LA DOMANDA LA FA A SE STESSO, alla figlia Mimì (Angelica Tuccini) e a noi, Mimmo Dodaro (Alessio Vassallo), professione ispettore del lavoro. Indaga su crimini e storie legati alle morti sul lavoro. La domanda suona "retorica". Ma non lo è. La risposta (o almeno, la strada per la risposta) gliela suggerisce Alessandro (Cesare Bocci), amico e collega che di un incidente sul lavoro è rimasto vittima: da allora è sulla sedia a rotelle. È una clip della prima puntata di L'altro ispettore, la nuova fiction Rai che ci porta a un tema non così frequentato: le morti sul lavoro. La serie diretta da Paola Randi "sà" di cronaca, ma anche di finzione: la realtà e l'intrigo/la tensione narrativa. Scopriamo per esempio, quanto importanti siano i rumori, per scoprire la verità che il più delle volte si vuole nascondere. Dice la regista: «Siamo abituati ai polizieschi, all’azione, ma invece qui ci troviamo di fronte a un ispettore le cui indagini si svolgono, con discrezione, sul campo. Perché il compito principale dell’ispettore del lavoro è quello di proteggere le lavoratrici e i lavoratori, ovvero impegnarsi affinché i luoghi di lavoro siano sicuri e le cosiddette “morti bianche” non si verifichino più. Il nostro Domenico Dodaro è dunque un ispettore senza pistola, che per risolvere i suoi casi non usa la violenza, ma la gentilezza, la competenza, lo studio, l’intelligenza, l’empatia. Credo che sia un approccio esemplare, interessante e attuale non solo per la tematica, ma perché penso anche che di gentilezza, di questi tempi, ne abbiamo disperatamente bisogno. E sono proprio persone come queste che è importante che la gente conosca, perché sono proprio loro che, lontano dai riflettori, si battono giorno dopo giorno affinché il lavoro, che è un diritto, non debba mai più costare l’incolumità o la vita delle persone».
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