troppa leggerezza bollati dai media come 'rivoluzionari'. "Questi interventi sono interventi unici, irripetibili, tanto che se ne dà notizia, quindi le persone che hanno le situazioni normali non ne possono trarre alcun giovamento, quindi anche rivolgendosi a quel centro non hanno nessun vantaggio" afferma Piovella, sottolineando che "invece dobbiamo cercare di dare le informazioni più precise, soprattutto per la tempistica, per cui la Società oftamologica italiana si mette a disposizione di questi pazienti che hanno problemi oculari e non riescono a risolverli, per dare informazioni, indicazioni, insomma per dargli le cose migliori e valutarle nel modo migliore, in modo che possano nel tempo più rapido, perché questo è importante, risolvere ogni tipo di loro problema".Un esempio della normalità straordinaria degli interventi chirurgici agli occhi è ad esempio quello per la cataratta, la progressiva opacizzazione del cristallino, la lente indispensabile per mettere a fuoco le immagini sulla retina. "Oggi sapete che l'intervento di cataratta è cambiato, è rivoluzionato, riesce a correggere incredibilmente anche tutti i difetti di vista" racconta il professore, spiegando che "io mi sono operato, tanto per dare una garanzia di fattibilità e di sicurezza, ben 11 anni fa e da 11 anni non porto nessun paio d'occhiali né da lontano né da vicino. Non è una cosa estetica, è una cosa funzionale ".Un altro tema caldo è quello della maculopatia, una patologia che colpisce oltre 40 milioni di persone nel mondo e più di 500mila in Italia, rappresentando una delle principali cause di diminuzione grave della vista. "Le maculopatie sono un problema circolatorio della retina centrale che poco per volta riduce la vista delle persone fino ad impedirgli di leggere un estratto conto bancario. Oggi abbiamo delle terapie che sono le terapie intravitreali" precisa Piovella, rimarcando che "abbiamo sempre da rimboccarci le maniche e correre un po' di più, perché ancora oggi noi siamo circa a 350-400mila iniezioni per curare questa affezione, mentre Paesi pari nostro, se non inferiore, come Inghilterra, Francia e Germania ne erogano più di un milione".Che messaggio è importante lanciare oggi alle persone che hanno problemi di vista? Che tipo di prevenzione si può mettere in campo? "Dobbiamo essere sempre positivi, dobbiamo prenderci noi cura in prima persona delle patologie che abbiamo" dice il presidente della Soi, ricordando che "abbiamo oggi delle cure, dobbiamo capire che la vista ha bisogno di attenzione, ha bisogno di visite: abbiamo fatto il calendario della vista con una visita oculistica alla nascita, entro 3 anni, il primo giorno di scuola, dagli 8 ai 15 anni per gestire la miopia che sta diventando endemica in Asia, poi passiamo a quarant'anni con una visita di controllo ogni due anni (dai quaranta ai sessant'anni) e poi, dopo i sessant'anni, una visita all'anno. Facendo in questo modo abbiamo un'assicurazione che la nostra vista non avrà sorprese. Oggi la medicina è cambiata - conclude - l'oculistica è fantastica: i medici oculisti sono un numero adeguato e sono in grado di rispondere ad ogni vostra necessità e sono al vostro servizio".
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