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  • 14 ore fa
MILANO (ITALPRESS) - Il clima del pianeta sta cambiando a una velocità senza precedenti: l’aumento delle concentrazioni di gas serra, in particolare anidride carbonica e metano, ha già portato a un riscaldamento globale di oltre 1,2° rispetto all’era preindustriale. Gli effetti sono evidenti: ondate di calore più frequenti e intense, siccità prolungate, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello dei mari e incremento degli eventi meteorologici estremi; per caratteristiche e posizione l’Italia è uno dei paesi più vulnerabili del Mediterraneo, area considerata un vero e proprio hotspot climatico. La ricerca climatica fornisce strumenti sempre più precisi per comprendere i rischi e pianificare soluzioni, ma la scienza non basta: la crisi climatica è infatti una sfida ambientale, sociale ed economica che chiama a raccolta cittadini, imprese e istituzioni.
“Il clima è sempre cambiato, ma mai così velocemente: non a caso si parla non di variabilità ma di cambiamento. Il Mediterraneo viene definito hotspot climatico perché rispetto ad altre zone del mondo si sta riscaldando più velocemente: i dati ci dicono che mediamente si sta riscaldando il 20% in più delle altre zone della Terra e questo purtroppo accadrà anche in futuro con impatti sulla salute, sulle infrastrutture, sull’agricoltura; la questione è ben più complessa degli aumenti di temperatura”, ha dichiarato Paola Mercogliano, presidente della Società italiana per le scienze del clima (Sisc) e Principal Scientist presso la Fondazione Centro mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc), intervistata da Marco Klinger per Medicina Top, format tv dell'agenzia di stampa Italpress.
fsc/gsl

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00:00Il clima del pianeta sta cambiando a una velocità senza precedenti. L'aumento delle
00:08concentrazioni di gas serra, in particolare anidride carbonica e metano, ha già portato
00:14a un riscaldamento globale di oltre 1,2 gradi centigradi rispetto all'era preindustriale.
00:20Gli effetti sono evidenti, ondate di calore più frequenti e intense, siccità prolungate,
00:25scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello dei mari e incremento degli eventi
00:30meteorologici estremi. Per caratteristiche e posizione l'Italia è uno dei paesi più vulnerabili
00:37del Mediterraneo, area considerata un vero e proprio hotspot climatico. La ricerca climatica
00:43fornisce strumenti sempre più precisi per comprendere i rischi e pianificare soluzioni, ma la scienza
00:49non basta. La crisi climatica è infatti una sfida ambientale, sociale ed economica che
00:55chiama a raccolta cittadini, imprese e istituzioni. Marco Klinger ha intervistato per il format
01:01TV Medicina Top, prodotto dall'Ital Press, Paola Mercogliano, presidente della Società
01:07Italiana per le Scienze del Clima.
01:10L'emergenza nei prossimi anni è sicuramente il caldo e quindi tutto ciò che è associato
01:15al caldo, quindi anche incendi, ovviamente sono di natura dolosa per la maggior parte,
01:20però le condizioni climatiche poi fanno sì che siano più ampi, più frequenti, ondate
01:24di calore, quindi con impatti importanti sulla mortalità, sulle ospedalizzazioni, l'aumento
01:31del livello del male e in alcune zone d'Italia, per esempio l'Adriatico, anche l'aumento
01:36delle mareggiate e poi le flash flood, gli allagamenti, gli alluvioni nelle città, poi gli allagamenti
01:44nelle città sono ancora più importanti con gravi danni. Abbiamo fatto degli studi proprio
01:49sull'aumento di mortalità che si può associare all'aumento di caldo in tutte le città italiane
01:55e vediamo che il trend è sempre di aumento di mortalità, perché anche l'Istat ci dice
02:00che la popolazione invecchierà. C'è da dire che nel momento in cui il clima diventa più
02:05caldo, noi ci adattiamo un minimo, però questo non è sufficiente a compensare.
02:09Non sarà eterno questo adattamento, certo, capito?
02:14Grazie
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