Ruoppolo Teleacras - Un Espresso di Cocaina
- 12 anni fa
Il servizio di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento del 5 gennaio 2009. Spaccio di droga in un bar del Belgio gestito da siciliani. I Carabinieri arrestano un latitante di Caltanissetta. Sconterà piu di 3 anni di carcere ( per il video seleziona Alta qualità in basso a destra dello schermo ).
Ecco il testo:
Adesso lui è recluso nel carcere "Malaspina" di Caltanissetta. E chissà se gli servono un caffè Espresso. Così come un tempo in Belgio. Sì perchè quì, nello Stato tra la Germania e la Francia, lui, Michelangelo Palermo, 47 anni, è emigrato, così come tanti altri siciliani. E nella capitale, Bruxelles, un bar, "L'Espresso", sarebbe stato il suo luogo di lavoro. La sua specialità, però, non sarebbe stato il caffè italiano, macinato e raffinato. Lui, Michelangelo Palermo, avrebbe servito un caffè altrettanto Espresso, a base però di cocaina, macinata e raffinata. Sì perchè nel bar "L'Espresso", gestito da siciliani "bergitani" , che in dialetto significa emigrati in Belgio, sarebbe stato organizzato un giro di spaccio di droga al dettaglio. E lui, Michelangelo Palermo, sarebbe stato impegnato a vendere le dosi di cocaina. Almeno secondo la Polizia ed i Giudici belgi che lo hanno condannato a 3 anni ed un mese di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, dal giugno del 2004 al marzo del 2005. Lui, però, non ha scontato un solo giorno della condanna. Sì perchè in modo altrettanto espresso e veloce si è dileguato, è scappato, latitante. Sul suo collo ha soffiato il fiato di un mandato di cattura europeo ed è stato ricercato in tutta Europa, così come consente la Convenzione di Shengen. Adesso sono stati i Carabinieri del Comando provinciale di Caltanissetta a conquistare la medaglia dell'arresto del fuggitivo. Sì perchè Michelangelo Palermo è stato scoperto ed ammanettato nella sua città, Caltanissetta, dove ha lavorato come cuoco. I Carabinieri lo hanno scovato a casa dei figli. Lui, Palermo, incensurato in Italia, sarà estradato in Belgio, dove sconterà la sentenza.
Ecco il testo:
Adesso lui è recluso nel carcere "Malaspina" di Caltanissetta. E chissà se gli servono un caffè Espresso. Così come un tempo in Belgio. Sì perchè quì, nello Stato tra la Germania e la Francia, lui, Michelangelo Palermo, 47 anni, è emigrato, così come tanti altri siciliani. E nella capitale, Bruxelles, un bar, "L'Espresso", sarebbe stato il suo luogo di lavoro. La sua specialità, però, non sarebbe stato il caffè italiano, macinato e raffinato. Lui, Michelangelo Palermo, avrebbe servito un caffè altrettanto Espresso, a base però di cocaina, macinata e raffinata. Sì perchè nel bar "L'Espresso", gestito da siciliani "bergitani" , che in dialetto significa emigrati in Belgio, sarebbe stato organizzato un giro di spaccio di droga al dettaglio. E lui, Michelangelo Palermo, sarebbe stato impegnato a vendere le dosi di cocaina. Almeno secondo la Polizia ed i Giudici belgi che lo hanno condannato a 3 anni ed un mese di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, dal giugno del 2004 al marzo del 2005. Lui, però, non ha scontato un solo giorno della condanna. Sì perchè in modo altrettanto espresso e veloce si è dileguato, è scappato, latitante. Sul suo collo ha soffiato il fiato di un mandato di cattura europeo ed è stato ricercato in tutta Europa, così come consente la Convenzione di Shengen. Adesso sono stati i Carabinieri del Comando provinciale di Caltanissetta a conquistare la medaglia dell'arresto del fuggitivo. Sì perchè Michelangelo Palermo è stato scoperto ed ammanettato nella sua città, Caltanissetta, dove ha lavorato come cuoco. I Carabinieri lo hanno scovato a casa dei figli. Lui, Palermo, incensurato in Italia, sarà estradato in Belgio, dove sconterà la sentenza.