L'Africa e lo spirito di collaborazione nel calendario Lavazza 2024

  • 7 mesi fa
Milano, 20 ott. (askanews) - E' un progetto fotografico potente. Ogni scatto cattura e in qualche modo obbliga chi lo guarda a mettersi in ascolto, con l'altro, con le sue storie per farsi contaminare e dare origine a qualcosa che vada oltre l'io. Non a caso More than us è il titolo scelto per l'edizione 2024 del Calendario Lavazza, un progetto corale firmato quest'anno da tre fotografi africani: Thandiwe Muriu, Daniel Obasi e Aart Verrips."Questo calendario lo dedichiamo ai 20 anni della nostra fondazione - ha detto Francesca Lavazza, board member del Gruppo Lavazza - è un inno alla collaborazione. More than us vuol dire che da soli possiamo andare veloci ma insieme più lontano. Noi puntiamo a un futuro che vogliamo migliori di tutti quanti"Kenia, Nigeria e Sudafrica sono i tre mondi presenti nei quattro scatti che ciascun fotografo ha realizzato per il calendario, scatti liberi da stereotipi e convenzioni, densi di storie e messaggi politici e sociali, che hanno l'Africa al centro quell'Africa cove il caffè è nato: "Abbiamo scelto questi tre fotografi perchè rappresentassero la forza creativa dell'Africa - ha spiegato - Tutti hanno esperienze diverse: c'è chi nasce grafico, regista, chef, Thandiwe nasce con la macchina fotografica regalata dal padre che le dice con questa sarai indipendente, una storia importante di indipendenza e rivendicazione sociale femminile".I talenti dietro l'obiettivo hanno ritratto storie di forte impegno sociale. Waris Dirie, ex modella e scrittrice, ha fatto della lotta contro le mutilazioni genitali femminili, di cui è stata vittima, la sua forza determinante. L'attivista sudafricana Zulaikha Patel, ha denunciato al mondo il razzismo nel Sudafrica post-apartheid. Denis Mukwege, medico impegnato per le vittime di stupri in contesti di guerra e fondatore del Panzi Hospital, nella Repubblica Democratica del Congo che aspira a governare: "L'Africa è un continente di grandi contraddizioni - ha sottolineato Francesca Lavazza - In questa grande spinta creativa ha dietro anche guerre, problemi e violenze profondissime. In uno scatto è raccontata la Fondazione Panzi in cui il dottor Denis Mukwege, premio Nobel per la pace, è direttore e medico. Collaboriamo con loro perchè abbiamo realizzato una piantagione di caffè perchè queste donne vittime di violenze rinascono attraverso il lavoro della fondazione e nella piantagione di caffè".Ciascun fotografo nei propri scatti si è ispirato ai progetti di sviluppo sostenibile della Fondazione Lavazza e ai valori More responsibility, sustainability, innovation e inspiration condivisi dal gruppo Lavazza e sintetizzati in quel titolo, More than us, che richiama lo spirito di collaborazione dell'obiettivo 17 dalle Nazioni Unite"Senza collaborazione e il coordinato agire di diversi soggetti si fa poco - ha messo in luce Mario Cerutti, segretario Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza - Collaborazione non vuol solo dire sediamoci tutti insieme intorno a un tavolo, vuol dire avere qualcosa da offrire e da prendere in termini di responsabilità, di attività e di innovazione cioè mettere sul tavolo delle idee progettuali. Il More than us vuol dire più di noi quindi non da soli ma con una collaborazione forte ed efficace".More than Us sarà anche filo conduttore delle iniziative per il ventesimo anniversario della Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza

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