«E' evidente che vedere il muro abbattuto di una casa, è una cosa che fa male e che può determinare un aumento della tensione sociale. Se mi si chiede "forse era meglio evitarlo", dico "Sì, sì, era meglio evitarlo". Accanto a questo, ho il dovere di dire che noi dobbiamo usare la forza, perché, altrimenti, il tema è mal posto: quando c'è un intervento delle forze di polizia, dell'autorità di pubblica sicurezza si discute sempre sull'opportunità dell'uso della forza, ma talvolta l'uso della forza è necessario, è dovuto ed è legittimo». Così, a margine di una iniziativa in questura a Bologna, il questore Antonio Sbordone che ha risposto a una domanda sugli sfratti degli ultimi giorni in città, a partire da quello di via Michelino, fino all'occupazione terminata di via Don Minzoni. Ben venga un impiego «rafforzato» del tavolo sfratti, a Bologna, per evitare il ripetersi di scene come quella vista nei giorni scorsi in via Michelino, dove è stato sfondato un muro per consentire l'ingresso della Polizia in assetto antisommossa all'interno di un appartamento. A dirlo è il sindaco Matteo Lepore confermando che anche di questo tema si è parlato nella riunione che ha consentito di trovare una soluzione pacifica per l'occupazione di via Don Minzoni 12. Incontro a cui Lepore ha partecipato insieme al prefetto Enrico Ricci e al questore Antonio Sbordone. «Ci siamo detti tutti quanti che occorre utilizzare il tavolo sfratti, che esiste ed è uno strumento ordinario all'interno del quale- ricorda Lepore- si fa già mediazione tra i proprietari e i loro rappresentanti e gli inquilini e i loro rappresentanti, con la presenza di un ufficiale giudiziario che rappresenta sia la proprietà che l'esecutività delle decisioni del magistrato». Un tavolo, aggiunge il sindaco, a cui partecipano anche Comune e Prefettura.
Commenta prima di tutti