Roma, 26 nov. (askanews) - E' stata acclamatissima dal pubblico Juliette Binoche al 43esimo Torino Film Festival, dove è arrivata per ricevere il premio Stella della Mole e presentare la sua prima regia, "In-I in Motion", documentario nato dalla collaborazione con il ballerino e coreografo britannico Akram Khan. "Il movimento mi ha sempre appassionato, perché esprime quello che abbiamo dentro, lo traduce in un gesto esterno. - ha detto l'attrice - In quanto alla regia mi piacerebbe continuare, un attore in qualche modo partecipa alla messa in scena, quindi mi sembra un'evoluzione naturale. Ho diverse idee ma per ora preferisco non parlarne". L'attrice nella sua lunga carriera ha creato magnifici ritratti femminili con i più grandi registi, da Téchiné a Godard, David Cronenberg, Kie lowski, Leos Carax, Kiarostami, Kore'eda. Nel suo ultimo film, "The Return" ha interpretato una Penelope che lei ha definito "femminista". Oggi sulla sempre più diffusa violenza contro le donne ha detto: "Una donna non dovrebbe mai permettere di essere toccata, dovrebbe sapere dire: no. E' facile dirlo, mi rendo conto che ci sono situazioni in cui, se non hai lavoro, hai dei figli, potresti esitare, ma non bisogna aver paura di ritirarsi immediatamente da situazioni perverse. Ci sono associazioni che aiutano le donne ma questo dovrebbe essere proprio nella Costituzione: servono luoghi dove possano trovare rifugio dalla violenza". E a proposito della violenza dei nostri giorni, dei conflitti a cui oggi assistiamo, l'attrice francese ha detto: "Le guerre ci sono sempre state, credo che bisognerebbe passare ad un altro livello, una virata a 360° rispetto all'atteggiamento che gli esseri umani hanno, una nuova consapevolezza. Sono convinta che ognuno di noi dovrebbe iniziare nella propria vita a superare l'egoismo, a trovare un nuovo equilibro tra sé e l'altro, però purtroppo siamo ancora agganciati a vecchi paradigmi".
00:00È stata acclamatissima dal pubblico Juliette Binoche al 43esimo Torino Film Festival, dove è arrivata per ricevere il premio Stella della Mole e presentare la sua prima regia, In E! In Motion, documentario nato dalla collaborazione con il ballerino e coreografo britannico Akram Khan.
00:21Il movimento mi ha sempre appassionato perché esprime quello che abbiamo dentro, lo traduce in un gesto esterno. In quanto alla regia mi piacerebbe continuare, un attore in qualche modo partecipa alla messa in scena, quindi mi sembra un'evoluzione naturale. Ho diverse idee, ma per ora preferisco non parlarne.
00:42L'attrice, nella sua lunga carriera, ha creato magnifici ritratti femminili con i più grandi registi, da Tescinea, Godard, Cronenberg, Chieslowski, Leuskarax, Chiarostami, Coreda.
00:56Nel suo ultimo film, The Return, ha interpretato una Penelope che lei ha definito femminista. Oggi, sulla sempre più diffusa violenza contro le donne, dice
01:07Una donna non dovrebbe mai permettere di essere toccata, dovrebbe saper dire no. È facile dirlo, mi rendo conto che ci sono situazioni in cui se non hai lavoro, hai dei figli, potresti esitare.
01:22Ma non bisogna aver paura di ritirarsi immediatamente da situazioni perverse. Ci sono associazioni che aiutano le donne, ma questo dovrebbe essere proprio nella Costituzione. Servono luoghi dove possano trovare rifugio dalla violenza.
01:41E a proposito della violenza dei nostri giorni, dei conflitti a cui oggi assistiamo, l'attrice francese ha detto
01:49Le guerre ci sono sempre state. Credo che bisognerebbe passare ad un altro livello. Servirebbe una virata a 360 gradi rispetto all'atteggiamento che hanno gli esseri umani. Una nuova consapevolezza. Sono convinta che ognuno di noi dovrebbe iniziare nella propria vita a superare l'egoismo, a trovare un nuovo equilibrio tra sé e l'altro. Però purtroppo siamo ancora agganciati a vecchi paradigmi.
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