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  • 4 ore fa
Milano, 23 nov. (askanews) - "Quando l'ho saputo purtroppo ho cercato di essere vicino fino all'ultimo, ho fatto un piccolo omaggio che era quello che sentivo, la prima cosa che venuto in mente era di cantare di 'Ma mi'. Anche se il mio padre diceva se vuoi invitare Ornella a cantare, Ornella è senza fine, era poliedrica". Così Paolo Jannacci alla camera ardente di Ornella Vanoni, al Piccolo Teatro di Milano."Non perde niente Milano perché grazie a Ornella, grazie al suo lavoro e al suo modo di interpretare la vita, anche pensando agli altri e alle storie più minime, Milano conserverà sempre lo status artistico che Ornella ci ha regalato", ha aggiunto.

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00:00Non perde niente Milano perché grazie a Ornella, grazie al suo lavoro, al suo modo di interpretare la vita
00:06anche pensando agli altri, alle storie più minime, Milano conserverà sempre un status artistico di quello che Ornella ci aveva fatto.
00:23Era splendido poter a volte anche solo chiacchierare con lei cinque minuti al telefono per scambiarci delle opinioni artistiche e sociale
00:32e quindi era obbligatorio che dovesse esserci. Quando l'ho saputo purtroppo ho cercato di essere vicino fino all'ultimo
00:45un piccolo omaggio che era quello che mi sentivo ora che mi aveva venuto in mente, il cantare di Mamì, anche se Ornella,
00:56mio padre diceva se mi vuoi invitare Ornella a cantare, Ornella è senza fine, riguarda poi tutto un altro.
01:02Ma Ornella era polietrica e poteva essere qualsiasi cosa, poteva avere qualsiasi sfumatura perché lei era una donna, un'artista.
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