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https://www.pupia.tv - Roma - Libro bianco Fondazione ONDA - Conferenza stampa di Ilenia Malavasi (20.11.25)

#pupia
Trascrizione
00:00Buongiorno a tutti, penso che possiamo iniziare. Siamo qui oggi in questa conferenza stampa per
00:08presentare l'edizione 2025 del libro bianco di Fondazione Onda. Quest'anno che ricorre il
00:17ventennale della nostra fondazione, un'edizione che è stata dedicata ad un aggiornamento della
00:25medicina di genere e della farmacologia di genere. Il libro bianco da tanti anni, da sempre, viene
00:34realizzato in collaborazione con Farmindustria, che io ringrazio. Il Presidente è in arrivo, quindi
00:40quando arriva poi gli daremo la parola. Devo ringraziare in particolare l'Onorevole Malavasi,
00:46grazie alla quale siamo qui oggi in questa sala stampa. Ora, progressi? Sappiamo che ce ne sono
00:53stati tanti. Abbiamo una legge, abbiamo i piani attuativi, tra parentesi. Abbiamo con noi Paola
00:59Boldrini, che è stata una parlamentare che è, come dire, la promotrice di tutto il percorso. Abbiamo
01:09un istituto superiore di sanità che è particolarmente attivo, col suo centro di medicina di genere,
01:15con l'osservatorio. Abbiamo le società scientifiche che si sono attivate, quasi tutte, per portare
01:23la medicina di genere nei loro ambiti. Questo è, diciamo, il lato positivo. Il lato negativo
01:31è che la regionalizzazione del nostro servizio sanitario nazionale fa sì che questa applicazione
01:36della medicina di genere sia, come un po' tutto succede in Italia, a macchia di leopardo.
01:42Le donne non sono ancora sufficientemente incluse nei trial, non ci sono dati disaggregati,
01:47forse i medici non sono ancora così sensibilizzati. Insomma, i passi da fare sono tanti ancora.
01:55Noi abbiamo come Fondazione dato un piccolo contributo all'evoluzione della medicina di genere,
02:00non solo in ambito formativo, quindi in particolare con il congresso annuale, che è multidisciplinare
02:07e rivolto in particolare agli ospedali del Bollino Rosa, ma anche con iniziative di comunicazione,
02:13di sensibilizzazione, ad esempio proprio con questi riconoscimenti istituzionali, ad esempio
02:19il Bollino Rosa appunto, il Bollino Azzurro, che hanno calato la medicina di genere in ambito
02:24ospedaliero. Tra l'altro, settimana prossima saremo qui al Ministero per presentare il nostro
02:30circuito rinnovato di 370 ospedali col Bollino Rosa. Come dice il Professor Ricciardi, che è il
02:37coordinatore dell'Advisory Board, dovremmo arrivare a che tutti gli ospedali abbiano almeno
02:43un Bollino. Questo significherebbe che la medicina di genere veramente viene applicata
02:48in tutti gli ospedali. E poi anche in altre realtà, quindi nel farmacie recentemente col
02:54Bollino Rosa Verde, nelle aziende col Bollino Arancione, eccetera. Però, come dire, risultati
03:01raggiunti passi ancora da compiere. Quindi con piacere do la parola all'Onorevole Malavasi
03:07per il suo intervento. Ilenia.
03:13Allora, ringrazio la Presidente e tutti voi per la presenza. Sono molto onorata di poter
03:20ospitare alla Camera, faccio un po' gli onori di casa, questa presentazione del Libro Bianco
03:28dopo vent'anni di attività, insomma, importanti che hanno certamente contribuito a segnare
03:37uno sviluppo comunque della salute di genere. E mi fa molto piacere qui che ci sia Paola
03:42Boldrini, che è una mia corregionale che ha portato avanti la prima legge in Europa comunque
03:51sulla medicina di genere, dando quindi un impulso anche alla politica e alla collaborazione
03:57tra pubblico e privato nel parlare di un'ottica di genere per una sanità che non solamente
04:05così può essere più giusta, più efficace, più orientata e più costruita comunque sui
04:11bisogni delle persone. La Presidente ha ricordato bene come, nonostante i passi avanti, i cambiamenti,
04:20gli approcci culturali, i cambiamenti che ci sono stati, ci sono ancora comunque tante cose
04:25su cui bisogna lavorare. Se vogliamo davvero vederne la medicina di genere, senatrice benvenuta,
04:32una leva strategica per una medicina che sia più giusta, più inclusiva e più capace di
04:37rispondere ai bisogni di tutti e di tutte. È una leva certamente strategica, abbiamo bisogno
04:44ancora di lavorare affinché ci sia un uso più appropriato dei farmaci, ne parleremo questa
04:49mattina affinché gli studi sperimentali vengono svolti su soggetti di sesso differente, non solamente
04:58maschile, affinché l'approccio e quindi i risultati non siano comunque fiorvianti e magari
05:03possono causare anche degli errori nel dosaggio, nella somministrazione, aumentando quindi il rischio
05:10di effetti avversi anche nelle donne. Quindi il tema della farmacologia e della farmacovigilanza
05:15è ancora un obiettivo secondo me su cui dobbiamo lavorare molto. Io faccio un accenno
05:22su una cosa differente perché non voglio, ne parleranno i medici, i professori che ringrazio
05:28per la loro presenza. Voglio fare un accenno su un altro aspetto che mi sta molto a cuore
05:32che è quello della comunicazione, perché anche la comunicazione ha bisogno di guardare
05:37al genere al quale ci rivolgiamo. È una cosa non scontata, ma il modo in cui veicoliamo
05:45i messaggi di salute pubblica hanno un impatto diretto anche sulla percezione, sul diritto
05:52alla prevenzione, sull'accesso alle cure e il fatto di avere anche dei linguaggi usando
06:00canali differenti, immagini, parole e chiavi differenti. Io penso che possono essere molto
06:06importanti per raggiungere in modo più efficace i messaggi andando a superare a volte anche
06:13tanti stereotipi che ci sono e anche tante barriere culturali. Ne dico una su tutte che
06:19riguarda, visto che ne parliamo molto in questione del ruolo del caregiver. I caregiver sono soprattutto
06:24donne, c'è molto dibattito nazionale per avere comunque una legge che sia una legge, io
06:29credo di civiltà del nostro Paese, abbiamo anche punti di vista differenti, ma certamente
06:34è una legge di cui il nostro Paese si deve adottare e le donne caregiver sono quelle che
06:39più frequentemente rinunciano alla propria salute. Quindi c'è anche un tema di equità
06:44e di giustizia sociale perché sacrificano per supportare il proprio nucleo familiare, i figli,
06:53i partenari, i genitori anziani, il proprio diritto alla salute e il proprio diritto a fare
06:57una buona prevenzione. Quindi anche dare un messaggio alle donne che prendersi cura di
07:03sé è una cosa bella, è una cosa positiva, è un atto fondamentale per la propria salute
07:08utilizzando un linguaggio adeguato è un po' un modo nuovo secondo me su cui dobbiamo
07:14riflettere insieme. Anche accompagnando e chiudono i percorsi di formazione l'importanza
07:20della comunicazione. Lo dico rispetto al lavoro importante che fa anche Fondazione Onda con i
07:25Bollini che è un modo anche per rendere evidente comunque una sensibilità importante
07:31con i Bollini rosa, verdi, insomma c'è stata davvero anche una crescita di questa campagna
07:36ma credo davvero che sia fondamentale investire non solo nella ricerca scientifica ma anche
07:41nella formazione degli operatori e dei comunicatori affinché anche loro acquisiscono delle competenze
07:48necessarie per una comunicazione di genere efficace. È un taglio differente e non è il centro
07:53ovviamente della pubblicazione ma ci tenevo perché anche le specificità culturali, sociali
07:59e psicologiche influenzano le nostre scelte e il nostro diritto alla salute e la comunicazione
08:04deve diventare centrale anche nei nostri piani universitari. Quindi grazie perché il lavoro
08:10che fate è davvero prezioso e abbiamo bisogno anche di costruire delle alleanze, lo dico anche
08:15rispetto alla senatrice conoscendo bene la sua sensibilità della politica. Questa settimana
08:20abbiamo approvato insieme alla Camera una legge votata all'unanimità sul consenso legata
08:25al tema della violenza e ci avviciniamo al 25 di novembre e siccome dimostra come le donne
08:31in questo caso hanno saputo costruire un'alleanza virtuosa per un bene comune che è la tutela
08:36delle donne nel contrastare questo fenomeno odioso, insopportabile che dobbiamo condannare
08:42con molta forza della violenza contro le donne dotandoci anche di nuovi strumenti anche legislativi.
08:47quindi grazie perché anche il tema della salute è un tema ovviamente che ci sta molto
08:52a cuore perché una società diciamo più eco, più democratica, più inclusiva non può
08:58che essere più rispettosa anche della salute delle donne. Grazie.
09:05Grazie Ilenia. Il tema della violenza è un tema ormai drammatico. Noi come fondazione
09:12approfitto per dire che abbiamo parecchie iniziative, parecchie campagne di comunicazione
09:19che sono anche quest'anno state premiate con una medaglia della Presidenza della Repubblica
09:24e quest'anno abbiamo allestito una mostra all'Università Statale con questi disegni di svolta
09:31cioè abbiamo raccolto delle testimonianze di persone che hanno o subito violenza o comunque
09:37sono stati testimoni che hanno rappresentato con delle immagini veramente molto toccanti
09:43e ha fatto dei pannelli e per una settimana sarà esposta all'Università dove i giovani
09:49almeno vengono sensibilizzati e speriamo in un futuro migliore.
09:54Senatrice Cantù, a te.
09:56Grazie. Buongiorno a tutti e bentrovati. Non voglio sottrarre tempo agli approfondimenti
10:05che seguiranno e neppure soffermarmi su quanto è già scritto per l'intervento introduttivo
10:12del Libro Bianco. Vorrei semplicemente riconfermare che iniziative di questo tipo hanno la pregevole
10:24e le finalità di sensibilizzare non solo sulle differenze di genere ma anche sui progressi
10:35che la medicina predittiva e personalizzata stanno facendo, agendo prima in prevenzione che in cura.
10:47Quest'anno per la prima volta in legge di bilancio saranno finalizzate il 20% delle risorse incrementali
11:00previste alla prevenzione. Può sembrare un piccolo passo ma è un cambio di prospettiva dal mio punto di vista
11:15molto importante, certa dei risultati che verranno. Grazie a tutti e buon proseguo dei lavori.
11:25Grazie della tua testimonianza. Abbiamo ricevuto un messaggio della senatrice Ronzulli che vi sintetizzo
11:35che non può essere con noi. Dice che ogni volta che istituzioni e scienza scelgono di avanzare insieme
11:41il Paese fa un passo verso un futuro più equo. E questo è il senso più autentico del nostro impegno
11:46trasformare il sapere in tutela reale. Sappiamo che la salute non è una dimensione uniforme,
11:53biologia, ormoni genetica, contesto sociale. Tutto incide sul modo in cui ci ammaliamo,
12:00su come veniamo curati e persino sulla risposta ai farmaci. Questo divario esistente oggi non è più
12:06accettabile. Colmarlo significa garantire giustizia, rafforzare il nostro sistema sanitario,
12:12a renderlo più sostenibile e vicino ai bisogni delle persone. La farmacologia in particolare ci
12:18ricorda quanto sia essenziale conoscere come uomini e donne metabolizzano i farmaci in maniera
12:24diversa. Questo libro bianco ci offre una bussola preziosa e un invito a costruire un'alleanza stabile
12:31tra istituzioni, comunità scientifica e industria affinché la medicina di genere non resti un ambito
12:39di nicchia, ma diventi un diritto pieno e irrinunciabile.
12:43Grazie alla senatrice Renzulli e come diceva Paola Boldrini questa legge dobbiamo coccolarcela.
12:52Abbiamo un messaggio che chiederei alla regia di proiettare dell'onorevole Cappellacci,
12:58Presidente della Commissione Affari Sociali, alla Camera.
13:02Desidero rivolgere un cordiale saluto a tutte le persone presenti e un sincero ringraziamento
13:11alla Fondazione Onda che da anni rappresenta un punto di riferimento imprescindibile nella
13:17promozione della salute femminile e nella diffusione della cultura della medicina e della
13:22farmacologia in genere. Il vostro impegno costante, fatto di ricerca, sensibilizzazione,
13:29formazione e capacità di creare reti ha contribuito in modo decisivo a portare il tema della differenza
13:36di genere nei percorsi di cura al centro dell'Agenda Sanitaria Nazionale. Il libro bianco 2025 si inserisce
13:44pienamente in questo percorso, offrendo strumenti concreti per comprendere l'evoluzione, i traguardi
13:51e le sfide che ancora attendono il nostro sistema. L'auspicio è che momenti come questo possano
13:59davvero continuare a rafforzare il dialogo tra le istituzioni, il mondo clinico, la ricerca,
14:05la cittadinanza affinché la medicina di genere diventi sempre più un pilastro strutturale del
14:11servizio sanitario capace di migliorare qualità, appropriatezza ed equità delle cure. Quindi grazie
14:19ancora alla Fondazione Onda per il lavoro prezioso che svolge ogni giorno e a tutte le
14:24persone che contribuiranno a questa importante riflessione. Buon lavoro a tutte e a tutti.
14:34La medicina di genere è in evoluzione, sappiamo che a livello istituzionale e legislativo nel
14:41marzo del 2024 è stato presentato un disegno di legge su iniziativa dei senatori Zaffini e Zullo
14:49che è proprio volto a migliorare questa legge e potenziare la medicina di genere nell'ambito del
14:55servizio sanitario nazionale. Abbiamo un contributo video della senatrice Murelli che chiediamo di poter
15:03proiettare. Scusate se non posso essere presente ma ci sono impegni concomitanti che non permettono di
15:12essere con voi. Però ci tenevo con questo video messaggio a mandarvi i miei saluti istituzionali
15:17e a fare i complimenti a Fondazione Onda. Siamo arrivati all'undicesima edizione di questo
15:23libro bianco realizzato in collaborazione con Farma Industria che rappresenta uno strumento
15:28prezioso, una sintesi rigorosa del percorso fatto nel nostro paese e allo stesso tempo una
15:33bussola per orientare le politiche future in tema di salute pubblica e di medicina di genere.
15:39La medicina moderna non può più prescindere direttamente dal riconoscimento delle differenze
15:45biologiche e socioculturali tra uomini e donne, differenze che naturalmente incidono sulla
15:51provenzione, sulla diagnosi precoce, sulla risposta ai trattamenti, sulle terapie e sugli esiti
15:58di cura. Negli anni abbiamo costruito delle basi solide, della normativa, la programmazione
16:03fino all'osservatorio presso l'Istituto Superiore di Sanità. Ma oggi la vera sfida è dare piena
16:08attuazione a quanto definito per rendere omogenea l'applicazione nelle diverse regioni, per far
16:13sì che il cap di residenza non sia discriminante, garantire formazione continua ai professionisti
16:19e integrare davvero la ricerca con la pratica clinica. Vorrei soffermarmi su due temi principali
16:25che sapete che porto avanti all'interno delle mie politiche. Il primo riguarda le malattie
16:30cardiovascolari, sono presidente dell'intergruppo parlamentare sulle malattie cardiocelebrovascolari
16:35che restano la prima causa di morte, la prima causa di disabilità e la prima causa di ospedalizzazione.
16:42Le donne presentano sintomi diversi, risposte ai trattamenti differenti e troppo spesso si arriva
16:47tardi alla diagnosi, anche perché le donne si trascurano, pensano soprattutto alla salute degli
16:53altri e non alla salute di loro stesse. L'approccio di genere deve diventare quindi una parte
16:58strutturante delle strategie di prevenzione e cura, ci devono essere protocolli dedicati,
17:04percorsi più sensibili alle specificità femminili, campagne informative che devono essere mirate.
17:10Il secondo aspetto riguarda quello della genetica e della genomica, intergruppo parlamentare che
17:14abbiamo aperto da qualche mese, che ha una frontiera straordinaria della medicina personalizzata.
17:20Comprendere come varianti genetici, ambiente, differenze di sesso interagiscono nella risposta
17:25alle terapie o nella suscistibilità alle malattie significa rendere concreta la promessa
17:32della medicina di precisione verso una medicina personalizzata. Sostenere la ricerca in questo
17:38ambito vuol dire costruire delle cure più efficaci, più mirate, più giuste e naturalmente
17:43mettere al centro il paziente. Non possiamo più dimenticare poi l'impatto di momenti cruciali
17:49della vita femminile, come la menopausa, che richiede un appoggio integrato, non solo
17:54ormonale, metabolico, cardiovascolare, osseo, cognitivo e psicologico. È un esempio concreto
18:00di come la medicina di genere possa migliorare la qualità di vita e la sostenibilità della
18:06salute femminile.
18:08Voglio infine ringraziare Fondazione Onde e Farmindustria per aver mantenuto l'attenzione
18:12alta su questi temi, promuovendo un lavoro di rete che coinvolge le istituzioni, il mondo
18:16scientifico, l'università, l'industria e le associazioni. Questo libro bianco arriva in
18:21un momento in cui la medicina di genere, la medicina di precisione, le biotecnologie,
18:26la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale si incontrano. Le opportunità sono enormi,
18:31ma richiedono una visione, una responsabilità e la capacità di mettere sempre la persona
18:36al centro. Continuiamo insieme a fare in modo che le differenze non diventino delle disuguaglianze,
18:42ma ha un valore, un valore per cambiare il nostro sistema sanitario nazionale, per renderlo
18:47più innovativo, meno burocratico e più vicino al paziente. Solo così potremo costruire una
18:53sanità più moderna, più equa, più inclusiva e in questo caso anche vicino alle donne.
18:58Grazie e buon lavoro a tutti.
19:06Grazie alla senatrice Murelli. Abbiamo l'ultimo messaggio registrato dell'onorevole Gian Antonio
19:12Girelli, sempre della Commissione.
19:14Ringrazio l'amica e collega Ilenia Malavasi di aver promosso questo momento di comunicazione
19:20che porta a riflettere su un aspetto di particolare importanza, la parità di genere in sanità.
19:28Perché spesso e volentieri ci si dimentica, nella complessità, nel tentativo davvero di
19:35riuscire a raggiungere una uguaglianza tra i generi, che anche in sanità esiste una difficoltà
19:43non di poco conto. Troppo spesso si ragiona infatti al maschile. Lo si fa nel campo della ricerca,
19:49dove non sufficientemente l'impegno è rivolto ad uno specifico settore che riguarda le donne,
19:57lo si fa nella formazione del personale sanitario, lo si fa nell'organizzazione della sanità,
20:03nella presa in carico delle persone che hanno bisogno di cura nei tempi, nei modi, nelle
20:09metodologie che spesso sono di particolare difficoltà per le donne, per le attività che
20:15solitamente svolgono. Ecco che allora che riuscire a incidere in maniera determinante su questi
20:21aspetti diventa un impegno che deve essere di natura culturale prima e politico, subito
20:28dopo. Perché nel momento in cui normo, organizzo, predispongo delle risorse, definisco i percorsi
20:37di formazione, ecco devo tener conto della diversità di genere, proprio per garantire
20:43una unicità di risposta. Ecco, farlo è importante, farlo su tutto il territorio nazionale, farlo
20:51all'interno delle singole regioni, tra città, aree interne e zone montane, altrettanto, perché
20:57non possiamo permetterci di avere una risposta a doppia velocità, laddove qualcuno viene garantito
21:04un diritto e a qualcun'altra assolutamente negato. Non dimentichiamo inoltre un altro aspetto
21:10indiretto che riguarda la sanità. Spesso e volentieri noi chiediamo alle donne di farsi
21:17carico di sostituire lo Stato nella presa in carico delle persone colpite da una patologia
21:23all'interno di una famiglia. Quando si parla di caregiver, riflettendo su come sia comunque
21:30un'attività che non può essere consegnata solo alle donne, ma deve rientrare in una consapevolezza,
21:36in una volontà che si manifesta all'interno di un nucleo sociale di una famiglia, indipendentemente
21:42appunto dal genere, dicevo quando si parla di caregiver, noi dobbiamo sapere che continuiamo
21:48a usare la capacità, la passione, l'amorevolezza di tante donne che sacrificano il loro progetto
21:56di vita per svolgere questo tipo di attività. Normale anche da questo punto di vista è indispensabile
22:03farlo in maniera intelligente, senza dando per scontato che sia necessariamente alle donne
22:10che aspetti questo compito altrettanto. Un cambio di passo, sicuramente una necessità
22:17che guardate ha a che fare con il diritto ad una sanità, una risposta universale e davvero
22:24umana, ma ha a che fare con una società che sa davvero evolversi e dare le risposte giuste
22:30e, mi si permette di dire, raggiungere anche una qualità superiore a quella che ha. Su
22:36questo io credo che ci debba essere un impegno molto trasversale, ma anche molto preciso, ma
22:41soprattutto un impegno che anche da questo punto di vista riguarda tutti i generi presenti
22:46in Parlamento, perché troppe volte si pensa che il tema della parità di genere sia un problema
22:53delle donne. No, è un problema che riguarda tutti, anzi forse riguarda più gli uomini
22:59che le donne, perché l'ingiustizia riguarda soprattutto il ruolo esercitato dagli uomini
23:04nei loro confronti.
23:05Grazie all'onorevole Girelli. In attesa del presidente Cattani, che mi sembra stia arrivando,
23:17io chiamerei con piacere la dottoressa Nicoletta Ortman, che è la direttrice medico-scientifico
23:24di Fondazione Onda, che introdurrà poi gli interventi della seconda parte.
23:31Nico, a te.
23:32Buongiorno a tutti e ben trovati, è sempre una bella emozione presentare una nuova edizione
23:52sulla medicina di genere del nostro libro bianco. Questa edizione viene pubblicata a sette anni
24:00di distanza dalla precedente, che era stata pubblicata nell'anno di emanazione del piano
24:07attuativo. Quindi sette anni in cui sono state fatte tante cose importanti, ma c'è ancora
24:13molto da fare, come è stato detto, in apertura. Quindi io chiederei se gentilmente la regia
24:19mi manda le slide, che così vi presento rapidissimamente quello che è l'indice, un po' la roadmap di questa
24:27nuova edizione, per contestualizzare poi i due interventi che ci saranno.
24:34Grazie mille. Allora, la prima parte del libro è dedicata proprio alla medicina di genere,
24:40ne viene presentato il percorso evolutivo dal punto di vista scientifico, dal punto di vista
24:46accademico e legislativo. Già è stato ricordato l'impegno di Paola Boldrini, che insomma è qui
24:52con noi e davvero ci fa tanta gioia, ne siamo davvero onorati. Viene poi analizzato quello
25:00che è il, diciamo, quelli che sono il ruolo degli indicatori di sesso e di genere nell'ambito
25:07dell'importanza dell'utilizzo di questi indicatori nell'ambito della ricerca e della clinica, di
25:13tutto quello che è stato il percorso fatto all'interno e attraverso l'impegno dell'Istituto
25:18Superiore di Sanità e degli organi che sono stati istituiti e poi anche un'attenzione
25:24particolare per, diciamo, passare dalla teoria alla pratica a quelli che sono i nuovi scenari
25:30di ricerca e cura in tre ambiti sicuramente molto importanti e su cui è stata fatta molta
25:36strada per la medicina di genere, che sono la salute cardiovascolare, la salute mentale
25:42e l'oncologia. Ma devo dire che in questi anni, con piacere, abbiamo assistito davvero
25:47a una progressiva contaminazione di tutti gli ambiti specialistici, anche in ambiti che hanno
25:53una forte connotazione al maschile, per esempio nell'ambito dell'interventistica cardiovascolare.
25:59Quindi questa attenzione sta permeando i luoghi di cura e sempre più di ricerca.
26:05La farmacologia di genere, invece, è protagonista della seconda parte, quindi viene evidenziato
26:13come ancora ci siano degli importanti bias sia nella fase clinica ma anche preclinica.
26:20Viene poi declinato, diciamo, l'approccio di genere nell'ambito regolatorio e nell'ambito
26:26di farmacovigilanza e viene poi dedicato un capitolo sull'importanza proprio di cambiare
26:33la rotta per poter garantire un'equità e anche un uso più appropriato e sostenibile
26:41dei farmaci e anche, devo dire, dei dispositivi medici.
26:46La terza parte è una parte, diciamo, che dà spazio all'interdisciplinarietà e a tante
26:52voci diverse. Una sezione in cui abbiamo voluto identificare quelle che sono gli strumenti
26:59per il cambiamento, quindi l'importanza delle reti, della formazione, della comunicazione,
27:05degli istituti di ricerca e cura a carattere scientifico, delle società scientifiche.
27:11Abbiamo dato spazio anche al lavoro molto importante che viene portato avanti da tempo,
27:17ma anche da tempi molto lontani, in alcune regioni italiane in particolare, come per esempio
27:24la Toscana, mi fa piacere salutare la dottoressa Zadegan che è qui con noi. Abbiamo dato
27:30spazio alla Lombardia e con confronto sulle tante cose che si stanno facendo, appunto non
27:35soltanto in ambito clinico, ma anche per esempio formativo di comunicazione alla popolazione.
27:41Quindi davvero un impegno straordinario. L'ultimo capitolo è proprio dedicato al tema della
27:46comunicazione che l'onorevole Malavasi sottolineava in apertura come sia importante da affrontare
27:53in un'ottica di genere. Quindi insomma questa è un po' una carrellata veloce, però poi
27:58l'invito è a scaricare il PDF del libro che è integralmente scaricabile dalla piattaforma
28:04di Franco Angeli, insomma augurandovi una buona lettura, un buon approfondimento su questi
28:10temi. Noi ne abbiamo scelti due, quindi con piacere passo la parola alla professoressa
28:16Anna Ruggeri, che dirige l'unità di patofisiologia genere specifica del centro di riferimento
28:23per la medicina presso l'Istituto Superiore di Sanità, che con Elena Ortona e Massimo
28:36d'archivio ha curato il secondo capitolo, che vede protagonista il centro, il piano attuativo
28:42e l'osservatorio nazionale, che sono insomma un po' gli strumenti che hanno fatto anche
28:47da capocordata poi per una sempre più applicazione e diffusione della medicina di genere, ponendo
28:53veramente il nostro paese all'avanguardia. Questo ci piace sempre dirlo. Quindi le chiederei
29:00cortesemente, professoressa, se ci sintetizza quali sono stati i traguardi raggiunti in questo
29:06lungo percorso, di grande fatica, ma penso anche di soddisfazione e soprattutto quali sono
29:12le prospettive di sviluppo futuro.
29:15Grazie per questo invito, grazie a Onda soprattutto per il libro bianco. Io ho l'onore di dirigere
29:26uno dei due reparti del centro di riferimento per la medicina di genere dell'Istituto Superiore
29:30di Sanità che si è creato nel 2017. Ha lavorato sodo, ha lavorato non da solo, ma in rete con
29:38ovviamente con il gruppo italiano di medicina di genere e con il centro studi per la medicina
29:46di genere di Padova e ha stabilito poi una grossa rete. Questo è uno dei primi traguardi
29:51che io posso portare come rendicontazione di una lunga attività alla formazione di una
29:56rete e su questa rete siamo ancora impegnati ad ampliare e a integrare altre associazioni,
30:04altre società, altri gruppi e fondazioni che possano comunque contribuire e che hanno
30:09questo interesse. Quindi la prima cosa è la rete. All'interno del centro di riferimento
30:14per la medicina di genere abbiamo due reparti, non solo quello da Mediretto che si occupa
30:18e che ha promosso, promuove e che ha ottenuto e continua ad ampliare la ricerca in diversi
30:27ambiti, non solo l'ambito oncologico su cui siamo molto impegnati, ma anche in ambito
30:32cardiovascolare, anche in ambito di malattie infettive risposte ai vaccini di cui io mi occupo
30:38personalmente, mettendo proprio in evidenza le differenze tra uomini e donne e segnalando
30:44l'attenzione, portando alla luce aspetti che forse sono stati e sono ancora ad oggi
30:51sottovalutati. Inoltre l'altro reparto, il reparto di promozione della salute e stili
30:57di vita diretto dal dottor D'Archivio, si occupa invece proprio di promuovere stili di
31:02vita sani attraverso studi, diciamo, prevalentemente di tossicologia e di nutrizione umana e differenze
31:11di genere, da un'importante attività di divulgazione proprio con la promozione di programmi di diffusione
31:18di corretti stili di vita, soprattutto in ambito alimentare e nelle scuole soprattutto.
31:24Oltre a questo abbiamo e svolgiamo un'importante attività che continua, continuerà di divulgazione
31:30e di formazione attraverso la newsletter che viene pubblicata trimestralmente e che contiene
31:35tutti gli aggiornamenti nell'ambito della medicina di genere, anche questa in collaborazione
31:39con il GISEG e con il centro studi per la medicina di genere di Padoa della dottoressa
31:44Baggio e anche un'attività di divulgazione attraverso le piccole pillole del nostro portale
31:50Issalute, in cui vengono integrate e inserite le informazioni relative alle differenze di
31:57genere man mano che la ricerca anche le porta alla luce e che la clinica le porta alla luce.
32:02L'attività dell'osservatorio è stata un'importante attività istituzionale nel triennio che ci ha
32:07preceduto, ha svolto un'attività importantissima di trasferimento di quanto era previsto nel
32:13piano nazionale per la medicina di genere a livello territoriale, quindi ha creato sicuramente
32:19un link con le regioni, ha coordinato l'attività delle regioni, c'è stato e c'è un tavolo
32:24regionale con i rappresentanti regionali responsabili della medicina di genere sul territorio
32:30ed ha inoltre fatto, diciamo, svolto un'attività attraverso la creazione di gruppi di studio
32:37mirati pubblicando una serie di documenti che sono attualmente consultabili sul sito dell'osservatorio
32:45e dell'istituto. Una cosa importante, due cose importanti, mi piace condividere sempre
32:51dell'attività dell'osservatorio, l'inserimento nelle linee guida nazionali delle raccomandazioni
32:57per inserire sempre l'analisi di genere e l'ottica di genere in qualunque attività
33:05che riguardi la salute pubblica e un'altra cosa molto importante è la pubblicazione delle
33:11raccomandazioni per la ricerca, quindi un protocollo di ricerca mirato che preveda un
33:17equa inserimento di uomini e donne ma anche un'analisi opportuna, adeguata e disaggregata
33:25per sesso in tutte le attività di ricerca, prevedendo sin dai modelli preclinici l'inserimento
33:32di concettuale e pratico di uomini e donne. Il futuro. Il futuro è la cosa più importante
33:40che abbiamo, intanto, diciamo, da consolidare tutto quanto abbiamo fatto fin qui, ovviamente
33:45ampliandolo, come dicevo, in relazione alle reti. Ma una cosa importante che ritengo che
33:50debba essere fatta e su cui sicuramente lavoriamo perché ci interfacciamo e lavoriamo
33:55sempre insieme alle istituzioni ed anche al territorio è quello di cercare di creare
34:03banche dati integrate in cui i dati clinici vengano raccolti in maniera che possano essere
34:10immediatamente analizzati in ottica di genere, disaggregati in base al sesso. Questo perché?
34:16Perché questo ci consente un immediato utilizzo, un immediato confronto, un immediata visione
34:22di quelle che sono le diverse risposte alla terapia o piuttosto i diversi outcome di alcune
34:27malattie che colpiscono uomini e donne o anche di quelle che colpiscono solo un sesso e non
34:32l'altro. Un altro aspetto che ci piace molto è quello di continuare a definire delle linee
34:39guida nazionali ma anche internazionali, quindi continuare a contribuire su questo, di svolgere
34:45svolgere come diceva giustamente delle campagne di divulgazione sesso specifiche, delle campagne
34:51di divulgazione che mettano il cittadino in condizioni di comprendere che cos'è sul
34:57piano pratico la medicina di genere, ovvero quello di identificare per esempio sintomi
35:02che sono diversi tra i sessi oppure quello di chiamare il giusto specialista al momento
35:08del bisogno. Ed infine vorremmo ovviamente continuare ed ampliare le collaborazioni internazionali,
35:15come giustamente diceva siamo all'avanguardia. In un congresso internazionale dove ho partecipato
35:20un anno fa fu detto quello della OSD americana, fu detto Italy set the bar ed effettivamente
35:28l'Italia ha posto proprio il traguardo per tutti gli altri perché abbiamo, siamo gli unici primi ad aver
35:34avuto una legge sulla medicina di genere ed aver lavorato in tutti questi anni in tutte
35:39queste direzioni che noi sappiamo. Quindi diciamo che per concludere la cosa importante
35:48che dobbiamo tutti tenere presente e condividere al massimo in tutti gli ambiti è quello di
35:54pensare che la medicina di genere è una nuova chiave di lettura non nella medicina ma nella
35:59salute pubblica e diciamo che per quello che riguarda l'impegno del centro che svolge
36:05anche un'importante e molto intensa attività di formazione del personale sanitario oltre
36:10che degli studenti attraverso corsi FAD, corsi residenziali a tutti i livelli in maniera che tutti
36:16gli operatori sanitari a tutti i livelli abbiano anche una omogeneità nella loro preparazione
36:21in questo contesto. Dicevo una cosa importante è che il centro continuerà sicuramente a lavorare
36:28con determinazione a portare avanti questi concetti ma anche a fare da centro non solo
36:33di coordinamento ma anche un luogo di innovazione, un catalizzatore culturale perché soltanto
36:41cambiando l'approccio culturale e condividendo al massimo la mentalità quindi l'approccio mentale
36:49solo così noi riusciremo ad avere traguardi, a raggiungere i traguardi di equità e di
36:55ugualianza in qualche modo ma di equità e di parità nell'accesso e nel trattamento
37:02tra uomini e donne. Con questo vi ringrazio.
37:11Grazie mille professoressa perché è davvero riuscita a sintetizzare in poco tempo un lavoro
37:16straordinario che è stato fatto in questa rete di cui noi ci sentiamo parte attiva,
37:21la collaborazione con il vostro centro, con Elena, con tutti voi è davvero un motore importante
37:26per noi e devo dire che fin da subito c'è sempre stata un'attenzione grandissima proprio
37:31al tema attorno sulla comunicazione, tanta attività adesso anche con lo strumento della newsletter
37:36per cui chiaramente c'è un'innovazione straordinaria però dobbiamo, io dico sempre,
37:41aumentare la velocità di marcia del cambiamento culturale che fa un po' più fatica e arranca
37:46un po' di più perché dobbiamo abbattere degli stereotipi però in questo panorama
37:51direi che abbiamo tutti i numeri per lavorare e lavorare insieme. Quindi grazie, grazie molte.
37:57e allora passo la parola con piacere alla seconda relatrice, alla professoressa Cecilia Politi
38:04che è responsabile dell'area di medicina di genere della federazione dell'associazione dei dirigenti
38:10ospedalieri internisti FADOI e anche, mi fa piacere ricordarlo, membro del comitato tecnico scientifico
38:16di fondazione Onda alla quale abbiamo affidato il capitolo dedicato alle società scientifiche.
38:23tra gli strumenti del cambiamento, ve li menzionavo prima, non potevano mancare le società scientifiche
38:29per noi sono un partner straordinario di lavoro, negli anni sempre più società hanno proprio attivato
38:36dei gruppi di lavoro e dei tavoli sulla medicina delle differenze, della medicina di genere
38:42e quindi trovavamo importante una riflessione su questo, quindi prego professoressa lei la parola
38:48sul ruolo e le sfide future.
38:50Grazie, grazie moltissimo per la presentazione e grazie a Onda per essere qui.
38:55Allora, come abbiamo visto, abbiamo un vero e proprio riconoscimento di quello che è
39:01nel panorama scientifico e sanitario di quello che è l'importanza della medicina di genere
39:05per garantire cure adeguate ai nostri pazienti. Però possiamo dire che l'integrazione sistematica
39:13in quelle che sono l'attività di ricerca, l'attività di formazione nei processi clinici
39:18ancora non è perfettamente integrata. Qual è il contesto normativo in cui ci muoviamo?
39:24Abbiamo visto la legge e il piano attuativo, ci dicono che per le società scientifiche,
39:29lo cito testualmente, c'è l'indicazione a produrre laddove necessario apposite raccomandazioni
39:36per la promozione e sostegno della ricerca biomedica, farmacologica e psicosociale
39:41basata sulle differenze di genere e sull'attenzione alle differenze nell'uso dei farmaci,
39:46nell'accesso alle cure che può portare all'individuazione di futuri percorsi specifici.
39:51Ed è questa la chiave di lettura a cui dobbiamo guardare questo aspetto.
39:55E quindi un ruolo chiave per le società scientifiche proprio di determinare standard clinici e di ricerca,
40:01ma anche proporre proprio l'attenzione al genere in quella che è la dimensione educativa e nella prassi clinica.
40:07Quindi queste sono le chiavi di volta. Allora partiamo dalla ricerca.
40:11Che cosa sono le raccomandazioni e le linee guida?
40:15Sono dei punti essenziali per garantire la salute dei pazienti e soprattutto
40:20all'omogeneità delle cure e gli esiti delle cure.
40:23Quindi questo è un aspetto estremamente fondamentale.
40:26Come abbiamo visto però l'implementazione nelle linee guida stenta ancora a partire.
40:31Allora dobbiamo lavorare su questo e secondo me quello che è l'aspetto fondamentale è proprio questo.
40:36Cioè le società scientifiche devono lavorare con gli enti regolatori, devono lavorare con la diversità e l'industria.
40:42Proprio per quella che è la creazione di progetti di ricerca mirati e comprensivi
40:47in cui si tenga conto effettivamente di quelle che sono le variabili di genere.
40:51Quindi, come ha detto giustamente Anna Ruggeri, nella costruzione del progetto di ricerca, nell'esame dei dati e soprattutto nell'arruolamento omogeneo di uomini e donne
41:04e nella disaggregazione dei dati perché la presentazione deve essere fatta in ottica di genere.
41:11Su questo abbiamo l'esempio del bando AIFA.
41:14Quest'anno sono stati assegnati i fondi del bando AIFA della ricerca 2023 in farmacologia sul cardiovascolare.
41:21Bene, noi ci aspettiamo da questi progetti delle indicazioni per avere eventualmente dei futuri percorsi di cura che siano assolutamente indicati e personalizzati.
41:31Allora, la formazione, abbiamo detto, è quest'ambito strategico fondamentale per tutte le società scientifiche.
41:37Anche qui abbiamo un'implementazione pratica piuttosto disomogenea.
41:42Ricordiamoci che dobbiamo lavorare sia nella fase preclinica, quindi nell'università, ma soprattutto nella postclinica con l'aggiornamento continuo dei professionisti sanitari.
41:52Quindi che cosa significa?
41:54Però, diciamo, l'osservatorio di medicina di genere ci ha dato un grosso assist con quello che è il libro, con il documento sulle associazioni scientifiche e la medicina di genere.
42:08Questo è stato importantissimo in cui vengono date delle indicazioni alle società scientifiche su che cosa dobbiamo portare avanti.
42:16In questi anni, noi siamo partiti nel 2022, allora c'erano soltanto 30 società scientifiche che facevano parte del gruppo.
42:23Siamo saliti a 57 nel 2023 e siamo ben 73 nel 2025. Questo significa un aumento di tutte le attività implementate secondo quelle indicazioni e soprattutto abbiamo avuto il dato che la medicina di genere è stata inserita nei congressi nazionali in oltre il 90% dei casi.
42:45Quindi è un aspetto estremamente fondamentale. È chiaro che dobbiamo guardare alle politiche sanitarie con attenzione. Qui dobbiamo lavorare società scientifiche perfettamente d'accordo, io direi soprattutto con quelli che sono gli enti regolatori,
42:59quindi l'istituto superiore, il ministero, l'AIFA e le regioni. Perché anche qui dobbiamo definire strategie che siano nazionali e regionali per colmare quelle che sono le disuguaglianze di genere che ancora sono presenti nel nostro sistema sanitario.
43:16Un esempio di questo è anche l'osservatorio di medicina di genere in cui accoglie un fervore di società scientifiche proprio perché in realtà in questa azione di monitoraggio dell'osservatorio si vanno a sviluppare anche quelli che sono i documenti,
43:30per esempio i percorsi diagnostici terapeutici assistenziali, PDTA, ma anche piani nazionali a proposito di prevenzione.
43:37Noi avremo un incontro proprio domani all'istituto con i referenti regionali per la medicina di genere dove verranno presentati i piani di prevenzione sviluppati in ottica di genere.
43:49Quindi a questo punto sì, sicuramente abbiamo una serie di criticità, su questo non ci sono dubbi e ancora quello che io definisco il pregiudizio culturale che la medicina di genere sia ancora di nicchia o esclusivamente femminile.
44:02Un altro aspetto importante è la scarsa interoperabilità tra le società scientifiche e questo fa sì che non ci siano progetti condivisi, ancora l'assenza di fondi strutturati e soprattutto, forse ultima chicca, la persistente maggioranza maschile dei board direttivi e societari.
44:23Allora a questo punto qual è la prospettiva futura?
44:26Io direi che dobbiamo darci delle raccomandazioni ancora più stringenti e quindi tutte le società scientifiche italiane devono avere al loro interno dei board di medicina di genere, quindi il famoso gruppo di lavoro di medicina di genere.
44:42L'importantissima è lavorare sulla revisione delle linee guida, perché come ha detto la dottoressa Ruggeri, dal 2023 le linee guida devono avere al loro interno l'attenzione al genere, ma in realtà noi lavoriamo ancora con linee guida che non ne tengono conto.
45:01Quindi questo è un altro aspetto importante.
45:02Sostegno economico. Spesso lavoriamo a costo zero su base esclusivamente volontaristica. Questo chiaramente impedisce non soltanto alla società scientifiche di portare progetti nel lungo termine, ma anche di ampio respiro.
45:16Quindi questo è l'aspetto. E infine alleanze stabili, perché questa è una call for action. Dobbiamo lavorare tutti insieme e raggiungere l'obiettivo, perché questo è un cambiamento strutturale.
45:30Se lo vogliamo portare a termine, in realtà dobbiamo lavorare, perché dobbiamo veramente garantire, non soltanto in termini teoricici, ma in senso pratico, quella che è una sanità più giusta, efficace, personalizzata, ma soprattutto equa per entrambi i generi.
45:48Grazie mille.
46:18La parola alla Presidente Mervagora.
46:20Grazie Nicoletta. Grazie Senatrice Cantù che ti sei spostata.
46:25E diamo il benvenuto quindi al Dottor Cattani.
46:29Abbiamo detto in apertura, abbiamo sottolineato, come dire, l'importanza di questa bella collaborazione in questo progetto editoriale.
46:36E che quest'anno, che ricorre il ventennale di Fondazione Onda, abbiamo ripreso il tema della medicina di genere, della farmacologia di genere.
46:45E che siamo molto felici di avervi al vostro fianco.
46:48Siccome l'industria farmaceutica ha un ruolo molto importante anche in questo, do la parola.
46:53Grazie Francesca. Buongiorno a tutte, buongiorno a tutti. È un onore, saluto le autorità presenti, le senatrici, i parlamentari e tutti gli ospiti.
47:07Hai detto bene, è un ventennio di collaborazione che prosegue e va avanti.
47:14Dal nostro punto di vista è una sfida di civiltà, culturale sostanzialmente, null'altro su cui non fermarsi e anzi rilanciare.
47:24Proprio perché le possibilità di cura che partono dalla sperimentazione clinica e quindi poter disegnare, dare accesso alla popolazione femminile a nuove possibilità
47:38è sostanzialmente un tema di civiltà e di cultura. È un diritto, come lo è per tutti naturalmente.
47:44Ma a maggior ragione perché, come sappiamo, l'incidenza di determinate patologie che sono da una parte esclusivamente femminili,
47:54ma anche legate all'età per altre patologie, all'invecchiamento, espongono maggiormente la popolazione femminile
48:02e così come si sta sempre più facendo, oggi abbiamo circa 11.000 trials in fase clinica a livello mondiale,
48:12più del 10% è disegnato esclusivamente per la popolazione femminile. Non era così un anno fa e quindi il passo
48:20e la velocità del cambiamento mi verrebbe da dire contagioso, usando un termine medico, in questo caso positivamente.
48:28e crediamo che questa iniziativa, ben portata avanti come sempre dal Presidente Merzagora, aiuti a portare sempre l'attenzione
48:42e la sensibilità che dovrebbe essere trasversale, piena e completa da parte non solo delle forze politiche,
48:52ma soprattutto della società e della civiltà. Però abbiamo tanto da fare perché non dimentichiamoci come l'Italia resta il paese
49:01col più alto tasso di abbandono scolastico in Europa e quindi se è un tema culturale, la cultura e la formazione
49:09resta una sfida da colmare. Magari saremo aiutati dall'avere poca natalità, nel migliorare forse alcuni percorsi,
49:22chi lo sa, però deve essere un monito ulteriore a creare migliori condizioni, non solo nella medicina,
49:33nelle possibilità di cura, che è sacrosanto, ma noi crediamo anche nella società, senza toccare temi di cronaca,
49:43naturalmente non è magari oggi il tema, e noi pensiamo alle società, alle imprese.
49:50E in questo sicuramente c'è un orgoglio e una soddisfazione di rappresentare l'industria che ha creato
49:58il modello di welfare più ottimale per le donne, il che significa valorizzare soprattutto la popolazione femminile
50:07perché è quella che fa la ricerca e sviluppo nelle imprese farmaceutiche, dobbiamo dirlo con grande chiarezza,
50:14con punte di oltre il 90%, perché? Perché siete più brave, fine della storia, noi ne abbiamo preso atto
50:22e abbiamo creato una serie di strumenti per trattenere queste competenze.
50:28Forse il più bello, dove le legislazioni lo consentono, è proprio quello di andare incontro al bisogno di natalità.
50:35Anche questa può essere una sfida, una patologia, o comunque una sfida medica,
50:41bene, laddove c'è un desiderio, le industrie sono disponibili a dare un supporto, a dare un sussidio,
50:48e va ben oltre quello che già si fa in altre dimensioni del supporto psicologico,
50:54del supporto generale alla genitorialità.
50:59Questo riteniamo sia davvero un tema culturale, di aprire dei fronti, di portare avanti delle azioni
51:06che sono coerenti con le basi, cioè creare degli studi clinici che diano inclusione
51:11alle caratteristiche della femminilità.
51:16E quindi, grazie, è sempre un piacere essere parte dell'iniziativa e del Libro Bianco,
51:24su cui forse dovremmo ragionare come farlo diventare
51:28ancora più profondo, permanente, radicato a livello sociale,
51:36perché riteniamo che sia lì il grande punto di lavoro, è un tema sociale.
51:43Le imprese lo hanno compreso, per noi la direzione è tracciata,
51:47ma quello che dobbiamo fare in termini di comunicazione
51:51sull'opinione pubblica generale è ancora tanto,
51:54e da parte nostra ci sarà sempre il massimo supporto.
51:58Quindi grazie Francesca e grazie a tutte, per essere a tutti, per essere a tutti.
52:02Una parola sola perché hai toccato un tema sulla denatalità,
52:11perché voi siete sempre stati molto sensibili a questo tema,
52:16organizzando il giorno della salute, la festa della donna,
52:20un evento dedicato anche a questo, perché questo è un problema che va risolto,
52:26perché anche quest'anno i dati sono peggiorati purtroppo.
52:29Io lascerei la chiusura all'onorevole Malavasi,
52:33ringraziando tutti voi, e il libro bianco, una coppia è lì,
52:37grazie per esserti spostata e per essere stata con noi.
52:42Grazie a tutti, in realtà non aggiungo molto,
52:46ma mi fa piacere che il Presidente Cattani
52:48abbia parlato dei giovani e del ruolo della scuola.
52:53Oggi è la giornata mondiale dell'infanzia e dell'adolescenza,
52:56quindi c'è una riflessione che tiene insieme anche il ruolo della scuola,
53:01anche legata alla prevenzione, cioè l'importanza dell'educazione sanitaria,
53:06dell'alfabetizzazione, che è una parte grande della nostra educazione civica,
53:11o perlomeno dovrebbe.
53:12Quindi su questo mi fa molto piacere questa citazione,
53:15e anche il fatto che avete preso atto che le donne,
53:18ma lo dicono i dati scolastici dei successi formativi,
53:23sono più performanti, lo dico con rispetto di tutti i presenti,
53:26ma insomma i dati statici servono anche a questo.
53:29Perché è bello raccontare che le donne si occupano di ricerca e di sviluppo,
53:34è un messaggio bello anche per il nostro Paese e per i nostri giovani,
53:37che hanno bisogno di vedere una speranza nel nostro Paese.
53:41Oggi è un po' questa cosa che ci rammarica molto.
53:43Parliamo tanto di fragilità, di solitudini, di disagi giovanili,
53:46ma i ragazzi hanno comunque tanti talenti,
53:48quindi abbiamo bisogno di dare anche loro dei messaggi belli e positivi,
53:52anche di un impegno futuro sulla sanità, sulle professioni sanitarie,
53:56sulla ricerca.
53:57La ricerca è un pezzo importante della democrazia del nostro Paese,
54:00del progresso del nostro Paese, l'avete raccontato voi.
54:03Quindi alla fine il Libro Bianco ci ha permesso di costruire una cornice,
54:07anche valoriale, di impegno e di futuro per il nostro Paese,
54:12e vi ringrazio moltissimo.
54:13Siamo partiti a parlare di medicina di genere,
54:16abbiamo parlato però anche di futuro del Paese.
54:18Del resto il lavoro e l'obiettivo che ci diamo è quello di lavorare insieme,
54:24mettendo insieme le istituzioni, le aziende farmaceutiche,
54:28chi fa ricerca, le associazioni, le fondazioni,
54:32per costruire una società che sia più giusta,
54:36partendo anche da uno sguardo della medicina.
54:38Quindi se vogliamo garantire diritto alla salute per tutti e per tutta,
54:42abbiamo bisogno che ci sia più equità, nel contrasto alle disuguaglianze,
54:45per una società davvero che sia più inclusiva, più ecchia, più solidale.
54:49E davvero speriamo che questo sia un ulteriore invito,
54:51anche con gli approfondimenti preziosi che ci sono nel Libro Bianco,
54:54a lavorare insieme per una società davvero che sia più giusta e più paritaria.
54:58Quindi grazie davvero a tutti per la partecipazione.
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