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  • 11 ore fa
Una riflessione che prende spunto del Vangelo del giorno, una rubrica dal linguaggio giovanile, con vista su Roma a cura di Don Giacomo Pavanello.

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Trascrizione
00:00In questo Vangelo Gesù elogia Giovanni Battista, il più grande tra i nati di donna,
00:28ma quando comincia a prendere piede, a prendere spazio il regno di Dio, cioè alla venuta di Cristo,
00:36chi ne accoglie la logica diventa anche più grande del Battista.
00:42Ecco, Giovanni Battista predicava un battesimo di conversione, un battesimo con l'acqua,
00:47invece i discepoli di Gesù Cristo vengono battezzati in Spirito Santo e Fuoco, alla venuta del regno,
00:55diventano annunciatori, segno efficace di questo regno di Dio, nella misura in cui lo accolgono.
01:03C'è una differenza qualitativa radicale tra il battesimo di Giovanni e il battesimo di Gesù.
01:10E noi che siamo stati battezzati in questo Spirito Santo e Fuoco, in questo amore di Dio,
01:16siamo annunciatori di questo regno che, ahimè, a volte subisce violenza e i violenti se ne impadronescono.
01:24Cioè, quante volte nella storia il nome di Dio è stato usato per giustificare le proprie mire espansionistiche,
01:32le proprie violenze, le proprie perversioni, i propri crimini contro l'umanità, anche ai giorni nostri questo avviene.
01:41Ecco, c'è un altro tipo di violenza mite, verrebbe da dire.
01:46I violenti che si impadroniscono del regno di Dio possono essere interpretati anche come i discepoli
01:52che con forza continuano a mantenere la logica della non violenza e del perdono.
01:59Che attenzione, violenza e non perdono ce l'abbiamo solo noi cristiani nel DNA della nostra religione,
02:07del nostro percorso spirituale.
02:09Quindi continuiamo a restare dentro questa identità perché è l'unica strada per poter sperare,
02:17continuare a sperare che il sogno di Dio, di una famiglia universale, diventi realtà.
02:23E quindi nella resistenza, nel continuare a portare avanti questo sogno di Dio,
02:29anche noi possiamo dare il nostro contributo.
02:39Dio, anche noi possiamo dare il nostro contributo.
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