Rimini, 5 nov. (askanews) - L'Italia ha una leadership internazionale nell'economia circolare ma continui cambi normativi frenano gli investimenti per i mille impianti necessari a raggiungere l'obiettivo rifiuti zero a smaltimento: lo afferma Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, a margine della 27esima Conferenza sul compostaggio e digestione anaerobica del Consorzio Italiano Compostatori a Ecomondo."L'Italia ha una leadership internazionale sull'economia circolare. Di questo a volte ne siamo poco convinti nel paese, lo raccontiamo anche poco - spiega Ciafani -. Su certi fronti facciamo meglio della Germania che viene raccontato sempre come qualcosa da replicare. In realtà siamo più bravi noi su alcune filiere, penso agli oli minerali usati o alla filiera dell'organico e del compostaggio e della produzione di biometano dal trattamento del compostaggio"."C'è un problema di cambio continuo di normativa che purtroppo non aiuta gli investimenti - prosegue il presidente di Legambiente - perché le imprese hanno bisogno di certezza. Questo mette in difficoltà anche l'obiettivo su cui siamo impegnati da anni, quello di costruire mille nuovi impianti per arrivare a rifiuti zero a smaltimento, per contrastare chi pensa che rifiuti zero sia impianti zero. Una soluzione che fa sparire i rifiuti non esiste".Ciafani punta il dito contro le responsabilità diffuse: "Bisogna colmare il deficit impiantistico, soprattutto nel centro sud per evitare questo andirivieni di camion che portano i rifiuti da una parte all'altra del paese. Si parla sempre della sindrome Nimby, non nel mio giardino, dei cittadini, ma c'è anche la sindrome Nimto, non nel mio mandato elettorale, di cui è affetta la politica, che è l'altra faccia della medaglia che porta a non realizzare quegli impianti fondamentali per evitare di portare materie prime seconde e rifiuti da riciclare in altri paesi del pianeta".
00:00L'Italia ha una leadership internazionale sull'economia circolare, questo a volte ne siamo poco convinti, nel paese lo raccontiamo anche poco.
00:09Su certi fronti facciamo meglio della Germania che viene raccontato sempre come un qualcosa da replicare, in realtà siamo più bravi noi su alcune filiere,
00:18penso ad esempio agli oli minerali usati, tanto per fare un esempio, o anche alla filiera dell'organico e del compostaggio e della produzione di biometano dal trattamento del compostaggio.
00:27E' chiaro che ci sono dei problemi importanti ancora su diversi fronti, c'è un problema di cambio continuo di normativa che in qualche modo purtroppo non aiuta poi gli investimenti,
00:39perché le imprese hanno bisogno di certezza per poi fare gli investimenti, questo in qualche modo mette in difficoltà anche l'obiettivo su cui siamo impegnati ormai da tanti anni,
00:48quello di costruire mille nuovi impianti per arrivare a rifiuti zero a smaltimento, per contrastare chi pensa che rifiuti zero sia impianti zero,
00:56insomma una soluzione che fa sparire rifiuti non esiste.
01:00Bisogna fare gli impianti sul territorio, ad esempio colmare il deficit impiantistico soprattutto nel centro sud,
01:08per evitare questo andirivieni di camion che portano i rifiuti da una parte all'altra del paese.
01:14Credo che sotto questo punto di vista sia fondamentale da una parte una presa di responsabilità da parte dei territori e questo vale per il mondo ambientalista,
01:24che non siamo così in tanti a difendere gli impianti sul territorio, ma vale anche per la politica, perché si parla sempre molto spesso della sindrome NIMBI,
01:33non nel mio giardino, dei cittadini, ma c'è anche la sindrome NIMTO, non nel mio mandato elettorale, di cui è affetta la politica,
01:43le istituzioni e che è l'altra faccia della medaglia che porta a non realizzare quegli impianti
01:49che sono fondamentali per evitare di portare le materie prime, seconde e i rifiuti che devono essere avviati al riciclo magari in altri paesi del pianeta.
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