Tiziano Ferro ricomincia da zero a 45 anni e lascia il segno della sua rinascita artistica e personale con un nuovo album, Sono un grande, in uscita il 24 ottobre per Sugar Music. Un disco che non celebra l’ego, ma la vulnerabilità. Che non urla la perfezione, ma accoglie l’imperfezione come forza e verità. Nuova musica, nuova etichetta, nuovo management, ma soprattutto nuova vita. «Dopo il divorzio, mi sono rimesso al mondo. Nel disco ovviamente c’è finito tutto quello che è accaduto in questi due anni, un grande disastro ma non solo. È un disco di insicurezze ma anche di supposizioni che poi diventano nuove affermazioni di vita», racconta il cantautore al Corriere della Sera. [idgallery id="1420669" title="Tiziano Ferro: 40 anni in musica"]
La rinascita di Tiziano Ferro dopo il divorzio e gli attacchi di panico Negli ultimi due anni la vita del cantautore di Latina è cambiata radicalmente: la fine del matrimonio con Victor Allen, la custodia dei figli Margherita e Andres, il trasferimento forzato a Los Angeles. «Io l’America non l’ho scelta, è arrivata per amore», racconta Ferro. «Poi sono arrivati i figli, e quando la relazione è finita, uscire da lì è diventato complicato. Vivo in un luogo che mi dà tanto musicalmente, ma che mi toglie sul piano umano». Dopo il divorzio sono arrivati gli attacchi di panico, la terapia, e infine l’esigenza di tornare a esprimersi, ma in maniera diversa. Il cambio di etichetta — da Universal a Sugar — e l’incontro con Paola Zukar, manager di Marracash, lo hanno aiutato a ricostruirsi: «Non ho litigato con nessuno, avevo bisogno di specchi diversi. Non per vedere la realtà com’è, ma per vederla in modo nuovo». [idarticle id="2634845" title="Tiziano Ferro si riprende la scena italiana: il grande ritorno con Stadi26. Date e dettagli"]
Il nuovo album di Tiziano Ferro, Sono un grande Dietro un titolo che potrebbe suonare arrogante si nasconde invece un esercizio di autostima.«È un mantra, non un atto di vanità», spiega Ferro. «Lo insegna la psicanalisi: se una cosa la dici ad alta voce, stai già iniziando a risolverla». Nel disco, nato da due anni di scrittura intensa, convivono introspezione e libertà, dolore e leggerezza. Brani come Fingo & Spingo raccontano la linea sottile tra vita privata e identità artistica, mentre 1, 2, 3 affronta un tema ancora tabù nella musica: gli attacchi di panico. «Mi fa rabbia che oggi la salute mentale sia diventata un trend da social», riflette il cantautore. «Io ho vissuto i miei crolli, ho fatto terapia, ho chiesto aiuto. Non serve fingere forza: serve dirsi la verità». [idgallery id="2574500" title="Festival di musica, green. I più belli d'Europa"]
I brani dedicati ai figli e alla famiglia Nel nuovo racconto di Tiziano Ferro emerge la dolcezza di un padre che cerca equilibrio, non perfezione. «Ho la custodia esclusiva dei miei figli, ma non voglio portarli via dall’America. Potrei, ma non sarebbe giusto. L’amore per loro è la mia bussola». Nel disco ci sono anche brani dedicati alla famiglia: ai figli, alla nipote e al fratello minore. «Ho scritto una canzone anche per mio fratello che ha 11 anni meno di me: abbiamo deciso di rompere un ciclo di atti familiari che ci hanno fatto del male. I nostri genitori erano poveri, ho dormito in camera con loro fino a otto anni, hanno commesso errori, ma comunque li ringrazio», racconta Ferro. [idarticle id="2331015" title="Tiziano Ferro e quelle etichette che «mi hanno marchiato a fuoco. Mara Maionchi? Credo non abbia realizzato quanto sia stato traumatico e doloroso»"]
L’arte come rinascita e la verità come cura In Sono un grande non c’è la voglia di tornare al passato, ma il desiderio di riscrivere il presente. «Il mestiere dell’artista è stare sempre sul ciglio del burrone», ha detto a Adnkronos. «Quando il nostro lavoro diventa routine, smette di essere arte». E mentre i biglietti per il tour Stadi26 vengono polverizzati, Tiziano guarda avanti con la calma di chi ha attraversato il peggio. «Non so se sono cambiato, ma so che oggi sono più sincero. E questa sincerità, anche scomoda, è la mia forma di libertà».
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