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  • 4 ore fa
PALERMO (ITALPRESS) - "Da quello che abbiamo evidenziato c'è una gravissima violazione della concessione stessa, perché l'Italo-Belga ha di fatto esternalizzato molte delle attività che erano in regime di concessione, affidando a una società terza, senza chiedere l'autorizzazione alla Regione e senza che la Regione avesse gli elementi per chiedere la certificazione antimafia, ancorché la stessa certificazione antimafia poteva essere chiesta dalla stessa società Italo-Belga per verificare i requisiti di onorabilità e di legalità dell'azienda alla quale affidava il proprio servizio oggetto della concessione. Qualche elemento di dubbio e qualche alert avrebbe dovuto probabilmente sollecitarlo anche alla stessa Regione, se la Regione fosse stata messa a conoscenza di questa attività di esternalizzazione. Quindi immaginiamo che l'omissione di questa richiesta di autorizzazione in realtà nasconda anche la volontà di non far sapere non solo di aver esternalizzato la propria attività ma di averla esternalizzata a una società il cui dipendente, tra l'altro appartenente per rapporti familiari a una nota famiglia mafiosa palermitana, avrebbe comportato probabilmente la richiesta della certificazione antimafia". Così il presidente della commissione Antimafia all'Ars, Antonello Cracolici, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Reale sulla relazione approvata dalla commissione sul rischio di infiltrazioni mafiose nella gestione dei beni demaniali in concessione. xd6/pc/mca3

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Trascrizione
00:00Da quello che abbiamo evidenziato c'è una gravissima violazione della concessione stessa
00:10perché la Italo-Belga ha di fatto esternalizzato molte delle attività che erano in regime di concessione
00:17alla Italo-Belga affidando una società terza senza chiedere l'autorizzazione alla Regione
00:24e senza che la Regione avesse gli elementi per chiedere la certificazione antimafia
00:29ancorché la stessa certificazione antimafia poteva essere chiesta dalla stessa società Italo-Belga
00:35per verificare i requisiti di onorabilità e di legalità dell'azienda alla quale affidava il servizio oggetto della concessione.
00:46Oltretutto è evidente che un'anomalia di questa procedura è data dal fatto che è stata affidata in concessione a terzi
00:57una parte delle attività che già la Italo-Belga era dei dipendenti al luogo destinati
01:05e il fatto che sia stata destinata a questa società il cui amministratore era a sua volta dipendente della società
01:13qualche elemento di dubbio e qualche alert avrebbe dovuto probabilmente sollecitarlo anche alla stessa Regione
01:20se la Regione fosse stata messa a conoscenza di questa attività di esternalizzazione.
01:26Quindi immaginiamo che la omissione di questa richiesta di autorizzazione
01:33in realtà nasconda anche la volontà di non far sapere
01:37non solo di aver esternalizzato la propria attività
01:41ma di averla esternalizzata a una società il cui dipendente
01:45tra l'altro appartenente per rapporti familiari
01:50ad una nota famiglia mafiosa palermitana
01:55avrebbe comportato probabilmente una richiesta della certificazione antimafia.
02:01Ma assieme a questo, quello che abbiamo evidenziato
02:04ed è l'altra cosa che ci preoccupa molto
02:06che la vicenda di Italo-Belga rischia di essere paradigmatica
02:10su quello che succede in Sicilia
02:12noi abbiamo oltre 4.000 concessioni balneari
02:16di cui 3.100 rinnovate in forza di una legge
02:20che li proroga di fatto fino a quando si faranno le gare
02:23secondo la Bolkestan
02:25e non sappiamo effettivamente chi c'è dentro queste concessioni
02:30perché se è successo il caso di Italo-Belga
02:32che formalmente ha avuto una concessione
02:35ma a gestire la concessione c'è un'altra società
02:38ci chiediamo in quanti posti della Sicilia
02:41questo è avvenuto o sta avvenendo
02:44e la regione cosa sta facendo
02:46per accertare la titolarità effettiva
02:49dei soggetti che gestiscono beni pubblici?
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