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  • 2 months ago
Il recupero vaccinale contro la malattia meningococcica resta una priorità, ma le coperture sono ancora troppo distanti da quelle raccomandate. Lo ha affermato Paolo Castiglia, professore ordinario di Igiene all’Università di Sassari, intervenuto a Bologna al congresso nazionale della Siti, ricordando che la vaccinazione antimeningococcica, somministrata singolarmente, soffre rispetto a quella antipneumococcica, spesso co-somministrata con l’esavalente in età pediatrica. “Dobbiamo trovare nuovi strumenti organizzativi e comunicativi — ha detto — per arrivare almeno al 95% di copertura. È una malattia rara ma potenzialmente letale: ogni punto percentuale in più può salvare vite”.

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Transcript
00:00E' importante il recupero vaccinale in quanto la vaccinazione antipneumococica attualmente non è nella maggior parte dei casi trainata dalle vaccinazioni obbligatorie, viene somministrata come singola e quindi patisce di questo effetto rispetto ad esempio alla vaccinazione antipneumococica.
00:22Quindi mentre la vaccinazione antipneumococica che è cosomministrata con l'esavalente in età infantile ha tassi di copertura che sono assolutamente molto vicini a quelli dell'esavalente, mentre quella antipneumococica che viene somministrata singolarmente ha tassi inferiori, quindi dobbiamo trovare strumenti per poter aumentare questa copertura.
00:47L'ideale qui sarebbe raggiungere il 100% tutti i vaccinati ovviamente perché la malattia meningococica è una malattia fortunatamente abbastanza rara ma con esiti letali in un'altissima proporzione di casi, quindi è importante che tutti siano vaccinati.
01:06Chiaramente questo è un dato impossibile raggiungere il 100%, si auspica che raggiungano i livelli raccomandati anche delle vaccinazioni obbligatorie che sono il 95%.
01:18Chiaramente questo è quello che non è vaccinata.
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