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  • 7 settimane fa
ROMA (ITALPRESS) - La pandemia di COVID-19 è un problema sanitario ad oggi ristretto fondamentalmente ai pazienti immunocompromessi. Per predire le varianti di SARS - CoV - 2 alle quali adattare i nuovi vaccini e gli anticorpi monoclonali un gruppo di ricercatori dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria Pisana, del Politecnico di Milano e dell’Istituto “Lazzaro Spallanzani” di Roma, ha sviluppato un software basato sul fenomeno biologico dell’evoluzione convergente.

sat/gtr/col

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00:00La pandemia di covid-19 è un problema sanitario ad oggi ristretto fondamentalmente ai pazienti
00:09immunocompromessi. Per predire le varianti di SARS-CoV-2 alle quali adattare i nuovi vaccini
00:15e gli anticorpi monoclonali, un gruppo di ricercatori dell'azienda ospedaliera universitaria
00:20Pisana, del Politecnico di Milano e dell'Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma ha sviluppato un
00:26software basato sul fenomeno biologico dell'evoluzione convergente. Ad illustrare l'importanza
00:32di questo strumento, Daniele Focosi, ematologo e virologo dell'azienda ospedaliera universitaria
00:38Pisana. Il COVID oggi è una patologia limitata soprattutto a pazienti immunocompromessi, quindi
00:44se ne sente parlare meno sui grandi mezzi di comunicazione, ma è ancora una patologia in
00:50grado di uccidere pazienti immunocompromessi, trapiantati con tumori. Perché è importante
00:59studiare invece le varianti da un punto di vista di virologia di base? È presto detto
01:06per la prima volta nella storia stiamo osservando da vicino lo sviluppo di un virus e l'evoluzione
01:15di un virus. E quando parliamo di evoluzione normalmente siamo abituati dalla biologia al
01:22concetto di un antenato comune da cui discendono molti soggetti differenti, sottospecie differenti
01:32e questa si chiama evoluzione divergente. Quello che invece il nostro software studia è il processo
01:38opposto dove partendo da antenati tra di loro molto differenti si arriva ad una discendenza
01:46sempre sì differente ma che ha dei minimi comuni denominatori. Ecco noi siamo certi oggi che questi
01:55minimi comuni denominatori rappresentano i bersagli ideali sia per gli antiforbi monoclonari che per
02:02l'aggiornamento dei futuri vaccini. Questo non significa che i vaccini finché infatti non avessero
02:09un'efficacia protettiva. Significa solo che in un contesto di medicina di precisione possiamo
02:15ulteriormente migliorare l'efficacia protettiva di questi vaccini. Migliorandola come? Predicendo
02:22con mesi di anticipo là dove il virus cambierà. È possibile intuire quali porzioni della proteina
02:30spike che è quella bersagliata un po' da tutti i vari vaccini fin qui autorizzati, quali porzioni
02:37di questa proteina cambieranno e quindi disegnare vaccini che potranno in un futuro prossimo non
02:44corrispondere nemmeno più a un cerco reale di virus circolanti ma potrebbero essere dei costrutti
02:51interamente sintetici. Questo oggi con la tecnologia dei vaccini RNA messaggero è ancora più fattibile.
03:00Grazie.
03:02Grazie a tutti.
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