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  • 2 settimane fa
ROMA (ITALPRESS) - Non sappiamo ancora come evolverà il conflitto in Ucraina. E' probabile invece che possa essere fonte di tensione e di contrapposizione ancora per molto tempo.
L'ambasciatore Giampiero Massolo, nella nuova puntata della rubrica dell'Italpress Realpolitik, analizza una situazione i cui esiti sono fortemente incerti e il ruolo dell'Europa. E' difficile che l'Europa riesca a inserirsi nel negoziato ma, afferma, "non bisogna saltare alla conclusione che sia irrilevante".
abr/azn

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Trascrizione
00:00L'Europa e il conflitto in Ucraina. Noi non sappiamo ancora come andrà il conflitto in
00:12Ucraina, la previsione più semplice che comunque sarà destinato a essere fonte di tensione
00:19e di contrapposizione ancora per molto tempo. Non sappiamo se a questo corrisponderà anche
00:25un confronto armato e perdurante, drammatico sul terreno oppure se si arriverà ad una
00:32tregua. Mi pare che il Presidente degli Stati Uniti oscilli tra un atteggiamento accomodante
00:39nei confronti dei russi, nell'idea di potersi mettere d'accordo su una gamma più ampia
00:46di campi di cooperazione e dall'altra parte qualcuno forse gli suggerisce che perdere
00:53l'Ucraina non sarebbe un buon viatico per vincere il premio Nobel e dunque a quel punto
01:00parla di sanzioni e nel frattempo gli ucraini hanno avuto l'autorizzazione ad usare con meno
01:08riscrizioni anche i missili di un particolare tipo che colpiscono più in profondità. Quindi
01:15su questo dobbiamo aspettare, non è questo negoziato qualcosa nella quale gli europei possono
01:22inserirsi più di tanto. Eppure non bisogna saltare di nuovo alla conclusione che l'Europa
01:29sia irrilevante. Ci siamo guadagnati in questo periodo della guerra voce in capitolo, perché
01:36via via che gli Stati Uniti assumevano un atteggiamento più defilato, gli europei erano
01:43sempre più presenti, intanto con la loro operazione di intensificare la spesa di difesa
01:51nell'ambito Nato e nell'ambito anche delle parti europee dell'Alleanza Atlantica. In secondo
01:59luogo perché hanno molto aiutato dal punto di vista civile l'Ucraina, in questo momento
02:05gli europei sono i primi donatori. Poi la disponibilità a prendere in considerazione il
02:11tema degli asset russi congelati e del loro impiego per aiutare l'Ucraina. Poi anche attraverso
02:18i programmi di acquisto di armi americane, il famoso programma Piorla che serve proprio
02:25per sostenere militarmente l'Ucraina. E devo dire che in questo modo l'Europa si è guadagnata
02:33un posto in prima fila e guadagnandosi un posto in prima fila ha anche maggiore voce in capitolo.
02:40Lo dimostra del resto quanto velocemente si era stato archiviato quel piano in 28 punti
02:47che forse in modo più affrettato era stato esposto pubblicamente come un'intesa raggiunta
02:54fra americani e russi, un po' sulla pelle dell'Ucraina va detto, e che da parte europea
03:02oltre che da parte ucraina si è tentato di mitigare e di riformulare. Questo è avvenuto
03:08con successo. Credo che gli europei debbano per la propria sicurezza, oltre che per aiutare
03:14l'aggredito continuare a farlo, devono proseguire su questa strada. Essere vicini agli americani,
03:22sviluppare le proprie connotazioni di rilevanza, di autonomia, di potenza, ma anche continuare
03:31a mitigare quelle che altrimenti potrebbero essere degli esiti in Ucraina che potrebbero
03:38andare a danno della sicurezza e delle finanze europee.
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