00:00Quaderni, mappa dei tornei, soldi, sempre a tragolla, le sto affidando la cosa a me più cara, sempre a tragolla, il ragazzo, certo.
00:13Mi sono arrivato a Lido la prima volta nel 98, ho incontrato adesso Domenico Procacci che mi raccontava che Radio Freccia era l'ultimo film di quell'anno.
00:22Per raccontare un po' di me veni a Lido con il furgone che mi esi sulla barca e il cane, ricordo, poi ero abbastanza come dire giovane e incendiario
00:37e ricordo bene che poi dovevamo andare a Lido e non c'erano i taxi, allora io portai dietro, erano nove posti, l'avevo smontato, c'erano Ligabù e Guccini, tutta la troupe nel furgone e andammo fino a San Nicolò.
00:51Per dire che Venezia rimane, per una serie di ragioni, soprattutto per il fatto che è un crogiolo di arti, perché la Biennale non è solo il cinema, ma ci sono anche tutte le altre, un luogo fondamentale per me della mia crescita negli anni.
01:11Ancora sei mesi e torni a casa tua.
01:13Resta il fatto che tu sei stato un grande presidente della Repubblica.
01:16Dovrebbe sempre firmare la legge sul diritto all'eutanasia.
01:22Essere qui con tre film che rappresentano, il film di Paolo, una specie di cantata istituzionale che tratta con enorme affetto
01:28la complessità della nostra Costituzione, di quello che noi siamo, lo fa attraverso la figura centrale.
01:34Carabella, andiamo!
01:38Voglio andare da Taco King!
01:40Un film come quello di Carolina Cavalli che io definisco Ioneschiano, una specie di romanzo di formazione surreale.
01:58e, come dicevo prima, usando la parola punk, il surreale, il dadaismo, questa voglia di rompere il linguaggio perché è diventato troppo astratto,
02:11quindi di crearne un altro che abbia un senso.
02:14Lei, lei che ha studiato filosofia, è in Francia.
02:17Dico sempre una cosa a metà fra Rousseau e David Lynch, mi sembra.
02:21Per cui questo aspetto, diciamo, sofisticato di pensiero, di usare il cinema proprio come strumento anche per creare dei progetti
02:28con tutta una squadra di giovani molto talentuosi, non tutti italiani, insomma.
02:32E poi questo maestro che tratta un tema che a me sta molto a cuore ed è il rapporto al proprio errore,
02:38il rapporto non necessariamente alla performatività veloce, a tutti i cosi,
02:42ma al fatto che le cose belle vogliono tempo e vogliono soprattutto sapere essere sereni, che si può e si deve sbagliare.
02:49Per cui questa figura che tratta, che al bambino gli dà l'esempio opposto che bisognerebbe dargli,
02:55secondo me, di grande modernità, perché tutta questa cosa di performatività, tutto perfetto, tutto inclusivo, tutto preciso che c'è oggi.
03:06A filmine, come stiamo avvenendo?
03:08A me le ragazze sono interessanti.
03:10Bravo, così mi piace. Io ti stavo testando, hai capito?
03:13Quando ero bambino giocavo prima a tennis, però il babbo voleva che giocassi a tennis e la mamma voleva che suonassi il violino,
03:19per cui queste due contraddizioni poi io le ho portate avanti, oggi ho ancora suono, ma insomma gioco poco a tennis,
03:25per cui mi piace molto.
03:26In fondo il gioco in inglese si dice to play, come in francese, il gioco e il recitare e il suonare.
03:33Sono simbolicamente vicini, sono la stessa cosa in qualche maniera.
03:36Il personaggio che io faccio, la grazia, mi sembra di essere come Agassia Wimbledon, perché questo è il segretario generale del Quirinale,
03:54ovvero proprio il, come dire, democristiano per eccellenza, ma non democristiano nel senso di un partito politico,
04:00ma nel senso della necessità di questa diplomazia politica che deve necessariamente farsi scivolare tutto sopra, no?
04:09Prima di poi... Io venendo da un trascorso, invece, molto...
04:14Sono stato formato con Strela e Ronconi, hanno fatto delle teste così, su quanto fosse necessario in qualche maniera smontare tutto quello che è il sistema.
04:24Per cui il fatto di, dietro questi occhiali neri, come dire, mi sento come quando hai un personaggio,
04:30io sono un po' invecchiato, insomma, questa cosa qua è come se fosse un...
04:34Mi sento protetto dietro un personaggio del genere improvvisamente, non rinuncio a nulla di me,
04:39ma mi fa capire quello che è un linguaggio, è il linguaggio del nostro paese.
04:45Però lo faccio attraverso il gioco, no? Per cui è un allenamento a...
04:48Questo per quanto, diciamo, la grazia, che da questo punto di vista è stata una vera troppa grazia a Sant'Antonio,
04:54un personaggio che mi ha... Poi, insomma, farlo con...
04:57Paolo c'è una certa mano nel, proprio, nel guidare il suo contesto istituzionale,
05:03e secondo me Lupic ha proprio una particolare lucidità rispetto a raccontarlo e quindi a invitartici dentro.
05:11Forse la parte migliore è che, nonostante tutto,
05:16non si può tornare indietro.
05:20Sono felice di averti conosciuto.
05:24Carolina chiede agli attori un lavoro che non è per niente facile.
05:27Cosa ho scoperto di me?
05:28Ho scoperto che, veramente, per un attore la cosa più interessante è riuscire a togliere quasi tutto.
05:35E Carolina proprio ti chiede, in maniera chiarissima, proprio di rinunciare a qualsiasi appiglio
05:41che non sia la purezza, diciamo, dell'enunciato, anche emotivo, però solo l'enunciato.
05:47Per un attore, quindi, togliere è la prima cosa, ma l'altra cosa è saper ricevere gli appunti,
05:51quando ti dicono più così, più cosà.
05:54Ricordo che fu un momento in cui uscì dicendo, c'è una certa leggerezza nel modo di fare,
06:02di Carolina nel guidarti, ma che allo stesso tempo va accolta con altrettanta precisione,
06:07ma altrettanta leggerezza.
06:08Per cui è stata una notevole, devo dire, lezione per me.
06:12Fli, il mondo là fuori è pieno di nemici.
06:15E con Andrea abbiamo fatto il film con, peraltro fa ridere che il personaggio si chiama Cecchetti,
06:24e io ho appena fatto Cecchetto, con Pierfrancesco ci conosciamo da tanti anni,
06:27siamo amici, andiamo in vacanza assieme, con Andrea anche, perché Andrea ha lavorato magnificamente
06:32anche come attore, per cui è stato un po' la sensazione di essere nel contesto degli anni 50-60,
06:41in quanto, come diceva a scuola, fare cinema era tanto anche andare a cena insieme, stare insieme,
06:48dire un sacco di fregnacce, usava la parola lui.
06:50L'unica che tornava a casa e scriveva, diceva lui, era Suso una pagina, era Suso Cecchi d'Amico.
06:55Io voglio iniziare almeno una partita.
07:10Recitare è esattamente come una partita di tennis, infatti se vi ricordate Tom Stoppard
07:14che vinse l'oro qua a Venezia con Gary Oldman e Tim Roth che facevano questa partita delle parole,
07:20magnifica, è veramente lanciarsi le cose, per cui ci siamo visti, ci si incrocia,
07:25non spesso, per cui questa scena in cui ci incontriamo era molto, insomma, quanto è
07:31normale portare un sacco di noi nello spirito, nel momento, una volta che tu lavori bene sul
07:38personaggio poi te stesso entra e scompare nella maniera più, come dire, agile e in questo
07:45caso qua, insomma, essendo anche noi amici c'è stato proprio un senso di cinema come artigianato,
07:51ecco, che è una roba che è importante, che secondo me noi in parte abbiamo e in parte
07:55recuperiamo, cioè fare tante cose, farle con uno spirito, di farle bene, il contesto con
08:01Indigo, Indiana si è creato, è proprio con Ludovic Arampoldi che ha scritto benissimo,
08:06con Andrea, è di grande qualità.
08:21Sono contento di essere in una serie di progetti che sono di grande artigianato, di grande
08:27intelligenza, originalità, uno diverso dall'altro, in tutti però c'è una sensazione proprio
08:32di fare il cinema per raccontare delle cose urgenti, anche però con la maturità di farlo
08:39sapendo che tutto quello che è urgente purtroppo va trattato con grande lentezza e con qualità
08:44prima di tutto, ecco.
08:46Prendi un uovo oggi o una gallina domani?
08:48Una gallina domani?
08:49Una gallina oggi, quello per quello la gente è così infelice.
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