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Trascrizione
00:00Grazie a tutti
00:30Grazie a tutti
01:00Grazie a tutti
01:30Grazie a tutti
01:59Grazie a tutti
02:29Grazie a tutti
03:00Tutti e quattro sono anarchici
03:02Giovani anarchici calabresi
03:04Tutti un po' artisti
03:05Di quel tipo di persone che la gente e i giornali
03:07In quegli anni chiamano i capelloni
03:09Si trovano in una vecchia casa che chiamano la baracca
03:16E fanno quello che fanno gli anarchici
03:19Studiano, discutono, stampano volantini e manifesti
03:24Scrivono articoli e intanto protestano, provocano
03:27Organizzano manifestazioni contro la fame nel Biafra e la guerra in Vietnam
03:31Raccolgono materiale di controinformazione su problemi e misteri
03:38Lasciamogli laggiù, nella baracca, e torniamo alla nostra storia
03:43Al primo strano incidente
03:45E' il 22 luglio 1970
03:49Sono le 17.10 e siamo su un treno
03:52Il treno è il direttissimo Siracusa-Torino
04:01Un lunghissimo convoglio di 17 carrozze che attraversa praticamente tutta la penisola
04:06Si chiama Freccia del Sud o anche il Treno del Sole
04:10Perché porta su e giù per l'Italia la gente che va in vacanza
04:13Gli emigranti che tornano a casa per le ferie
04:16O quelli che già risalgono per lavorare
04:18Ore e ore di treno, nel caldo di luglio, con i finestrini aperti
04:23E che è partito da Siracusa, all'altezza di Gioia Tauro, ormai di ore se ne è fatte tante
04:28All'altezza di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria
04:36E' lì, poco prima della stazione, nei pressi del ponticello sul fiume Petrace
04:41Che il macchinista sente qualcosa
04:43Un colpo sotto al treno, un piccolo botto e un sobbalzo
04:47Come se all'improvviso gli fosse mancato il terreno sotto il locomotore
04:50Il macchinista capisce immediatamente che cosa sta succedendo
04:54Pochi secondi, due al massimo
04:56E sposta la maniglia del rubinetto di controllo sulla quinta posizione
04:59Quella che aziona il meccanismo di frenata rapida
05:02Su quel convoglio di 17 carrozze che stanno correndo ai 100 all'ora
05:06Sotto l'azione del freno, le prime 5 carotte si comprimano l'una sull'altra
05:28Riducendo la velocità
05:30La sesta no
05:31Pochi secondi, altri due al massimo
05:34E un addetto al ristoro che si trova nella sesta carrozza sente anche lui un rumore anormale
05:38Un colpo e uno strisciare che viene dai binari sotto al treno
05:42E' la sesta carrozza che deraglia
05:46Il carrello anteriore esce dai binari e comincia a strappare le traversine
05:50Arando il terrapieno che sostiene i binari
05:52Una dopo l'altra
05:54Gli vanno dietro tutte le altre 12 carrozze
05:56Un po' verso l'esterno o un po' verso l'interno
05:58Inclinate a zig zag
06:00Poi il convoglio si spezza
06:02Il carrello è un po' verso l'interno
06:08Grazie a tutti.
06:386 morti e 77 feriti, di cui 12 in gravissime condizioni.
06:43Una sciagura, un disastro ferroviario, una strage.
06:47Arrivano subito i soccorsi, arrivano le ambulanze e arrivano anche autoprivate e pullman per portare i feriti all'ospedale,
06:54mentre al telegiornale si diffondono gli appelli perché c'è bisogno di sangue per le trasfusioni.
06:59Arrivano i telegrammi di cordoglio del Presidente della Repubblica e delle massime autorità dello Stato.
07:04E arriva anche la Procura di Palmi, che apre un'inchiesta.
07:076 morti e 77 feriti.
07:10Le indagini vengono coordinate dal giudice istruttore di Palmi, che le affida la Polfer, la polizia ferroviaria.
07:16Intanto, un comitato di periti si mette subito all'opera per scoprire le cause del disastro.
07:22Ho sentito un boato, sono uscito fuori, ho visto un polverone che si alzava da parte degli scambi e sono corso da quella parte.
07:31Ho trovato il macchinista che era sceso già dal locomotore e ho domandato, ho sentito come un colpo, ho frenato naturalmente.
07:41E quindi voi non so altro.
07:43Sulle probabili cause non possiamo dire nulla.
07:46Vi è incorso, come in tutti questi casi, l'inchiesta da parte dell'autorità ferroviaria, da parte della registratura.
07:54E quindi non possiamo, ne siamo autorizzati a dire qualche cosa prima che si concludano gli accertamenti.
07:59Certamente.
07:59Pare comunque, ingegnere, che l'apparato automatico degli scambi abbia funzionato.
08:05E' apparentemente a posto, sì.
08:06Quando avviene uno svio in linea, le cause possono essere le più diverse, le più disparate.
08:11E ad esempio?
08:12Ad esempio, gioca il materiale, come può giocare il binario e come può giocare la consistenza del binario.
08:20Noi abbiamo qui un binario della massima efficienza.
08:23Si tratta del migliore armamento che possiedono le ferrovie italiane.
08:27Pertanto ricercare delle cause in questo momento diventa difficile.
08:35Gli scambi hanno funzionato.
08:37Il materiale ferroviario era a posto.
08:40I macchinisti hanno fatto quello che dovevano fare.
08:43La Polfer scopre alcune irregolarità nelle disposizioni sul traffico e nella manutenzione dei binari.
08:49E così il capo stazione e tre ferroviari vengono indagati per disastro colposo e omicidio colposo plurimo.
08:56Irregolarità.
08:57Bastano per spiegare il deragliamento del treno?
09:01Bastano per spiegare sei morti e 77 feriti?
09:04No, non bastano.
09:06Il 30 maggio 1974, alla fine delle indagini, il giudice istruttore dichiara il non doversi procedere nei confronti dei ferrovieri.
09:14Col disastro del treno loro non c'entrano niente.
09:18E allora?
09:19Cos'è successo?
09:20Perché il Siracusa Torino, la Freccia del Sud, il treno del Sole è uscito dai binari mentre stava correndo ai cento all'ora?
09:28E se fosse stata una bomba?
09:32La perizia degli esperti contemplava anche quelle ipotesi.
09:36Procedendo per esclusione, erano giunti alla conclusione che il disastro poteva essere stato causato da un fatto doloso consistente in un attentato dinamitarto.
09:45Scartate tutte le cause meccaniche, scartato l'errore umano, l'unica ipotesi che resta è quella del sabotaggio.
09:52Ma il giudice istruttore non è convinto.
09:55Se ci fosse stata una bomba, ci sarebbe stato anche un buco e un botto.
09:59Il buco non c'è, ma del resto il treno, deragliando dai binari, ha arato il terrapieno, spazzando via tutto.
10:04Però il botto, l'esplosione, quella qualcuno dovrebbe averla sentita e non c'è nessuno, né tra i macchinisti, né tra il personale viaggiante e neppure tra i passeggeri, che testimoni in questo senso.
10:17E allora? Niente, mistero.
10:20I ferroviari non c'entrano, non c'entra nessuno.
10:22L'inchiesta si chiude e il caso finisce lì.
10:29Alt, torniamo indietro.
10:31Torniamo ai tre ragazzi e agli anarchici, Angelo, Franco e Gianni.
10:34Li abbiamo lasciati assieme ad Annelise nella baracca a Reggio Calabria.
10:38Sono tipi interessanti, giovanissimi, tutti sui vent'anni, ma tutti con una personalità molto decisa.
10:44Sicuramente erano ragazzi fuori dal comune, erano ragazzi di un'intelligenza, di una sensibilità.
10:50Non erano solo i tempi, perché, insomma, certamente quei tempi, almeno per la mia generazione, erano tempi entusiasmanti da questo punto di vista.
10:59L'anarchia è una scelta di vita, non è un'ideologia, è un modo di vivere.
11:04Per cui tu...
11:06E quindi questo comportava per loro, per esempio, che anche nei processi, ne hanno avuti diversi, per l'obiezione di coscienza,
11:12per...
11:13contro le basi...
11:15Per esempio, a Gambale d'Aspromonte c'era una base Nato.
11:18Loro hanno fatto un'anifestazione all'estate del 69, sono finiti in carcere, prestati dalla polizia,
11:24ma mantenendo sempre quest'idea della dignità.
11:27Angelo dipinge, zoppica per la poliomelite avuta da bambino, ma questo non gli impedisce di andarsene in giro per il centro di Reggio
11:36con un cartello addosso che protesta per la guerra nel Vietnam, oppure di passeggiare per il corso con una gallina al guinzaglio per provocazione.
11:45Franco suona il piano.
11:47Gianni, invece, studia legge ed è un campione di scherma, ed è durante una riunione nel gruppo anarchico che ha conosciuto Anne Lise, anarchica anche lei.
11:55Sono tipi strani, capelloni, idealisti, gente che sogna, ma sono anche tipi ostinati, che si fanno picchiare, mandare in ospedale, arrestare.
12:05Sono persone che non scendono a compromessi.
12:25Per esempio, c'è un anarchico che si chiama Giuseppe Schirinzi che vuole fondare un nuovo gruppo a Reggio e vuole chiamarlo 22 Marzo, come quello di Milano.
12:45Angelo, però, non ci vede chiaro, fa una piccola indagine e riesce ad avere l'elenco dei neofascisti italiani
12:52che nella primavera del 68 sono andati nella Grecia dei Colonnelli, in un viaggio organizzato dal Centro Studi Ordine Nuovo.
12:59C'è anche Schirinzi, che viene smascherato come un neofascista che cercava di infiltrarsi.
13:04Ecco, documentazione contro informazione.
13:07Sono dei capelloni, sono dei sognatori coi quattro ragazzi, ma sono anche ostinati, informati e decisi.
13:20C'è qualcos'altro che ha attratto la loro attenzione.
13:23C'è l'incidente al treno del sole, sei morti e 77 feriti.
13:28Ma davvero si è trattato di un incidente?
13:31Oltre ai periti ferroviari, c'era già stato qualcun altro che aveva ventilato l'ipotesi di un attentato.
13:36I giornali, il Corriere della Sera, l'unità Lavanti, ABC, avevano parlato di una bomba.
13:42Perché? Perché Gioia Tauro è distante soltanto 35 km da Reggio Calabria.
13:48E laggiù, meno di 20 giorni prima, era successo qualcosa.
13:53Era scoppiata la rivolta di Reggio.
13:55La rivolta di Reggio inizia il 5 luglio 1970.
14:10Si è saputo che nella risistemazione regionale la sede del capoluogo non sarà Reggio Calabria, ma Catanzaro.
14:16È il sindaco di Cipiero Battaglia a renderlo pubblico, con quello che viene chiamato il rapporto alla città.
14:21I reggini lo sentono come un complotto, una perdita, sia economica che morale.
14:26Il messaggio fatto da Battaglia, che aveva accanto a molti esponenti della sua giunta di centro-sinistra, per la verità,
14:36faceva aprire gli occhi ai reggini su una situazione di degrado sociale ed economico della città,
14:47sull'abbandono nella quale la città era stata lasciata, che culminava, dopo le mancate promesse di sviluppo,
14:56culminava con questa sorta di rapina che era l'assegnazione del titolo di capoluogo di Regione
15:05con tutto quel che ne conseguiva a Catanzaro, dopo che per millenni era stata sempre Reggio.
15:12Non fu un pretesto, fu quello che fu Seraievo per la Prima Guerra Mondiale,
15:19la causa occasionale sulla quale la scintilla finalmente a Tecchi e diventò fiamma.
15:28Il 13 luglio, con l'appoggio del sindaco Battaglia delle principali forze politiche della città,
15:34escluso il Partito Comunista, che si tira fuori da subito, viene proclamato lo sciopero generale.
15:39Lo sciopero continua anche il giorno dopo, il 14, spontaneamente, e a questo punto succede qualcosa.
15:44Un gruppo di giovani reggini va alla stazione per occupare i binari.
15:49La polizia carica, con decisione, con violenza.
15:52Ci sono dei feriti e ci sono anche una decina di arresti.
15:55Intanto sorgono le prime barricate nel centro storico e l'autostrada viene bloccata.
16:03Una folla enorme si riversa in Piazza Italia, la piazza principale di Reggio,
16:07e chiede il rilascio degli arrestati.
16:10La polizia carica di nuovo, ancora più violentemente, e la città esplode.
16:18A sera si contano 40 feriti, quasi tutti tra le forze dell'ordine,
16:39e solo perché i reggini, in ospedale, non ci vanno, per non farsi identificare.
16:43Il giorno dopo, il 15 luglio, c'è il primo morto.
16:48Si chiama Bruno Labate, è un ferroviere iscritto la CGL,
16:52e viene trovato in una traversa di Corso Garibaldi, dopo una carica della polizia.
16:56Ai suoi funerali partecipano migliaia di persone, che sfilano in corteo, passando davanti alla questura.
17:08A questo punto, un migliaio di giovani si stacca e assalta il palazzo.
17:12Si sfiora la strage, perché i poliziotti della Celere sono tutti armati di mitra,
17:17ma il questore Santillo riesce a bloccarli, a tenerli sotto controllo,
17:20e a farli salire di piano in piano, mentre le fiamme bruciano una decina di auto e tutta la quinta sezione della mobile.
17:30La rivolta si estende e sembra ormai sfuggita di mano al comitato unitario,
17:34formato soprattutto dal sindaco Battaglia e dall'ADC.
17:38Arrivati i primi mandati di comparizione, cioè con l'inizio del terrorismo giudiziario,
17:44nei confronti di chi si batteva per la città, queste persone si tirarono indietro.
17:52E fu così che ai primi di agosto, il 30 di luglio, credo, il 30 di luglio o i primissimi di agosto,
18:02nacque spontaneamente in piazza questo nuovo comitato che si chiamò Comitato d'Azione per il Reggio Capoluovo.
18:10Il Comitato d'Azione è formato soprattutto da estremisti di destra.
18:16A coordinarli sono esponenti del movimento sociale italiano, come Natino Aloi e Renato Meduri.
18:22E soprattutto Ciccio Franco, che per la rivolta lancia uno slogan che diventerà famoso,
18:28Boia chi molla.
18:30Certo, l'ho coniato io in un articolo per il settimanale Libertà e lavoro che guidava la battaglia per Reggio,
18:37e da quel momento il popolo ne fece un po' il suo pezzillo, il suo richiamo di battaglia.
18:48Barricate, occupazioni.
18:50Nel quartiere di Sbarre nasce la Repubblica di Sbarre, a Santa Caterina il Gran Ducato.
18:55C'è anche il Regno di Viale V.
18:56Ci sono processioni alla Madonna e c'è una specie di tregua da l'una alle cinque per andare a mangiare.
19:05Ma soprattutto ci sono scontri, bombe Molotov, incendi, cariche della polizia, attentati di inamitardi.
19:12E morti.
19:14Cinque morti, con centinaia di arresti e centinaia di feriti.
19:17Per una rivolta così, si dice, ci vogliono armi, ci vogliono esplosivi, ci vogliono soldi.
19:23Si parla di finanziatori, alcuni industriali reggini vengono indagati, ma al loro carico non emerge nulla.
19:29La rivolta di Reggio dura più di un anno.
19:32Il 12 febbraio 1971, il presidente del Consiglio Emilio Colombo annuncia in Parlamento
19:37che l'università e il capoluogo resteranno a Cosenza e a Catanzaro.
19:41In cambio, Reggio diventerà il quinto polo siderurgico italiano, con investimenti per 10.200 posti di lavoro.
19:49I reggini accettano.
19:51Dieci giorni dopo, i carabinieri, la polizia e l'esercito, coinvolto per la prima volta nella storia della Repubblica
19:57in questioni di ordine pubblico, entrano in città con i carri armati e sgomberano le ultime barricate.
20:04E il treno del sole?
20:06Cosa c'entra il disastro di Gioia Tauro con tutto questo?
20:09Niente, almeno per adesso.
20:12È vero però che in quel periodo, in quella zona, di bombe ne scoppiano tante,
20:16come non è mai accaduto in tutta la storia d'Italia.
20:19Soltanto nei mesi in cui si sviluppa la rivolta di Reggio ci sono 28 attentati dinamitardi,
20:24di cui 21 a treni, stazioni e ferrovie.
20:27Ai giornalisti viene spontaneo associare il disastro di Gioia Tauro ad una bomba.
20:32E anche agli anarchici della baracca, a Franco, a Gianni, a D'Angelo e a Nelise.
20:37C'erano anche loro in strada, durante la rivolta di Reggio, ma per motivi diversi.
20:48Con una macchina fotografica, arrivata dalla Federazione Anarchica di Roma,
20:53fotografano le barricate per documentare l'ipotesi dell'arrivo a Reggio
20:56di neofascisti di Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale.
21:10E manifestano, perché gli scontri finiscano.
21:13Ho partecipato il 7 settembre del 70, insieme alla Chiesa Evangelica Battista di Reggio,
21:22all'unica, che organizzavamo in 4-5, manifestazione pacifista di tutto il periodo,
21:28in cui c'era scritto, via la polizia del Reggio, basta con la violenza.
21:32E sono arrivati i fascisti, ci hanno rotti i cartelli.
21:34E c'è stata una scena bellissima, che Angelo Casile veniva preso a schiaffi
21:39da un noto fascista locale, tuttora vivente, e lui gli faceva
21:43«Bravo, bravo, prendimi a schiaffi, così fai il servizio dei padroni che ci vogliono dividere».
21:49E con quel coraggio e quella determinazione, che Angelo, Franco e Gianni
21:52conducono la loro controinchiesta sul deragliamento del treno.
21:56Raccolgono elementi, mettono insieme indizi e notizie su quello che è successo al treno del sole.
22:07È un lavoro complesso e lungo, di controinformazione, che contrasta con la versione ufficiale dei fatti,
22:12che considera sempre quello di Gioia Tauro un disastro ferroviario.
22:18Il 6 settembre, Gianni telefona a Roma, agli anarchici della federazione,
22:23per avvertirli che la controinchiesta sta procedendo bene,
22:27che hanno scoperto fatti e documenti compromettenti
22:29e che parte di questo materiale è già stato spedito per posta ad un loro compagno.
22:35La controinchiesta sta procedendo bene.
22:37Abbiamo scoperto delle cose che faranno tremare l'Italia,
22:40così dice Gianni a sua madre qualche tempo dopo.
22:53Intanto però succedono delle cose strane.
22:59Dalla baracca scompaiono alcuni rullini fotografici.
23:03Agli anarchici arrivano minacce telefoniche.
23:06Franco viene aggredito e picchiato da un gruppo di neofascisti.
23:09I ragazzi hanno paura.
23:11Sono sempre di fronte all'immagine di mio cugino
23:13che due giorni prima di partire, quando dovevo partire anch'io per Roma,
23:18l'ho visto proprio scuro in viso come non l'ho mai visto.
23:22L'ho visto veramente terrorizzato.
23:26Credo che un paio di giorni prima di partire per Roma,
23:29di questo ultimo viaggio, loro avessero proprio capito
23:32che avevano toccato un nervo vitale,
23:35che avevano molta paura.
23:37Hanno paura, ma vanno avanti lo stesso.
23:39C'è l'occasione di andare a Roma
23:41per protestare contro l'arrivo di Richard Nixon in Italia.
23:56Prima di partire per Roma,
23:58Gianni chiama un avvocato della capitale,
24:00Edoardo Di Giovanni,
24:02che infatti segna il nome a Ricò nella sua agenda,
24:04sotto il giorno 27.
24:10Poi Annelise e Gianni prendono la macchina
24:13e vanno a Vibo Valencia a partecipare ad una riunione.
24:21Lì raccolgono Angelo e Franco
24:23e anche un anarchico di Cosenza, Luigi Lo Celso.
24:26Sono in cinque, su una Mini Morris, diretti a Roma.
24:43Il viaggio è lungo, in autostrada.
24:47Si fermano anche in un autogrill, per telefonare.
24:50Angelo, Franco, Luigi, Gianni e Annelise, diretti a Roma.
24:59Non ci arriveranno.
24:59Sono le undici e mezzo di sera.
25:24La piccola Mini Morris sta correndo lungo la A2
25:27in un tratto in salita tra Ferentino e Frosinone, alle porte di Roma,
25:30quando all'improvviso si schianta contro il rimorchio di un autotreno.
25:48Angelo, Franco e Luigi muoiono sul colpo.
25:51Gianni muore subito dopo l'arrivo in ospedale.
25:55Annelise rimane in coma per 21 giorni.
25:57Poi muore anche lei.
26:01Tamponamento con urto violento.
26:04L'inchiesta della polizia stradale,
26:06coordinata dal sostituto procuratore di Frosinone,
26:09attribuisce a questo l'incidente che ha distrutto la piccola Mini Morris,
26:12che ha la parte anteriore schiacciata e il tetto scoperchiato.
26:15Tre dei cinque ragazzi sono volati fuori, anche a parecchi metri sull'asfalto.
26:21Il rimorchio dell'autotreno è fermo sulla normale corsia di marcia
26:24e ha le luci posteriori spente, non rotte, spente.
26:29Forse i ragazzi sono arrivati di corsa,
26:31non l'hanno visto e ci si sono schiantati contro.
26:34È facile.
26:35Però qualche elemento di dubbio c'è.
26:38In un libro che ricostruisce la vita dei cinque giovani anarchici,
26:41l'autore Fabio Cuzzola mette insieme qualche dubbio.
26:45Perché la piccola Mini Morris non si è schiacciata sotto il rimorchio,
26:50schiacciando i ragazzi dentro l'auto?
26:52Perché i fanali posteriori del camion non sono rotti?
26:56Perché il camion ha segni d'urto più sulla fiancata che sul retro?
27:02Qualcuno ha ipotizzato anche la presenza di una terza macchina
27:05che avrebbe potuto seguire i ragazzi.
27:11Ma sono soltanto ipotesi.
27:36C'è l'inchiesta della polizia stradale
27:39e ci sono le testimonianze dei due autisti del camion.
27:42I cinque ragazzi sono morti per tamponamento con urto violento.
27:46E i dossier?
27:47E i documenti dell'inchiesta di controinformazione?
27:50Dove sono quelli?
27:52Quelli non ci sono.
27:53Si sa che li avevano anche spediti a Roma una famiglia romana anarchica,
27:59tale famiglia Rossi,
28:01e che non erano mai arrivati.
28:03Come l'hanno raccolto, ci sono varie ipotesi.
28:07C'è una certezza che esisteva questo materiale.
28:09Molte cose risultano poco chiare.
28:12Intanto, la cosa che le stesse famiglie subito hanno reclamato,
28:15i documenti di questi ragazzi.
28:17Questi ragazzi muoiono e i loro documenti personali,
28:20oltre il dossier, scompare tutto dalla macchina,
28:22non viene mai restituito a nessuno.
28:24Esistevano davvero quei documenti?
28:27All'amico anarchico, a cui dicono di averli spediti,
28:29non è mai arrivato nulla.
28:31Ma poi, c'era davvero qualcosa da scoprire
28:34sul deragliamento del treno del sole?
28:36Forse si è trattato davvero di un incidente.
28:38Due incidenti.
28:39Quello al treno e quello all'auto degli anarchici.
28:42Strani incidenti, brutti incidenti,
28:44ma niente di più.
28:45Su tutti e due,
28:46sui sei morti del treno,
28:48e sui cinque morti della Mini Morris,
28:50cala il silenzio.
28:51Fino al 1993.
28:54Quell'anno, l'11 febbraio, succede qualcosa.
28:57Mentre sta indagando,
28:59su alcune delle stragi degli anni 70,
29:01la bomba alla questura di Milano,
29:02Piazza Fontana, Brescia,
29:04il giudice istruttore di Milano, Guido Salvini,
29:06si imbatte nel disastro di Gioia Tauro.
29:09Lavorando sull'estrema destra aversiva,
29:12sono comparsi testimoni
29:13che hanno alzato un primo velo
29:17su quello che era stato inizialmente qualificato
29:21come un errore umano,
29:23un incidente da parte dei macchinisti,
29:25e cioè il deragliamento del treno
29:29vicino alla stazione di Gioia Tauro
29:31che provocò sei morti e 54 feriti.
29:34Deragliamento però non per errore dei macchinisti,
29:37ma perché fu messo dell'esplosivo sui binari
29:39e i testimoni ci hanno raccontato
29:41che questo esplosivo
29:42era stato collocato dai gruppi vicini
29:46a chi stava in quel momento,
29:47fomentando la rivolta di Reggio Calabria.
29:49C'è un uomo
29:51che si chiama Giacomo Lauro
29:53e che fa parte dell'Andrangheta.
29:55È un collaboratore di giustizia,
29:57uno dei primi e dei più importanti
29:58per la criminalità organizzata calabrese.
30:01Giacomo Lauro parla,
30:03prima con il sostituto procuratore distrettuale
30:06di Reggio Calabria, Bruno Giordano,
30:08poi con il dottor Salvini,
30:09e poi anche con il sostituto procuratore nazionale
30:13Enzo Macri,
30:14che assieme ad altri conduce l'operazione Olimpia,
30:16una max inchiesta sui rapporti tra criminalità organizzata
30:20e politica in Calabria.
30:22I pentiti nel 1993 ci dicono tante cose.
30:26Ci dicono intanto che nella rivolta di Reggio
30:30l'Andrangheta ebbe un ruolo,
30:33probabilmente non un ruolo determinante,
30:37ma un ruolo di sostegno.
30:40L'Andrangheta in sostanza
30:42per questa parte
30:43si limitava a rifornire
30:46queste associazioni
30:48del materiale esplodente
30:50necessario per l'esecuzione degli attentati.
30:53Cosa dice Lauro?
30:55Dice che non è stato un incidente quello del treno,
30:58dice che è stato un attentato dinamitardo.
31:00Lo ha procurato lui l'esplosivo,
31:02che viene da una partita di 50 kg
31:04presa ad una cava nei pressi di Bagnara.
31:07Lo ha consegnato a due uomini,
31:08due boi a chi molla,
31:09due uomini impegnati nella rivolta di Reggio,
31:12Vito Silverini,
31:13detto Ciccio il Biondo,
31:14e Vincenzo Caracciolo,
31:16che sono già morti
31:17nel momento in cui Lauro parla.
31:18La mafia sta ai fatti di Reggio
31:21come i cavoli stanno alla perenda.
31:24Assolutamente fu completamente estranea.
31:27Io credo che mai
31:29una rivolta fu più di popolo
31:32come quella che fu consumata,
31:36che fu combattuta
31:38a Reggio Calabria nel 70.
31:41È stato un attentato, insiste Lauro,
31:43e racconta anche come è avvenuto.
31:45Gliel'ha raccontato Silverini,
31:47in carcere con lui per un'altra bomba
31:48che volevano mettere alla prefettura.
31:59Silverini e Caracciolo
32:01nascondono la bomba nell'ape di quest'ultimo
32:03per portarla ai binari
32:04vicino alla stazione di Gioia Tauro.
32:11È Silverini che l'ha costruita,
32:13mettendo assieme candelotti di dinamite
32:14come ha imparato a fare quando faceva il militare
32:17nei genieri a Bolzano.
32:28Racconta a Lauro
32:29che fanno esplodere la bomba
32:30prima che arrivi il treno.
32:32E questo spiega perché nessuno
32:33sul treno del sole abbia sentito il botto.
32:36Poi, nascosti vicino al luogo,
32:38vedono arrivare il treno ai 100 all'ora,
32:40diritto su quel buco di almeno 2 metri.
32:42Poi lo vede deragliare.
32:47Un disastro.
32:48Non se l'aspettava.
32:49Non era quello lo scopo dell'attentato,
32:51non tutti quei morti.
32:53Dal suo nascondiglio
32:54vede arrivare prima il soccorso
32:55e poi la polizia.
32:56E vede anche arrivare il questore Santillo
32:58che comincia a urlare infuriato.
33:01C'è un altro collaboratore di giustizia
33:02che conferma le parole di Lauro.
33:05Si chiama Carmine Dominici
33:06ed è un neofascista di Reggio Calabria
33:09che appartiene ad Avanguardia Nazionale.
33:11Dominici dice che
33:13Avanguardia Nazionale di Reggio Calabria
33:15faceva riferimento ovviamente
33:16alla leadership romana di Stefano delle Chiaie,
33:19il quale veniva spesso in Calabria.
33:21Non ho dati precisi
33:22in merito al disastro di Gioia Tauro,
33:24però posso confermare
33:26che non si trattò di un errore dei ferrovieri,
33:28ma di un attentato riconducibile
33:29all'ambiente dei Boiacimolla.
33:31Lauro e Dominici
33:34un attentato dei Boiacimolla
33:36uno dei tanti
33:37che si sono verificati
33:38durante la rivolta di Reggio.
33:40Assolutamente no,
33:42perché la rivolta fu veramente
33:44un fatto popolare.
33:46Su Gioia Tauro
33:47appena ci fu
33:48quel terribile disastro
33:50ci furono immediate
33:54le indagini.
33:56Tutti stabilirono
33:58che era ceduto
34:00una parte del materiale irrotabile.
34:03Che ci furono altri attentati,
34:05questo è storicamente accertato,
34:08ma nessuno potrà mai dire,
34:10perché direbbe una menzogna,
34:13che questi attentati
34:15furono connessi
34:16alla rivolta di Reggio.
34:18Secondo Giacomo Lauro,
34:20secondo il giudice istruttore Salvini
34:21e secondo il dottor Macri,
34:23a Gioia Tauro
34:24esplose una bomba
34:25fornita dall'andrangheta
34:26emessa dai neofascisti
34:27di Reggio Calabria.
34:29Ma perché?
34:30A che scopo?
34:32Ecco,
34:33a questo punto
34:34saltano sempre fuori
34:35tre parole.
34:36Sono tre parole
34:37che a forza di ripeterle
34:38sembrano aver perso
34:39il loro significato,
34:40ma sono tre parole
34:41che a pensarci bene
34:42fanno paura.
34:44Strategia della tensione.
34:46Che cos'è
34:47la strategia della tensione?
34:49La strategia della tensione
34:51in Italia
34:51è stata definita
34:52una vera e propria
34:54piccola guerra civile.
34:56o una guerra civile
34:57a bassa intensità.
34:59Ricordiamo una serie
35:00di stragi.
35:02Piazza Fontana,
35:03la strage
35:04dinanzi alla costura
35:04di Milano,
35:05la strage di Brescia,
35:07la strage
35:08dell'Italicus
35:09fino alla strage
35:10di Bologna
35:10e poi
35:11quella strage
35:12quasi dimenticata
35:14che è la strage
35:15di Gioia Tauro
35:16nel 1970
35:18vicino a Reggio Calabria.
35:21Questa strategia
35:22si sviluppa
35:23soprattutto
35:23fra il 1968
35:24e la prima metà
35:26degli anni 70
35:27all'incirca
35:28il 74-75
35:29quando poi
35:31le condizioni
35:32per poter dare
35:33a questa strategia
35:35uno sbocco politico
35:36in termini
35:37di svolta autoritaria
35:40o addirittura
35:41un golpe in Italia
35:43sostanzialmente
35:44viene meno.
35:45Questa piccola guerra
35:46ha provocato
35:46circa 300 morti
35:48tutti fra cittadini
35:51innocenti
35:53centinaia di feriti
35:55e non dimentichiamo
35:57ci sono state
35:57anche decine
35:58di stragi mancate.
36:00Bisogna assolutamente
36:01respingere
36:02l'idea
36:03che questa serie
36:04di stragi
36:05fosse opera
36:06di quattro
36:07più fanatici
36:10o più esaltati
36:11degli altri.
36:12In realtà
36:12chi ha materialmente
36:13operato
36:14era sostenuto
36:16ed aiutato
36:17da strutture
36:18molto importanti
36:20all'interno
36:21dei servizi
36:21di sicurezza
36:22italiani
36:23e probabilmente
36:24anche straniere.
36:26Il deragliamento
36:27del treno del sole
36:28avviene il 22 luglio
36:291970.
36:31C'era stato qualcosa
36:32prima
36:32qualcosa di terribile
36:33c'era stato
36:35Piazza Fontana
36:36c'è un libro
36:37di Giorgio Boatti
36:38che si chiama
36:39Piazza Fontana
36:39che racconta questa storia
36:40con molta intensità
36:41inizia con i milanesi
36:43che passeggiano
36:44tranquillamente
36:45nel centro
36:46un venerdì pomeriggio
36:47di metà dicembre
36:48poi all'improvviso
36:49vedono arrivare un uomo
36:50è insanguinato
36:51ha i vestiti stracciati
36:53e bruciacchiati
36:53urla
36:54terrorizzato
36:55e indica
36:55è successo qualcosa
36:57all'inizio del corso
36:58laggiù
36:58in Piazza Fontana
36:59il 12 dicembre 1969
37:23alle 16.30
37:24scoppia una bomba
37:25nella sede
37:26della banca
37:26dell'agricoltura
37:27di Piazza Fontana
37:28ci sono 16 morti
37:30e 85 feriti
37:31è quella che viene chiamata
37:33la madre di tutte le stragi
37:35a cui seguiranno
37:35altre bombe
37:36e altre stragi
37:37tra cui quella
37:38di Piazza della Loggia
37:39a Brescia
37:39che nel maggio del 74
37:41durante un comizio sindacale
37:43uccide 8 persone
37:44e ne ferisce 94
37:46che con i suoi lugubri
37:48proclami
37:49in difesa
37:50degli ideali nefasti
37:53della Repubblica Sociale Italiana
37:55ordiva fucilazioni
37:57e ordiva spietate repressioni
38:00a Milano
38:02il processo per la strage
38:28di Piazza Fontana
38:29è durato 32 anni
38:30nel luglio di quest'anno
38:32la sentenza di primo grado
38:34ha condannato all'ergastolo
38:35quali esecutori materiali
38:36della strage
38:37Delfo Zorzi
38:38Carlo Maria Maggi
38:39e Giancarlo Rognoni
38:40mancano i mandanti
38:42anche se le indagini
38:43del giudice
38:44istruttore Salvini
38:45hanno ipotizzato
38:46una catena di comando
38:47che attraversa
38:48estremisti di destra
38:49di ordine nuovo
38:50e avanguardia nazionale
38:51membri dei servizi
38:52segreti italiani
38:53e agenti stranieri
38:54ma questa è un'altra storia
38:56torniamo a noi
38:57ai nostri strani incidenti
38:59è avvenuto qualcosa
39:01prima del deragliamento
39:02del treno del sole
39:03lo abbiamo visto
39:03però è avvenuto qualcosa
39:05anche dopo
39:05c'è stato il golpe borghese
39:07oggi combatto
39:11contro degli italiani
39:12oggi parlo contro degli italiani
39:14quando le dico
39:15che i nostri nemici
39:16più pericolosi in Italia
39:17sono i comunisti
39:18quindi degli italiani
39:20e non mi disturba affatto
39:22dirle che sono nemici
39:23e se potessimo sterminarli
39:25sarei molto contento
39:26perché libereremmo
39:27il nostro paese
39:28da nemici
39:29che vivono insieme a noi
39:30e che costituiscono
39:31un eterno pericolo
39:32lo hanno definito
39:36un golpe da operetta
39:37e invece
39:37sembra che fosse
39:38una cosa seria
39:39nella notte
39:40tra il 7 e l'8 dicembre
39:41del 1970
39:42l'ex comandante
39:44della decima mass
39:45il principe
39:46Junio Valerio Borghese
39:47assieme a militari
39:49fedelissimi
39:49e membri di Cosa Nostra
39:51marcia su Roma
39:52e cerca di occupare
39:53il palazzo del ministero
39:54dell'interno
39:55nel tentativo
39:55di realizzare
39:56un colpo di stato
39:57ricordiamo
39:58che non fu affatto
40:00un golpe da operetta
40:02il tentativo
40:03di golpe borghese
40:04del dicembre 70
40:05sempre questi testimoni
40:07calabresi
40:08questi collaboratori
40:09che appartenevano
40:11ad Avanguardia Nazionale
40:12ci hanno raccontato
40:13della forte partecipazione
40:15della Dangheta
40:16con centinaia di uomini
40:18a Reggio Calabria
40:20e in Calabria
40:21e altri uomini
40:22appartenenti
40:23alle cosche siciliane
40:24invece in Sicilia
40:25pronti a collaborare
40:27la notte
40:27del 7 dicembre
40:28alla presa del potere
40:29così come abbiamo
40:31preso sempre
40:32da queste indagini
40:33che strutture
40:33della massoneria
40:34facevano parte
40:36di questo piano
40:37di quella notte
40:38anche questa
40:39è un'altra storia
40:40ma non così diversa
40:41secondo il dottor Salvini
40:42e il dottor Macri
40:43strategia dell'attenzione
40:45il treno del sole
40:47salta per aria
40:47per preparare
40:48il terreno favorevole
40:50ad una svolta autoritaria
40:51ad un golpe
40:52come tanti
40:53tentati e mai riusciti
40:54di cui
40:55quello borghese
40:56è soltanto un esempio
40:56del resto
40:58il principe borghese
40:59a Reggio Calabria
41:00c'era stato
41:01poco tempo prima
41:02che iniziasse la rivolta
41:03nell'ottobre del 69
41:05aveva cercato
41:06di tenere un comizio
41:07in Piazza Italia
41:08proibito dalla questura
41:09a cui erano seguiti
41:11gravi disordini
41:12è servito a questo
41:14la strage
41:15del treno del sole
41:16è stata anche questo
41:17la Reggio Calabria
41:18della rivolta
41:19un laboratorio
41:20in cui preparare
41:21la strategia
41:21dell'attenzione
41:22oggettivamente
41:23lo è stato
41:25non dimentichiamo
41:27che
41:28nel 1969
41:30c'era stata
41:31l'attentata
41:31alla Banca
41:32dell'agricoltura
41:32di Milano
41:33a Reggio stesso
41:35c'erano stati
41:36degli incidenti
41:37degli scontri duri
41:38tra la polizia
41:39e questi gruppi
41:40che erano diretti
41:42da Valerio Borghese
41:43durante i modi
41:45c'erano anche
41:46gruppi
41:46di destra
41:48di fascisti
41:48che venivano
41:49da Messina
41:51e quindi
41:52c'era qualche cosa
41:54che andava
41:54al di là
41:55dei modi
41:56come fatto
41:57spontaneo
41:58come fatto
41:58che derivava
42:00e che maturava
42:01nella realtà
42:01di Reggio Calabria
42:02come qualche cosa
42:03che maturasse
42:04anche all'esterno
42:05della realtà
42:06di Reggio Calabria
42:07qualunque cosa
42:08sia stata
42:08la rivolta
42:09di Reggio
42:09la sentenza
42:10di primo grado
42:11della Corte
42:12d'Assise di Palmi
42:12del febbraio
42:13del 2001
42:14stabilisce
42:15che a far deragliare
42:16il treno del sole
42:17a causare
42:17quei 6 morti
42:18e quei 77 feriti
42:19è stata una bomba
42:21consegnata
42:21da Giacomo Lauro
42:22Vito Silverini
42:24detto Ciccio il Biondo
42:25e Vincenzo Caracciolo
42:26accusati di averla messa
42:27sono morti
42:28per gli eventuali
42:30mandanti
42:30e finanziatori
42:31della strage
42:32le inchieste
42:32si dovranno fare
42:33caso chiuso
42:34e quei 5 ragazzi
42:43morti sulla A2
42:43erano quelle
42:45le cose
42:46che avevano scoperto
42:47erano quelle
42:48le cose
42:48che avrebbero dovuto
42:49far tremare l'Italia
42:50la bomba
42:51sul treno del sole
42:52oppure
42:53le connessioni
42:54tra malavita organizzata
42:55e estremisti di destra
42:57oppure
42:57il futuro golpe borghese
42:59ipotesi
43:00ipotesi
43:01da romanzo giallo
43:02per quello che forse
43:03è davvero
43:03uno strano incidente
43:05troppa velocità
43:06in un tratto
43:07dell'autostrada
43:07in cui il destino
43:08ha fatto trovare
43:09il rimorchio
43:09di un camion
43:10al buio
43:11magari con i fari spenti
43:12forse
43:13o forse no
43:14qualche elemento strano
43:30comunque c'è
43:31nell'ottobre
43:32nell'ottobre del 96
43:33un consulente
43:34della commissione strage
43:35del processo
43:35di piazza fontana
43:36Aldo Giannuli
43:37scopre un archivio
43:38nascosto
43:39in circombalazione
43:40Appia
43:40a Roma
43:41dentro ci sono
43:42150.000 fascicoli
43:44del ministero
43:45dell'interno
43:46almeno 10.000
43:47di questi
43:47non sono classificati
43:48e forse
43:49non sono mai
43:50stati mostrati
43:50ai giudici
43:51che ne avevano
43:51fatto richiesta
43:52tra i fascicoli
43:54nascosti
43:55nell'archivio
43:55di via Appia
43:56ce n'è uno
43:57intestato proprio
43:58all'incidente
43:58in cui sono morti
43:595 ragazzi
44:00cosa c'è dentro?
44:03niente
44:03in pratica
44:04la cartellina
44:05è vuota
44:06il fatto che questi ragazzi
44:08avevano
44:08molti talenti
44:10e avevano
44:11molti talenti
44:12la creatività
44:13la voglia
44:14di porsi domande
44:15di mettersi
44:16in discussione
44:17e di lottare
44:18di lottare
44:19per qualcosa
44:19che era la giustizia
44:21che era l'uguaglianza
44:21la fratellanza
44:22e in questo loro cammino
44:24hanno profuso
44:25una maturità
44:25che per i loro
44:2618-20 anni
44:27è sconosciuta
44:29purtroppo
44:29alla maggior parte
44:30dei giovani
44:30di oggi
44:31ma secondo me
44:32non è sconosciuta
44:32perché i ragazzi
44:33hanno la potenzialità
44:34forse perché
44:36non c'è nessuno
44:37che gli racconta
44:39gli narra
44:40come dice Sepulveda
44:41lo scrittore cileno
44:43che narrare
44:44è resistere
44:45ha ragione Fabio Cuzzola
44:46narrare
44:47è resistere
44:48è ricordare
44:49è fare in modo
44:50che parole vecchie
44:51troppo spesso ripetute
44:52come strage
44:52o strategia
44:53dell'attenzione
44:54non perdano
44:55il loro significato
44:56e rimangano
44:56quello che sono
44:57cose brutte
44:58che fanno paura
44:59a Milano
45:02al tempo
45:03fermi
45:09state fermi
45:12state calmi
45:14state calmi
45:16state all'interno
45:19della piazza
45:20il servizio
45:22il servizio
45:22papi
45:22le faccio
45:23a portare
45:23a portare
45:23la piazza
45:24a lascia
45:28a Biazza
45:29per le fare
45:30Grazie a tutti.
46:00Grazie a tutti.
46:30Grazie a tutti.
47:00Grazie a tutti.
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