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  • 2 giorni fa
Al Japan Mobility Show 2025, Suzuki ha acceso i riflettori sulla Vision e-Sky, la sua prima kei car elettrica, aprendo un dibattito che va oltre il semplice prodotto. Il presidente e amministratore delegato di Suzuki Italia, Massimo Nalli, ha spiegato come l’interesse del marchio per l’Europa sia concreto, ma inevitabilmente legato all’evoluzione normativa del mercato. Le kei car rappresentano oggi circa il 30% del mercato giapponese e rispondono a esigenze reali: dimensioni ridotte, efficienza, costi contenuti e un approccio pragmatico alla mobilità urbana. Secondo Nalli, anche in Europa, e in Italia in particolare, esiste una domanda potenziale per vetture super compatte, alimentata dal bisogno di mezzi accessibili e sostenibili. Tuttavia, il tema non è solo industriale ma anche politico. L’arrivo di modelli già pronti dai costruttori giapponesi potrebbe essere visto come un vantaggio competitivo a scapito dei brand europei, che su questo tipo di veicoli sono ancora indietro. Nalli invita a evitare protezionismi rigidi e a trovare un equilibrio: aprire l’ingresso alle citycar giapponesi, ma senza compromettere lo sviluppo dell’industria europea. Una concorrenza regolata, sostenibile e orientata al cittadino. Sul fronte elettrico, Suzuki rivendica un approccio prudente: secondo l’azienda, il mercato non è ancora maturo e l’offerta attuale supera la domanda. La Vision e-Sky rappresenta dunque un passo ponderato verso l’elettrico, in una fase in cui la normativa sembra rimanere favorevole a questa tecnologia, pur aprendo spiragli a carburanti alternativi. L’obiettivo, per Suzuki, è una transizione equilibrata, senza forzature, con soluzioni concrete per una mobilità urbana più efficiente e accessibile.

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