Chiara Ferragni in tribunale a Milano per il caso pandoro e uova di Pasqua, al via il processo per truffa aggravata: «Momento difficile della mia vita», dice. I legali dell'influencer verso la richiesta del rito abbreviato. Prendo titolo e immagine da Corriere Milano. La vicenda, a grandi linee, la conoscete. Vedremo quale sarà la decisione dei magistrati. Ma cosa avete pensato quando avete visto questa fotografia? Qualcuno avrà provato soddisfazione, qualcuno irritazione, qualcun altro dispiacere. Molti, sono convinto, malinconia. Così spiega Beppe Severgnini nella nuova puntata della sua videorubrica "Fotosintesi". Chiara Ferragni si risolleverà, glielo auguriamo. Ma dovrebbe chiedersi: cos’è successo, perché sono finita qui? A costo di sembrare paternalista – ma potrei essere suo padre, ci sta – direi: l’euforia del successo genera un senso di onnipotenza, e spinge alle scelte sbagliate. Collaboratori, investimenti, immagine,partecipazioni, frequentazioni. Tutto di fretta, una decisione dopo l’altra. In un paese come l’Italia, servile con chi sale e crudele con chi cade. Siamo una società operistica: il tenore è un semidio, finché non stecca. E allora lo seppelliamo di fischi. Qualcuno dovrebbe ricordarlo anche a Jannik Sinner, se gli vuole bene.Aggiungo questo: intorno agli influencer ruota un grande equivoco. Sono testimoni pubblicitari – mestiere legittimo – ma vengono percepiti, attraverso i social, come amici di famiglia, consiglieri obiettivi, confidenti. Anche questo sta pagando la mia conterranea Chiara Ferragni. Più di tutti, forse.
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